Gentilissima dottoressa, mi rivolgo a lei perchè non so più dove sbattere la testa. Ho 26 anni e da circa un anno e mezzo non mi riconosco più. Sono sempre statauna ragazza solare, spensierata e super impegnata negli studi nel volontariato e nella vita “sociale” mentre ora mi sento profondamente infelice e non riescopiù a godere delle tante cose belle che ci sono nella mia vita.E’ cominciato tutto quando ho deciso di studiare per diventare …(omissis) . Questo percorso si è rivelato molto più duro del previsto, non solo perl’oggettiva difficoltà degli studi ma anche e sopratutto per la lunghezza esasperante dei tempi tecnici. A tutt’oggi, a ben 4 anni e mezzo dalla laurea ho fatto solo uno scritto di cui non conosco ancora i risultati. Questa situazione di incertezza circa il mio futuro mi sta facendo impazzire.Negli studi mi sono sempre impegnata moltissimo e sono sempre riuscita bene. Mai avrei pensato che dopo essermi laureata a pieni voti a soli 22 anni sarei stata disoccupata per tanto tempo. Questa situazione mi pesa in modo indescrivibile: solo pensarci mi fa riempire gli occhi di lacrime. Ormai questo pensiero è diventato un chiodo fisso: scoppio a piangere all’improvviso anche mentre guido o se sono in mezzo alla gente. Sento un perso insopportatbile sul cuore e una frustrazione senza fine per il fatto di dover dipendere ancorae conomicamente dai miei genitori. Quando vedo mia madre che si ammazza di lavoro mi sento morire dal senso di colpa… a volte invece quasi la odio: il fatto che si prodiga così tanto per me e che si sacrifica per permettermi di continuare ad essere una nullafacente mi fa insieme rabbia e tristezza. Rabbia perchè mi sento impotente. e tristezza infinita e disperazione perchè non trovo una via d’uscita…Sto cominciando addirittura ad “auto-punirmi” privandomi persino delle cose che potrei permettermi perchè penso di non meritarmi niente. E d’altra parte,perchè dovrei farmi una passeggiata o andare al mare di lunedì quando tutti glialtri stanno facendo il loro dovere al lavoro? Mi sento in colpa anche a dire che sono stanca: perchè mai dovrei esserlo se neanche lavoro? E ovviamente non ho il diritto di esprimere il mio desiderio di uscire dalla prigione della mia stanza: se il mio ragazzo è stanco è ovvio, se io ho voglia di uscire “ho lacapa fresca” perchè non facco niente tutto il giorno. So che nessuno pensa le cose cho ho scritto ma sono dentro di me e non riesco a smettere di sentirmi così. MI sento in trappola: mando tonnellate di curriculum ogni giono ma nessuno mi risponde e lavoro anche in uno studio, ma non mi danno niente e così ci rimetto anche le spese dei trasporti. Unica fonte di reddito sono le ripetizioni ma ci cavo appena un ragno dal buco.E così continuo a pensare che l’unica reale possibiltà che mi rimane è quella del concorso, ma il solo pensiero di passare chissà quanti altri anni sui libri per tentare nuovamente questa lotteria mi fa sentire male.Che cosa posso fare per lenire questo dolore? devo dargli libero sfogo o devo cercare di non pensarci? Sto imparando a mie spese che nella vita le cose non vanno sempre come uno se le aspetta ma per me è dura accettare questacondizione. Però so che devo reagire anche perchè in questa condizione nonriesco a fare nulla e anche alzarsi dal letto diventa un peso insopportabile. Ho un ragazzo meraviglioso che mi ama e mi sostiene ma non riesco a trovare un vero conforto neanche in questo pensiero. Forse preferirei trovare lavoro ed essere una sfigata cronica in amore, perchè in fondo in fondo ho sempre cercato la mia realizzazione nella vita “professionale”. Se il mio amore mi lasciasse starei male da morire ma alla fine ne verrei fuori. Invece così non posso più vivere. Non corrispondo più all’immagine che avevo di me e nonostante glisforzi non riesco ad adattarmi a questa condizione. La prego, mi dia un consiglio: non mi dica solo di avere pazienza che tanto si aggiusterà tutto perchè questo lo so. Il problema è quello di trovare un modo per “sopravvivere” fino a quel momento. Vorrei strapparmi dal cuore tutta questa infelicità ma ogni volta che provo a pensare a qualcosa sbatto contro un muro e…. ricomincio tutto da capo.La ringrazio moltissimo per le parole ed il tempo che vorrà dedicarmi. A.
Gentile A.,
Grazie anzitutto della lunga lettera e della fiducia che mi accorda nel poterle dare un suggerimento. Non ci conosciamo e dunque mi è difficile esprimere serenamente un parere sulla sua situazione, ma dalla sua lettera traggo alcuni passaggi che mi hanno colpito e che vorrei sottoporre alla sua riflessione. Anzitutto questo concetto che non dovrei dirle che tutto passerà, perché questo lei LO SA, e deve solo aspettare questo momento… Cosa le dà la certezza che questa sua condizione di stallo un giorno si sbloccherà, tutto si risolverà, senza che lei faccia nulla per tirarsene fuori?
Sembra quasi che, a livello inconscio, lei stia aspettando che qualche situazione evolva e che, lentamente, le cose si risolvano da sole. Me lo fa pensare anche quella frase, nella quale lei dice che se il suo amore la lasciasse, ci soffrirebbe sicuramente moltissimo, ma poi anche lì le cose si sistemerebbero. Insomma, pare di capire, lei è certa che in futuro starà meglio, o potrebbe stare meglio, solo che nel presente c’è qualcosa che la rende infelice. E se si trattasse proprio di questo suo amore? Se fosse su questo punto che lei non riesce a trovare una via d’uscita?
Potrei naturalmente sbagliare nell’interpretazione, ma dal momento che tutte le strade possono essere percorribili, le chiederei di ragionare e capire se, nel profondo, sente che questa sua relazione è ancora soddisfacente e quali sono le prospettive che vede per la vostra coppia.
Se questo fosse il nocciolo del problema, tutto il resto sarebbe conseguente: la sua svogliatezza rappresenterebbe un modo per non crescere, per non doversi allontanare dalla sua famiglia, per non sposarsi… In ogni caso, la inviterei a parlarne faccia a faccia con uno psicologo, che potrebbe meglio aiutarla a comprendere cosa crea in lei questo blocco, che le impedisce di progredire, ma non di provare insoddisfazione e di sofferenza.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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