Psicologia e Terapia della Gestalt
La psicologia della Gestalt ha avuto un forte impatto in vari campi, come la psicologia cognitiva, l’educazione e il design.
I principi della psicologia della Gestalt vengono utilizzati nel design grafico per creare composizioni visivamente armoniose, nella pubblicità, per catturare l’attenzione degli spettatori e anche in ambito psicoterapeutico.
Vediamo allora di saperne di più.
Cosa significa il termine “Gestalt”?
Il termine “Gestalt” significa “forma” o “configurazione” in tedesco.
Quando nacque questo indirizzo teorico?
Storicamente, la psicologia della Gestalt nacque in polemica con le teorie associazioniste, secondo le quali la percezione sarebbe il risultato di una sorta di “montaggio” che ogni individuo fa di singoli elementi.
Intorno al 1910, Max Wertheimer, Wolfgang Köhler e Kurt Koffka proposero questo nuovo approccio, che teneva in grande considerazione gli effetti della percezione.
Da questo primo modello teorico, la psicologia della Gestalt si è estesa anche ad altre aree, come il pensiero, la memoria e l’estetica. Attraverso la psicologia della Gestalt, Kurt Lewin ha potuto ad esempio studiare le dinamiche di gruppo.
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Cosa rappresenta la psicologia della Gestalt in campo psicologico?
La psicologia della Gestalt rappresenta un approccio alla comprensione della percezione umana e della cognizione.
Se la psicologia della Gestalt aiuta a comprendere come le persone percepiscono e organizzano il mondo intorno a Sé, la terapia della Gestalt guida verso una maggiore consapevolezza e autorealizzazione attraverso l’esperienza diretta e l’autenticità.
Quali sono i principi Fondamentali della Psicologia della Gestalt?
L’osservazione di base sulla quale si fonda questo approccio è che le immagini vengono percepite come configurazioni globali, più complesse della somma delle loro singole parti, come avviene ad esempio nelle illusioni ottiche.
I principi fondamentali sono i seguenti:
1. Totalità: La premessa centrale della psicologia della Gestalt è che “il tutto è diverso dalla somma delle sue parti”. Questo significa che le persone percepiscono gli oggetti e gli eventi come strutture unitarie piuttosto che come semplici accumulazioni di elementi separati.
2. Principi di organizzazione percettiva:
– Vicinanza: Gli elementi che sono vicini tra loro tendono ad essere percepiti come un gruppo.
– Somiglianza: Gli elementi simili sono visti come facenti parte dello stesso gruppo.
– Chiusura: La mente tende a completare le figure incomplete per creare un’immagine completa.
– Continuità: Le linee e i pattern sono percepiti come continui e fluidi piuttosto che frammentati.
– Figura–Sfondo: Vi è la tendenza a separare un oggetto (figura) dal suo contesto (sfondo).
3. Apprendimento e Problem Solving: La psicologia della Gestalt ha contribuito significativamente alla comprensione di come le persone risolvono i problemi. Gli psicologi gestaltisti hanno enfatizzato l’importanza dell'”insight” (intuizione improvvisa) nella risoluzione dei problemi, piuttosto che le prove e gli errori.
In cosa consiste, invece, la Terapia della Gestalt?
La terapia della Gestalt, sviluppata da Fritz Perls Laura Perls, Paul Goodman r Isadore From negli anni ’40 e ’50 è un approccio terapeutico umanistico che si concentra sull’esperienza presente e sulla consapevolezza.
La terapia della Gestalt è finalizzata al recupero della naturale armonia tra individuo e ambiente e all’acquisizione, da parte del paziente, di una maggiore consapevolezza: in particolare il paziente ed il terapeuta possono insieme mettere in ordine e dare un senso ad una serie di esperienze apparentemente non legate fra loro.
Questo metodo incoraggia dunque i pazienti a esplorare le proprie emozioni e percezioni nel momento attuale, piuttosto che focalizzarsi sul passato.
Nel testo che segna l’esordio della psicoterapia della Gestalt si trova scritto:
” …operando sull’unità e sulla mancanza di unità di questa struttura dell’esperienza qui e ora, ci sarà possibile ricostruire i rapporti dinamici tra figura e sfondo, fino a quando il contatto non diverrà più intenso, la consapevolezza più luminosa e il comportamento più energico. La cosa più importante da stabilire è il fatto che una Gestalt forte è essa stessa la cura del momento e che la figura del contatto non è segno dell’esperienza, bensì essa stessa l’integrazione dell’esperienza”.
Quando è stata particolarmente popolare la Gestalt Therapy?
Il più alto livello di popolarità di questa psicoterapia fu raggiunto negli anni sessanta, nel periodo della ribellione giovanile verso i valori dei genitori e delle precedenti generazioni. Si esaltavano allora l’espressione creativa, l’esplorazione interiore, la libertà, e la psicoterapia in questo contesto diventava un mezzo per migliorarsi e cambiare, se stessi e la società.
Quali sono i principi teorici fondamentali della Terapia della Gestalt?
I principi teorici fondamentali della Gestalt Therapy sono i seguenti:
- Teoria del campo, che deriva dal lavoro svolto da Kurt Lewin (1951) : tutto dipende dal contesto, noi siamo tutti parte di un tutto, il che significa che possiamo contribuire a creare la nostra realtà, perché anche essa dipende dal contesto. Lo psicoterapeuta si pone come un agente di cambiamento, perché aiuta a guardare al tutto e a come esso si organizza. Si guarda ai fenomeni senza giudicarli, senza pregiudizi, dal privato al sociale, dal particolare al globale, secondo la filosofia fenomenologica.
- Fenomenologia. E’ un approccio che deriva dal lavoro di Edmund Husserl (1931), il creatore di questo movimento filosofico, secondo il quale ognuno conosce veramente solo quello che sperimenta ed ognuno organizza le conoscenze a seconda dei contenuti che già gli appartengono. Il metodo fenomenologico di osservazione comporta l’osservazione di quanto ci accade intorno con un atteggiamento del tutto neutrale, completamente scevro da pregiudizi. Nel contesto terapeutico il terapeuta si deve aprire al paziente, in modo di creare un canale di comunicazione condiviso, che comporta lo stesso linguaggio e gli stessi significati. La difficoltà, da parte del terapeuta, sta allora nel trovare la giusta misura per non violare i ‘confini’ del paziente.
- Percezione. La psicologia della Gestalt è stata largamente influenzata dalla psicologia della percezione (vedi Kohler, 1947) e dagli studi sui concetti di figura e sfondo. Gli psicologi si riferivano alle sole percezioni fisiche; gli psicoterapeuti sono andati oltre, applicando questi stessi concetti alle dinamiche familiari e di coppia e a sistemi molto più allargati, come le organizzazioni e le culture. Ciò che ci circonda infatti può essere visto come una figura che si differenzia da uno sfondo, senza confini e senza forma. Lo sfondo racchiude il nostro passato, la nostra cultura, i desideri, le credenze e così via; ogni figura che emerge dallo sfondo attira la nostra attenzione per un tempo finito (perché è troppo complessa, oppure perché è in competizione con un’altra figura più forte ecc.) e quindi tende a tornare nello sfondo, secondo un ciclo naturale. Quando c’è un’interruzione, un blocco, in questa naturale alternanza figura-sfondo, c’è la disfunzione, cioè il sintomo.
- Sintomi e difese sono visti, in questo contesto, come tentativi di risoluzione di un problema attraverso degli aggiustamenti creativi, che nel tempo possono però perdere le caratteristiche iniziali e portare a distorsioni.La terapia non cerca di rimuovere o interpretare le difese o i sintomi, ma si limita a cercare di portarli a coscienza, con l’obiettivo di riorganizzarli in modo da poterli meglio conoscere e gestire.Il terapeuta deve dunque soprattutto aiutare il suo paziente ad integrare i suoi comportamenti con il processo decisionale che sta a monte.
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Sul piano pratico cosa si cerca di ottenere con questa terapia?
- Consapevolezza del Qui e Ora:La terapia della Gestalt enfatizza l’importanza di essere consapevoli del momento presente. I pazienti sono incoraggiati a esplorare le loro emozioni, pensieri e sensazioni attuali, piuttosto che concentrarsi su eventi passati o preoccupazioni future.
- Responsabilità Personale:Questo approccio terapeutico sottolinea la responsabilità personale per i propri pensieri, emozioni e azioni. I pazienti imparano a riconoscere e accettare di essere responsabili della gestione di molti aspetti della vita.
- Esperienza Soggettiva:La terapia della Gestalt valorizza l’esperienza soggettiva del paziente. L’obiettivo è comprendere come il paziente percepisce e interpreta il mondo, piuttosto che imporre interpretazioni esterne.
- Dialogo e Autenticità: l terapeuta della Gestalt si impegna in un dialogo autentico con il paziente, favorendo un rapporto basato sulla trasparenza e sull’empatia. Il terapeuta non è un osservatore distaccato, ma un partecipante attivo nel processo terapeutico.
- Esperimenti Creativi:La terapia della Gestalt utilizza tecniche esperienziali, come role-playing, esercizi di consapevolezza e attività creative, per aiutare i pazienti a esplorare e comprendere i loro sentimenti e comportamenti.
Come e quando viene utilizzata la terapia della Gestalt?
La terapia della Gestalt è utilizzata per trattare diversi tipi di problemi psicologici, tra cui ansia, depressione, stress, problemi relazionali e traumi. La Gestalt Therapy è praticata in contesti e con obiettivi molto diversi: nella psicoterapia individuale, in quella di coppia, nella terapia familiare, o di gruppo. I pazienti riportano spesso un aumento della consapevolezza di sé, una migliore gestione delle emozioni e un maggiore senso di empowerment.
Una intervista sui rapporti familiari
Come è fatta una seduta di Gestalt Therapy?
Per la Gestalt non basta “verbalizzare“, in quanto questo non serve per “comprendere” e così dominare il sintomo. Il linguaggio del corpo assume dunque una grande importanza e gli istinti, le emozioni, i sentimenti del paziente, oltre che verbalizzati, vanno vissuti ed agiti.
Un terapeuta che usa la Gestalt Therapy è attivo, ma mai direttivo. Si tratta di un coinvolgimento controllato, nel senso che il terapeuta condivide deliberatamente alcuni dei suoi sentimenti per aiutare il paziente a esplorare le sue difficoltà, ma senza violare i confini del paziente stesso. Secondo questo orientamento ciò che cura infatti non è tanto la comprensione razionale del disturbo, ma piuttosto il sentirsi riconosciuti nella intenzionalità di contatto verso l’altro significativo.
Quali sono gli esercizi più comuni nella terapia della Gestalt?
Sono i seguenti:
• L’amplificazione: serve a rendere esplicito ciò che è implicito, a prendere coscienza del modo in cui operiamo nel “qui e ora” proiettando all’esterno ciò che accade all’interno della testa e del corpo . Il terapeuta nota i gesti automatici, inconsci, del paziente e chiede di esagerarli, perché possano rivelare alcuni aspetti del proprio modo di atteggiarsi verso la vita.
• Il “monodramma“: si invita il paziente ad esprimere i diversi personaggi che sono dentro di lui. Recitare questi ruoli permette di far emergere le contraddittorie sfaccettature della personalità, gli aspetti che il paziente si nasconde, che non desidera vedere o proietta sugli altri.
E’ possibile che venga richiesto di interpretare i personaggi principali delle proprie relazioni quotidiane (madre, figli, coniuge, capo …). La tecnica della “sedia vuota” serve per dare voce alla persona assente.
• L’azione: consente di riprodurre un episodio della vita, reale o immaginario, passato, presente o futuro. Il terapeuta individua in particolare quella che lui chiama la “Gestalt incompiuta”, ovvero tracce di eventi traumatici del passato (una punizione terribile, un trauma infantile, ecc.) che influenza la vita attuale. La riproduzione di questi episodi non permette di cancellarli, ma di integrarli nella struttura psichica con un nuovo senso, che è quello di andare oltre, di prepararsi per una situazione futura.
• La consapevolezza: è una consapevolezza globale del flusso costante delle proprie sensazioni fisiche, delle idee, delle preoccupazioni, dei desideri, delle emozioni … Essere attenti a se stessi durante un’intera seduta può collegare elementi che a volte si pensa siano separati (corpo e mente, per fare un esempio).
• L’inchiesta diretta: consiste nel non parlare mai di qualcuno (principio base della Gestalt), ma nel parlargli direttamente, anche se è assente. Si sceglie un oggetto, un’altra persona del gruppo o la sedia vuota. Questo aiuta a far uscire un’emozione più velocemente,
una difficoltà su cui poi si può lavorare.
Quali sono le tecniche specifiche della Terapia della Gestalt?
Sono le seguenti:
- Sedia Vuota: questa tecnica invita il paziente a dialogare con una “sedia vuota” che rappresenta una persona, un aspetto di sé o un problema. Questo permette di esplorare emozioni e dinamiche relazionali in modo diretto e immediato.
- Frasi Incomplete: il terapeuta può chiedere al paziente di completare frasi specifiche per far emergere pensieri e sentimenti nascosti.
- Esercizi di Consapevolezza: attività che incoraggiano il paziente a focalizzarsi sulle proprie sensazioni corporee e stati emotivi nel momento presente.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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