La gelosia distrugge o costruisce?
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In un articolo intitolato «Amours plurielles et communication» (recentemente pubblicato nel numero 69 della rivista Hermès, edizioni CNRS), l’antropologo sociale Philippe Combessie analizza la gelosia in una prospettiva sorprendente: quella di un gioco di debiti e di contro-debiti. “A priori, una persona con più partner si pone, ipso facto, in una situazione di debito”, dice. In altre parole, la persona che “mette le corna” ha tutte le ragioni per nasconderlo. Se il suo segreto viene scoperto, avrà bisogno di giustificarsi … E di essere perdonata.
Quando scoprono il misfatto, alcune donne si rendono conto di essersi guadagnate un punto di vantaggio. Il loro partner è andato con un’altra? Perché allora non dovrebbero divertirsi anche loro? Alcune si divertono così tanto che cominciano a frequentare da sole coppie scambiste. Meglio (peggio) si offrono un amante regolare, con il quale il marito dovrà ormai condividere la propria moglie.
Questo è ciò che Philippe Combessie ha definito, prendendo a prestito un termine che aveva già fatto scuola nel 1996 (1), “gelosia costruttiva”: “E’ frequente che le donne che praticano la promiscuità sessuale dicono di aver iniziato in risposta ad una infedeltà maschile primaria. Non c’è dubbio che questo è dovuto al fatto che quasi tutte le società umane richiedono alle donne un dovere di esclusività sessuale, costringendole ad attenervisi, soprattutto se si è giovani partners. In questo contesto sbilanciato, con un handicap di partenza che colpisce le donne, il “tradimento”, che può sentire una moglie che si confronta con un “adulterio” può diventare per lei un modo per poter negoziare, che le permette di esplorare le relazioni extra coniugali in un quadro di debito e contro-debito”.
Il calcolo non è mai completamente assente da tali negoziati, ovviamente. Ci sono donne per le quali è impensabile negoziare la propria libertà sessuale, all’inizio di una relazione. Hanno bisogno di essere gelose e di soffrire, per consentirsi di vivere avventure romantiche (o di solo sesso) fuori della coppia. A volte si aspetta inconsciamente il “momento giusto”, che non deve apparire come un desiderio (il desiderio non è legittimo), ma come una “giusta riparazione”. In breve, hanno bisogno di un dramma. Meglio (peggio): una tragedia. Hanno bisogno di qualcosa di terribile, di un’offesa se possibile fatta loro per anni, a loro insaputa, prima di osare di prendersi un po’ di libertà …
Nel suo articolo, Philippe Combessie dopo aver sintetizzato in poche parole la “meccanica della gelosia emotiva”, spiega il complesso caso di una donna – Anne-Sophie – che è stata tradita dal marito per 5 anni. Una tragedia familiare che ha provocato una rottura tra il marito (Alain) e la sua amante (Gwendoline). Anne-Sophie e Alain restano insieme, ma la coppia decide di comportarsi in un modo più “complice”. In un primo momento, essi cominciano a frequentare insieme i club per scambisti. Poi iniziano senza saperlo un approccio “poligamo”: una grande complicità reciproca. Anne-Sophie si sentirebbe “tradita”, dice, se il marito incontrasse un’altra senza dirglielo. Ora, dunque nella coppia essi desiderano “essere complici in tutto!” Incluse le relazioni extraconiugali.
Alain fa ogni sforzo per cancellare i suoi debiti. Incoraggia la moglie a fare “la birichina” con gli uomini che egli stesso seleziona su Internet. Dopo alcuni anni, le permette anche di concedersi un amante del cuore. Ma non è un po’ una pretesa che va al di là delle proprie forze? In teoria, l’idea che sua moglie abbia un amante (che lui stesso ha scelto) gli piace. In verità però … E’ difficile da sopportare. Lui desidera che lei si diverta, ma quando inizia la relazione sentimentale, Anne-Sophie sente che lui diventa a sua volta geloso. La situazione si inverte.
Per mantenersi il suo amante, Anne-Sophie incoraggia Alain a trovarsi una partner con la quale costruire una storia sentimentale, e le indica una sua collega, nubile. “Dopo qualche difficoltà, visto che la donna ha all’inizio la sensazione di essere manipolata dalla coppia, essi danno vita ad un rapporto di coppia con più partner per un anno. Ma sapere che il suo amante vive felice in famiglia rende sempre più gelosa la donna che vive sola. Alain interrompe il loro rapporto”. Da diversi anni, mentre Anne-Sophie divide il suo tempo tra il suo amante berlinese e il marito, quest’ultimo si contenta di sole relazioni libertine effimere… Soffre.
Così egli diventa esigente: vuole riprendersi la sua ex amante Gwendoline. Anne-Sophie è costretta ad accettare. La fa stare male, ma è così. Il debito è ora dalla sua parte. E dopo? Dopo entrambi cercano di bilanciare la quantità di tempo e di affetto dedicati ad altri, fuori della coppia. Occorre raggiungere degli accordi. “Siamo entrati in un circolo virtuoso, riesco a controllare la mia gelosia attraverso il mio rapporto con Gunther e, a sua volta, Alain è riuscito a limitare la sua. E, posso anche accettare la loro storia d’amore. Ma è importante che lui [il nuovo marito di Gwendoline] non lo sappia: starebbe molto male!” Anne-Sophie aggiunge: “Quando vado a Berlino, vado almeno per due notti. E Alain odia dormire da solo! Quindi, se non riesce a trovare un’amante per ogni notte, succede ancora che mi faccia delle scenate al mio ritorno. “
Notando come ciascun coniuge è coinvolto nella scelta dei partner extraconiugali dell’altro (l’amante di Berlino è un ex collega del marito ed è la moglie che ha indicato al marito la donna che poteva sedurre, inoltre entrambi evitano persone che hanno livelli socio-economici diversi dal loro, ecc) Philippe Combessie arriva a dare risalto alle analisi proposte da Petula Ho, professoressa a Hong Kong, la quale indica che le relazioni poligame consentono ai protagonisti “di ottenere una maggiore mobilità e libertà” e di “ampliare il proprio spazio vitale” (2). L’antropologo sociale francese dice che questa libertà è in effetti limitata dal fatto che l’amante deve essere scelto/a di pari livello socio-economico e culturale. Questo è il prezzo, si potrebbe dire, della comunicazione tra coniugi sulle relazioni extraconiugali.
Vediamo così che i rapporti non sono mai semplici, anche se libertà precedentemente ritenute inaccessibili, specialmente per le donne, sono ora a volte possibili. Philippe Combessie suggerisce: “I debiti impossibili da trattare con una logica di scambio o, almeno, di comunicazione, corrono il rischio di disorientare” Questi sono i “rischi dell’amore,” dice, tracciando un parallelo tra i “rischi” e le nuove forme di relazione che si sviluppano nel contesto di ciò che alcuni sociologi chiamano la “liquidità” delle relazioni umane, in particolare in campo sentimentale.
Bibliografia :
«Amours plurielles et communication. Dettes, contre-dettes et jalousie constructive», di Philippe Combessie, numero 69 di Hermès.
(1) «A Sociology of Jealousy», de G. Clanton, Journal of Sociology and Social Policy. Pp. 16-9. 1996.
(2) «The (Charmed) Circle Game: Reflections on Sexual Hierarchy Through Multiple Sexual Relationships», di Petula Ho. Sexualities vol. 9, 2006.
Dr. Agnès Giard
Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere
Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Articolo originale:
La jalousie détruit-elle ou construit-elle ? Les 400 culs
Traduzione autorizzata, a cura di psicolinea.it
Immagine:
Pixabay
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Agnès Giard autrice di libri, giornalista e dottore in antropologia, ha lavorato in passato su nuove tecnologie, artisti underground e cultura popolare giapponese, prima di dedicarsi alla sessualità. Nel 2000, è diventata corrispondente per la rivista giapponese SM Sniper con cui lavora da più di dieci anni. Nel 2003 ha pubblicato un libro d’arte in Giappone: Fetish Fashion poi ha iniziato una serie di ricerche che saranno pubblicate in collaborazione con artisti contemporanei giapponesi come Tadanori Yokoo, Makoto Aida, Toshio Saeki, etc. Il suo primo libro, L’Imaginaire érotique au Japon, tradotto in giapponese, è classificato 4 ° tra i libri stranieri più venduti. La sua biografia completa è disponibile qui:
http://sexes.blogs.liberation.fr