QUESTIONI DI SEX
Archivio Storico 2001-2011
Pagina n. 11
PORNODIPENDENZA
salve, sono michele e ho 27 anni, da un certo periodo credo di essere dipendente dalla pornografia soprattutto online. pratico la masturbazione da un’età credo consueta per ogni uomo, dai 14 anni quando trovai delle rivist erotiche o pornografiche in casa. ma fin qui credo tutto ok, da un paio d’anni a questa parte però vivo periodi di masturbazione molto prolungata soprattutto davanti al pc ma non solo, a volte quando non posso usare il pc lo faccio davanti a riviste anche non pornografiche, oppure cercando nuove sensazioni con unguenti o facendo delle riprese e riguardandole, o ripensando a immagini già viste o vissute. il problema però è molto legato al computer davanti al quale praticamente spengo il cervello e quasi non volendo arrivo a guardare anche altri uomini (pur non avendo mai avuto rapporti omossessuali) oppure trans, ultimamente anche al cellulare e in cam2cam quando posso. spesso cerco di trattenermi, mi rendo conto che già quando non lo faccio per uno o due giorni mi sento più leggero, poi magari per noia o perchè ho dell’ansia mi dico “vabbè solo il tempo di fumarmi una sigaretta…” e finisco per star lì anche per più di due ore, molte volte senza venire. dico che a volte lo faccio per noia o perchè ho dell’ansia perchè come ho detto è una cosa che mi spegne il cervello e non penso ad altro. di sicuro il computer mi ha rovinato la vita e me la sta rovinando, ma già quando ero più giovane di ora capivo che altri componenti della mia famiglia guardavano materiale pornografico e molte volte dimenticavano di cancellarne le tracce e forse da lì è cominciato tutto, oltre ovviamente ad una mia evidente propensione a tutto ciò, non voglio certo nascondere delle mie colpe (se così si possono chiamare). in parte forse questo problema di cui parlo ha rovinato anche il mio ultimo rapporto amoroso, nell’ultimo periodo infatti dopo una piccola crisi di coppia e un conseguente allontanamento dei corpi, mi son trovato spesso da solo davanti al computer quando lei era via per lavoro o quando rientravo a casa mia. la cosa che sto vivendo inoltre mi crea dei grandi sensi di colpa e ogni volta che spengo e vado a letto mi dico che da domani provo davvero a smettere tutto ciò, prego perchè ne abbia la forza, perchè in fondo so che non mi fa bene fisicamente mentalmente e spiritualmente. ho già passato altri periodi simili ma non a questi livelli, non so come fare anche perchè tutto è cominciato in un periodo di depressione in cui soffrivo di ansie e panico e quindi uscivo poco di casa tutto questo certo non aiuta perchè quando esco non mi sento mai a mio agio avendo questa sensazione di colpa difficile da portarsi addosso, per me poi che davvero nella vita vorrei puntare ad una serenità e una purezza spirituale per me e da donare agli altri e che nonostante tutto conservo con forza dentro di me. ma tutto questo non mi aiuta e mi debilita. inoltre blocca alcuni miei progetti e in parte ha condizionato anche il mio ultimo periodo lavorativo (ma devo ammettere di non essere mai stato un gran lavoratore). è un problema difficile anche da esporre ad un eventuale psicologo, dottori con i quali non ho buon rapporto di fiducia per esperienze passate e forse anche perchè non riesco ad aprirmi del tutto e magari riuscire a parlare di tutto questo invece di cercare le cause del malessere nel passato remoto della mia infanzia o adolescenza come spesso accade. non so davvero comportarmi e capisco di aver spiegato una parte infinitesimale di quello che sto vivendo e sto provando ma spero in un consiglio che mi possa in qualche modo aiutare e spero anche di trattenermi oggi ma non so davvero se ci riuscirò. cordiali saluti michele
Gentile Michele,
Lei ha sviluppato una pornodipendenza che, come tutte le altre dipendenze, è altamente invalidante, anche se lei non ingerisce o non respira sostanze particolari. In ogni caso, questa è una dipendenza che la porta verso la depressione, acuendo le sue fobie, le sue ansie ed i suoi sensi di colpa. Per smettere di fare quello che fa lei ha bisogno di essere aiutato. Se non desidera andare subito da uno psicologo per i problemi che spiega nella mail, provi almeno a leggere qualche libro di auto-aiuto, per imparare a contenere l’ansia. Rifletta inoltre su questo dato: lei non si sente in colpa perché guarda la pornografia online, ma guarda la pornografia online perché è una persona che non ha stima di sé stessa, che attraverso questo comportamento si gratifica, cercando l’autodistruzione. Deve uscire da questo meccanismo perverso, cominciando dallo spegnere il PC, drasticamente, per un mese. Trasferisca tutti i suoi lavori sul cartaceo, spieghi a chi le scrive che ha il PC guasto e non può ricevere mail, ecc. Si può fare, anche se sembra difficile: molti lo hanno fatto, con successo. I primi giorni cerchi di ‘drogarsi’ con altre cose che le piacciono molto e che non si è mai permesso di fare (ascoltare la musica, leggere un libro, andare a correre, fare shopping, ecc.) e poi cerchi di resistere, fino ad arrivare a raggiungere l’obiettivo che si è dato. Se ci riuscirà, questo sarà un primo passo al quale dovrà poi affiancare molti altri obiettivi, sempre più complessi.
Se non dovesse farcela però, non si abbatta: gli psicologi non servono solo per scoprire i traumi della propria infanzia, ma anche per sostenere e incoraggiare la persona che cerca in tutti i modi di uscire da una dipendenza: l’importante è trovare un professionista credibile, con il/la quale lei possa sviluppare una buona alleanza terapeutica.
Auguri.
Dr. Walter La Gatta Ancona
NON RIESCO A NON TRADIRLA
salve sono Marco un ragazzo di 28 anni, sposato da quattro, mi capita di tradire spesso mia moglie, pur amandola tantissimo, soprattutto con prostitute e dopo di sentirmi in colpa e depresso, raramente mi è capitato di ritornare da una donna con la quale ho fatto sesso in precedenza e con mia moglie nonostante vorrei viverci assieme tutta la vita, non ho mai la voglia di avere rapporti con lei, nonostante la trovi bellissima, almeno fisicamente, mentalmente e spiritualmente abbiamo forti divergenze, ma la voglio bene lo stesso e sono molto attento e scrupoloso tanto da essere fortemente convinto che non potrebbe mai scoprirmi.. riconosco a chi legge questa mia, di sapere di fare qualcosa di sbagliato, ogni volta prometto a me di smettarla di ricaderci, e anche oggi purtroppo… cosa posso/dovrei fare secondo voi, e perchè lo faccio, e perchè non riesco a frenarmi, nonostante lo voglia, anche economicamente sta incominciado a pesarmi. grazie e complimenti per il servizio che date.
Gentile Marco,
Il fatto di riconoscere che il suo comportamento sia inadeguato e che le cominci a pesare economicamente è un buon punto di partenza. Anche la sua precisazione, sul fatto che sua moglie sia bellissima fuori, ma diversa da lei nelle sue caratteristiche di personalità e nei valori, la rende consapevole di quale sia il problema di fondo. Questo produce un mix nel quale la scarsa frequenza dei rapporti sessuali, i punti di vista differenti e il presumibile modesto livello di comunicazione fra voi l’ha spinta a cercare fuori ciò che non trova all’interno della relazione con sua moglie. Credo che dovrebbe sforzarsi di capire meglio i punti di vista di sua moglie, rendendole più accettabili i suoi propri, migliorando il livello del dialogo fra di voi perché è soltanto con una migliore conoscenza reciproca, senza pregiudizi, che potrà essere ripristinato il clima che vi ha legati con un sentimento d’amore e che la potrà senz’altro aiutare ad uscire dall’ambiguità di oggi.
Dr. Walter La Gatta Ancona
CHIARIMENTI
Buongiorno dottore Ho bisogno di alcuni chiarimenti per vivere la mia sessualità in modo più tranquillo. La mia ragazza per motivi di salute non può assumere le pillole anticoncezionali, e quindi usiamo il preservativo ma per ben 2 volte si è gia rotto.. Le volevo chiedere, ci sono altri medicinali non a base di ormoni che possono evitare la gravidanza?? Poi ho alcuni dubbi… io sono venuto dentro alla mia ragazza una settimana prima il ciclo, aveva già un pò male al seno, c’è rischio gravidanza?? bisogna aspettare questo ciclo o il ciclo successivo per essere sicuri,cioè se io vengo dentro alla mia ragazza poco prima che gli viene il ciclo per essere sicuro devo aspettare anche il ciclo successivo ?? Un altro quesito che mi pongo è: se io mi tocco il pene dopo che sono venuto,e quindi sporco di sperma se tocco la sua vagina c’è pericolo di gravidanza?? sia contatto leggero in superficie o inserendo le dita all’interno? spero che mi possa essere d’aiuto.. la ringrazio molto x l’aiuto.. saluti
Gentilissimo,
Molte delle domande che lei mi fa potrebbero essere poste dalla sua ragazza alla propria ginecologa per quanto riguarda farmaci o metodi alternativi. Quanto alle vostre esperienze recenti, certamente la rottura del profilattico può rappresentare un problema: il suggerimento che vi do è di manipolarlo con molta attenzione e di scegliere marche che diano maggiori garanzie di affidabilità. Inoltre, la mano o le dita sporche di sperma non sono assolutamente diverse dal suo pene, quindi dovreste fare un pochino più attenzione. In teoria, negli ultimi giorni del ciclo non dovrebbero esserci problemi di gravidanze indesiderate, ma questa è solo teoria: molto dipende dalla durata del ciclo della sua ragazza e da altri fattori che rendono comunque consigliabile l’uso del profilattico anche in quelle circostanze.
Molti saluti.
Dr. Walter La Gatta – Ancona
CON CHI STO DAVVERO?
Sono Eleonora 51 anni ho un compagno un militare di alto grado , da 5 anni, e ho notato un comportamento alquanto “strano”, lui raggiunge l’orgasmo , e nn sempre, immaginandomi con altri uomini, o usando su di me cinghie e masturbandosi mentre lo guardo,. questo suo comportamento è andato accenduantosi col passare del tempo e se all’inizio della relazione era sporadico, adesso nn riesece ad avere erezione se nn frustandomi e immaginandomi con altri uomini.a completare questo quadro, aggiungo che x lui nn esistono rapporti sessuali se nn anali. ma con quale persona sto progettando un futuro? i dubbi crescono, x me avere rapporti con lui è sempre stato una cosa sgradevole che subivo sperando che durasse il meno possibile. mi può spiegare il xkè del suo comportamento? tra l’altro in pubblico adotta atteggiamenti da gentiluomo di vecchio stampo, e qusto mi disorieta ancora di più, dimenticavo di dirle che lui ha 59 anni. attendo con ansia una sua risposta e la ringrazio anticipatamente. la prego mi aiuti
Gentile Eleonora,
Premesso che nella sessualità di coppia non ci sono cose che non possono essere fatte, tutto ciò che appartiene alle fantasie di ciascuno deve essere comunque condiviso e accettato dall’altro. In questa visione di una appagante sessualità di coppia, ritengo che, dato l’alto valore che lei attribuisce al suo compagno nella vostra vita sociale, ogni sforzo debba essere compiuto per migliorare anche la vostra vita intima. Credo pertanto che, attraverso un dialogo molto aperto e sereno su questo tema, possiate trovare modalità alternative, ma comunque in grado di soddisfare le vostre rispettive esigenze.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta Ancona
SESSO, BUGIE E SENSI DI COLPA
gentile dottore, spero che lei abbia pazienza perche’ la questione è un po’ complicata e i fatti sono numerosi come i miei quesiti. Una mattina mentre dormivo con la mia ragazza(con la quale condivido una relazione a distanza da 1 anno e mezzo) mi sono svegliato colto da un’enorme senso di colpa per tutte le bugie che le avevo nascosto. Le bugie sono iniziate dal fatto che il giorno che ho lasciato la mia ex (mentre avevo deciso da 1 giorno di stare con lei) volevo farci l’amore, che alcune volte ho guardato film porno masturbandomi (quando le promettevo che queste cose nn le facevo) mica spesso pero. Poi io abito a B. e lei a P. e nell’ultimo tratto prima di arrivare casa sua c’è una strada trafficata di prostitute, e qui arriva il tasto nolente. Premessa io ci sono andato una sola volta quando avevo 19 anni cn una prostituta e da allora mai piu niente, pero’ passando di li le guardavo eccitandomi consapevole che le dava fastidio,e una volta a marzo dell’anno scorso con un collega ci siamo fermati e una di queste ci ha sfiorato i pantaloni (ben chiusi) con la mano. Le ho raccontato anche che una volta vidi due ragazze in autogrill che cambiavano le calze e il fatto mi ha eccitato e mi ha portato a pensare di farci sesso e non so come pero’ il riferimento immaginario ricadeva comunque sulla mia ragazza. Le ho raccontato altrettante bugie e malefatte,tutte diluite nell’arco di un mese, ogni volta che me ne veniva in mente una, dovevo digliela altrimenti ero colto da una continua ansia che non mi faceva dormire e tutto questo via telefono.provi ad immaginare la sua reazione: un misto di rabbia, delusione, odio e dolore nei miei confronti. non lo auguro a nessuno. prima quindi ha sofferto lei e poi non so come (forse per tutto quello che mi ha detto dopo l’accaduto) ho pensato di non amarla piu’ e l’ansia che non mi faceva dormire ha iniziato pesantemente a soffocarmi, al punto che volevoFARLA FINITA E UCCIDERMI. per fortuna tutto questo ora è finito ma di conseguenza ora la mia ragazzza è completamente spaesata ed è andata in tilt ha iniziato ad uscire con delle sue nuove amiche che non conosco(quando entrambi non l’abbiamo mai fatto) e non sa piu’ che fare. sono molto preoccupato perche anche lei ora soffre come gia le era capitato in passato di attacchi di panico. ora i miei quesiti: – Ormai sono passati 3 mesi dall’inizio di questa storia cosa mi consiglia di fare sono disperato, – Secondo lei la mia voglia di eccitarmi nel vedere immagini porno che a volte tutt’oggi ho a cosa e’ dovuta? – Devo assecondare questo suo clima di repressione (che mi obbliga nemmeno a sfirare con lo sguardo una donna o qualsiasi cosa di erotico) o devo affrontarlo a muso duro e dirle che se anche guardo ik seno prosperoso di un’altra sono innamorato di lei? – Io la amo da morire e non la tradirei maii nemmeno col pensiero ma perche’ e come siamo arrivati a questo punto? – come ho fatto a tenermi dentro e a quasi dimenticare tutto quello che ho combinato? – vorreia volte masturbarmi da solo pensando a lei ma mi sento in colpa perche non glielo dico ma se glilo dico si arrabbia.. – quando facevamo l’amore provavo sensazioni unche che ora provo a tratti riusciremo a tornare normali? – nella fase in ccui credevo di non amarla piu soffrivo IN CONTINUAZIONE di fenomeni di deja vu ma a livelli di almeno 20 al giorno cosa significava? LA PREGO MI AIUTI HO PROVATO AD ANDARE DA SPECIALISTI MA COSTANO TROPPO E IO NON RIESCO A PAGARLI MI AIUTI LA PREGO
Gentilissimo,
Ritengo che ciò che per lei rappresentano gravi mancanze nei confronti della sua ragazza, in realtà siano piccole bugie, relative all’attrazione da lei provata verso altre donne, che non modificano in alcun modo la qualità dei sentimenti che prova per lei. E’ del tutto naturale infatti, in un amore a distanza come quello che vivete, e quindi nelle lunghe attese nel rivedervi di volta in volta, che desiderio per la sua fidanzata e generiche fantasie sessuali possano tra loro intrecciarsi e dar luogo a appetiti sessuali che una maggiore frequentazione fra di voi potrebbe facilmente soddisfare. Nell’attesa le suggerisco di non ingigantire il problema e di tenere per sé nel suo ‘giardino segreto’ le sue fantasie ed i suoi desideri. Quanto ai suoi stati di depressione e di ansia, le suggerisco di rivolgersi al più vicino distretto sanitario della sua città dove, a costi contenuti, potrà ottenere una visita psicologica specialistica per ritrovare serenità e benessere.
Dr. Walter La Gatta – Ancona
UN PROBLEMA DEL QUALE MOLTI UOMINI SI VERGOGNANO
Gentilissimo dott. La Gatta, buongiorno; volevo chiederle consiglio a proposito di un problema che reputo abbastanza comune, ma del quale molti uomini ( specie se giovani, come me, che ho quasi 24 anni ) si vergognano a parlare con amici e conoscenti, anche se intimi. Ho iniziato ad avere normali rapporti sessuali intorno ai 18 anni, ma da subito si è presentato un problema: l’inserimento di un preservativo o anche la semplice penetrazione mi provocavano in dolore difficilmente sopportabile, che portava di conseguenza alla perdita della erezione. Per un lungo periodo mi sono vergognato mortalmente di questa cosa, pensando di essere in qualche modo “sbagliato” io, e stupidamente non ne ho parlato con nessuno. Potevo tranquillamente masturbarmi o ricevere sesso orale, ma la penetrazione o l’uso del preservativo causavano quasi sempre il cosiddetto “scappellamento”, la fonte effettiva del mio dolore al pene. Un giorno, però, parlandone con un medico amico di famiglia, ho scoperto di essere affetto da una banalissima Fimosi. Ho subito una normale operazione e il problema è stato risolto. Da un punto di visto psicologico, però, ho ancora delle difficoltà non indifferenti. Mi mastrubo senza alcun problema, raggiungo l’erezione – in compagnia di una partner – senza difficoltà e la mentengo facilmente sia durante un rapporto orale che durante la masturbazione reciproca…ma la sola idea della penetrazione mi “raggela”, molto frequentemente, e mi fa ‘perdere l’eccitazione – anche se in realtà le mie fantasia erotiche si appoggiano proprio sull’idea di avere rapporti completi -. Come potrà immaginare, queta situazione è parecchio fastidiosa, anche perchè mi impedisce di dare uno sfogo del tutto completo alle mie pulsioni. Reputa che questo possa essere un problema di ansia da prestazione, o forse dovrei considerare altre possibilità? Ha qualche consiglio da darmi? Grazie per la disponibilità
Gentilissimo,
Credo che non si tratti tanto di ansia da prestazione quanto di una normale paura di subire nuovamente gli effetti traumatici sperimentati nelle precedenti esperienze sessuali. Un’altra spiegazione potrebbe essere ricercata nel fatto che probabilmente lei ha paura di mettersi nuovamente alla prova: se sentisse ancora del male o perdesse l’erezione, questo significherebbe che il problema non era nella fimosi, ma in altro, forse in lei stesso: dover affrontare questa prova potrebbe crearle ansia, ed in questo senso potremmo definirla ‘ansia da prestazione’. In ogni caso, al di là delle etichette, le consiglierei di affrontare il suo primo rapporto completo con tranquillità, gradualità e con il supporto, almeno le prime volte, di specifici lubrificanti. Soltanto se questa forma di auto-aiuto non dovesse mostrarsi efficace, le suggerirei di consultare uno psicologo-sessuologo, che la possa aiutare a risolvere questo problema.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta Ancona
FARE L’AMORE SENZA PROBLEMI
Sono una ragazza di 18 anni e da un anno sto con il mio ragazzo che amo tantissimo. Abbiamo rapporti da 5 mesi. All’inizio non avevamo problemi nel fare l’amore, cioè era tutto apposto! Da qualche tempo però, non riesce a penetrarmi. Non riesco a capirei il perchè.. Ho la sensazione che la colpa sia mia perchè sono sempre un po’ agitata durante il rapporto, soprattutto dopo questi accaduti! Forse è colpa della mia agitazione, per il fatto che non riesco a rilassarmi e lasciarmi completamente andare… Ho paura di non essere all’altezza a volte e che i problemi risiedano sempre su di me, poichè non sono un’esperta del settore, la mia prima volta è stata appunto 5 mesi fa; al contrario lui ha già avuto esperienze. L’ultima volta che non è riuscito a penetrare io non mi sentivo per nulla bagnata, forse è anche colpa di questo, della poca lubrificazione! Ma invece mi eccito di più quando facciamo petting, quando mi masturba e provo piacere. Mi agito soprattutto quando arriva il momento della penetrazione, ho sempre paura non tanto che mi faccia male, ma quanto proprio a non riuscire nell’atto sessuale vero e proprio.. perchè io la voglia di farlo ce l’ho!! Solo che mi sento bloccata in questo… Inoltre leggendo su vari siti, ho letto qualcosa riguardante il vaginismo, il che non fa altro che alimentare le mie preoccupazioni! La prego di prestare attenzione a questa email di darmi un consiglio perchè vorrei risolvere questa situazione al più presto. Ho voglia di fare l’amore con lui e di sentirmi bene mentre lo facciamo, senza problemi. Grazie. Piccola.
Gentile Piccola,
Lei è (e si sente) ancora molto giovane ed inesperta e dunque ha i dubbi e le sensazioni di inadeguatezza che sono tipiche della sua età e del suo livello di esperienza. Poiché l’amore si fa in due, se non viene bene ci si può chiedere se è tutta colpa dell’altro o se magari non vi sia qualcosa di sbagliato in sé, che blocchi l’altro. Poiché lui ha avuto già altre esperienze, lei è portata a ritenere che la ‘colpa’ sia in lei: in realtà non è detto. Da quello che racconta ad esempio penso che lui non sia molto attento nei preliminari e che forse non crei le condizioni giuste perché lei si senta completamente tranquilla e rilassata. Provate a parlarne fra di voi, senza cercare le colpe, dell’uno o dell’altro, ma le soluzioni, perché quella che è la cosa più naturale del mondo avvenga anche all’interno della vostra coppia nel migliore dei modi.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta – Ancona
CALO DEL DESIDERIO
Buongiorno quello che ho da chiedervi è il seguente quesito, credo di avere il calo del desiderio. Mi sono separato da circa un anno, ed ho due figlie ed è stata fatta una separazione consensuale e con l’affidamento delle figlie a tutte e due, quindi per circa 15gg al mese le figlie stanno con me. Tengo a precisare che questo succedeva anche prima, in quanto la mia ex per questioni di lavoro mancava spesso da casa e quindi le figlie sono e stanno spesso con me da sempre. Da quando mi sono separato ho avuto altre relazioni, ma la cosa che mi è successa, ma questo a dire il vero anche qualche tempo prima della separazione, non provo più quel desiderio quelle fantasie erotiche, l’immaginare la propria donna in particolari posizioni o abiti etc. Però nel momento in cui sto con la mia donna ci baciamo ci accarezziamo la voglia di fare sesso mi viene, o un’erezione normale come sempre, però quello che mi manca è il desiderio la fantasia, idealmente potrei fare anche a meno di fare sesso, non ne sento una grande necessità….potete darmi qualche consiglio o si potrebbe approfondire meglio? Grazie fin da ora per la vostra disponibilità
Gentilissimo,
E’ probabile che il cambiamento prodotto nella sua vita dalla separazione con sua moglie sia stato particolarmente stressante e che le abbia lasciato qualche leggero strascico di depressione. Generalmente quando ci si sente male a livello psicologico, il sesso è il primo desiderio che sparisce. Non a caso i nostri nonni dicevano che ‘il sesso non vuole pensieri’… Credo dunque che il problema sia solo momentaneo e che, una volta ristabilitesi le condizioni migliori per vivere un buon rapporto di coppia, tutto tornerà a posto.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta, Ancona
TORNARE ALLA SERENITA’
Buongiorno, per spiegare il mio quesito devo raccontare un pò gli eventi che secondo me mi hanno portata a questa situazione, sperando di essere esauriente e di riuscire a riassumere il più possibile. Gli ultimi giorni di dicembre 2007 mi era venuta una candidosi molto dolorosa, e ho iniziato a curarla con il meclon su prescrizione. Dopo un certo periodo la situazione era molto migliorata, non sentivo più dolore, ma con la penetrazione invece si irritava subito “l’entrata”, e riuscivo a sostenere rapporti molto veloci. Così x circa un mese e mezzo, tanto che l’intimità che c’era prima con il mio partner mi sembrava venisse molto a mancare. Ho fatto analisi x vedere se era qualke virus ma ero a posto, così alla visita m hanno detto che probabilmente era 1fattore psicologico, che ero “prevenuta” perchè pensavo avrei sentito dolore e poi lo sentivo. C’è da precisare che da gennaio è cominciato un periodo molto stressante e disequilibrante della mia vita. Gli ultimi giorni di febbraio 2008, il mio compagno è partito per il suo secondo lavoro/hobby x due settimane, al che sono scoppiata psicologicamente (era già partito molte altre volte, ma questa volta l’ho presa molto male). La mia situazione generale che mi stava schiacciando, ha reso molto difficile sopportare la lontananza, anche se solo di due settimane, così i primi giorni sono stata molto male, poi un giorno mi sono svegliata, e non soffrivo più.. Cioè, è come se avessi bloccato le mie emozioni, come anestetizzata, e a quel punto il mio compagno non mi mancava più poi tanto, pensavo che quando sarebbe tornato sarebbe tornato ecc. Quindi da quel momento, ho cominciato una specie di allontanamento, che purtroppo era già cominciato a causa della candida. Dopo un periodo di anestesia, ora la situazione sta migliorando. Penso a lui tutta la giornata, mi manca molto e soffro quando nn c’è, se siamo insieme e l’indomani so che non lo vedrò provo dispiacere perchè presto ci lasceremo e dovrò aspettare per vederlo ecc, nonostante lui m senta ancora un pò distante, ma la situazione in campo sessuale non è migliorata. Nel periodo in cui mi sembrava di soffrire ancora di candida e di “anestesia” avevo difficolt Io non credo che il sentimento sia cambiato, non l’ho mai pensata come opzione, per via dell’interpretazione di alcuni segnali come il fatto che mi manchi molto quando non c’è, che voglia star con lui ecc, credo appunto si sia bloccato qualcosa e non so come ripristinare il rapporto, che prima era pieno di intimità, complicità e desiderio, che ora mi sembra manchino.. Spero di essermi spiegata, comunque riassumendo, i miei quesiti sono due: Secondo lei a cosa è dovuto questo blocco abbastanza improvviso? E soprattutto, come posso fare per ripristinare il rapporto, e tornare a viverlo appieno e serenamente come prima? La ringrazio moltissimo per l’attenzione, aspetto con ansia una sua risposta.
Gentilissima,
Credo che lei abbia tentato di reagire ad un dolore intenso e profondo, che è quello della solitudine e dell’abbandono.
Probabilmente il periodo di ‘anestesia’ le è servito per maturare la consapevolezza che lei ed il suo uomo non vivete più un rapporto completamente fusionale e che pertanto la sua persona e la sua vita privata possono avere spazio e dignità anche quando lui non c’è. Tutto sommato è una maturazione, e dunque non c’è da preoccuparsi. Forse nel tempo tutto tornerà a posto naturalmente: se così non sarà, le consiglierei di affrontare la questione con un terapeuta. Potrebbe darsi infatti che certi nodi siano venuti al pettine, come ad esempio la sua probabile avversione per questo lavoro/hobby di lui, che forse lei non capisce e non accetta fino in fondo.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta, Ancona
INSANA ECCITAZIONE
salve, sono un ragazzo di 34 anni, da circa due anni ho una relazione seria con una ragazza di 30 anni (laureata in psicologia) , circa tre settimane fa, parlando con lei, sono venuto a conoscenza che nel periodo prima di conoscermi ha avuto diversi patners. sono rimasto un po’ sconcertato perche per la stima che nutro nei suoi confronti, e per l’alta considerazione che ho di lei, mai mi sarei aspettato una simile cosa.. (premetto che ho sempre pensato che il passato e’ e deve rimanere passato..) . mentre mi raccontava di queste esperienze (dietro mia richiesta) mi ha parlato di aver avuto rapporti con un ragazzo che era molto dotato (ma che a suo dire non l’aveva affatto soddisfatta, benche’ le dimensioni del suo pene fossero notevoli..rassicurandomi che preferiva il mio pene poiche’ io lo so usare bene). devo dire che anche questa cosa (del rapporto con una persona dotata..) mi ha infastidito ulteriormente. successivamente , nei nostri momenti intimi, mentre la stimolavo manualmente, le ho chiesto di parlarmi del suo rapporto sessuale avuto con questa persona, lei ha accettato e mentre mi raccontava ha raggiunto abbastanza velocemente un orgasmo fortissimo. il mio quesito e’ questo, e’ normale da parte sua tutta questa eccitazione (benche’ continui a dire che quel pene cosi’ grande non gli ha dato un gran piacere) ? io ora, pensando a quanto e’ accaduto mi sento come sminuito e avverto un grande fastidio, pensando che la persona che amo sia stata “presa” da un uomo piu’ dotato di me.. e allo stesso tempo provo un insana eccitazione nell’immaginare quel momento.. perche? grazie . diego
Gentile Diego,
Chi le dice che il veloce orgasmo della sua ragazza sia dovuto a questo grosso pene e non all’eccitazione per averne parlato con lei, o chissà a che altro, che non ci è dato sapere? Lei può aver constatato la presenza di un orgasmo, ma non ha gli strumenti per conoscerne le motivazioni profonde ed ogni sua conclusione potrebbe essere sbagliata. Dunque, se la sua ragazza le ha detto che lei è più bravo del suo ex, le conviene crederci, senza porsi troppi problemi. Se poi, in qualche modo, questa cosa la eccita, non se ne faccia una colpa: l’immaginario erotico di una persona serve proprio a questo scopo.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta, Ancona
ERO VESTITA: SONO INCINTA?
salve dottore ,le volevo chiedere mi scusi per al domanda alquanto stupida..ma…allora le racconto..io e il mio ragazzo,eravamo abbracciati strettissimi l’uno all’altro ma sempre vestiti alla fine di tutto questo mi ha detto che gli è uscito lo sperma… ora HO PAURA… le volevo chiedere SONO INCINTA???? mi aiuta ?la prego….grazie infintamente in anticipo…
Carissima,
La tua non è affatto una domanda stupida: a noi adulti sembra una cosa scontata, ma evidentemente le lezioni di educazione sessuale nelle scuole non sono ancora in grado di aiutare i ragazzi a capire gli aspetti essenziali della sessualità, al fine di prevenire le gravidanze indesiderate. Ti rispondo allora che puoi stare tranquilla: se eravate vestiti non c’è nessun problema. Lo sperma non ti mette incinta per magia o per incanto: la gravidanza interviene solamente se lo sperma viene depositato all’interno o in prossimità della vagina. In questo modo gli spermatozoi risalgono il canale vaginale, entrano nelle tube e, se trovano un ovulo, lo fecondano. Gli spermatozoi non si trovano solamente nell’eiaculazione diciamo così ‘finale’, ma anche ‘durante’ l’eccitazione del ragazzo può uscire un po’ di liquido dal pene, che contiene ugualmente, anche se in misura molto minore, degli spermatozoi. Se e quando avrai rapporti completi ti consiglio di usare sempre, sin dal primo momento, il preservativo. Portane sempre uno con te ed impara ad usarlo per tempo, applicandolo al collo di una bottiglia. Il preservativo (integro e correttamente utilizzato) ti preserverà dalle malattie sessualmente trasmesse e dalle gravidanze indesiderate.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta Ancona
MIA MOGLIE NON VUOLE USARE ABITI PROVOCANTI
Egr. Dottor La Gatta,
ho sempre amato le donne che amano indossare capi, che fanno risaltare la loro femminilità ed il loro corpo senza porsi il problema di scollature troppo ampie o gonne troppo corte, ma dopo innumerevoli tentativi non riesco a convincere mia moglie ad indossarli e sentirsi a su agio, ma al contrario lei li detesta e non ci si sente a suo agio ad indossarli perchè avrebbe tutti gli occhi addosso, ma tale situazione spesso crea distanza, perchè mi sento compresso e frustrato e con tanta voglie e desideri a cui dover rinunciare per l’amore che ho verso di lei Salve Giulio
Gentile Giulio,
La sua predilezione per abiti e ornamenti che esaltino le forme femminili è assolutamente normale in una persona che faccia della donna il centro dei propri interessi. Quando questo interesse riguarda particolarmente la donna che ama, deve però tener conto sia degli aspetti erotici ed estetici che di quelli più propriamente affettivi e relazionali. Credo quindi che dovrete sforzarvi di cercare un punto di equilibrio fra le vostre opposte esigenze, trovandolo ad esempio nel chiedere a sua moglie di indossare i capi che lei predilige soltanto nell’ambiente più protetto della vostra casa, dove lei potrà ammirarne la bellezza e sua moglie sentirsi al riparo dalle curiosità degli estraenei. Rifletta però sul fatto che probabilmente state scivolando verso un amore fraterno e che lei, per sentirsi nuovamente attratto, ha bisogno di vedere sua moglie ammirata da altri uomini per poter provare le stesse emozioni. In questo caso le consiglierei di approfondire il discorso in una terapia di coppia con uno psicoterapeuta-sessuologo.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta Ancona
GIUBOTTO DI LATTICE
Salve, sono Livio… il mio problema è, a quanto pare, tabbastanza diffusi diffuso… Amo una persona (o almeno credo di amarla), ma il suo passato mi tormenta. Lei ha fatto uso della pillola per parecchi anni e con 2 partner differenti. Qualche mese prima di conoscerci aveva interrotto l’anticoncezzionale. Noi stiamo insieme da 9 mesi e anche se non ci frequentiamo con regolarità per via della distanza fisica che ci separa, abbiamo un’intesa sessuale fantastica.
L’unica cosa che rovina tutto è il fatto che siamo costretti ad usare il preservativo poichè lei non vuole riprendere la pillola. Questa cosa mi mette tensione…il fatto di “uscire in tempo” non mi fa vivere con serenità l’atto sessuale.
A volte stò malissimo; non tollero il fatto che altri sono venuti dentro di lei e io, che appunto credo di amarla, sono
obbligato ad averla facendo uso di un giubotto di lattice…lo sò…forse questo è tutto stupido…ma per me fare l’amore
senza preservativo, spece ( anzi soprattutto) se la coppia è fissa, è una cosa fondamentale…
A volte stò malissimo…addirittura mi propongo di troncare il rapporto perchè proprio non riesco a vedere una via di
uscita a questa mia strana sofferenza…
Vi ringrazio per l’ascolto…buon lavoro
Il suo giubbotto protettivo, caro Livio, potrebbe esserle al momento molto utile, dal momento che conosce ancora poco questa persona (da soli nove mesi) che oltre tutto vive molto distante da lei: l’unica cosa certa che sappiamo della sua ragazza è che ha avuto sempre rapporti non protetti… Ma con chi? Quindi, in ogni caso, fino a che il rapporto non sarà più stabile e lei non conoscerà meglio questa persona, dovrebbe essere lei il primo a proporre l’uso del preservativo, per preservare la sua salute (è anche possibile, e sarebbe del tutto legittimo, che lo stesso tipo di protezione lo voglia anche la sua ragazza, almeno fino a che non vi conoscerete meglio). Inoltre, la pillola è pur sempre un medicinale, con i suoi effetti collaterali: se vi vedete di rado, è comprensibile che la ragazza non voglia assumerla. Provi ad avere un migliore rapporto con il preservativo, magari facendolo rientrare nei giochi preliminari, oppure si cerchi un rapporto stabile con una persona da poter frequentare con maggiore assiduità.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
FRUSTRATA
Gentile dottor La Gatta,
da circa un anno frequento un quasi coetaneo ( 43 anni ) che mi piace molto sia fisicamente che di testa.
Andrebbe tutto bene se non fosse che abbiamo da subito avuto problemi nel rapporto completo. All’inizio addirittura lui
faticava molto ad avere l’erezione, cosa che (dice e non ho motivo per dubitare) non gli era mai capitata. poi passando
attraverso una sessuologa lui ha “risolto” a detta sua il problema anche se mi ha spiegato che, da sempre, lui anche da eccitato non ha erezione ma deve essere “aiutato”. Da qui il mio problema: è normale che un uomo abbia sempre bisogno di un supporto per poter avere l’erezione? A me non era mai capitato… quindi qs. sitauzione mi crea una sorta di blocco, come se non mi sentissi sufficientemente eccitante per lui. E’ ben vero che lui mi ha detto che non è assolutamente così ma che quello è il suo funzionamento standard… oltre a qs, come se non bastasse (:(()
faccio una fatica tremenda a raggiungere l’orgasmo, cosa che , per mia fortuna, in genere non ho mai avuto problemi
ad ottenere. Può dipendere da un discorso di “incompatibilità anatomica”? Tenga presente che, le pochissime volte
che ho raggiunto l’orgasmo è successo solo quando io ero sopra di lui e mi “gestivo” a modo mio. Nella situazione canonica infatti non provo lo sento quasi per nulla. Sono molto coinvolta da qs. persona e lo è anche lui ma non so se sarò in grado di farmi una ragione di qs. problema che, a distanza di un anno, nonostante ne abbiamo stra parlato., non siamo riusciti a risolvere. La ringrazio se riuscirà a darmi un aiuto.
frustrata 66
Gentile frustrata,
Quello che mi sentirei di consigliare al suo partner è di fare una visita andrologica, che non mi pare abbia fatto. Infatti è probabile che la sessuologa lo abbia aiutato a ritrovare la fiducia in sé stesso e lo abbia quindi sbloccato nei confronti della sessualità, magari insegnandogli qualche tecnica per riuscirci con maggiore facilità. Il fatto che però, da sempre, deve essere ‘aiutato’, potrebbe dipendere anche da cause organiche che andrebbero meglio indagate (anche perché avendo lui quarantatre anni, in futuro le cose non potranno che peggiorare, almeno da questo punto di vista). Quanto alla soddisfazione sessuale, come lei dice è già molto fortunata nell’averla e nel saperla gestire senza problemi: a questo punto, usi la posizione che le dà maggiore soddisfazione e lasci da parte quella ‘canonica’, che immagino sia quella del missionario.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta, Ancona
IO E IL MIO ‘COSINO’
salve dottore,
Sono un ragazzo di palermo ho 25 anni e da un po’ di tempo che vivo con una ragazza sono innamorato perso al punto di averla sposata adesso siamo in attesa di un bimbo, ma il problema e mio e una questione del tutto personale mi spiego: mia moglie prima di conoscere a me ha avuto la sua vita sessuale passata con altri uomini come del resto io ma la mia quasi malattia sta nel fatto che i suoi ex ragazzi avevano un pene di 20-22 cm io ne ho uno di 13 cm e lei mi a sempre detto che con gli altri non e mai riusita ad avere un orgasmo mentre ogni volta che fa l’amore con me dice di averlo e tanti anche, ora il mio dubbio e questo posso soddisfarre piu’ io con il mio cosino che gli altri? devo credere a mia moglie o lo fa per non farmi male? anche se quando abbiamo certi argomenti io capisco nel suo volto che quallo degli altri lo sentiva di piu’ anche se mi giura che non e cosi’.davvero una donna prova piu’ emozioni con un pene piu lungo o e solo una questione psicologica ? mi aiuti a capire grazie
saluti giovanni
Caro Giovanni,
Mi permetta di rispondere alla sua domanda con un’altra domanda: scrive meglio una persona che ha una penna grossa o una persona che sa usare perfettamente la sua penna? Credo che la metafora calzi alla perfezione. Inoltre, la lunghezza del pene è del tutto irrilevante nel godimento femminile: eventualmente è della circonferenza che ci si dovrebbe preoccupare, anziché della lunghezza.
Dunque, stia tranquillo e si goda la vita.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
VITA SESSUALE IN DECLINO
Sono sposato da tanti anni, e all’inizio con la mia compagna,non avevamo nessun problema di natura sessuale, alternavamo i nostri rapporti con nuove posizioni e lo facevamo nelle varianti piu´ strane, la sola cosa che lei non mi concedeva era il rapporto anale. Adesso la nostra vita sessuale e´ in pieno declino, devo prendere sempre io le redini in mano e quasi quasi mi tocca supplicare mia moglie per un “mediocre rapporto sessuale” alla settimana, io sto soffrendo in maniera pazzesca, mi stanno sorgendo dei complessi che prima non avrei mai sfiorato con l’anticamera del cervello e per giunta quando le propongo un eventuale rapporto anale, mi sento rispondere come se cio´ che mi da´ non e´ sufficiente,io ormai a dire la verita´ faccio sesso con la mia lei solo per fabbisogno fisiologico, addirittura si sente tanto in ragione che non vuole venire con me da uno psicologo o fare una terapia di coppia, l’esagerato secondo mia moglie sarei io che sarei “ingordo di sesso”. Cosa mi consiglia di fare? Come posso uscire da questo terribile tunnel che mi influenza nella vita privata, nella sfera lavorativa e nell’esistenza? AIUTOOO
Gentilissimo,
Fare l’amore non è un lavoro e non è un obbligo, ma è un piacere. Se sua moglie non prova più alcun interesse nell’avere rapporti sessuali con lei, a meno che non sia masochista e non goda nel farsi del male, dovremmo pensare che probabilmente il piacere per sua moglie, nel vostro rapporto, non c’è più, o non ce ne è più abbastanza. Bisognerebbe allora capire il perché di questa situazione ed in particolare bisognerebbe chiedersi se questa mancanza di comunicazione, di intesa, di complicità, la avete solamente a letto o anche in altre occasioni della vita. E’ difficile, in un rapporto di coppia che non funziona, capire quale è il momento esatto in cui tutto è cominciato e a chi attribuirne le responsabilità. Fatto sta che lei, al momento, da come descrive la cosa, ‘usa’ il corpo di sua moglie solo per avere uno sfogo sessuale, per soddisfare un fabbisogno fisiologico: certamente sua moglie non può essere contenta di essere per lei una sorta di vibratore, di giocattolo erotico… Più che alzare il prezzo, chiedendole ciò che non le ha mai concesso, provi piuttosto ad offrire lei qualcosa: le offra il piacere, sotto qualsiasi forma esso possa presentarsi, e vedrà che sua moglie sarà ben lieta di ricambiare.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta, Ancona
NON RIESCO AD AVERE UNA VITA SESSUALE CON MIO MARITO
Carissimo dottore, sono sposata da 10 anni e ho due meravigliose piccole bambine (7 e 4 anni). Ho un problema che non mi permette di godere della mia vita appieno o forse non godo appieno e quindi ho un problema. Fatto sta che non riesco ad avere vita sessuale con mio marito. Dopo fidanzamento casto che ha un po’ coperto i nostri problemi adesso siamo inerti e frustrati. Mi stressa l’idea di un sesso piatto e quindi evito l’idea e la prassi. Amo mio marito, lo stimo ma non lo desidero. Sento però il bisogno di fare sesso. Da quando è nata l’ultima figlia il sesso è diventato solo un problema. Pongo in mio marito un affetto totale, vivo lontana da casa d’origine da profonde amicizie e riverso in lui ogni mia necessità. Vorrei risolvere tanto il mio problema perchè penso il mio futuro con lui ma vorrei non rinunciare al piacere e ad essere io l’amore suo. Mi interrogo sulla sua necessità di sesso, non manca l’affettuosità e il dialogo. Aiuto!
Gentile signora,
Credo che la soluzione possa essere trovata solo una volta superato questo suo momento di confusione, in cui emergono bisogni, desideri, frustrazioni, ma non in modo nitido, chiaro, comprensibile. Da queste poche righe che mi scrive, si potrebbe ad esempio dedurre che:
1. Lei non abbia e/o non abbia mai avuto particolare attrazione fisica per suo marito;
2. Una volta messe al mondo le figlie lei senta concluso il bisogno di avere con suo marito una vita sessuale;
3. Lei senta il desiderio di avere una vita sessuale attiva e soddisfacente, magari con un’altra persona;
4. Lei si chieda se anche suo marito abbia le sue stesse necessità sessuali, se abbia un’altra relazione o se sia definitivamente orientato verso la castità;
5. Lei non vorrebbe che suo marito la tradisse, perché non desidera tradire il suo sogno giovanile di un amore romantico;
6. Lei si stia chiedendo se questo sogno romantico non costituisca, tutto sommato, un limite nella sua ricerca della felicità.
Questo è quanto mi sembra di leggere, in chiaro e fra le righe, dalla sua lettera. Le consiglierei quindi di prendere ciascun punto elencato (e magari aggiungerne degli altri) e su questi farsi delle domande, darsi delle risposte.
Una volta chiarite le idee, saprà meglio quale è il suo vero problema e potrà quindi attivarsi per cercare delle soluzioni possibili. Qualora non ci riuscisse da sola, potrà optare per una terapia individuale o, meglio, di coppia.
Cordialmente,
Dott. Walter La Gatta
Ancona
INCIDENTE D’AUTO PER SVEGLIARSI
buonasera, qualche giorno fa ho avuto un incidente di auto. è capitato ad un momento in cui sto molto male. tornano dal mio passato questioni irrisolte. dai 9 ai 13 anni, un amico di famiglia ha “abusato” di me. baci, carezze, fellatio, nulla di più ma tante bugie. a 13 anni è deceduto. ma già prima mi inventavo un’altra vita, forse per scapare dalla realtà. dopo tanti anni, dopo essere venuto a vivere in italia dalla francia, continuo ancora a mentire. ho coscienza che sono arrivato ad un limite. i miei amici mi vogliono bene ma se dovessi dire la verità li perderei. mi sento in trappola. al momento dell’incidente pensavo di finirla. in questa settimana, anche se sto bene e che nessun’altra auto è stata coinvolta, sono deluso di stare ancora qui, che non mi sia successo nulla. ma allo stesso tempo è come se avessi ricevuto uno schiafo dalla vita, solo per svegliarmi e finalmente aprofitarne. sono gay, lo sono sempre stato, ben prima che quell’uomo mi insegnasse a baciare, ero consapevole di essere diverso. in fonoo mi piacevano quei giochini sessuali però il fatto che sia morto prima che fossi consapevole del male che mi abbia fatto mi rende impotente. non ho mai potuto confrontarmi con lui. per quello penso di cercare di uscire dalla realtà. di inventarmi una situazione anche sociale e familiare diversa da quella reale per affrontare le cose da persona più forte. sono un perpetuo insicuro. ho paura di tante cose. di essere messo in difficoltà per esempio. sono molto confuso.
Gentilissimo,
Forse questo incidente non è capitato per caso: probabilmente lei stesso, non certo a livello pienamente consapevole, ha contribuito a crearne le condizioni, perché è una persona fortemente provata da questi pensieri disturbanti ed ossessivi, che la inseguono ormai da diversi anni. Credo che per lei sia assolutamente necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta, perché ha bisogno di ripercorrere quegli anni dell’abuso, elaborare il lutto per l’improvvisa perdita dell’amico, riflettere sulla sua omosessualità, sulla sua autostima, sulla qualità delle sue relazioni sociali e sui progetti da fare per il futuro. Vorrei solo aggiungere a questo consiglio che le ho dato, la sensazione che le continue ruminazioni interiori l’abbiano portata ad ingigantire enormemente il suo “problema” e che forse se i suoi amici venissero a sapere questo suo enorme segreto, forse non gli darebbero l’importanza che lei si aspetta.
Abbia cura di sé.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta Ancona
SESSUALITA’ CLASSICA
Salve dottore Sono C un ragazzo gay di 20 anni. Per quanto mi ricordo sono sempre stato gay e mi sono sempre piaciuti i piedi maschili, fin da piccolissimo (ricordo bene ad esempio che mi eccitavano molto i piedi di mio padre). Fin qui però non è un problema. I ragazzi mi piacciono, mi eccito se sono a contatto con un bel ragazzo, e mi sono sempre innamorato di ragazzi. Il problema è però che non ho alcun interesse per il pene o per il sesso anale con i ragazzi, cose che sono invece generalmente al centro del sesso gay. Cioè, io non ho mai provato a fare sesso orale o anale con un ragazzo ma so che non mi ecciterebbe (o almeno, il pensiero non mi eccita, anzi mi fa fanche un pò schifo), l’unica cosa che mi eccita fino all’orgasmo sono i piedi dei ragazzi, ed essere sottomesso da essi! So che il feticismo dei piedi è molto diffuso, e io lo accetterei di buon grado se non fosse però che questo è il mio unico modo per raggiungere l’erezione e questo naturalmente mi limita moltissimo nella mia vita sentimentale e sessuale in quanto ovviamente ogni ragazzo che conosco vorrebbe fare sesso nel senso “classico” del termine, e io non posso dirgli solo “no mi dispiace io lecco solo i piedi”…perchè per me praticamente il sesso è questo. Cosa fare? Cosa posso fare per…ehm…”allargare i miei orizzonti sessuali”? E’ una situazione risolvibile? Grazie!
Gentile C,
La sessualità “classica” -come lei la definisce”- è tale perché condivisa dai più. Dai più, per l’appunto, ma non da tutti. L’esempio migliore è proprio lei, che in quel classicismo non si riconosce e che attraverso le “normali” pratiche sessuali non riesce nemmeno a trovare i presupposti della sessualità. Questo è il primo punto. Il secondo è descritto da lei quando dice che il feticismo dei piedi è molto diffuso: dato che lo è, ci sono molte persone che, come lei, lo apprezzano e lo praticano, debbono solo essere incontrate. In conclusione, credo che la sua giovane età non le abbia ancora permesso di incontrare e scegliere persone che condividano con lei gli stessi interessi erotici: con il tempo non escludo che possa trovare la persona con cui vivere intensamente questa esperienza. Intanto però, poiché la sessualità non è fatta di una cosa sola o due, ma di tante cose tutte da scoprire, provi lentamente ad accettare anche altre modalità, per per scoprirne quei lati che le rendono così popolari.
Cordiali saluti
Dr. Walter La Gatta – Ancona
IL DIVARIO TRA DI NOI
Vorrei sottoporvi un problema che attualmente contraddistingue il mio rapporto di coppia. Ho 32 anni e sono sposata con mio marito (che ne ha 35) da tre anni dopo 4 di convivenza. Abbiamo un figlio di 2 anni. Premetto che io e mio marito abbiamo fondamentalmente un buon rapporto di coppia, nel senso che andiamo d’accordo sulla maggior parte delle probelmatiche che interessano la nostra famiglia (non sempre sull’educazione di nostro figlio) e tendiamo entrambi a trovare compromessi per venirci incontro nelle scelte della vita quotidiana. Prima della nascita di nostro figlio, avevamo un rapporto molto più intimo e passionale (anche dopo 4 anni di convivenza), eravamo molto più complici e sentivamo molto la distanza se uno dei due doveva assentarsi per qualche motivo. Dopo la nascita di nostro figlio, le cose sono lentamente cambiate (come per la maggior parte delle coppie, immagino). La nostra capacità di comunicare si è affievolita sempre più ed a volte nascono forti incomprensioni su cose veramente banali. Il problema maggiore riguarda l’intimità. Non ci sono grossi problemi fisici (anche se sempre più difficilmente io riesco a rilassarmi e raggiungere l’orgasmo). Il problema è più generale. Io non sento mio marito partecipe. Facciamo l’amore, ma piuttosto raramente (anche una volta al mese) ed abbastanza meccanicamente. Io vorrei farlo di più, ma sempre più spesso i miei approcci finiscono nel niente, rendendomi sempre più insicura del desiderio che mio marito prova per me. Ne ho parlato con lui molte volte, ma vedo che le mie parole non sortono mai l’effetto che vorrei. Ad aggravare la situazione, c’è il fatto che non abbiamo famiglie nelle vicinaze, il chè non ci permette di lasciare nostro filgio anche per una serata. Per questo motivo usciamo sempre separati con i rispettivi amici. Il risultato è che il divario tra di noi si sta aprendo sempre più ed io non so come fermarlo. Sento che la situazione ci sta fuggendo dalle mani e sento che la mia frustrazione diventa sempre più difficle da contenere. Che cosa mi suggerite? Grazie per l’attenzione.
Gentilissima,
La cosa migliore da fare è mettere un punto alla vita che avete fin qui condotto, dopo la nascita di vostro figlio e ricominciare la routine familiare sulla base di nuove regole: discusse, accettate e condivise da entrambi. Con un figlio di due anni infatti è ancora possibile trovare dei momenti di intimità, ma forse ancor più importante dell’intimità è in questo momento la ricerca e la condivisione di tempo libero: se ciascuno di voi fa la sua vita ed ha i suoi interessi ed i suoi amici, le ragioni della convivenza ed il progetto di coppia man mano sfumano, divenendo inconsistenti. Gli amici non vanno visti necessariamente fuori: possono essere anche invitati a casa. Se la presenza di vostro figlio può essere in questo caso considerata un ostacolo, tenete presente che tra un anno vostro figlio sarà inserito nella scuola materna e questa sarà per voi un’occasione imperdibile per conoscere e frequentare, come nuovi amici, i genitori degli amici di vostro figlio, avendo così la possibilità di trascorrere molto tempo insieme, soddisfacendo le esigenze sia dei grandi, sia dei piccoli. Se non riuscirete in questo intento, la cosa migliore da fare è affidarsi ad un aiuto professionale.
Cordialmente,
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
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