QUESTIONI DI SEX
Archivio Storico 2001-2011
Pagina n. 14
STORIE OMOSEX
salve dottore sono un uomo di 41 anni da 16 sposato con 2 figli,e da circa 3 anni sto soffrendo x una situazione che non ho affrontato prima.ho sempre saputo che mi piacevano gli uomini ho avuto poche esperienze piuttosto durature con altri uomini parellelemente alla mia vita matrimoniale.ho detto tutto di me a mia moglie prima che iniziassimo la nostra relazione ma cio nonostante lei ha continuato a stare con me fino a quando e’ rimasta incinta e ci siamo sposati.durante il matrimonio come ho gia detto avuto storie anche con altri uomini,sino a tre anni fa quando ho incontrato un uomo con cui ho iniziato una storia e mia moglie l’ha scoperto,inizialmente ero molto innamorato di lui ma con il tempo ho conosciuto meglio la persona e ho visto quali sono i pregi e i difetti e cmq continuo a amarlo.mia moglie quando ha scoperto la storia ha avuto un atteggiamento diviso con reazioni di spregio e minacce altre volte dicendomi di pensare ai nostri figli e di quello che patirebbero x una separazione!io amo i miei figli ma ci sono momenti in cui preferirei sparire nel nulla!!lei mi ha chiesto di condividere il ns cammino insieme x i ns figli e continuare parellelemente la mia storia senza farla interferire con la vita matrimoniale!!ma la cosa nn puo andare avanti poiche dall’altra parte c’é un uomo che nn mi fa grosse pressioni x stare insieme ,ma che a volte mi fa pesare la sua situazione e soprattutto la solitudine!!ho paura di sbagliare x qualsiasi decisione da prendere e delle persone che farei soffrire.sono stanco di nn poter essere felice senza ombre!
Gentilissimo,
A volte, per tirarsi fuori dalle situazioni difficili, potrebbe essere consigliabile un cambiamento nello stile del pensiero. Ad esempio, lei nella sua mail sembra lamentarsi, come se stesse vivendo una situazione decisa da altri, senza aver tenuto conto delle sue ragioni e dei suoi desideri. Le cose invece stanno diversamente: lei ha deciso in piena consapevolezza di sposarsi con questa donna, la quale era a sua volta consapevole del suo interesse verso persone del suo stesso sesso. Direi che sua moglie, anche se ferita dal tradimento, ha avuto un atteggiamento razionale, che è quello di tener conto anzitutto del benessere dei vostri figli. Le ha offerto anche la possibilità di continuare la sua storia, purché non interferisca con la vita familiare. Date le premesse, la sua situazione non potrebbe essere migliore, per cui lasciarsi prendere dall’ansia, reclamare oggi di voler vivere una vita alla luce del sole, è un atteggiamento infantile, che va superato, anche per rispetto a quelle che sono state le sue scelte (nessuno, credo, le ha imposto di sposarsi, nessuno le ha imposto di mettere al mondo dei figli, nessuno le ha imposto di avere più relazioni contemporaneamente…). Ora non può che assumersi le responsabilità di queste scelte, vista anche la situazione fortunata, e non affatto scontata, che le si offre. Le faccio i miei migliori auguri affinché possa ritrovare la serenità perduta, consigliandole di rivolgersi ad uno psicoterapeuta qualora non riuscisse a guardare alle cose dal punto di vista che le ho suggerito.
Dr. Walter La Gatta
CONCEZIONE IRREALE E FAVOLOSA DELL’AMORE
Fino a poco tempo fa stavo insieme a una ragazza che inizialmente mi sembrava perfetta, e mi sentivo molto innamorato. Dopo 2-3 mesi però questa situazione è diventata meno “fiabesca” e più reale, con un conseguente calo del mio sentimento e del mio amore, nonostante io abbia capito di mese in mese che questa persona è adatta per me sotto molto punti di vista. C’è un qualche modo in cui io posso cercare di recuperare la spontaneità iniziale, vivendo però in un contesto più reale, oppure dovrei cambiare rotta, cercando una persona che mi faccia provare forti sentimenti sempre, nonostante sappia che questo è difficile, vista la mia concezione un po’ irreale e favolosa dell’amore? Grazie mille, saluti!
Gentilissimo,
Nel suo caso è importante capire se è la ragazza ad essere sbagliata per lei, oppure se sbagliata è la sua particolare concezione dell’amore… C’è anche una terza opzione: potrebbero essere sbagliate entrambe. Infatti, una perdita di interesse è normale dopo un certo periodo di tempo che si frequenta una persona, ma due o tre mesi appaiono un lasso di tempo obiettivamente troppo breve per sentirsi già così demotivati.
Il consiglio, in ogni caso, è quello di non perdere mai di vista la realtà e dunque rinunciare alle proprie concezioni dell’amore, se queste sono irrealistiche o troppo idealizzate.
E’ infatti del tutto normale, per gli esseri umani, adattarsi agli stimoli, sia quando essi sono belli, sia quando sono brutti: se ad esempio lei andasse ad abitare vicino ad una stazione ferroviaria, all’inizio sarebbe molto disturbato dai tanti rumori, poi con il tempo si adatterebbe a tutto (al passaggio dei treni, agli scambi ferroviari, agli annunci con l’altoparlante e, piano piano, arriverebbe a non farci più neanche caso). La stessa cosa capita anche per gli stimoli positivi (purtroppo!) e dunque pretendere di trovare una persona in grado di farle provare le stesse forti emozioni per tutta la vita è letteralmente impossibile: occorre che, di questo fatto, se ne faccia una ragione!
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
PUO’ ESSERE BISESSUALITA’?
Salve. Sono un ragazzo di 29 anni, e ho una relazione con una ragazza di 27 anni che dura ormai da oltre 4 anni. Il mio dubbio viene dal fatto che mi piace essere penetrato. Ho sempre avuto relazioni eterosessuali, e non mi attraggono per niente gli uomini. Tuttavia provo un grande piacere quando mi penetro con un taluni oggetti, ed ogni tanto ho anche il desiderio di provare a fare una fellatio, e da questo nascono alcune insicurezze: com’è possibile che mi piaccia essere penetrato e voglia fare una fellatio, dal momento che non mi sento per niente attratto dall’avere rapporti sessuali con un uomo?. Ne ho parlato con la mia ragazza, senza però dirle della mia curiosità verso la fellatio, e lei ha accettato la cosa, però mi dice di non farlo perché ha paura che si trasformi in una dipendenza.
Gentilissimo,
Fra l’omosessualità e l’eterosessualità non c’è, come normalmente si è portati a ritenere, una netta linea di demarcazione, per cui o si sta da una parte o si sta dall’altra. Sono gli incontri della vita, le situazioni sociali in cui ci si coinvolge, i momenti particolari che si vivono, che portano le persone a scegliere, di volta in volta, l’oggetto dei loro desideri sessuali. C’è chi fa una scelta che poi si conferma identica per tutta la vita (omosessuali ed eterosessuali), e chi invece tentenna fra una posizione e l’altra, a seconda delle persone che incontra e dei momenti che vive (bisessuali). E’ molto frequente che persone eterosessuali abbiano fantasie omosessuali, a livello di immaginario erotico: questo non significa che siano “omosessuali” o “bisessuali”… Significa solo che, quando fanno sesso, amano eccitarsi con quel genere di pensieri. (punto!) Se poi qualcuno sentisse l’esigenza di passare dalla fantasia alla pratica, è bene sapere che non sempre la realizzazione concreta di una potente fantasia erotica porta con sé la soddisfazione sperata e attesa: prima di passare all’atto è dunque consigliabile prendere in considerazione i costi e i benefici che l’esperienza potrebbe comportar, e poi decidere di conseguenza.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
FARE L’AMORE SOLO SUL POSTO DI LAVORO
buona sera
chiedo un aiuto perche’ non riesco piu’ a capire cosa stia succedendo. ho 49 anni sono sposata da 25 anni e non piu’ innamorarta ho due figli gia grandi da piu’ di 6 mesi ho una storia con un collega piu’giovane di me di 5 anni anche lui sposato penso felicemente tra noi c’e’ molta amicizia e complicita’ parliamo di tante cose ma poco della sua famiglia . tra me e’ questo uomo c’e’ una forte attrazione il desiderio e’ forte su luogo del lavoro capita spesso che facciamo l’amore ed e’ bellissimo pero’ non capisco perche’ ogni volta che c’e’ l’occassione per poterci vedere al di fuori dal lavoro non si riesce mai perche’ lui e’ troppo impegnato io ho pensato che abbia paura di coinvolgersi troppo ?
Gentilissima,
Le sta forse accadendo che, con questo collega, avete trovato un modo per evadere dalla routine e dalla mancanza di emozioni e di prospettive che le vostre rispettive unioni sentimentali in questo momento vi offrono, cercando in questo rapporto una compensazione, uno sfogo, un’espressione di libertà e di vitalità. Probabilmente in questi rapporti fugaci che avete messo in atto sul posto di lavoro avete avuto modo di soddisfare due esigenze: quella sessuale-trasgressiva di lui, che potrebbe eccitarsi con lei molto più che con sua moglie (vista la pericolosità della situazione, le modalità inconsuete in cui si svolge l’atto, ecc.) e quella sentimentale di lei che, dichiarandosi “non più innamorata” di suo marito, lascia intendere di essere una persona romantica e sognatrice, la quale probabilmente riesce a provare soddisfazione nel sesso, solo laddove vi sia anche una passione travolgente, dovuta ad un amore ancora giovane e misterioso (ben diverso dalla pratica del “dovere coniugale” a cui suo marito l’ha probabilmente finora abituata). Lì, in quei locali, in quelle situazioni di lavoro e di incontro sessuale, si verifica questa potente alchimia, capace di creare momenti intensi e reciprocamente soddisfacenti, che soddisfano le vostre (diverse) fantasie. Fuori da quei luoghi, probabilmente, sareste due persone assolutamente incompatibili, con le vostre differenti personalità, storie personali, situazioni familiari (ed anche con le vostre differenti aspettative). Ecco perché, probabilmente, lui non sembra avere intenzione di vederla fuori del posto di lavoro ed ecco perché lei, in fondo, non avrebbe alcun guadagno a chiederglielo.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
LEI NON PROVA PIACERE
io ho 25 anni e lei 29, e mi ha confessato che da quando aveva 18 anni (cioè la prima volta che lo ha fatto) non ha mai sentito piacere, se non qualche sensazione positiva.
vorrei prefissare una visita ma lei di psicologi non ne vuole porprio sentir parlare, poichè ha avuto già brutte esperienze anche se non a livello di sessuologia.
attualmente non le sto chiedendo di farlo, ma qualche volta facciamo dei massaggi per rilassarci, ma lei non lo è mai del tutto.
mi piacrebbe molto che lei mi indicasse un po’ la strada da prendere e il comportamento da adottare.
attendo Sue notizie, intanto le porgo i miei più cordiali saluti
max
Gentile Max,
Tutto può essere migliorabile, con questi massaggi di rilassamento, con l’uso di un lubrificante, con la cura dei preliminari, la scelta di un luogo tranquillo,atmosfere romantiche, ecc. Tuttavia, è anche possibile che la sua ragazza non raggiunga l’orgasmo vaginale (succede a 7 donne su 10 e non è una malattia) e dunque occorra trovare modi alternativi per farle raggiungere il piacere.
La consulenza psicologica è indicata solo se vi sono delle barriere psicologiche nei confronti della sessualità (es. educazione troppo rigida, sensi di colpa, traumi subiti in passato, fobie ecc.).
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
VELOCE NEL RAPPORTO
Salve dottore e grazie anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarmi, le spiego velocemente la mia situazione:
Ho 35 anni e la mia compagna 33, stiamo insieme da 4 mesi. Non ho mai avuto problemi per quanto riguarda la durata dell’atto sessuale anzi, sono sempre stato abbastanza resistente.
Anche con la mia attuale compagna le prime volte sono state abbastanza lunghe e soddisfacenti ma adesso, nelle ultime tre volte, sono durato veramente poco (qualcosa come un paio di minuti appena) a tal punto da pensare all’eiaculazione precoce.
Premetto che la desidero tantissimo e mi bagno molto appena solo la sfioro e che, per motivi di salute di lei (tra l’altro è incinta), i nostri rapporti sono sull’ordine di uno ogni 7/10 gg.
In questi ultimi tre rapporti in cui sono stato “veloce” non ho perso l’erezione e sono riuscito a soddisfare lo stesso la mia donna ma questo mio durare così poco mi preoccupa un po’.
Le sarei grato se potesse darmi un suo parere.
Cordialmente L.I.
Gentilissimo,
Tutto lascerebbe pensare che la riduzione del numero dei rapporti sessuali di questo ultimo periodo abbia abbassato la sua soglia di sensibilità, per cui basta una lieve stimolazione per arrivare all’eiaculazione. Il problema non è irreversibile, perché si risolve semplicemente aumentando la frequenza dei rapporti. Qualora vi fossero dei problemi durante la gravidanza, il consiglio è quello di optare per rapporti sessuali non penetrativi, piuttosto che per la riduzione della frequenza.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta
LUI E IL PORNO
Gentile Dott. La Gatta,
la contatto in quanto ho necessita’ di avere un consiglio per salvare la relazione col mio compagno che finora e’ durata 10 anni. Da circa un anno abbiamo convissuto fino a quando circa 3 mesi fa non e’ entrata una fase di crisi della coppia che ancora non si e’ risolta del tutto. Cio’ che ha fatto scatenare il “conflitto” e’ la scoperta da parte mia di un suo lato a me sconosciuto. Convivendo notavo che a volte mentre arrivavo da lui terminava quello che stava vedendo sul telefonino, o quello che stava vedendo in televisione, sembrava fosse stato preso in fragranza (si scrive cosi’, spero). Le racconto un aneddoto: ogni tanto (soprattutto quando il giorno dopo non lavorava) gli piace stare a vedere la televisione da solo addormentandosi nel divano. Ed ogni volta io, quando mi accorgo che non arriva a letto, vado direttamente a chiamarlo. Una volta ho fatto la stessa cosa e lui e’ balzato dal divano guardando subito il televisore. Beh, anche ad una donna poco accorta verrebbero ad un certo punto dei dubbi. Inoltre, evitava sempre di farmi usare il suo computer ed il suo telefono. Una sera, avendogli dato la sua solita serata in liberta’ settimanale, ho avuto questo impulso di accendere a tutti i costi il computer.
Mi e’ caduto il mondo addosso: una collezione di donne nude e film porno e nel programma che serve per scaricare filmati vi erano solo filmati porno. Controllando le navigazioni su internet scopro che giornalmente si dedicava alla visione di siti e filmati porno oltre certamente ad altre piccole cose innocenti. Ovviamente non ho potuto fare a meno di parlarne con lui al suo rientro. Affermava che per lui il prno non conta cosi’ tanto, che per lui non e’ un vizio e potrebbe anche smettere il giorno dopo. Non e’ stato cosi’. Gli ho permesso di stare a casa nostra da solo un paio di settimane per pensare alla nostra coppia, a capire come vivere in coppia, speravo che lui studiasse il modo piu’ normale e naturale per stare con una donna che ama.
Lisa.
Gentile Lisa,
E’ possibile che il suo compagno abbia sviluppato una porno-dipendenza. Si tratta di una situazione ormai molto diffusa, specialmente tra gli uomini, ma in crescita anche presso le donne. Il fenomeno è esploso da quando Internet ha permesso l’accesso continuo e gratuito alla pornografia, fenomeno che prima era condiviso solo da un piccolo numero di persone, per ragioni di privacy, di tempo e di costi.
Detto questo, il secondo problema è che la persona che diventa dipendente dalla pornografia in un primo momento non si sente “malata” e, come le ha detto il suo compagno, è convinta di poter smettere quando vuole. Essendo una dipendenza, è un fenomeno in escalation, che dapprima si riesce a controllare, ma che poi, sempre di più, diventa ingestibile e comincia a produrre danni nella vita del soggetto, che non riesce a smettere anche quando sa che questa sua compulsione gli sta rovinando la vita, facendogli perdere la stima e l’affetto delle persone che gli sono vicine. Talvolta il problema può aggravarsi, estendendosi anche all’area lavorativa, se si ha a disposizione un pc con cui potersi collegare.
E’ possibile che il suo compagno sia andato a cercare questi siti in un primo momento per semplice curiosità, anche se le cose fra voi andavano benissimo, così come è possibile che questo sia stato un rifugio per una sessualità di coppia ormai non più soddisfacente. Poiché di questo lei non parla, non so come stanno le cose tra di voi, ma potrebbe essere un elemento di riflessione. In ogni caso, questo non potrà forse essere sufficiente per uscire dal problema: è probabile che il suo compagno abbia bisogno di una psicoterapia, che lo aiuti a superare i primi momenti di difficoltà nell’abbandonare questa sua dipendenza, mentre a livello di coppia potrebbe essere utile consultare un sessuologo, per essere aiutati a ristabilire un dialogo e a fare nuovi progetti per la vostra vita futura. Lasciarlo solo a casa per due settimane a riflettere non serve ed anzi, peggiora la situazione. Il suo compagno ha bisogno di essere aiutato, non di essere messo in castigo a riflettere…
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
COME FACCIO A CAPIRE SE NON MI AMA PIU’?
Salve,
ho 25 anni e sono da poco diventata madre di una bimba che compie ora 8 settimane. Sono rimasta incinta dopo aver iniziato da pochi mesi una relazione con il mio compagno che ho conosciuto quando mi sono trasferita in Olanda. Lui pochi mesi prima è uscito da 3 anni di carcere e conoscermi gli ha dato la cosidetta “botta di vita”. Tutto era perfetto, la comunicazione tra noi, il feeling, la sessualità ecc. Poi sono rimasta incinta ed innamoratissimi abbiamo ovviamente deciso di cercare casa insieme e di mettere su famiglia, mi aveva chiesto di sposarlo ed eravamo convintissimi di aver trovato l’anima gemella. Poi arrivano le difficoltà, lui inizia a fare un lavoro che non gli piace con orari solamente notturni, non troviamo una casa fino ai miei 7 mesi di gravidanza e lo stress di entrambi aumenta tanto da farci allontanare moltissimo. Io mi sentivo molto sola e scombussolata dagli ormoni e lui vedeva in me una persona che non conosce ed inoltre lentamente ha iniziato a sentirsi molto giù per via di tutte le esperienze passate in carcere (in totale è stato in carcere 6 anni, di cui gli ultimi 3 in un paese latino americano). Negli ultimi mesi di gravidanza abbiamo avuto un sacco di discussioni che spesso finivano con frasi dell uno o dell altro “me ne vado, ci lasciamo” e poi i pianti di entrambi e il cercare di recuperare e fare pace. E’ nata questa bellissima bambina e lui, pur essendomi stato vicino al momento del parto, non si è mai preoccupato di me quando sono rientrata a casa e la notte si è arrabbiato perche non riusciva a dormire a causa del pianto di sua figlia ed è andato a dormire in salotto. Io mi sono sentita abbandonata perchè era tutto nuovo anche per me ed era inconcepibile che lui si arrabbiasse. Lui mi spiega successivamente che in carcere non poteva dormire senza che qualcuno gli guardasse le spalle per non rischiare di essere ammazzato. In poche parole, in queste settimane con la bambina lui ha iniziato a brontolare subito che in casa doveva fare tutto lui.
Io a questo punto, Le chiedo qual è la cosa più giusta da fare? Andare via per un po di tempo e lasciargli il tempo per riflettere e vedere se gli manco? Ho paura che mi trattiene dal lasciarlo solo per nostra figlia e non per me.
Io amo quest’uomo, nonostante tutto, anche se neppure io adesso sento chissà quali brividi di passione, ma vedo la mia vita al suo fianco.
Lui è chiuso in un mondo tutto suo, ha dei picchi di entusiasmo e poi dei cali velocissimi, è sempre stanco, sempre di cattivo umore e chiuso in se stesso, non ha appetito sessuale (tra l’altro dice che la prima volta che abbiamo avuto rapporti dopo la gravidanza non era più lo stesso… ma mi sembra che molte coppie hanno questo “problema” dopo il parto?), insomma, non so più da che parte prendere e questa situazione mi fa soffrire e mi toglie energia che invece vorrei dedicare a mia figlia e al recupero del nostro rapporto. Ma come faccio a capire se veramente non mi ama più o se è depresso/confuso a causa del suo passato??
Spero che Lei mi possa chiarire un pochino i miei dubbi. La ringrazione anticipatamente, già solamente per aver letto il mio papiro!
Saluti,
Claudia
Gentilissima Claudia,
Va detto anzitutto che non deve essere facile, per il suo compagno, ricominciare a vivere una vita “normale” dopo sei anni di carcere, oltre tutto in precarie condizioni di lavoro, con turni di lavoro in orari antisociali, con un rapporto di coppia non ancora del tutto consolidato.
C’è poi anche la bimba, che avete accolto con calore, ma che, come avete visto, è tutt’altro che un peluche da accarezzare: ha le sue esigenze, i suoi modi spesso disturbanti di comunicare, che non tengono conto della stanchezza dei genitori, del loro umore e delle loro preoccupazioni.
In questa situazione, anche il più bello e il più grande degli amori potrebbe vacillare e dunque è normale che viviate un iniziale periodo di “adattamento”. Che fare? Anzitutto non scoraggiatevi e, forti della responsabilità genitoriale che vi siete assunti nei confronti di vostra figlia, cercate di impegnarvi a consolidare “il nido” dove la piccola dovrà crescere: in pratica ciò significa cercare/migliorare il lavoro, organizzare il tempo libero, trovare delle cose da fare insieme, anche elaborando dei progetti di vita dettagliati, da realizzare insieme. Nel fare questo, non dovreste dimenticare di prendervi cura anche della vostra coppia. A che serve, ad esempio, dormire separati? Provate a ristabilire un dialogo fra voi, parlate apertamente delle vostre preoccupazioni, per il presente e per il futuro e cercate di trovare dei modi per superarle insieme. Se in questo momento non c’è molto desiderio sessuale, visto lo stress e le difficoltà, almeno non rinunciate alle coccole, alle tenerezze: nei momenti difficili della coppia, queste manifestazioni di affetto e di complicità sono perfino più importanti della stessa sessualità, per continuare a sentirsi vicini e ad avere fiducia nella propria relazione. Credo che andarsene per farlo riflettere sarebbe un errore: su che cosa deve riflettere? Ormai la scelta l’avete compiuta e, prima di dichiarare fallimento, dovreste darvi qualche altra possibilità. Infatti, non tutte le cose nascono belle sin da subito; a volte è necessario un po’ di rodaggio, di sperimentazione: se avrete fiducia in voi stessi, ma soprattutto nel vostro amore, se cercherete di dare importanza a ciò che vi ha unito, anziché discutere continuamente su ciò che attualmente vi divide, quasi sicuramente riuscirete a rimettere in piedi la vostra giovane e, al momento, fragile coppia. Infine, l’amore: una persona si sente più innamorata quando è felice, serena, soddisfatta, rilassata, mentre se la persona è depressa, ansiosa o sotto stress la sensazione di essere innamorata può essere la prima a scomparire. Datevi dunque modo di ricostruire, per quanto vi è possibile, delle condizioni di vita soddisfacenti intorno a voi e vedrete che prima o poi ritroverete la luce, alla fine del tunnel.
Auguri.
Dr. Walter La Gatta
I GENITORI LITIGANO
SALVE!
I miei ormai da due anni litigano in continuazione. Tutto ciò perchè 2 anni fa mio padre si è operato alla testa e da quel giorno mia madre si è presa le sue libertà ed ha pure trovato una ‘distrazione’ se così possiamo chiamarla. Mio padre è diventato gelosissimo (molto probabilmente ha capito) e non fa altro che urlargli contro, rinfacciarle le cose, mia madre gli risponde, e continuano così per ore, dimenticandosi che in questa casa ci sono anch’io. A volte litigano anche 24 ore su 24, a volte ci sono dei giorni in cui sembriamo anche una famiglia felice, e io non ce la faccio più ormai!! Non faccio altro che restare chiusa in camera a tremare dalla paura e a piangere in continuazione. Anche il mio carattere ne risente, sono suscettibile, lunatica, vado male a scuola, rispondo male, insomma sto sempre male. E non ho il coraggio di reagire, non ho il coraggio di parlarne con loro, sono figlia unica e non saprei su chi appoggiarmi se dovessero darmi contro. AIUTATEMI VI PREGO!
Gentilissima,
Purtroppo ti sei dimenticata di indicare quanti anni hai, ma penso tu sia una ragazza adolescente e non una bambina. In ogni caso, il consiglio è quello di parlarne anzitutto con qualche persona adulta di cui ti fidi (un insegnante, lo psicologo scolastico, i nonni, il parroco, ecc.), in modo da ricevere qualche consiglio utile e, molto importante, poterti confidare. Inoltre, ti consiglierei di trascorrere in casa il minore tempo possibile: piuttosto che rinchiuderti in camera a piangere, iscriviti a qualche palestra, vai a fare sport, vai ad imparare a suonare la chitarra, vai a studiare a casa delle tue amiche, ecc. Se i tuoi genitori sono persone così sfortunate ed infelici, nel bel mezzo di una grave malattia e di una crisi di coppia, tu non puoi fare nulla per risolvere la loro situazione, ma puoi fare molto per non rovinare la tua vita, che può essere comunque bellissima, anche senza l’affetto, le attenzioni e il sostegno che due genitori meno preoccupati e sfortunati potrebbero e dovrebbero dare alla loro unica figlia. Devi reagire, non ti lasciar condizionare da questa assurda situazione… Se ti fa piacere, scrivici ancora 😉
Dr. Walter La Gatta
LUI E’ SEMPRE STANCO
Salve, sono una ragazza di 20 anni, studentessa universitaria mentre il mio partner di 29 lavora come commesso in un centro commerciale anke altre 9ore al giorno. stiamo insieme da quasi 2 anni lui è l’unico con la quale abbia avuto rapporti sessuali completi. dopo un periodo nel quale quasi tutti giorni facevamo l’amore adesso noto che il mio desiderio non fa altro che crescere, vorrei avere rapporti ogni giorno, e ho fantasia, passione e la voglia di cercare sempre qualcosa di nuovo e diverso da provare nel rapporto e in questo mi soddisfa ovviamente fa piacere anke a lui e lo condivide. l’unico mio dubbio è se un lavoro stressante, stanchezza problemi di varia natura, stile di vita possono giustificare il fatto che invece ultimamente per lui lo facciamo una volta a sett o 2 giusto xkè io insisto particolarmente, il che è anche brutto perchè da ragazza mi piacerebbe sentirmi desiderata e in astratto credevo fosse più “normale” che sia l’uomo ad essere insistente nel voler avere rapporti anke considerato il fatto che non sono il tipo che fà mancare spunti al proprio ragazzo, anzi !
aggiungo che ci vediamo ogni sera praticamente ma la stankezza e il sonno hanno la meglio e io ci rimango male anke se lui dorme poche ore a notte (tipo 5 ) e il giorno è sempre impegnatissimo in fondo è sempre stato così quindi mi chiedo se il suo fisico si trova a non sopportare più questo ritmo è comprensibile? e che io invece abbia tutta questa voglia è normale? mi rendo conto che molti pensieri o proposte che ci si potrebbe aspettare da un uomo vengono in mente a me…non sò se ho un problema io e lui è “scusabile” e nel caso io cosa posso fare per calmare i miei ormoni? o semplicemente dovrei trovare qualcuno con la mia stessa libido? cosa che non vorrei perchè spererei che tornassero le voglie quotidiane a lui.!!
Gentilissima,
E’ possibile che queste sue “voglie quotidiane” si siano intensificate con il calare delle attenzioni di lui verso di lei. La mancanza di iniziativa da parte di lui le crea probabilmente ansia e la spinge a cercare occasioni, a lanciare provocazioni, a soffermarsi su fantasie, che infiammano la sua libido. D’altra parte è normale che una persona che lavora 9 ore al giorno, dorme 5 ore a notte ed è sempre sotto stress sperimenti un calo del desiderio sessuale, così come è possibile che la vostra relazione, dopo due anni, si sia ormai stabilizzata e dunque sia un po’ diminuita la passione iniziale. Ovviamente la soluzione sarebbe quella di vivere una vita meno stressante, ma nel caso, come credo, questo sia impossibile, le consiglierei di limitare le sue proposte sessuali, perché il suo ragazzo, troppo stanco e forse non troppo passionale, potrebbe gradirle al punto di non preoccuparsi più di prendere lui l’iniziativa (e questo credo che a lei non piacerebbe…). Inoltre, potrebbe essere opportuno parlarne insieme, per capire meglio quali sono le difficoltà di lui, se ci sono, ed anche se lui si sente soddisfatto del numero e della qualità dei vostri rapporti. Infine, è possibile che lui non sia compatibile con lei, a livello di desiderio sessuale, ma questo potrete scoprirlo solo con il passare del tempo.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
POSSO ESSERE RIMASTA INCINTA?
Salve dottore le ho bisogno del suo aiuto.. L’ultima volta che io e il mio ragazzo abbiamo fatto sesso lui è venuto e io avevo le mani sporche del suo sperma quindi me le sono pulite con un fazzoletto.. la mani erano più umide nell’incavo delle dite e asciutte sui polpastrelli.. mentre mi rivestivo ho toccato x sbaglio la parte della mutanda che va a contatto con la vagina.. posso essere rimasta incinta?? altra cosa.. di solito noi usiamo il preservativo dall’inizio e quando deve venire lui esce da me e mi viene sulla pancia o lontano da zone “pericolose” è un buon modo x prevenire una gravidanza?? grazie 1000 risponda presto la prego!!!
Gentilissima,
Credo proprio che lei possa stare tranquilla. Per la seconda domanda, il preservativo è già considerato un mezzo di controllo delle nascite molto sicuro: se a questo si aggiungono ulteriori precauzioni, come fate voi, si aumenta ancor di più la percentuale di sicurezza.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
CONFESSIONE
Salve, mi chiamo Alberto e ho 31 anni, da 11 anni sto con una ragazza, e in questi ultimi 4 anni abbiamo iniziato a progettare un futuro insieme, tra cui una casa che attualmente stiamo costruendo. Ed è proprio 4 anni fà che dentro di mè scaturi’ qualcosa che ancora a oggi mi porto dentro, infatti e come se inconsapevolmente appunto nel 2006 iniziai una sorta di “esame di coscienza involontario” dove mi misi ad analizzare il mio comportamento all’interno della mia relazione. Questo mio scavare nella mente portò a galla dei fatti commessi anni addietro di esperienze sessuali di tipo feticista, i quali sul momento dell’atto non ebbi nessun senso di colpa ma a distanza di 4 anni sono piombati nella mia testa come un chiodo che non vuole lasciarmi piu vivere serenamente, infatti sono perennemente agitato e ansioso, sopratutto quando sto con la mia ragazza, e in me avverto come un senso di vergogna e consapevolezza che non mi merito di stare con lei nè di ricevere il suo amore La mia domanda ora è : cosa devo fare? devo convivere con questo malessere interiore o devo raccontarle tutto? Grazie.
Gentilissimo,
Deve convivere con questo suo malessere interiore e, se non ce la fa, farsi aiutare da uno psicologo a sopportarne meglio il peso. Dopo tanto tempo infatti confidare alla sua ragazza questo suo momento di smarrimento, che poi è stato evidentemente superato, che senso avrebbe? Servirebbe forse alla vostra relazione? Vi aiuterebbe a costruire un futuro migliore? No: servirebbe solo a lei, per liberarsi la coscienza… Ma sarebbe, tutto sommato, un atto di egoismo, la soddisfazione di un bisogno suo personale e non della coppia. Talvolta alcune persone credenti trovano sollievo anche nel fare una confessione classica, di tipo religioso.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:
Psicoterapie individuali e di coppia
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