Desiderio sessuale e testosterone: uno studio
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
In questo articolo presentiamo una ricerca sulle differenze di desiderio sessuale fra uomini e donne, dove viene analizzato il ruolo del testosterone come fattore favorente la propensione ad impegnarsi in incontri sessuali. Vediamo di saperne di più.
Il sesso è importante nelle relazioni di coppia di lungo termine?
Si. Il sesso è una componente importante delle relazioni di coppia a lungo termine: si è visto che le coppie che mantengono alti livelli di soddisfazione sessuale sono più soddisfatte nel corso della loro storia di coppia (French et al., 2019; McNulty et al., 2016; Yeh et al., 2006), e questo benessere di coppia offre poi numerosi benefici per la loro salute fisica e mentale (Proulx et al., 2007; Robles et al., 2014).
Il desiderio di impegnarsi in attività sessuali con il/la proprio partner attuale è, inoltre, considerato un buon predittore di benessere (Muise et al., 2013; Rosen et al., 2018), al contrario di altre forme di desiderio sessuale, come il desiderio sessuale solitario o il desiderio di impegnarsi in attività sessuali con altri partner (van Anders, 2012).
Quanto contano i fattori biologici nelle differenze sessuali fra uomini e donne?
Le prospettive evolutive suggeriscono che le differenze sessuali nel desiderio sessuale siano biologicamente radicate nelle sfide riproduttive relativamente diverse che uomini e donne hanno affrontato nel corso della storia dell’evoluzione umana.
In generale, gli uomini hanno dovuto far fronte a livelli minimi di investimento genitoriale rispetto alle donne (Trivers, 1972), il che ha consentito loro di ottenere un maggiore vantaggio riproduttivo nell’avere alti livelli di desiderio sessuale, che portavano a frequenti incontri sessuali, con donne diverse.
Una riproduzione di successo per le donne, al contrario, richiede livelli obbligatori molto maggiori di investimento iniziale sulla genitorialità (a partire dai nove mesi di gestazione), e questo potrebbe aver calibrato i livelli complessivi di desiderio sessuale delle donne su un livello leggermente inferiore a quello degli uomini, per rendere meno interessante il sesso frequente, al fine di garantire investimenti adeguati nella prole (Buss & Schmitt, 1993).
Se uomini e donne si sono evoluti per avere diversi livelli di desiderio sessuale all’interno della coppia, un meccanismo biologico attraverso il quale tale differenza sessuale può emergere sono le differenze nei livelli di testosterone circolante.
Cosa è il testosterone?
Il testosterone è un ormone androgeno steroide sessuale che ha effetti organizzativi e di attivazione sullo sviluppo sessuale e sul comportamento sessuale (Jennings & de Lecea, 2020). Gli uomini in genere hanno livelli di testosterone più elevati rispetto alle donne (Leiblum, 2002; van Anders et al., 2014), e questa differenza sessuale nei livelli di testosterone può contribuire al desiderio sessuale comparativamente più elevato da parte degli uomini.
Coerentemente con questa possibilità, alcune ricerche esistenti forniscono prove di collegamenti diretti tra testosterone e desiderio sessuale generale in entrambi i sessi. Ad esempio, il lavoro sperimentale ha dimostrato che l’ipogonadismo indotto farmacologicamente, che sopprime temporaneamente la produzione di testosterone, riduce l’interesse sessuale degli uomini e la successiva somministrazione di testosterone ripristina il loro interesse sessuale (Schmidt et al., 2004, 2009).
Inoltre, mentre la successiva somministrazione di estradiolo e progesterone non migliora l’interesse sessuale in un campione comparabile di donne (Schmidt et al., 2009), l’aggiunta di testosterone (cioè la terapia combinata estrogeno-androgeno) aumenta il desiderio sessuale delle donne (Sarrel et al., 1998).
Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"
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Livelli più alti di testosterone endogeno sono stati associati a un maggiore desiderio sessuale tra le donne in altri lavori (ad esempio, Corona et al., 2016; Gades et al., 2008; Wåhlin-Jacobsen et al., 2015), mentre le carenze di androgeni nelle donne sono legate al basso desiderio sessuale (Bolour & Braunstein, 2005; Davis & Tran, 2001).
Coerentemente con questi risultati, è stata ampiamente utilizzata per decenni la somministrazione esogena di testosterone, che è un trattamento per il basso desiderio sessuale sia negli uomini sia nelle donne (ad esempio, Traish et al., 2009; Vignozzi & Reisman, 2020).
Tuttavia, molti di questi studi che collegano il testosterone al desiderio sessuale tendono a unire
(a) partecipanti con diversi status relazionali
(b) varie forme di desiderio sessuale.
Questo è da prendere in considerazione, perché alcune teorie esistenti suggeriscono che il testosterone potrebbe avere un ruolo relativamente minore (se presente) nello spiegare le differenze sessuali nel desiderio sessuale per un partner di lungo termine, come un partner convivente o un coniuge, rispetto al ruolo che esso svolge nel desiderio di sesso solitario o sesso in relazioni occasionali.
Secondo la teoria steroide/peptide dei legami sociali (van Anders et al., 2011), il ruolo del testosterone nel desiderio sessuale dipende da vari fattori contestuali, ad esempio se il desiderio sessuale riflette un desiderio di piacere o un desiderio di intimità; mentre un aumento del testosterone può predire un aumento del desiderio di piacere sessuale, una diminuzione del testosterone può predire un desiderio di intimità sessuale. Combinato con il fatto che uomini e donne differiscono nel loro interesse per il sesso (ad esempio, McClelland, 2014), e vista la maggiore attenzione delle donne all’intimità rispetto al piacere (Basson, 2000), questa teoria suggerisce che il testosterone può essere associato in modo diverso al desiderio sessuale in uomini e donne.
Inoltre, mentre il desiderio sessuale solitario delle donne è stato associato a un aumento del testosterone (van Anders, Hamilton, Schmidt, et al., 2007), due studi composti principalmente da partecipanti universitari suggeriscono che il desiderio sessuale per il partner nelle donne è associato a livelli ridotti di testosterone (Raisanen et al., 2018; van Anders, 2012).
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Fattori contestuali e desiderio sessuale verso il/la partner
Sebbene il contesto sociale influenzi anche il funzionamento sessuale degli uomini (Murray et al., 2017), si ritiene che il funzionamento sessuale delle donne sia molto più sensibile al contesto sociale, rispetto a quello degli uomini (Baumeister, 2000; Baumeister & Bratslavsky, 1999; McNulty & Fisher, 2008; Peplau , 2003): questo propone una miriade di fattori contestuali che potrebbero spiegare le differenze sessuali nel desiderio sessuale.
Ad esempio, il funzionamento sessuale è sensibile alle dinamiche all’interno delle relazioni intime delle persone, come la soddisfazione relazionale (ad esempio, McNulty et al., 2016), la reattività percepita del partner (Birnbaum et al., 2016; Birnbaum & Reis, 2012) e nuove esperienze congiunte (Muise et al., 2019).
Di conseguenza, le differenze sessuali nel desiderio sessuale per il proprio partner potrebbero derivare da differenze sessuali nella percezione o nelle reazioni a queste e ad altre qualità della relazione (ad esempio, soddisfazione, impegno).
In alternativa, o in aggiunta, potrebbero esserci altri fattori contestuali: ad esempio, i ruoli sociali legati al genere spesso scoraggiano l’espressione esplicita del desiderio sessuale da parte delle donne (Leiblum, 2002; van Anders, 2013) e incoraggiano segnalazioni esagerate di desiderio sessuale da parte degli uomini (Murray, 2018); pertanto, l’identificazione nel ruolo sessuale femminile e maschile può portare a differenze nel modo in cui donne e uomini riportano il desiderio sessuale per un partner di lungo termine nelle misure di autovalutazione.
Altre esperienze cognitive ed emotive, come stress elevato, bassa autostima, umore negativo e/o sintomi depressivi possono sottoregolare il desiderio sessuale (Bodenmann et al., 2010) e questi fattori sono più comunemente vissuti dalle donne (ad esempio, Kessler et al., 2005; Meltzer & McNulty, 2010), il che potrebbe spiegare il minore desiderio sessuale femminile.
Lo Studio preso in esame (vedi Fonte dell’articolo)
Lo studio preso in esame si proponeva di esaminare i contributi relativi del testosterone e dei fattori contestuali (cioè, dinamiche relazionali, identificazione dei ruoli sessuali e altre variabili cognitive ed emotive) nello spiegare le differenze sessuali nel desiderio sessuale per il/la partner di lungo termine.
Per lo studio, si è cercato innanzitutto di replicare studi precedenti i quali mostravano che, nel contesto delle relazioni di lungo termine, gli uomini riportano in media livelli di desiderio sessuale più alti rispetto alle loro partner femminili.
In secondo luogo, si è cercato di esaminare in che misura le seguenti variabili potessero spiegare tali differenze sessuali nel desiderio sessuale di mariti e mogli verso il loro coniuge:
(a) identificazione dei ruoli sessuali maschili e femminili,
(b) qualità della relazione (ad esempio, soddisfazione matrimoniale, impegno),
(c) altre esperienze cognitive ed emotive (ad esempio, stress, autostima, umore)
(d) differenze individuali nei livelli di testosterone circolante.
Sono stati utilizzati dati esistenti presi da uno studio durato 14 giorni e condotto su coppie di novelli sposi per affrontare queste questioni.
La luna di miele è un periodo durante il quale le persone tipicamente sperimentano alti livelli di passione e desiderio sessuale per i partner (ad esempio, Hatfield et al., 2008; McNulty et al., 2019; Mizrahi et al., 2019) così come una considerevole variabilità intra- e inter-coppie (Lavner & Bradbury, 2010).
Utilizzare valutazioni giornaliere di questo periodo ha permesso di valutare il desiderio sessuale diadico coniugale come si è verificato nella vita quotidiana delle persone, senza dover fare affidamento su resoconti retrospettivi che possono essere soggetti a bias di richiamo della memoria.
In terzo luogo, utilizzare dati presi da entrambi i membri della coppia ha offerto un modo per mantenere costanti numerose variabili contestuali a livello di coppia (durata della relazione, presenza di figli) che possono influenzare in modo diverso il desiderio sessuale per un partner di lungo termine, esaminando direttamente il ruolo di molteplici fattori contestuali a livello individuale nello spiegare le differenze sessuali nei resoconti giornalieri del desiderio sessuale verso un partner.
Partecipanti
Il campione finale preso in esame includeva 94 coniugi (48 mariti e 46 mogli), di cui si sono potuti avere anche i dati ormonali.
I partecipanti sono stati reclutati da una comunità nel nord della Florida tramite giornali, volantini affissi nei negozi di abiti da sposa locali, lettere inviate a coppie nella zona che avevano recentemente richiesto licenze matrimoniali e pubblicità su Facebook. Come parte degli obiettivi più ampi dello studio, l’idoneità richiedeva che tutti i partecipanti (a) fossero sposati da meno di tre mesi, (b) avessero almeno 18 anni e (c) parlassero inglese (per garantire la comprensione dei questionari).
Mariti e mogli nel campione finale avevano in media rispettivamente 32,23 anni (SD = 8,30) e 30,46 anni (SD = 7,66). I mariti riportavano un reddito personale medio di 36.225 dollari all’anno mentre le mogli riportavano 43.016 dollari all’anno. La maggioranza dei partecipanti si identificava come bianca (81%); il 12% si identificava come nero o afroamericano, il 2% si identificava come ispanico o latino, il 4% si identificava come multirazziale e l’1% si identificava come un’altra etnia non specificata.
Procedura
Dopo aver completato i questionari, entrambi i membri di ogni coppia hanno partecipato a una sessione di laboratorio in presenza entro i primi tre mesi successivi al loro matrimonio. Durante questa sessione, le coppie hanno fornito campioni di saliva tramite la tecnica del passive drool e hanno completato diverse attività al di là dello scopo delle analisi attuali.
A partire dal giorno successivo alla loro sessione di laboratorio e continuando per le successive 14 sere, entrambi i membri della coppia hanno completato un diario giornaliero ogni sera prima di andare a letto, indipendentemente dal coniuge. I diari giornalieri valutavano il desiderio sessuale diadico dei partecipanti per il loro coniuge, la soddisfazione matrimoniale, l’impegno, lo stress, l’autostima e l’umore.
Testosterone
Come osservato da van Anders (2012), lavori precedenti hanno convalidato l’uso di un campione unitario per valutare le differenze individuali nel testosterone. Infatti, sebbene il testosterone vari nel tempo e in diversi contesti, l’affidabilità test-retest del testosterone su più giorni è elevata (Dabbs, 1990), e altri hanno argomentato che un singolo campione è sufficiente per stabilire i livelli “trait” di testosterone (vedi anche van Anders et al., 2014 per una discussione su questo tema). Pertanto, come è stato fatto in lavori precedenti (ad es., Gray et al., 2004; van Anders & Goldey, 2010), è stata utilizzata una misura unitaria di testosterone per dedurre le differenze individuali nei livelli di testosterone circolante.
Il testosterone è stato valutato utilizzando kit di saggio immunoenzimatico (ELISA) di Salimetrics. Poiché il testosterone mostra variazioni diurne, diminuendo nel corso della giornata (van Anders et al., 2014), e le coppie hanno partecipato alle loro sessioni di laboratorio in diversi momenti della giornata, è stata controllata l’ora del giorno in tutte le analisi che utilizzavano il testosterone (ad es., Makhanova et al., 2018) per escludere la possibilità che l’ora del giorno spiegasse eventuali effetti del testosterone.
Identificazione dei Ruoli Sessuali
I partecipanti hanno completato il Bem Sex Role Inventory (BSRI; Bem, 1981), che valuta in che misura le persone si identificano con i ruoli sessuali tradizionali maschili e femminili. Le persone che si identificano fortemente con i ruoli sessuali maschili tendono a sostenere un’identità sociale caratterizzata da assertività e competitività (precedentemente etichettata come “tratti maschili”); al contrario, le persone che si identificano fortemente con i ruoli sessuali femminili tendono a sostenere un’identità più comunitaria caratterizzata da calore e preoccupazione per gli altri (precedentemente etichettata come “tratti femminili”) (Wood & Eagly, 2012).
Poiché le persone possono essere alte o basse su entrambe le identificazioni di ruolo sessuale maschile e femminile (o entrambe), sono state utilizzate entrambe le sottoscale del BSRI: una sottoscala di 10 elementi valuta in che misura le persone si descrivono utilizzando aggettivi o frasi “maschili” (ad es., assertivo, ha capacità di leadership), e una seconda sottoscale di 10 elementi valuta in che misura le persone si descrivono utilizzando aggettivi o frasi “femminili” (ad es., affettuoso, caloroso). I partecipanti hanno risposto su una scala da 1 (“Per niente”) a 9 (“Esattamente”). Per ciascuna sottoscala, è stata calcolata una media tra tutti gli elementi, per ottenere un punteggio medio di identificazione del ruolo sessuale maschile e un punteggio medio di identificazione del ruolo sessuale femminile per tutti i partecipanti (α = .85 e .91 per l’identificazione del ruolo sessuale maschile e femminile, rispettivamente).
Esperienze Relazionali, Cognitive ed Emotive Quotidiane
Il desiderio sessuale e le variabili contestuali possono variare sostanzialmente di giorno in giorno; pertanto, sono state valutate quotidianamente utilizzando la parte giornaliera del diario dello studio.
#Desiderio Sessuale Quotidiano per il Proprio Coniuge
I partecipanti hanno risposto a un unico elemento che valutava il loro desiderio sessuale per il proprio coniuge (“Quanto hai desiderato fare sesso con il tuo partner oggi?”). La scala variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Molto”). L’affidabilità di questo elemento su tutti i diari giornalieri era alta, α = .90. Il coefficiente di correlazione intraclasse (ICC) per questa variabile era .43, suggerendo che poco più della metà della varianza del desiderio sessuale diadico quotidiano per il proprio coniuge fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
# Soddisfazione Matrimoniale Quotidiana
I partecipanti hanno anche completato la Kansas Marital Satisfaction Scale a tre elementi (Schumm et al., 1986), modificata per chiedere della soddisfazione matrimoniale quotidiana: “Quanto sei stato soddisfatto del tuo partner oggi?”, “Quanto sei stato soddisfatto della tua relazione oggi?” e “Quanto sei stato soddisfatto del tuo matrimonio oggi?”. La scala di risposta variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Estremamente”). E’ stata calcolata una media di questi elementi per formare un indice composito della soddisfazione matrimoniale quotidiana (tutti α ≥ .87). L’affidabilità di questa misura composita su tutti i diari giornalieri era moderata, α = .82. L’ICC per questa variabile era .28, suggerendo che una parte sostanziale della varianza per la soddisfazione matrimoniale quotidiana fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
# Impegno Quotidiano
I partecipanti hanno riportato quanto si sentivano impegnati nel loro matrimonio ogni giorno. In particolare, è stato chiesto: “Quanto ti sei sentito impegnato nella tua relazione oggi?”. La scala di risposta variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Estremamente”). Altri studi hanno precedentemente dimostrato una variabilità significativa giorno per giorno nell’impegno nella relazione utilizzando una misura simile a elemento singolo di impegno quotidiano (Totenhagen et al., 2016). L’affidabilità di questo elemento su tutti i diari giornalieri era moderata, α = .88. L’ICC per questa variabile era .38, suggerendo che una parte sostanziale della varianza per l’impegno quotidiano fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
#Stress Quotidiano
I partecipanti hanno riportato quanto si sentivano angosciati ogni giorno (“Mi sono sentito angosciato”), utilizzando una scala di risposta che variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Estremamente”), utilizzato come proxy per lo stress quotidiano. L’affidabilità di questo elemento su tutti i diari giornalieri era moderata, α = .87. L’ICC per questa variabile era .34, suggerendo che una parte sostanziale della varianza per lo stress quotidiano fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione
# Autostima Quotidiana
I partecipanti hanno riportato la loro autostima quotidiana rispondendo a un unico elemento (“Mi sono sentito bene con me stesso”; Meltzer, 2020), utilizzando una scala di risposta che variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Estremamente”). L’affidabilità di questo elemento su tutti i diari giornalieri era alta, α = .93. L’ICC per questa variabile era .44, suggerendo che poco più della metà della varianza per l’autostima quotidiana fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
# Umore Positivo Quotidiano
I partecipanti hanno riportato il loro umore quotidiano (“Mi sono sentito felice”), utilizzando una scala di risposta che variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Estremamente”). L’affidabilità di questo elemento su tutti i diari giornalieri era alta, α = .92. L’ICC per questa variabile era .45, suggerendo che poco più della metà della varianza per l’umore quotidiano fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
# Umore Depresso Quotidiano
I partecipanti hanno riportato i loro sintomi depressivi quotidiani (“Mi sono sentito depresso”), utilizzando una scala di risposta che variava da 1 (“Per niente”) a 7 (“Estremamente”). L’affidabilità di questo elemento su tutti i diari giornalieri era moderata, α = .88. L’ICC per questa variabile era .36, suggerendo che una parte sostanziale della varianza per i sintomi depressivi quotidiani fosse all’interno (rispetto a tra) gli individui.
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Conclusioni
Il sesso gioca un ruolo importante nel mantenere relazioni sentimentali soddisfacenti e a lungo termine (Maxwell & McNulty, 2019; McNulty et al., 2016; Meltzer et al., 2017; Muise, Kim et al., 2016). Tuttavia, le donne in relazioni eterosessuali di lungo termine, come il matrimonio, in media desiderano fare sesso con il proprio partner meno degli uomini (ad es., Holmberg & Blair, 2009; McNulty et al., 2019; Muise, Stanton et al., 2016).
I risultati hanno rivelato che le differenze individuali nei livelli di testosterone di uomini e donne spiegavano la differenza osservata nel desiderio sessuale coniugale.
La soddisfazione matrimoniale e l’umore positivo sono emersi come gli unici altri predittori robusti del desiderio sessuale per il proprio coniuge, ma tali variabili non sembravano spiegare la differenza di genere.
Riguardo alla teoria, questo studio suggerisce che il testosterone giochi un ruolo nel spiegare le differenze sessuali nel desiderio sessuale per il proprio partner a lungo termine, un risultato coerente con le prospettive evolutive su come le asimmetrie riproduttive evolutive tra maschi e femmine contribuiscono alle differenze sessuali nella sessualità umana (ad es., Trivers, 1972), anche nel contesto di relazioni stabili a lungo termine.
Questo è importante perché l’aumento dell’impegno e dell’interdipendenza associato alle relazioni stabili può alterare i livelli di testosterone (Gettler et al., 2013; Gray et al., 2004) e il modo in cui vari fattori sono associati ai risultati sessuali (vedi Russell et al., 2013).
Allo stesso tempo, il presente lavoro contrasta con studi precedenti che supportano la teoria steroide/peptide dei legami sociali (van Anders et al., 2011) mostrando che il testosterone non spiega le differenze sessuali nel desiderio sessuale diadico in campioni composti principalmente da studenti universitari, molti dei quali erano single (Raisanen et al., 2018; van Anders, 2012). Tuttavia, il presente lavoro non necessariamente mina quella teoria.
Secondo la teoria steroide/peptide dei legami sociali (van Anders et al., 2011), alti livelli di testosterone possono essere associati a un desiderio più forte di piacere sessuale, mentre bassi livelli di testosterone possono essere associati a un desiderio più forte di intimità sessuale. Sebbene le donne possano desiderare più calore sessuale rispetto agli uomini in media (Basson, 2000), queste differenze sono probabilmente contestuali. E le motivazioni per il sesso nel contesto di un nuovo matrimonio possono essere molto diverse dalle motivazioni per il sesso tra persone single, coppie che si frequentano e coppie in matrimoni più stabili.
Il fatto che il testosterone, ma non le variabili relazionali (cioè, soddisfazione matrimoniale, impegno), sembri guidare le differenze sessuali nel desiderio sessuale per il proprio partner a lungo termine può avere anche importanti implicazioni pratiche.
I professionisti che trattano coppie con difficoltà sessuali nella loro relazione dovute al basso desiderio sessuale diadico femminile possono normalizzare tali esperienze e aiutare le coppie a capire che il basso desiderio sessuale per il proprio partner non implica necessariamente problemi nella loro relazione. In effetti, queste intuizioni possono aiutare le coppie a fare attribuzioni più informate sulle cause sottostanti del desiderio sessuale diadico femminile relativamente basso, limitando così la misura in cui i membri della coppia si incolpano reciprocamente per le difficoltà sessuali nella loro relazione.
È importante notare, tuttavia, che il funzionamento sessuale delle coppie non è determinato esclusivamente da fattori biologici.
Sebbene i fattori contestuali non abbiano spiegato le differenze sessuali nel desiderio sessuale, la soddisfazione di coppia e l’umore hanno predetto il desiderio sessuale, e sappiamo da altri studi che il contesto della relazione ha implicazioni per il funzionamento sessuale in senso più ampio (ad es., Maxwell & McNulty, 2019). Ad esempio, essere soddisfatti di una relazione sembra prevedere la soddisfazione sessuale (French et al., 2019; McNulty et al., 2016; Yeh et al., 2006), e avere rapporti sessuali con un partner può promuovere risultati positivi nella relazione anche quando è motivato da fattori diversi.
Impett et al. (2005) hanno dimostrato che partecipare ad attività nuove e condivise con il proprio partner sembra aumentare il desiderio sessuale per le donne (Raposo et al., 2020). Tuttavia, i dati attuali evidenziano il ruolo importante e forse sottovalutato del testosterone per spiegare perché gli uomini spesso hanno un desiderio sessuale diadico più elevato per i loro partner rispetto a quanto questi partner ne abbiano per loro.
Adattato da:
Dr. Giuliana Proietti
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Fonte:
French JE, McNulty JK, Makhanova A, Maner JK, Eckel LA, Nikonova L, Meltzer AL. An empirical investigation of the roles of biological, relational, cognitive, and emotional factors in explaining sex differences in dyadic sexual desire. Biol Psychol. 2022 Oct;174:108421. doi: 10.1016/j.biopsycho.2022.108421. Epub 2022 Aug 27. PMID: 36031012.
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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