Gli Hippies: una rivoluzione culturale del XX secolo
Negli anni ’60 e ’70, prese forma negli Stati Uniti, e si diffuse in tutto il mondo, il fenomeno degli Hippies, portando con sé un’ondata di cambiamenti sociali, ideologici e culturali. In questo articolo cercheremo di rievocare quel fenomeno, per chi lo ricorda e per chi non c’era.
Quando nacque il fenomeno Hippy?
Precisamente nacque negli anni ’60 del secolo scorso in California, a San Francisco, e in particolare nel quartiere di Haight Ashbury, che tra il 1965 e il 1967 divenne il punto d’incontro di giovani interessati ai temi della non violenza, dell’antimilitarismo e della difesa delle minoranze etniche.
Come si originò il movimento?
Gli hippies emersero come risposta al clima politico e sociale dell’epoca, caratterizzato dalla guerra del Vietnam, dal movimento per i diritti civili e dalla crescita del consumismo. Essi abbracciavano ideali di pace, amore, libertà individuale e autenticità, cercando alternative al materialismo e all’alienazione della società tradizionale.
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Gli Hippies erano di destra o di sinistra?
Il fenomeno è impossibile da definire in queste categorie: essi erano avversi tanto al capitalismo quanto alle forme di organizzazione e di lotta dei partiti della sinistra tradizionale.
In che modo si esprimeva la loro cultura?
Nella loro cultura erano rappresentate istanze umanitarie e religiose, nonché elementi contro-culturali, come la musica rock e pop, l’arte psichedelica, il misticismo orientale, i cibi alternativi, il culto della droga e del libero amore.
C’è un legame fra i nuovi ambientalisti e gli Hippies?
Si. Gli hippies furono precursori del movimento ambientalista moderno, promuovendo pratiche di vita sostenibili, rispetto per la natura e la terra, e un ritorno a uno stile di vita più semplice e in armonia con l’ambiente. Questa sensibilità ecologica si manifestò attraverso l’attivismo per la conservazione dell’ambiente, la promozione dell’energia rinnovabile e la valorizzazione delle comunità agricole.
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Quali valori avevano gli Hippies in campo sessuale?
Gli hippies sfidarono le norme sociali rigide riguardanti la sessualità, promuovendo l’idea di libero amore e libertà sessuale. Questa rivoluzione culturale si manifestò attraverso il movimento del “liberazione sessuale”, che sottolineava l’importanza del consenso, della tolleranza e della non discriminazione in materia di orientamento sessuale e identità di genere.
Come consideravano la famiglia?
Sebbene gli hippies fossero spesso associati a un’immagine di ribellione individuale e nomadismo, molte comunità hippie si formarono intorno a ideali di condivisione, cooperazione e solidarietà. Queste comunità spesso adottavano strutture familiari, anche se non convenzionali, e mettevano in pratica forme di convivenza e condivisione delle risorse.
Il movimento veniva criticato per quali ragioni?
Alcuni critici vedevano gli hippies come irresponsabili, evasivi o idealisti irrealistici, mentre altri denunciavano il consumo e l’abuso di droghe all’interno del movimento.
Per fare un esempio, nel 1972, lo psichiatra colombiano Miguel Echeverry pubblicò un libro nel quale sosteneva che gli hippies non erano una sottocultura giovanile, come venivano spesso considerati, ma l’espressione di una malattia mentale distinta e che pertanto dovevano essere curati in modo aggressivo, per evitare che la loro malattia si diffondesse viralmente tra la popolazione.
In un libro, che si chiamava Psicopatologia y existencia del Hippie (Psicopatologia ed esistenza dell’Hippy) scriveva:
Il vero hippy è un individuo con una disposizione ereditaria alla psicopatologia, che si è abbandonato, che ha completamente trascurato la sua igiene e le modalità corrette di auto-presentazione, che si è lasciato crescere i capelli e la barba, che è vestito in modo bizzarro, eccentrico e ridicolo, che indossa una moltitudine di anelli, collane, perline e altre stravaganze, che si oppone a tutte le costruzioni sociali e familiari, ora e in futuro, che non considera il lavoro produttivo e nobile, che irresponsabilmente e cinicamente promuove il culto del libero amore, che promuove aggressivamente il disprezzo per le convenzioni morali, sociali e religiose, che paradossalmente predica l’abolizione della proprietà privata, che si cura da solo con farmaci nocivi, come marijuana, LSD, anfetamine, ipnotici, mescalina, psylocybin, sedativi ed eroina ecc per evitare in modo malato e ribelle la triste realtà della vita.
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Come è finito il mondo Hippy?
Il mondo Hippy è finito quando è stato assorbito dalla cultura dominante, che ne ha fatto qualcosa da sfruttare a livello commerciale, attraverso la musica, la moda, la formula dei grandi raduni musicali ecc.
Cosa è rimasto del movimento Hippy nel mondo contemporaneo?
Sebbene l’epoca degli hippies possa sembrare lontana, molti dei valori e degli ideali promossi da questo movimento continuano a influenzare la società contemporanea. Concetti come il rispetto per l’ambiente, la ricerca della libertà individuale e l’importanza della pace e della tolleranza sono ancora al centro di molte discussioni culturali e politiche. Inoltre, l’eredità degli hippies si riflette nelle sottoculture moderne come la comunità dei viaggiatori, i movimenti per la giustizia sociale e l’ambientalismo radicale.
Nonostante le critiche dunque, l’effetto degli hippies sulla cultura occidentale è stato profondo e duraturo.
Dr. Walter La Gatta
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Fonti principali:
Mind Hacks
Treccani
Terapeuti di Psicolinea:
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta - Tel. 348 3314908
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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