E’ ora di rivedere la piramide di Maslow?
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La teoria della Piramide dei Bisogni di Maslow è un pilastro fondamentale della psicologia e della teoria della motivazione. Proposta per la prima volta da Abraham Maslow nel 1943 nel suo articolo “A Theory of Human Motivation”, la teoria suggerisce che le persone hanno bisogni gerarchicamente organizzati, con bisogni di base che devono essere soddisfatti prima che possano emergere bisogni più elevati.
Secondo Maslow infatti, gli esseri umani prima devono soddisfare le loro esigenze di base (es. mangiare, bere, dormire) per poi passare gradualmente a quelle di livello superiore (es. sicurezza).
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Nella sua piramide, Maslow mette il bere, il mangiare e il dormire come bisogni fondamentali, cui seguono quelli di sicurezza, quelli legati alla possibilità di avere relazioni sociali, alla stima sociale e, infine, il bisogno di autorealizzazione.
La piramide ha avuto molto successo perché è semplice e chiara, e può essere utilizzata in diversi contesti.
Nonostante la sua longevità e influenza, tuttavia, questa teoria ha ricevuto una serie di critiche nel corso degli anni.
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Ecco un’analisi delle critiche più comuni e delle proposte di revisione e aggiornamento della teoria:
- Struttura Rigida: Una delle critiche principali alla Piramide di Maslow è la sua struttura rigida e gerarchica. Alcuni studiosi sostengono che i bisogni umani non seguono necessariamente un ordine gerarchico fisso e che possono essere influenzati da una serie di fattori contestuali e culturali.
- Teoria non generalizzabile: La teoria di Maslow è stata sviluppata principalmente sulla base di osservazioni fatte in una specifica cultura occidentale. Alcuni critici sostengono che i bisogni umani possono variare considerevolmente da una cultura all’altra e che la Piramide di Maslow potrebbe non essere universalmente applicabile.
- Mancanza di Supporto Empirico: Nonostante la sua popolarità, la Piramide di Maslow ha ricevuto critiche per la mancanza di sostegno empirico. Alcune ricerche hanno evidenziato che i pattern di soddisfazione dei bisogni umani possono essere più complessi e sfumati di quanto suggerito dalla teoria di Maslow.
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Come aggiornarla?
Alcuni studiosi suggeriscono di adottare un approccio più dinamico e flessibile alla teoria dei bisogni, che tenga conto della variabilità individuale e delle influenze contestuali sulla motivazione umana.
Non si può non riconoscere, infatti, che i bisogni umani possono essere modellati dalla cultura e dall’ambiente sociale.
Una proposta di revisione di alcuni anni fa (Vladas Griskevicius dell’Università del Minnesota, Minneapolis, e Mark Schaller dell’Università della British Columbia, Vancouverm 2010) manteneva la piramide più o meno simile, togliendo però il massimo livello raggiungibile all’autorealizzazione: secondo questi ricercatori l’autorealizzazione non è un bisogno evolutivo, come lo è invece la genitorialità.
Nel modello la piramide vede, dall’alto in basso, questi bisogni:
- Genitorialità
- Conservazione del partner
- Acquisizione dell’accoppiamento
- Status/stima
- Affiliazione
- Auto protezione
- Bisogni fisiologici immediati
Secondo questi teorici, è la riproduzione l’imperativo biologico fondamentale. Per questo motivo hanno posto la genitorialità al vertice della loro gerarchia.
Anche questa revisione è stata contestata: il calo dei tassi di natalità sembra contraddire questa nuova gerarchia dei bisogni sin dalla premessa: se la riproduzione e la genitorialità sono i bisogni primari, perché sempre meno persone nelle nazioni più ricche del mondo scelgono di rinunciarvi del tutto?
Lo psicologo Ed Diener dell’Università dell’Illinois ha condotto uno studio che ha messo alla prova la famosa gerarchia dei bisogni in diversi paesi del mondo (Tay L, Diener E. Needs and subjective well-being around the world. J Pers Soc Psychol. 2011;101(2):354-365. doi:10.1037/a0023779)
Questa ricerca sui bisogni primari è stata condotta in 123 paesi diversi tra il 2005 e il 2010.
Diener concluse che la teoria di Maslow è in gran parte corretta e che i bisogni identificati nella gerarchia originaria dei bisogni sono ancora rilevanti e universali oggi. A suo parere, tuttavia, i bisogni più elementari non devono necessariamente essere soddisfatti prima che le persone perseguano quelli più in alto nella gerarchia: anche le persone che non soddisfano completamente i loro bisogni fisici o di sicurezza essenziali possono comunque essere motivate ad avere relazioni interpersonali significative o a perseguire l’autorealizzazione.
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Durante la pandemia ci si è chiesti se le esigenze potessero cambiare in base alla situazione data dallo stato di salute. Ad esempio, affrontare una condizione di salute cronica può rendere più difficile soddisfare i bisogni più elementari? Avendo tale difficoltà le persone potrebbero essere limitate nelle relazioni sociali? Questo potrebbe influenzare altri ambiti della vita che influiscono sul benessere?
Altri ricercatori hanno invece suggerito di pensare alla gerarchia non come a una piramide, ma come a una scala. Quando si sale una scala, i piedi e le mani si trovano su pioli diversi, ciascuno dei quali rappresenta un livello diverso. Allo stesso modo i nostri bisogni sono flessibili, interconnessi, e ci muoviamo tra loro in base alla nostra situazione e ai nostri bisogni attuali.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare che oggi abbiamo nuovi bisogni, che al tempo di Maslow non erano neanche considerati. Uno per tutti: l’accesso a internet, che non a caso nel 2016 le Nazioni Unite hanno dichiarato un diritto umano fondamentale.
In conclusione, se la Piramide di Maslow ha fornito un quadro utile per comprendere la motivazione umana, è importante riconoscerne anche i limiti e aprire la porta a nuove prospettive e approcci scientifici nella comprensione dei bisogni umani. Le proposte di revisione e aggiornamento non sempre sono migliorative e maggiormente esplicative, ma offrono comunque un punto di partenza per un dibattito più ampio sulla natura complessa della motivazione umana.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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