Curare l’alcolismo con la realtà virtuale
Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
L’alcolismo è una problematica che coinvolge fattori biologici, psicologici e sociali, e la realtà virtuale (RV) rappresenta una nuova frontiera nel trattamento. Negli ultimi anni, la RV ha dimostrato una notevole efficacia nell’affrontare diverse forme di dipendenza, inclusa quella da alcol, grazie alla sua capacità di creare ambienti simulati sicuri in cui i pazienti possono apprendere nuove competenze per gestire le tentazioni e le situazioni di rischio. Cerchiamo di saperne di più.
Quali sono le attuali tendenze per il consumo di alcol?
Secondo l’OMS, il consumo globale di alcol nel 2023 mostra ancora livelli significativi, sebbene si osservino trend differenziati:
– Nel 2022, il consumo medio di alcol puro per persona di età pari o superiore a 15 anni è stato di circa 6,4 litri all’anno. Questa quantità varia notevolmente a seconda del paese e delle condizioni socioeconomiche.
– L’Europa rimane uno dei continenti con i più alti livelli di consumo, seguita dalle Americhe e dal Sud-Est asiatico, mentre l’Africa registra i livelli più bassi. Tuttavia, in alcune regioni europee, si osserva un calo rispetto al decennio scorso.
. Il consumo abituale e giornaliero sta diminuendo, specialmente tra i giovani, mentre aumentano le ubriacature occasionali.
– Anche se gli uomini continuano a essere i principali consumatori, l’aumento del consumo femminile è stato osservato in molte regioni, anche in Italia, dove le donne giovani mostrano una crescita del consumo rispetto alle generazioni precedenti.
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Quale è la situazione italiana?
In Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Istat riportano le seguenti statistiche:
– Nel 2023, il consumo pro capite di alcol puro è stato di circa 7,8 litri per le persone sopra i 15 anni, un dato in leggero calo rispetto agli anni precedenti.
– Circa il 66% degli uomini e il 50% delle donne in Italia consumano bevande alcoliche almeno una volta all’anno. Tuttavia, la frequenza e la quantità di consumo variano notevolmente a seconda del gruppo di età.
– Gli uomini tendono a consumare alcol in quantità maggiori rispetto alle donne, sia in Italia sia a livello globale. In Italia, il 24% degli uomini sopra i 18 anni consuma alcol in maniera “rischiosa”, contro il 12% delle donne.
Cosa è il Binge Drinking e quanto è diffuso?
Il binge drinking riguarda il consumo di grandi quantità di alcol in breve tempo; esso è particolarmente diffuso tra i giovani adulti, visto che il 19% dei giovani italiani tra i 18 e i 24 anni ha riferito di aver partecipato a episodi di binge drinking nel 2022.
Gli anziani consumano alcol?
Si. Anche tra gli over 65 si osserva un consumo rilevante, soprattutto in forma abituale. Questo gruppo rappresenta circa il 24% dei consumatori regolari in Italia, con un consumo generalmente giornaliero e associato a problemi di salute correlati.
Quali sono le conseguenze del consumo di alcol?
L’OMS stima che ogni anno il consumo di alcol sia responsabile di circa 3 milioni di decessi a livello globale. In Europa, il 5,3% di tutti i decessi è associato all’alcol. Il consumo eccessivo di alcol è associato a patologie croniche come malattie epatiche, cardiovascolari e alcune forme di tumore. In Italia, il 10% dei casi di cirrosi epatica è attribuito all’alcol.
Cosa è la Realtà Virtuale, o RV?
La realtà virtuale (RV) è una tecnologia immersiva che consente di creare ambienti simulati, dando la sensazione di trovarsi all’interno di spazi tridimensionali. Utilizzando visori e altri dispositivi, la RV permette all’utente di interagire con oggetti e situazioni create digitalmente, replicando esperienze che possono andare dal gioco, alla simulazione di situazioni reali, alla terapia. Negli ultimi anni, la RV ha trovato applicazione in settori come la medicina, l’educazione e la formazione, dove è usata per addestrare in sicurezza, migliorare l’apprendimento o, come nella psicoterapia, aiutare le persone a gestire traumi, dipendenze e fobie in un ambiente controllato.
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Come funziona la realtà virtuale nel trattamento dell’alcolismo?
La RV consente di immergere i pazienti in scenari simulati, spesso realistici e accuratamente progettati, per replicare situazioni in cui potrebbero essere tentati di bere. Questo approccio permette di:
1. Esporre il paziente ai trigger: Vengono ricreate situazioni che potrebbero spingere il paziente a bere, come una festa, un bar o una cena tra amici. La differenza rispetto alla vita reale è che l’ambiente virtuale permette di controllare il grado di difficoltà e intensità delle tentazioni, adattando il percorso terapeutico in modo graduale e sicuro.
2. Rafforzare il controllo sui comportamenti: Grazie alla RV, il paziente può sperimentare tecniche di coping (strategie per affrontare lo stress) senza il rischio effettivo di cedere all’alcol. Questa esposizione controllata rafforza le capacità di autodisciplina e i meccanismi di difesa contro le ricadute.
3. Simulare situazioni sociali complesse: La RV permette di esercitarsi in contesti difficili, come le situazioni sociali, in cui l’alcol potrebbe essere presente e facilmente accessibile. Il paziente può imparare a dire di no in maniera più efficace, migliorando così la propria autostima e il senso di autoefficacia.
4. Intervento personalizzato e in tempo reale: Gli ambienti virtuali possono essere personalizzati per rispondere ai bisogni specifici del paziente, modificando i dettagli delle scene o la presenza di determinate persone, suoni o stimoli visivi. Inoltre, il terapeuta può osservare la reazione del paziente e intervenire in tempo reale, fornendo feedback immediati o modificando le condizioni del trattamento.
Da quanto tempo si lavora a questi progetti?
Nel 2015 Doug Hyun Han, del Chung-Ang University Hospital di Seul, in Corea, ebbe l’idea di esporre degli alcolisti cronici, in modo virtuale, a situazioni che generano paura e ansia. Il risultato dei suoi studi fu che questo permetteva poi alle persone di comportarsi in modo più adeguato nella vita reale, ad esempio limitando il consumo di sostanze o di alcol.
Come sono costruiti i programmi di RV per trattare le dipendenze?
Alcuni programmi di RV integrano la terapia cognitivo-comportamentale, fornendo strumenti per riconoscere i pensieri disfunzionali e sostituirli con pensieri più costruttivi. Il paziente, attraverso un’esposizione progressiva, impara a gestire l’ansia e le emozioni negative che potrebbero portarlo a bere.
La realtà virtuale può combinarsi anche con tecnologie di biofeedback per insegnare tecniche di mindfulness e rilassamento. Monitorando parametri fisiologici come il battito cardiaco e la respirazione, la RV può aiutare il paziente a diventare più consapevole delle proprie reazioni emotive e fisiche, migliorando la capacità di gestione delle emozioni.
La simulazione di una ricaduta permette di valutare le reazioni del paziente e aiutarlo a identificare i segnali di rischio. Questo approccio si basa sull’idea che una “ricaduta simulata” possa favorire una migliore consapevolezza dei fattori di rischio reali, preparando il paziente ad affrontare la vita quotidiana con maggiore controllo.
Quali sono i limiti di questo approccio terapeutico?
Anzitutto la tecnologia RV può non essere accessibile in tutte le strutture e presenta costi iniziali elevati. Inoltre, non tutti i pazienti si sentono a proprio agio con la tecnologia RV, specialmente quelli meno abituati all’uso di dispositivi digitali. Infine, la RV richiede terapeuti addestrati per creare ambienti terapeutici appropriati e adattarli alle esigenze del paziente.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
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