Lettere a Dr. Giuliana Proietti
DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico 2001-2011
Pagina n. 6
OCCHI INESPRESSIVI
Sono una ragazza di 20 anni,e scrivo perché credo di avere un problema(forse
insolito?). Quando parlo faccia a faccia con qualsiasi persona,percepisco che
i miei occhi non riescono a sorridere,e ad adeguarsi,solo in tal senso,all’espressione dell’altro interlocutore.
In tal modo,pur essendo ben disposta verso l’altra persona,credo di comunicare,invece,l’esatto contrario, in modo del tutto involontario,e con mio rammarico.
Come mai mi capita tutto ciò?Esiste un modo per superare il problema?
Grazie.
20enne
Cara Ventenne,
Credo che questa situazione le capiti perché lei è forse una persona un po’ ansiosa, che si sente sempre sotto esame ed è abituata ad osservarsi (troppo?), sia dall’interno che dall’esterno. Quando incontra qualcuno, forse, invece di concentrarsi su quanto l’altro le dice, lei comincia ad osservarsi criticamente, spettatrice di sé stessa, trovandosi questo difetto e probabilmente anche altri.
Poiché gli occhi non sorridono, se non di riflesso, tutto quello che lei deve fare è spostare l’attenzione dagli occhi alle orecchie e concentrarsi con maggiore attenzione su quanto le viene detto, anziché sui suoi occhi che non sorridono (mi deve spiegare poi come fa a vedere i suoi occhi mentre parla con gli altri, perché mi è un po’ difficile capirlo. E se fosse solo una sensazione?)
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona
ATTACCHI DI PANICO
Gentile dottoressa, io ho 45 anni, sposata, due figli. 8 anni fa ho avuto il primo attacco di panico. Il mio medico non l’ha riconosciuto perché dalle analisi risultavo sana come un pesce, né io mi rendevo conto di cosa si trattasse. Parlando con un ‘amica che aveva sofferto dello stesso disturbo mi sono rivolta ad una psichiatra, che mi ha curato con i farmaci, ma non ha risolto il problema perché gli attacchi si sono sempre ripresentati.
L’ultimo è stato il peggiore e a forza di ragionare, leggere, pensare sono arrivata ad individuare il motivo del mio male. Solo che non so combatterlo.
Il fatto è che ho, come dire, aperto gli occhi su me stessa e ho scoperto che mio marito non mi accetta come sono, mi vorrebbe diversa, e io con lui ho sempre finto: ho finto di essere come lui mi voleva purché mi amasse.
Ma la verità è venuta a galla , non ci si può nascondere a lungo e adesso lui non mi vuole più. Ed è ricomparso l’attacco di panico. Desidero un uomo da amare a da cui essere amata. Paradossalmente mi sono innamorata di un uomo in una chat line, ma lui non mi ha voluta (neanche lui), non mi ha
voluta neanche incontrare dicendo che ama moltissimo sua moglie. E di nuovo è comparso l’attacco di panico. Non riesco a non pensare a lui. Ma ci si può innamorare di una persona senza averla vista, solo per ciò che ha dentro?
A me è capitato. E sto soffrendo come se fossi malata. Si può guarire di mal d’amore? Come faccio a uscire da questa specie di incubo. Sono in preda a sensazioni forti, che comprimo dentro me stessa…la ragione sta andando a farsi friggere. E ho molta paura. Andrò in terapia, ho già preso un appuntamento…ma intanto… una parola d’aiuto. Sto molto male. Grazie.
Sonia
Cara Sonia,
Lei è una donna ancora relativamente giovane, ma l’età in cui si cominciano a fare i bilanci è ormai più vicina di quanto non lo sia l’età della sua giovinezza. In altre parole, questo significa che è il momento di cominciare a vivere la vita così come vuole lei e non come vogliono gli altri. Non mi è chiaro se lei si sia separata da suo marito e cosa ne sia dei figli. In ogni caso, con tutti, è giunto il momento di far capire che lei vuole essere sé stessa. Per fare questo non c’è bisogno di fare proclami o gesti eclatanti: basta porsi degli obiettivi, neanche tanto ambiziosi all’inizio, e cercare di raggiungerli.
Quanto all’uomo della chat line, si può capire che in un momento di depressione e di buio dell’anima ci si possa innamorare di un’entità che parla attraverso la videoscrittura, ma le consiglierei di tornare a cercare questa persona nella realtà, per avere maggiore speranza di trovarla.
L’importante è, per il momento, non cercare nessuno fuorché sé stessa: faccia ciò che le piace, si impegni per realizzare i suoi sogni. Quanto all’uomo della sua vita… Forse è già all’orizzonte, ma lei ancora non lo sa.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona
DOPO LA MORTE DI MIA SUOCERA
Sono passati + di nove anni che siamo assieme; da quattro conviviamo e da due siamo sposati. Dopo la morte di mia suocera,avvenuta pochi mesi dopo il nostro matrimonio,le cose sono cambiate; per correttezza devo dire che il nostro è sempre stato un rapporto ‘burrascoso’ dove spesso si litigava anche per stupidate ma poi era stupendo fare la pace…insomma ci cercavamo sempre. Dopo questa morte,i rapporti sono precipitati,lei voleva tornare nella sua città con o senza di me perché diceva che il padre non sarebbe riuscito da solo a reagire al dramma. Con il tempo ha notato che il padre ha reagito bene e l’idea di andarsene è così svanita Si è trovata un lavoro stabile e siamo stati benone fino alla scorsa estate.
Mi diceva che aveva il bisogno di uscire con le amiche,aveva bisogno di spazi; dopo il distacco che sentivo in lei ho deciso di affrontare la cruda realtà scoprendo che lei mi tradiva con un suo collega.
Decise di andare a vivere momentaneamente da lui ma solo per una ventina di giorni poi ha deciso di mollare tutto ed è tornata al suo paesello. Intanto avevo avviato le pratiche di separazione e ogni volta che ci incontravamo non volevamo mai firmare le pratiche perché stavamo benissimo in quella situazione (intendo quando ci vedevamo).
Siamo tornati assieme e abbiamo passato i primi mesi da veri fidanzatini ma oggi mi ritrovo a sentire in lei di nuovo un certo distacco e la voglia di uscire ogni tanto con le amiche: stessa situazione precedente solo che ora non c’è nessun altro (non lavora + lì con il suo ex amante) mi dice che mi vuole veramente bene ma non è sicura se mi Ama ancora o meno.
Io per contro sono sprofondato ancora nell’oblio (inizio a non mangiare e dormire) anche se ieri ho deciso che sarebbe giusto troncare e che lei ritorni al suo paese. Mio malgrado. Ma non vogliamo
distaccarci io perché la amo e lei forse perché sono un punto di riferimento da tanti anni;ma io non posso aspettare sempre che lei capisca cosa provi per me sopratutto dopo quello che è successo uno non dovrebbe avere + dubbi ,no? in pratica io sarei disposto ancora a riprovarci ma con delle condizioni: prima noi e poi gli spazi con gli amici altrimenti nulla. Non posso + concedere spazi per la mia salute.
Stasera ne parleremo ancora spero mi dia una mano il + in fretta possibile così da poter salvare il
salvabile (se possibile).
Mi scuso per la lungaggine ma credo che per questi problemi sia giusto specificare bene i fatti.
Grazie
A.
Caro A.,
I dubbi fanno parte dell’intelligenza umana: non averne non è sintomo di agilità e brillantezza di pensiero. Certo è che convivere una vita con una persona che ha tanti dubbi, che vanno peraltro in un’unica direzione (ovvero il vostro rapporto), può essere pesante.
Credo che la vostra attuale unione si basi su un rapporto di convenienza: non c’è più quel legame che c’era prima, siete un po’ delusi l’uno dell’altro, ma sapete bene che ciò che vi unisce è tutt’ora più forte di ciò che vi divide. Ecco perché lei ha buttato giù il rospo del tradimento ed ecco perché lei, sebbene tentata dal riprendere la sua vita da adolescente nel suo paesello, le rimane accanto… Non so in che modo la morte di sua suocera possa aver fatto scattare in sua moglie la molla che la spinge verso un maggiore senso di autonomia personale, di libertà; certo è che questa morte ha influito pesantemente nella psiche di lei, portandola a cercare un nuovo equilibrio in cose e persone che poi comunque si sono dimostrate inadeguate. Che dire?
Secondo me c’è solo da aspettare che i tempi maturino: parlarne troppo, senza trovare soluzioni, serve solo ad amplificare i problemi. Se lei ha pazienza ed ama questa donna, cerchi di accettare questo suo momento di sbandamento; altrimenti si separi definitivamente da lei. Terza via: tentare una terapia di coppia.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona
RICORDO UN ABORTO
Sono 32enne ed a 25anni ho “subito” un aborto..L’ho scritto tra virgolette perché anche se ho firmato il consenso a farlo volontariamente sono stata comunque costretta dalle persone più vicine. Ora non riesco dopo 7 anni ad uscire dalla depressione e non riesco più ad avere rapporti sessuali con il ragazzo che avevo deciso di lasciare dopo l’aborto. Ho trascorso 3 anni senza confidarmi ed in solitudine. Ora che ho un lavoro e che mi capita di relazionarmi mi accorgo di essere giudicata come “stravagante” perché probabilmente sono solita parlare poco o forse perché ho sempre l’aspetto malinconico e triste. Mi relaziono con il pubblico quasi tutti i giorni ma questo non mi impedisce di pensare perché dovrei essere depressa? Ho un lavoro non sono una nullafacente? Lavorando presso una Asl non posso rivolgermi ad un neurologo del posto perché i miei colleghi potrebbero vedere l’eventuale visita prenotata e potrebbero per questo prendermi in giro. Non ho i soldi per affrontare una terapia a pagamento…che fare?
32enne
Cara 32 enne,
Credo che lei debba anzitutto cercare di abbattere le numerose resistenze che la portano a non affrontare i suoi problemi. Credo che per una donna un aborto sia un’esperienza fra le più traumatiche, di quelle che lasciano il segno e probabilmente per lei è stato l’elemento scatenante che l’ha spinta verso la depressione. Depressione che la porta ad isolarsi dagli altri, a sentirsi diversa, e che oltre tutto non le fa trovare le energie e le motivazioni per fare qualcosa di concreto per uscire da questo stato.
Credo che una psicoterapia possa fare al suo caso, ma le motivazioni che lei adduce per non iniziarla mi sembrano poco convincenti… Frequentare uno psicologo una volta alla settimana non è un costo così eccessivo per una persona che lavora e non ha impegni familiari. In ogni caso esistono anche dei Consultori dove gli psicologi forniscono consulenze gratuite (ad esempio in alcune Parrocchie o centri sociali) e poi non credo che lei non possa eventualmente rivolgersi ad un’altra ASL, dove non conosce nessuno. Ed infine… C’è qualcosa di male a sentirsi un po’ depressa e chiedere consiglio ad uno psicologo? Perché dovrebbero prenderla in giro?
Dunque, il problema lo conosce, la soluzione pure… Coraggio!
Dott.ssa Proietti Ancona
IL PUNTO DI NON RITORNO
Gentile Dottoressa, ho paura di essere arrivato al punto di non ritorno. Ho 47 anni e da 3 anni sto vivendo un grande amore che ora mi sta soffocando. Mi sono perdutamente innamorato, ricambiato, di una ragazza ( 32 anni) che per 5 anni prima di conoscermi ha umiliato la sua vita e il suo orgoglio di donna passando da un uomo all’altro senza ritegno.
Il mio amore è andato oltre; ho visto la vera persona che c’è in lei e me ne sono innamorato alla follia. L’ho invitata a raccontarsi, sia nelle storie passate che nei particolari vissuti, convinto che mi sarebbe servito a cancellare questo periodo negativo conoscendo la verità.
Lei è stata molto onesta e si è aperta completamente con me, riconoscendo i suoi errori e rifacendosi una vita con me.
Sono passati 3 anni, la amo come prima ma i fantasmi del suo passato mi attanagliano la testa: adoro fare l’amore con lei ma negli ultimi mesi quando siamo in intimità, non riesco a pensare se non al suo corpo toccato dagli altri, nelle situazioni e circostanze che lei stessa mi ha rivelato. Capisce bene il mio stato d’animo e la mia confusione… Non riesco più a vivere in questo modo, ho bisogno di ritrovare me stesso e di ragionare liberamente. Mi aiuti a capire se esiste un modo per liberarmi dall’ossessione del passato della mia donna (che amo come il primo giorno e che sposerei anche oggi) e quindi pensare ad un futuro con lei, o se riuscirò a liberarmi di lei solo rinchiudendo l’amore che provo e vivere senza di lei e senza amore.
Con fiducia, La ringrazio
M.V.
Caro MV,
La sua è una gelosia retrograda che non ha nessuno scopo se non quello di rovinare il vostro rapporto. In realtà nessun uomo può aver toccato quel corpo di donna come fa lei, perché nessuno degli uomini che l’hanno preceduta era innamorato come lo è lei. Per lo stesso motivo, si potrebbe dire, la sua donna non ha mai fatto veramente l’amore in precedenza, ma solo ‘sesso’ : lei converrà che non è esattamente la stessa cosa, la stessa esperienza. Infine, ciò che la sua donna ha fatto in passato non la riguarda in alcun modo : la sua donna può aver sbagliato, ma se ha offeso qualcuno è solamente sé stessa. Mi permetta però una domanda: ma la sua ragazza è altrettanto innamorata di lei? Perché non me ne ha parlato? Guardi che non basta ‘perdonare’ una persona per il suo passato perché questa automaticamente si innamori e arrivi, come lei, al punto di non ritorno…Credo che il presente meriti la sua attenzione assai più del passato !
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti
SOLA
Sola,incredibilmente sola.Vivere per quasi mezzo secolo una vita al servizio degli altri,mettendo da parte le proprie idee,i propri sentimenti, le proprie esigenze… e improvvisamente rendersi conto di avere sbagliato tutto,di essere stata usata,cercare di ricominciare,ma rendersi conto che è tardi.Rendersi conto improvvisamente che i tuoi sogni di bambina e di adolescente sono stati calpestati,che il sogno di una famiglia tua,tutta tua,è irrimediabilmente svanito…non avrai mai un compagno da amare nè un bambino da accudire,non sentirai mai le sue piccole braccia stringersi a te,non sentirai mai su di te il suo sguardo fiducioso.E allora….che fare…quando tutto ciò che hai fatto è sbagliato,tutto ciò che hai non serve,ciò che sai non ti aiuta…che fare….
Sola
Cara Sola,
Le sue parole esprimono una profonda sofferenza. A cinquanta anni si fa un primo bilancio della propria vita e si cominciano a valutare i profitti e le perdite. Nel suo caso le perdite sono assai superiori ai profitti. Forse voleva un figlio, e non l’ha avuto; forse voleva una relazione stabile, una famiglia e ora non l’ha più. E’ sola.
Giusto è allora piangere sulla propria disperazione e leccarsi le ferite.
Quello che conta però è aiutarsi presto a risalire la china, un po’ al giorno, senza sforzi e senza grosse aspettative. Imparare a vivere nel presente è la ricetta che più funziona, in questi casi.
Rispolveri i suoi sogni da adolescente perché mai forse, prima d’ora, lei è stata veramente nelle condizioni di poterli realizzare: si ponga degli obiettivi e pian piano cerchi di riempire la sua vita con le soddisfazioni che le mancano.
Quanto alla mancanza di un bambino, capisco il grave senso di perdita che questo le dà. Vorrei però dirle che un figlio non è sempre sentirsi stringere da piccole braccia o osservare da sguardi fiduciosi…
Quante mamme, sue coetanee, potrebbero parlare della loro disperazione perché i figli si drogano, frequentano cattive compagnie, chiedono continuamente soldi e non si cercano un lavoro, se ne vanno da casa sbattendo la porta, malgrado i genitori abbiano loro dedicato tutta la loro esistenza…Cerchi insomma di non idealizzare la figura di questo figlio-mai-nato e cerchi di consolarsi (anche se, mi rendo conto, è difficile) pensando a queste mamme di cui le ho parlato, che forse si sentono ancora più fallite di lei e che magari dicono a sé stesse: ‘ah! Se potessi essere sola e potermi gestire la vita come vorrei…’ Coraggio!!
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
LUI E’ PIU’ PICCOLO
Buonasera dottoressa.. io mi chiamo Paola ho 35 anni e da 1 anno sto con un ragazzo di 8 anni più più piccolo di me… premetto io sono separata e ho un bambina di 11 anni.. questa persona l’ho conosciuta su di una chat… non abita qui nella mia città… da prima la nostra storia è cominciata in chat e come amici stavamo bene insieme… nel parlare eravamo molto in sintonia… poi ci siamo conosciuti di persona…. e ci siamo messi insieme subito … è nata una bellissima storia d’amore … ci vedevamo e ci vediamo spesso.. per quanto è possibile con gli impegni vari…..da prima ci frequentavamo e non parlavamo di un futuro .. poi sia perché ci mancavamo a vicenda o perché eravamo sicuri di questa storia abbiamo cominciato a fare progetti insieme ..con l’intento lui di trasferirsi da me … il problema sta che lui ha continuamente alti e bassi.. in amore dei giorni ama alla follia e dei giorni sembra che non ti ami più… però queste crisi sono sempre vicine a dei miei malumori.. è stato sul troncare la nostra storia diverse volte e io ho sempre insistito … perché voleva autoeliminarsi dicendo che mi faceva solo soffrire….ora da parte mia mi sento come quella che non è più sicura perché dico “ho sempre insistito io mi amerà veramente?” sono sempre un po’ titubante non so che fare io lo amo molto i problemi ci sono … lui dice che mi ama…. però a volte non mi sembra sicuro…..ho sentito troppe frasi in cui mi diceva che non c’era sintonia o che aveva un calo al momento dovevo aspettare… poi si riprende dopo giorni dandomi amore infinito……i nostri malumori sono stati sempre per l’età perché lui non mi vedeva sicura e io non lo vedevo sicuro… ci rincorriamo con i stessi discorsi poi alla fine com’è la situazione non lo ancora capita… siamo molto simili troppo… a volte orgogliosi….e pensiamo sempre che l’altro non ci ama o che non diamo abbastanza amore….. premetto lui ha accettato mia figlia e la mia vita…… però???????? la saluto e aspetto risposta.
Paola
Cara Paola,
Non credo lei faccia bene a forzare gli eventi. La vostra unione, come lei sicuramente sa già, non si è costituita su basi solide: lui è molto più giovane e per di più è ancora molto immaturo. Forse non è mai stato sposato, non sa cosa significhi diventare padre, accettare delle responsabilità. Forse non ha avuto ancora una vera storia d’amore nella sua vita.
Credo sia positivo portare avanti questa relazione se le fa bene sentirsi innamorata e in coppia con qualcuno. Sbagliato invece è, a mio parere, pensare che questa storia riguardi in qualche modo il suo futuro o che sua figlia abbia trovato un nuovo papà…
Le consiglierei di aspettare un uomo più maturo e consapevole prima di pensare a rifarsi una vita.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti
STORIA DI UN SEPARATO
Salve Dott.ssa Proietti, Sono un ragazzo di 30 anni,ho una figlia di 3 anni e sono separato da con la mamma da ben 4 anni. Io e lei pur essendo separati abbiamo continuato ad avere rapporti fino a l’estate scorsa,ma veniamo al dunque.
La nostra separazione è dovuta al fatto che io ho avuto problemi con sostanze stupefacenti,a quel tempo la mia ex non faceva niente di quel genere di cose quindi essendo in 2 mondi completamente diversi oltre a litigare sempre e ad avere io la sua famiglia contro ci siamo separati.Il mio sospetto però è che la mia ex moglie fosse anche messa su dalla madre visto che nel suo comportamento dimostrava di volermi ancora bene nonostante tutto.Poi io abbandonato a me stesso e privato di ogni cosa perfino di vedere mia figlia,(non l’ho vista per alcuni mesi),sono riuscito a reinserirmi,anche se c’è voluto molto tempo,ma in tutto quel periodo lei di nascosto continuava ad avere rapporti con me pur essendo gia fidanzata con un altro.Oggi ho di nuovo un lavoro ed una vita sana e regolare,vedo ogni week-end la mia piccola e dolce vita(l’affidamento nel periodo di separazione fu dato giustamente alla mamma);Ma la cosa più brutta di tutto questa storia è che la mamma di mia figlia è in una comunità perchè vittima a sua volta della maledetta droga,oggi è lei che mi chiede aiuto nonostante io non sia stato aiutato ne de lei ne da nessuno dei suoi familiari,ma anzi non ho ricevuto altro che insulti e altre bruttissime cose da parte loro nei miei confronti,e tutto questo dovrebbe avvenire all’insaputa dei suoi genitori che ancora oggi e malgrado la situazione sia completamente al contrario,non accettano assolutamente il fatto che io e lei possiamo ricostruire la famiglia che eravamo vista anche la splendida bambina che abbiamo.
Ma per finire un’altra cosa voglio dirti,io non sono neanche dopo tutto questo sicuro di volerlo fare perchè se penso a noi come una famiglia la cosa non è che mi piaccia molto.
Amo moltissimo mia figlia ma forse non è cosi anche per sua madre.Non credi?E ancora, io ho dispiacere per la situazione in cui lei si trova,ma sento il bisogno di stare tranquillo e al di fuori di questo problema,non pensi che farei bene a far cosi?Ti prego aiutami rispondi,nel frattempo saluti e baci ciao.
M.
Caro M.,
Sarebbe bello che lei desse una mano alla sua ex moglie per farla riuscire meglio nel suo programma di riabilitazione, purché lei si senta ora veramente forte per poterlo fare. Non vorrei infatti che, frequentando di nuovo un certo mondo, lei abbia un momento di debolezza e magari si lasci andare per la seconda volta. Questa volta infatti, vista la situazione di sua moglie e considerando la meravigliosa bambina che avete, lei non può assolutamente rischiare di ‘perdersi’.
Quanto a ricostruire la vostra famiglia… Forse è bene pensarci quando tutto sarà tornato a posto. Per ora si concentri sulla bambina e non le faccia mancare l’affetto: né il suo, né quello della mamma.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
STO MALE FISICAMENTE
Salve, innanzitutto complimenti per il vostro sito…. io vi scrivo per dirvi che sono un ragazzo di 25 anni con un bel lavoro un po stressante anzi molto…una bella ragazza …l’unica cosa che ho cambiato negli ultimi tempi nella mia vita’ è il fatto che dopo 10 anni di fumare è da circa 3 mesi che non fumo piu’….la cosa che volevo dirvi è che io sto malissimo fisicamente i dottori mi dicono che sia depressione, i sintomi sono giri di testa, testa vuota, non mi sento forza nelle gambe orecchie tappate ecc ecc.. sara’ che ho paura delle malattine e magari quando mi fa male qualcosa mi impressiono tanto da farmi venire la depressione con sintomi bruttissimi.
in piu’ mi capita di avere dei desideri erotici con donne diverse dalla mia ragazza e come se cercassi una bellissima donna per poter fare del sesso ….da dire che con la mia lei il sesso non mi manca….aspetto una vostra risposta…grazie
FP
Caro FP,
Grazie anzitutto per i complimenti al sito: sono contenta che le piaccia. Quanto ai suoi problemi, direi che attribuire tutto al fumo mi sembra un’esagerazione… Che il fumo dia dipendenza è un fatto assodato, ma che ora tutto quello che le capita lei lo attribuisca alla sua astinenza da fumo credo sia un atteggiamento sbagliato.
Piuttosto, ogni volta che si sente in forma, che sente il suo respiro libero dal catarro e dalla tosse, dica a sé stesso: sto benissimo e sono un uomo fortunato, perché ce l’ho fatta a liberarmi di questa schiavitù, che si chiama fumo!
Quanto ai desideri erotici, credo proprio che lei li avrebbe avuti lo stesso, anche se avesse continuato a fumare… Non c’è niente di male: sono solo sogni !
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
PER LUI SONO TROPPO PICCOLA
Salve! Sono una ragazza di quasi 18 anni e mi chiamo “Sveva”.Ammetto che sono giunta alla conclusione di appellarmi a lei, perché non trovo più le forze per andare avanti.
E’ da tempo ormai che sono innamorata di un ragazzo che ha 9 anni più di me, che chiamerò “Marco”, e questa cosa invece di portarmi benefici, ultimamente inizia a farmi star male. Secondo Marco, il problema fondamentale che non ci permette di stare insieme è l’età! Io sono troppo giovane, studio ancora, mentre lui lavora da un bel pò di tempo ormai, e non deve più rispettare delle regole che invece a me sono imposte.
Non sono una ragazza casa e scuola. Mio padre si fida molto di me e, mi lascia tutta la libertà che voglio, per cui a differenza di altre mie coetanee ho il permesso di uscire tutte le sere,senza esagerare con gli orari, e di fare tardi il sabato sera. Anche lui questo lo nota, perché frequentiamo più o meno gli stessi posti, ma continua a sostenere che sono ancora una bambina. Io non mi ritengo così, forse perché la vita mi ha messo di fronte a degli ostacoli che mi hanno fatto maturare molto prima del normale. Infatti quando avevo appena13 anni mia madre è morta e ho cominciato a badare a me stessa senza appellarmi troppo all’aiuto di mio padre e mio fratello. Non che loro non fossero disposti a darmelo, anzi, ho un rapporto molto aperto con tutti e due, ma volevo, e voglio tutt’ora evitare di dare dei problemi. Malgrado tutto, sono una ragazza vivace, che ama stare tra le gente e divertirsi, ma cerco in ogni caso di tenere sempre la testa sulle spalle! 9 mesi fa ho notato Marco. Abita nel mio stesso posto, ma solo una sera dell’estate passata mi sono accorta di lui! All’inizio era tutto un gioco, volevo solo vedere se riuscivo a conquistarlo, ma poi, con il passare del tempo me ne sono innamorata! Evito di raccontarle tutte le pazzie che ho combinato per lui!!! Un giorno decisi di scrivergli perché non riuscivo mai a incontrarlo da solo per parlarci.
Lui però, a 4 pagine piene di domande e di perplessità, mi ha risposto con un sms dicendo che ero troppo piccola, ma molto carina! Sono andata in crisi, ma come sempre mi sono rialzata. Solo che lui nel mio cuore ci è sempre rimasto!Interdetta ormai dal suo sms, continuavo ad amarlo in silenzio, ma ad un tratto, precisamente a gennaio di quest’anno, sembrava molto più interessato!Lo sorprendevo a guardarmi,mi sorrideva, mi salutava, così sono tornata all’attacco!Ma anche questa volta non è andata bene, gli ho chiesto di parlare ma lui ha rifiutato! Ancora una volta mi sono sentita morire, ma poi ho stretto i denti e mi sono rimessa in carreggiata! Finché all’ennesima richiesta di parlare, e all’ennesimo suo rifiuto, gli ho mandato un sms dicendogli che era un egoista e che non si meritava assolutamente niente! Dopo quel messaggio lui è di nuovo cambiato. Era improvvisamente diventato conciliante, parlava molto bene di me, ma questa volta non ci sono cascata! Ho chiuso gli occhi e sono andata avanti! Ho addirittura conosciuto un altro ragazzo “Matteo” ma purtroppo non è andata bene! Il problema però è che ora Marco è molto strano! Se mi vede al bar, s’intrattiene di più, se mi incontra mi saluta…è diventato un altro! A questo punto io, ho capito che non lo avevo affatto rimosso dalla mia testa, anzi avevo solo fatto finta di averlo dimenticato! Oggi gli ho chiesto di vederci! Lei penserà che me le vado a cercare, ma ora le spiego. Un amico comune mi ha detto che il vero problema per lui non è la mia età, bensì ciò che potrebbero pensare i suoi amici e anche i miei!Questo perché da quando la notizia a fatto il giro della combriccola io sono diventata una poco di buono e lui uno scemo!Così ho deciso di riattivarmi! Gli ho chiesto di vederci di nascosto, all’insaputa di tutti, perché io avevo bisogno di spiegazioni! Ma anche questa volta ha rifiutato. Gli ho chiesto una motivazione attendibile, ma non è stato in grado di darmela! Io non so poù che fare! Credo che lui mi abbia preso in giro per 9 lunghi mesi! Va dicendo in giro che gli piaccio che vorrebbe parlarmi, ma poi, appena glielo chiedo io rifiuta! Sta volta sto male! Ho paura di non riuscire più ad andare avanti! Io ho bisogno di sapere i purché,e se non me li da lui, come faccio io a trovare pace? Sono diventata intrattabile, e questo non è da me! La prego, non mi dica anche lei di lasciare stare, perché se fossi stata in grado di farlo avrei mollato tutto al primo rifiuto! Vorrei solo riuscire a trovare un pò di serenità, ma con questi presupposti proprio non ci riesco! Come fargli capire che chiedo solo delle spiegazioni e non un matrimonio?? La ingrazio anticipatamente! Un Abbraccio Sveva
Cara Sveva,
Non credi anche tu che la tua ossessiva ‘richiesta di spiegazioni’ altro non sia che una richiesta di attenzione, un modo alternativo per dirgli : ‘ho voglia di stare da sola insieme con te’ ? Tu infatti non hai bisogno di alcuna spiegazione, perché lui ti ha detto in tutti i modi che non è interessato a te (anche se i veri motivi non li sappiamo, ma che importa? )
Se tu vuoi comportarti in questa vicenda secondo un copione tradizionale, diciamo ‘femminile’, resta solo da farlo cadere in una trappola di seduzione, se invece vuoi assumere un ruolo più ‘maschile’, non devi far altro che prenderlo da parte e fargli una proposta molto chiara. Se scegli questa via però, ricordati che lui potrebbe dirti ancora di no, malgrado la tua proposta esplicita… Non pensi che agendo in questo modo sarebbe poi molto più duro affrontare le chiacchiere della tua ‘combriccola’ ? Personalmente sono convinta che tu non sia veramente innamorata e che questo sia solo un gioco, una sfida, per mettere alla prova le tue capacità seduttive. Ma ne vale proprio la pena?
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
FIN SOPRA I CAPELLI
Gentile Dottoressa, di lettere come la mia, di storie come la mia ne avrà fin sopra i capelli, però purtroppo a volte noi esseri umani ci sentiamo deboli e smarriti e nel mio caso non so con chi parlare, quindi Le chiedo scusa se mi dilungherò un pò ma ho bisogno veramente di capire. Sono stata fidanzata per otto anni con un ragazzo, diciamo che tra alti e bassi la nostra storia filava e già avevamo fatto progetti per il futuro.
Poi improvvisamente l’anno scorso ho incontrato un altro ragazzo e per farla breve mi sono presa una sbandata (o mi sono innamorata?) per lui ed ho lasciato il mio ragazzo. Mi sono buttata a capofitto in questa storia, senza guardarmi indietro, dritta come un treno a fortissima velocità, mi sembrava di toccare il cielo con un dito, c’era passione, complicità…..abbiamo vissuto due mesi intensi, quasi una convivenza ….poi a poco a poco, come se fossi ritornata sulla terra ho cominciato a stare male, i sensi di colpa mi opprimevano, notavo delle insicurezze nel carattere di questo nuovo ragazzo che mi disorientavano, lui mi diceva che mi voleva sposare, avere un figlio etc. etc. ma io non vedevo possibile realizzare queste cose, lui ha parecchi problemi economici, insomma sono tornata di nuovo a casa mia….ho provato a lasciarlo…ma alla fine tornavamo sempre insieme, nonostante io continuassi ad avere mille dubbi, perplessità, nonostante lui sotto certi aspetti non mi piacesse, mi faceva delle scenate di gelosia assurde, senza senso, mi ha isolato dalle amicizie, mi mandava mille sms al giorno, biglietti, telefonate….ma tutto andava avanti…mi sentivo in un certo senso incapace di affrontare la situazione, vivevo un pò alla giornata soffrendo terribilmente…a volte non riuscivo ad avere un dialogo con lui e purtroppo mi chiudevo a riccio…poi a capodanno sempre per una scenata lui mi ha dato uno schiaffo e dentro di me deve essere successo qualcosa di grave perché per molti giorni non volevo né vederlo, né sentirlo….tantomeno perdonarlo….poi non so perché ma sono tornata insieme a lui e le cose ultimamente sembravano andare meglio…invece due settimane fa, dopo l’ennesima assurda litigata, ho scoperto (non perché me l’abbia detto lui) che frequentava un’altra donna, che lui con estrema durezza e crudeltà ha definito quasi “la donna della sua vita” il suo “angelo custode” che lo sa capire, che lo apprezza per come è, che in pochi giorni gli ha dato quello che io non gli ho dato in un anno e mezzo….sono distrutta…..mi sento adesso inutile, depressa, non riesco a venire fuori da questa situazione, perché se da un lato mi rendo conto che forse questa è la soluzione migliore, dall’altro provo un terribile dolore lancinante, che non mi lascia più vivere…sono diventata l’ombra di me stessa e non riesco davvero più a capirmi….ne ero innamorata? E se ero innamorata perché ho fatto di tutto forse per allontanarlo? Sono sbagliata? Oppure il mio modo di amare non così esagerato come il suo è sbagliato? Perché soffro in questa maniera disumana? Io non ce la faccio più veramente….mi risponda al più presto…ho bisogno di aiuto.
La saluto caramente
Alessandra
Cara Alessandra,
A volte, anche quando si è innamoratissimi, si riesce comunque a vedere ed a capire i difetti del partner e questo forse era il suo caso. Sapeva che era una bella storia, ma sapeva anche che sarebbe stato meglio se fosse finita presto. Non sempre però si è pronti a lasciare tutto, ad avere la forza di fare un salto nel buio, proprio perché, come lei dice, spesso ci sentiamo ‘deboli e smarriti’. Direi che la scoperta di questa terza persona nella vostra vita vada salutata come la cosa migliore che le potesse capitare: a questo punto il bilancio va fatto non solo sulle insicurezze di lui, sul suo atteggiamento violento, sulla sua difficile situazione finanziaria – che forse un giorno avrebbe potuto coinvolgere anche lei – ma anche sulla doppiezza di questo suo ragazzo e sulla sua scarsa affidabilità.
La fine di un amore fa sempre soffrire, ma cerchi di concentrarsi su sé stessa, senza guardare al passato e vedrà che piano piano anche lei ritroverà la sua serenità. Quanto alla sua storia di otto anni con il suo ex-fidanzato, direi che per tuffarsi in questa avventura con uno sconosciuto, era lei e non io, ad avercene fin sopra i capelli di quella storia…
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
SONO FELICE
Gentile dottoressa,
le scrivo in un particolarissimo momento della mia vita… sono felice. E’ per me la prima volta, ‘dura’ da quasi un anno, e a quanto pare.. non ne ero preparata. Vengo da una famiglia disastrosa (a dir poco) e da una solitudine dolorosa, profonda, che non si lasciava ingannare nè dal frastuono delle discoteche nè dalle colorate compagnie di amici non miei che avevano il compito di riempirsi i vuoti a vicenda.Ho conosciuto una persona, stupenda, che dopo un mese mi ha chiesto di essere la sua compagna, dopo due di dividere la vita di tutti i giorni. Figlio di una famiglia serena, unita, che neanche si rende conto della gioia di un pranzo domenicale… che mi ha adottato senza fare domande, mi coccola
e mi cerca (!!); passo giorni tranquilli in una villa in campagna, la suocera che abita vicino che mi considera la salvezza dal cielo del figlio, il suocero che mi adora, uno stupendo pastore tedesco che non mi molla mai. Un uomo al mio fianco con cui in un anno non ho mai litigato ma ho solo riso, di testa e di pancia, e che non mi ha mai fatto mancare niente dal cuore. Intelligente, dolce, affascinante, innamorato e pure bello…Cosa manca? io. Mi sveglio al mattino e per un attimo, terrificante, mi trovo indietro nel tempo, quando stavo ancora con i miei, e la paura quotidiana, quella che ti azzanna lo stomaco così spesso da non farci neanche caso, è la molla che in qualche modo ti fa arrivare a sera, e non vedi l’ora di andare a dormire di nuovo, perchè nel sonno puoi scappare lontano. Paura di risvegliarsi e accorgersi che è ancora tutto così. Hai cinque anni, e quei due adulti, così alti e irraggiungibili, hanno deciso che sei un giocattolo (in fondo è giusto) e i giocattoli non soffrono se in casa vige il silenzio, se non puoi giocare con gli altri bambini, non puoi parlare con nessuno dei due perchè l’altro si offende. Hai otto anni, e tuo padre ti dice che non ti vuole bene, se non suoni il pianoforte. Che non ti vuole bene, se ne vuoi a tua madre: deciditi. Hai otto anni, e preghi che ti
abbandonino. Lei intanto lava i pavimenti, e non vede il problema… basta la pancia piena, parlarsi è un optional. E manda te a chiamarlo per cena, e tu ci vai con una paura tremenda, che s’arrabbierà per qualcosa, una qualunque, e tu sarai di nuovo la sua delusione, ‘la stilettata al fianco’. Hai quattordici anni: non ti vorrà più bene, se non farai il liceo classico. Il liceo ti fa schifo, per due anni è comunque la sola alternativa a ‘casa’ e perciò qualcosa combini, ma i nodi vengono al pettine (nota: non hai il
permesso di uscire di casa. Mai. con nessuno, per nessun motivo. Accompagnata a scuola, a Messa. Ripresa all’uscita. Niente amiche: solo un disturbo allo studio… ah: MAI raccontare a nessuno cosa succede in casa, sennò…)
Hai sedici anni: passi dall’8 al 4: spiegazione del collegio scolastico: ‘è improvvisamente immaturata’. Commento paterno: sei la mia delusione. Materno (ovviamente in separata sede): non ti azzardare a ridere mai più.Reazione personale: tentativo di suicidio.Commento paterno 2: mi hai deluso per l’ultima volta.Commento materno 2bis: …nessuno. Mai più affrontato l’argomento. Un pomerggio libero a settimana… il primo amore, segreto: la salvezza. Il primo rapporto: niente dolore, niente ‘barriere’. Particolarmente portata all’argomento? O forse… mi chiedo quando ho saputo che i bambini non
crescono sotto i cavoli. Non ricordo. Ho sempre saputo come nascono i figli. Ho sempre saputo cos’è un rapporto sessuale. Sono così intelligente? All’epoca la televisione non affrontava certi argomenti, e io non avevo accesso a NIENTE che non avesse superato diverse fasi di controllo. E l’argomento sesso era tabù (unica cosa normale in casa mia).Quindi, eravamo in tre chiusi in una scatola ermetica nel silenzio totale: qualcuno me l’ha spiegato, e non ha usato le parole. E io oggi mi lascio ‘eccitare’ da una cosa sola (a parte il mio compagno): manga giapponesi, cartoni senza vita, che parlano di ‘giochi’ anche violenti ma che non fanno male perchè non ci sono persone vere. Solo… bambini disegnati. Io so che se vedessi fare male ad un bambino vero impazzirei: non mi limiterei a fermare chi lo sta toccando; non mi interesserebbe se è un poveretto che non sa quello che fa: io lo ammazzo. Subito, comincio tagliandolo a pezzi, lentamente, facendo in modo che duri il più possibile. Ma io forse sono come
lui. Mio padre mi ha fatto quello che mi ha fatto… e forse mi è anche piaciuto. Ma mi è piaciuto molto anche il suo regalo per il mio diciottesimo compleanno: un altro suicidio in casa, ma stavolta riuscito. Bè, almeno ha avuto ragione: io al suo confronto sono stata proprio un’incapace. Solo un vero genitore ti fa un regalo che ti possa tornare alla mente per tutti gli altri compleanni che ti restano da festeggiare.
Commento materno: nessuno. Argomento non pervenuto.Hai vent’anni… vai all’università: incredibile, ti piace. E riesci. Non sei così stupida: scopri che se l’argomento ti interessa prepari esami in poche settimane, la media è alle stelle.Tua madre si sveglia dal torpore e comincia a godere dei tuoi risultati. No, anzi… se ne appropria. Ogni cosa che fai diventa un suo vanto personale, e te lo porta via. Nel frattempo ti nutre, ti veste, controlla ogni respiro. Mai andata a comperare un vestito da sola. E se è capitato… il suddetto abito della colpa viene casualmente bollito in lavatrice, e buttato senza appello.
Anche il trucco viene controllato, i capelli…anche le mutande. E ogni problema… non se ne discute, tanto è lei che ha ragione: io solo la figlia, la bambola di plastica da portare a far vedere alle amiche. Punto. Il silenzio continua a regnare, solo chiacchiere su argomenti neutri come il tempo e lo shopping.
Da sola hai solo il permesso di andare con i mezzi. Niente macchina, soprattutto se degli amici.Andrai in bici da sola per la prima volta a 27 anni.A 30 scappi di casa, con una voce che ti urla dietro: ‘tanto da sola non ce la fai, tornarai indietro per forza’. Ma indietro non sei tornata, a costo di fare la fame, e anzi sei scappata sempre più lontano ogni volta che la vedevi avvicinare. E non ti sei lasciata fregare dal ‘dopo tutto quello che ho fatto per te’, perchè credi che anche tu hai fatto molto per lei: le hai dato ragione per 30 anni per quieto vivere e adesso basta. Sono felice, non ho più paura, non mi sento più gelare il sangue quando sento girare una chiave nella toppa e anzi corro incontro a quell’uomo che
scherza e chiacchiera anche quando non sta bene e con le braccia al collo lo mangio di baci, e ringrazio Dio col cuore.
Ma lei è lì. Tutti i giorni, la telefonata quotidiana in cui ti chiede come stai, e qualunque sia la tua risposta (monosillabica, per evitare di darle utleriori appigli) saprai che ti arriverà una cattiveria.-Che stai facendo?
–pulizie…-
-Ecco! proprio quello che non volevi! sei finita a fare la casalinga!-
(no, mamma: il punto era che non volevo fare una qualunque cosa vicino a te)
-ma c’è almeno un teatro, in quel posto dimenticato da Dio?-
-bè… siamo un po’ fuori…-
-Ecco! così ti si inaridirà il cervello! –
(no, mamma: il punto è che a casa ci si sta bene, quando abiti con delle persone normali…)
-Ma stai bene?-
-Sì…-
-Io mi domando come sia possibile, senza negozi o posti dove andare.. proprio il contrario di quello che avevi sempre detto che avresti fatto-(no, mamma. i miei desideri si traducono in una sola cosa: lontano da te.)
Io non ti sopporto più, non desidero mai più sentire la tua voce, sono stanca di giustificare una felicità senza di te. Ma queste cose non le dico a voce alta, le penso ogni giorno sempre più spesso e ora sento che ho superato la soglia di guardia. Sto male, partecipo a litigi virtuali e violentissimi di cui immagino botta e risposta, e mi sveglio di soprassalto mentre sto per passare alle mani. E odio che mi tocchi.. non sopporto la sua vicinanza, il suo bisogno di baciarmi in continuazione perchè in fondo sono sempre il suo giocattolo da riempire e coprire (mi ha fatto il bagno lei fino all’adolescenza). Di cui
usare la vita.Queste crisi stanno diventando sempre più numerose, ma finchè sono da sola me le faccio passare prima che torni il mio compagno; sabato mattina ne ho avuta una in sua presenza e mi sono spaventata: significa che non posso più controllarle. A volte mi viene un dolore fortissimo, vicino al cuore: non ho nulla di fisico ma è così intenso che devo accasciarmi per poter respirare.Eravamo a letto, insieme a farci coccole e scherzare (il sesso comunque va bene, anzi) e trilla il telefono: -siete a letto? a quest’ora? e cosa state facendo??…-
la risposta ce l’avevo sulla punta della lingua: “stiamo scopando, mamma, anzi glielo stavo succhiando e tu hai rotto il cazzo nel momento più importante” …ma naturalmente non ho detto nulla, ho raigganciato e gli sono scoppiata a piangere tra le braccia e questa volta si è spaventato anche lui, che è sempre così solare con tutti.
Ho bisogno di aiuto. Da sola non ce la faccio. Rischio di rovinare la cosa più bella della mia vita perchè il mio passato mi ricatta e mi ritrascina nell’inferno da cui sono in qualche modo emersa, artigliandomi la caviglia e trascinandomi giù.
Lei che non mi ha portata via, lei che non ha visto perchè era più comodo rimanere e non vedere e che si è sempre vantata di essere stata una madre eccezionalmente presente.
Ma un giorno espoderò e allora… la distruggerò, perchè neanche si rende conto di come sto (a tutt’oggi non ha capito perchè preferisco stare con un uomo – che schifo!!- piuttosto che con lei).
E avrò due genitori sulla coscienza. Anche il mio cinismo ha un limite…ho preso la decisione di andare da un medico, è l’unica soluzione (una semplice mail credo che sia poco, temo che le mie rogne siano un po’ troppo lunghe…) ma non ho idea di a chi rivolgermi.
Abito qui da ‘poco’, il borgo non contempla l’ambulatorio psicologico a fianco del pollaio e sinceramente non me la sento di far sapere alla mia nuova famiglia che il loro pupillo è finito con una squilibrata. Una grande metropoli è a mezz’ora di treno, ma non avendo riferimenti è come un terno
al lotto: devo scegliere un nome a caso dall’elenco telefonico? Ho troppa paura di finire nelle mani sbagliate… e mi ci mancherebbe solo questa.
Perdonatemi: sono stata lunghissima e logorroica (diciamo che ho anche ridotto di molto la storia trista e penosa), ma è la prima volta che cerco di fare un po’ d’ordine. E mi sa che mi ci vorrà, quando lo psicoterapeuta, alla prima seduta, mi farà la prima domanda:
-Allora, signorina, qual’è il problema?-
-Eh, cazzo, il problema è che sono felice…-
Non pretendo che mi dia una cura via mail, dottoressa, ma solo un consiglio: come posso fare per avere dei nominativi di professionisti affidabili nella mia zona? (ripeto, abito vicino ad una città grandissima, ma è inutile che con la metro scendo in centro e poi non so dove sbattere la testa, visto che non voglio rivolgermi al medico di base per i motivi di prima).
tantissimi saluti, e grazie di cuore.
Melinda
Cara Melinda,
Lei non mi ha scritto una lettera, lei mi ha scritto un romanzo breve, un’opera prima… Brava, veramente brava nella ricerca introspettiva e nella capacità di comunicare i suoi sentimenti. Credo che, con queste qualità, il lavoro psicoterapico, assolutamente necessario, sarà molto produttivo. Venendo alla domanda che mi ha fatto, credo che non esistano professionisti validi per tutti, perché a mio parere uno psicologo è valido non solo perché ha una solida preparazione culturale alle spalle ed una discreta esperienza professionale, ma soprattutto perché è capace di instaurare con il suo paziente un rapporto di estrema fiducia, un’alleanza terapeutica, basata sulla volontà di capire e di empatizzare con il proprio paziente. Se non ha nominativi di cui fidarsi, la migliore cosa da fare è prendere le pagine gialle e cominciare a telefonare, chiedendo un colloquio diretto con lo psicologo, al fine di verificarne la disponibilità e lo stile di comunicazione. Fatta una prima scrematura, ne vada a trovare due o tre e poi scelga quello con il quale ‘sente’ di poter fare un buon lavoro.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
PROVO DOLORE NELLA PENETRAZIONE
Sono una donna di 32 anni, sposata da 2 anni e arrivata vergine al matrimonio. Il mio problema è che non riesco nella penetrazione,provo un dolore terribile e questo mi fa stare giù,mi fa sentire diversa dalle altre, come se non avessi il diritto di provare piacere. Sono in psicoterapia da 1 anno e mezzo ma il problema non è stato risolto, o meglio adesso non mi sottraggo più ma sento sempre dolore. Ho un padre ginecologo che mi ha confermato di persona, che non ho alcun problema fisico. Adesso, con la psicoterapia il rapporto con mio marito è migliorato ma continuo a sentire dolore,non ho più molta pazienza e sono un po’ stanca di andare dallo psicologo, anche se mi ha aiutato molto. Inoltre, adesso che le cose tra me e mio marito vanno molto meglio, mio marito non vuole più che vada dallo psicologo.
Non so cosa fare…io vorrei avere un figlio! Vorrei un consiglio: pensate possa servire il training autogeno?
Grazie
32enne
Gentile 32enne,
Anzitutto mi lasci dire che cercare rassicurazioni di questo tipo in un padre ginecologo non è assolutamente ammissibile. Non si può infatti escludere che la professione di suo padre non abbia in qualche modo influito in questo suo vaginismo, in questo terrore della penetrazione. Come prima cosa dunque, mi affiderei ad un altro ginecologo, possibilmente sconosciuto a suo padre. Non capisco poi perché suo marito, visto che le cose vanno meglio, dopo che lei è andata dallo psicologo, vuole ora che lei non ci vada più… E’ come se lei avesse una grave malattia infettiva, tanto che il medico le prescrive gli antibiotici; ma dopo tre pillole lei sta meglio e butta via le altre… Visto che la cura è efficace, mi sembra giusto portarla avanti fino alla completa guarigione (che evidentemente ancora non c’è stata !) Quanto ai figli, oggi non c’è più alcuna necessità che essi vengano concepiti con i canali ‘naturali’ e quindi potrebbe tentare un’inseminazione artificiale, ma io glielo sconsiglio caldamente, perché ritengo che un bambino debba nascere, se possibile, in un clima familiare sereno. Esattamente quello che sarà il suo quando il suo ‘psic’, insieme al nuovo ginecologo, avranno portato a termine la loro terapia.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
NON RIESCO PIU’ A VIVERE
Sono una ragazza di 28 anni e da un pò di mesi non riesco più a vivere. Sono convinta di avere diverse malattie e , nonostante abbia consultato degli specialisti, non mi sento rassicurata. in particolare la mia attenzione si è concentrata sul seno e sui nei. Ho fatto 2 ecografie e 2 visite dal dermatologo e dopo un pò di tempo ecco che di nuovo è sopraggiunta la convinzione di avere qualcosa. Tanto che a furia di controllarmi il seno pìù volte al giorno, adesso mi fa male veramente!Non so cosa fare. Quest’anno ho avuto paura di avere infarti vari, ictus, problemi allo stomaco e ogni volta ho consultato uno specialista. Non mi sopporta più nessuno e in verità non mi sopporto nemmeno io!Cosa posso fare?
Gioia
Cara Gioia,
L’ipocondria è una malattia psicologica fra le più dolorose ed è tanto difficile da estirpare, se non con una accurata psicoterapia, cosa che mi sembra lei non abbia ancora tentato. Dunque questo è anzitutto il consiglio per un benessere di lunga durata. Per cercare di risollevarsi il morale durante queste crisi, la inviterei invece a leggere le statistiche dei decessi per malattia: il cancro al seno è ormai sotto controllo, dato che si riesce a prevenire o a diagnosticare in tempo sempre più spesso e così il cancro della pelle. Volendo affidarsi a statistiche più terra-terra: quante persone che lei conosce a 28 anni sono morte o hanno sofferto di ictus, infarti vari, problemi seri allo stomaco? Faccia proprio una statistica accurata, contando il numero di persone di sua conoscenza nella fascia di età 20-30 anni e metta in una colonna le persone che hanno avuto problemi e nell’altra colonna quelle che non li hanno avuti… Vedrà che il potere dei numeri potrà sollevarla dalle sue ‘crisi’. Infine un’ultima considerazione: quale fattucchiera ha consultato per ‘sapere’ che lei morirà di malattia? Non potrebbe morire ‘dal ridere’, come evidentemente a qualcuno è successo ?
Cari saluti e non dimentichi lo psic.
Dott.ssa Proietti Ancona
CURE MEDICHE ERRATE
Mi chiamo Mark e vorrei il vostro consiglio.
A seguito di cure mediche errate ho riportato seri danni alla salute,danni che mi impediscono una vita normale e pregiudicano seriamente ogni mia attività, sia sociale che lavorativa.
A causa di quanto sopra ho iniziato a provare un forte astio verso i sanitari responsabili della mia situazione e purtroppo questo pensiero mi accompagna tutto il giorno.
Potreste suggerirmi come liberarmi da questa sorta di pensiero fisso ?
Grazie
Mark
Caro Mark,
Se le cose stanno veramente come lei racconta, è sicuramente comprensibile che lei provi questo genere di sentimenti nei confronti dei sanitari, anche se si tratta di pensieri negativi che non solo non cambiano e non risolvono la sua situazione, ma addirittura l’aggravano, rendendo la sua giornata comunque triste e tesa. E la vita è fatta di giornate… Dunque direi che la cosa migliore da fare, al di là degli eventuali interventi portati avanti dal suo legale per il risarcimento in termini monetari di quanto lei ha subito, la cosa migliore da fare è guardare alla sua esistenza con senso di realtà. Praticamente è come ritrovarsi con pochi spiccioli in tasca, dopo essere stato ricco. Pensare al passato non è d’aiuto e non serve per riempire le sue tasche: quello che deve fare è prendere in mano questi suoi spiccioli e cercare di farli fruttare al meglio. L’obiettivo è quello di tornare ad essere ‘ricco’, ma guardando nel futuro anziché nel passato.
I migliori auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
LEI MI HA LASCIATO
Mi chiamo Pasquale ed ho 21 anni dopo due anni trascorsi con la mia ragazza con momenti fantastici e qualche piccola litigata le mi ha lasciato. Ora vi racconto la nostra storia : noi ci siamo messi insieme il 25 *** di due anni fa, la nostra storia e andata avanti come una favola dove lei spesso mi diceva piangendo che io non la dovevo mai lasciare, e che per lei il vero amore era questo! quello che stava provando con me con attenzioni mai ricevute nella sua vita da nessuno e ogni giorno la sorprendevo sempre di più. Dopo due anni le cose sono un pò cambiate ma le mie attenzioni sono rimaste sempre le stesse, pure quando ho affrontato un particolare periodo nero della mia vita cadendo in un ansia depressiva e non volevo bene nemmeno a me stesso ma credevo in questo enorme amore in cui mi ha dato la forza di uscire da questo tunnel!! Dopo qualche mesetto esattamente il 3 *** scorso lei mi ha chiesto una pausa di riflessione ma dopo nemmeno un giorno ci siamo continuati a sentire perché non c’e la facevamo e stare lontani ma lei non voleva tornare e mi diceva che aveva ancora bisogno di tempo che gli mancavo mi amava ma aveva bisogno di capire da sola che persona fosse che aveva bisogno di sentirsi importante anche da sola, ad un certo punto a me questa situazione non mi andava più bene anche perché non ci credo molto in queste pause di riflessione, alla fine ci sono state una serie di scaramucce che io non rispettavo per qualche giorno la sua decisione di non sentirci che la pressavo e che ero ingiusto se gli dicevo che ora ero io che avevo voglia di farmi un altra vita, alla fine di questi batti becchi lei mi ha detto che non mi ama piu!!! Sto Malissimo ci devo credere? non tornerà mai più da me vero? Sto male vi prego rispondetemi.
Pasquale
Caro Pasquale,
Purtroppo le storie d’amore finiscono e credo che anche la sua sia finita. A volte si matura in modo diverso, si frequentano altre persone, altri luoghi di lavoro e di svago e ci si accorge di avere esigenze diverse dal passato. Ecco il perché delle ‘pause di riflessione’ che non sono altro che dei bilanci, che gli innamorati dubbiosi fanno per capire se è più quello che guadagnano o quello che perdono da un’eventuale separazione. Evidentemente i dubbi di lei si sono definitivamente chiariti dopo le sue ‘pressioni’, le ‘scaramucce’ ed infine la sua dichiarazione di volerla lasciare. Che fare? Credo niente. Le ferite pian piano si rimargineranno e lei sarà pronto a cercare una ragazza con la quale poter vivere momenti ancor più ‘fantastici’.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti
MANIA DI RUBARE
Sono la mamma di MC, una bambina di nove anni, carina, gentile, affettuosa, ma con la mania di rubare. Mc è una bambina seguita da anni da psicologi e logopedisti per un problema, ormai risolto, di “mutismo elettivo”di cui ha sofferto dalla nascita fino all’età di sei anni circa e per un lieve deficit cognitivo anch’esso in via di risoluzione. Ora il suo vocabolario è ampio anche se permane un lieve deficit nella pronuncia di alcune parole più che altro dovuto ad un apparato buccale non proprio perfetto ma in via di correzione. Potremmo dire risolti i suoi problemi se non fosse che ormai da diverso tempo, circa un anno, ma ad intervalli, Mc ha cominciato a rubare. Si tratta soprattutto di caramelle e piccoli oggetti (scatoline, cartoline, bamboline..) che lei preleva dalle borse di genitori, nonni, zii, maestra, compagni di classe, dai supermercati e dai negozi. La sua tattica è praticamente perfetta, al punto tale che, pur facendo attenzione, quasi sempre ce ne accorgiamo a furto compiuto. A niente pare servano le punizioni e le mortificazioni che le riserviamo, ne in alternativa, la comprensione e il dialogo. Se ruba qualcosa ad una sua amichetta a niente servono le lacrime di disperazione dell’amica per la perdita dell’oggetto, anzi lei la consola e chiede a noi genitori di rimediare ricomprando all’amica l’ogetto “perduto”. Poco tempo fa in un negozio la sua borsetta è stata perquisita dal commesso che l’ha trovata in possesso di una cartolina, speravamo che dopo questo episodio, la mortificazione pubblica sarebbe servita a farla smettere, ma non è andata così. A parte qualche battuta spiritosa di amici, che ci consigliano di farle fare un giretto da Bulgari o da Cartier, noi siamo seriamente preoccupati perchè non riusciamo a comprendere se il problema di MC possa essere l’espressione di un suo disagio ed eventualmente in relazione a cosa o se possa trattarsi di qualcos’altro. A questo si aggiunge la rabbia nel sentirci manipolati e non in grado, evidentemente, di esercitare su di lei la giusta autorità. Gli psicologi che io e mio marito incontriamo come coppia genitoriale sostengono che sia difficile individuare un’unica causa, quanto invece è più probabile l’esistenza di più cause come la richiesta di attenzione da parte nostra, ma allora perchè ruba anche alla maestra di sostegno che a lei si dedica quasi esclusivamente? O magari la gelosia nei confronti del fratello di sei anni che invece viene trascurato proprio per poter seguire maggiormente lei. Gradirei un vostro consiglio e vi ringrazio in anticipo per il servizio offerto.
Mamma preoccupata
Gentile Mamma Preoccupata,
Il furto di questi piccoli ed insignificanti oggetti può essere dovuto ad una sorta di compulsione, un’idea ossessiva di origine ansiosa alla quale la bambina non riesce a sottrarsi. Non è improbabile che la bambina cerchi disperatamente le vostre attenzioni e forse anche le vostre punizioni, a causa di un senso di colpa interno per il fatto di non sentirsi la ‘bambina perfetta’ che ogni genitore vorrebbe. Se così fosse, proprio dalle mortificazioni, dalle umiliazioni e dai castighi la vostra bimba potrebbe trarre soddisfazione, per questo perverso meccanismo. Poiché avete provato a fare di tutto, provate con questa altra tattica: mostratevi indifferenti a questo ‘vizietto’ della bimba (scusandovi con gli interessati in forma privata) e rassicuratela sul fatto che per voi lei è la migliore bambina del mondo. Provate per almeno sei mesi e se non funziona… Occorre cambiare strategia.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
QUALCOSA DI STORTO
Non so bene cosa possa essere la mia, ma sono certa che qualcosa di storto va avanti da troppo tempo. Soffro di tricotillomania da circa 10 anni, ed adesso ne ho 18.Ho passato gia due depressioni, una con accenni bulimici. La mia sensibilità è elevata oltre ogni limite. Sento che dentro di me,anche se rido e scherzo, qualcosa non mi fa stare bene,ma, non riesco a capire cosa sia. Ho bisogno di essere aiutata anche se sembro apparentemente un’allegra ragazza senza problemi. Anais
Cara Anais,
Sicuramente ha bisogno di essere aiutata, ma consideri anche che la vita è fatta di momenti buoni e momenti meno buoni, per cui non creda che un qualsiasi aiuto le possa conferire la patente della felicità. Bisogna in questo aiutarsi molto da soli, impegnandosi per cercare di guardare al lato positivo delle cose, sdrammatizzando ed imparando anche a ridere dei propri difetti. Coraggio!
Dott.ssa Proietti
BALBUZIE
Dott.ssa, mio marito è da anni affetto da balbuzie. Ha provato mille terapie farmacologiche, anche psicoterapiche (psicosintesi), senza successo. E’ disperato. La sua balbuzie lo condiziona nella fobia sociale, forme di evitamento, mutismo ect…Che tipo di approccio consiglia a mio marito che ha 36 anni, e viviamo a ***? Conosce qualche centro. Conosce qualche personale qualificato. La prego ci aiuti, perchè siamo disperati.
Cordialmente
Titti
Cara Titti,
Per prima cosa lei cerchi di vivere questo problema di suo marito con un certo distacco, cercando di sdrammatizzare e dimostrandogli che per lei è un uomo di valore, attraente, importante e desiderabile, al di là del suo problema personale. Quanto alle terapie, lasci che
suo marito si cerchi uno psicologo (meglio donna, in questo caso), che sappia tranquillizzarlo e ridargli fiducia in sé stesso. Esistono anche dei centri specializzati nella terapia della balbuzie, che potrà agevolmente trovare su internet, usando i motori di ricerca. In ogni caso, prima di tentare questa strada, io proverei ancora con uno psicoterapeuta, perché non è detto che si trovi la persona giusta al primo tentativo. L’importante è, secondo me, non mirare alla guarigione completa, quanto all’attenuazione del sintomo e, soprattutto, all’accettazione di sé stesso, al di là del disagio avvertito. Il suo ruolo comunque è bene rimanga quello della moglie e non quello dell’infermiera… E’ in gioco anche il vostro rapporto di coppia.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
RICATTI AFFETTIVI
Salve, avrei bisogno di un consulto psicologico riguardante il mio ragazzo. Pochi giorni fa, dopo tre mesi di fidanzamento, mi ha rivelato di aver tentato il suicidio circa quattro anni fa. Al momento si è sentito liberato, anche perché non ho dato peso alla cosa, ma l’ho rassicurato. Poi, poiché a causa di una discussione in famiglia non ho potuto seguirlo ad una gita in occasione della Pasquetta, ha reagito inveendo con me, che non mi ero ribellata ai miei, e che secondo lui ero succube della “follia” di mia madre. E mi ha posto di fronte ad una scelta: o lui e l’amore, o la mia famiglia. Da parte mia non credo che i miei genitori abbiano sbagliato nei miei confronti, ho rispettato la loro decisione ma soprattutto ho ritenuto opportuno risolvere la mia situazione familiare e rimandare una gita che avrei sempre potuto fare. Lui è andato alla gita e poi quanto detto. Nell’ultimo suo messaggio mi ha chiesto di dargli tempo. Cosa posso fare per aiutarlo? E soprattutto, posso io aiutarlo? Posso salvare questo rapporto?Grazie
Cecilia
Cara Cecilia,
sicuramente un modo per aiutare il tuo ragazzo (ma anche te stessa ), è quello di non cedere ai suoi continui ricatti affettivi. Questo non vuol dire tirarsi indietro o rinunciare a lui, semplicemente così facendo, puoi concedere al vostro rapporto di poter crescere e ricercare una modalità più costruttiva di stare insieme. Infatti, puoi sempre restare vicino a lui e offrirgli sostegno quando ne sente il bisogno senza diventare succube dei suoi ultimatum. La vostra relazione, inoltre, non è solo nelle tue mani, entrambi dovete impegnarvi a venirvi incontro. Rispetta il suo bisogno di prendersi del tempo e approfittane anche tu per riflettere sulla vostra relazione. Auguri e saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti
FERIRE ALTRI
Buongiorno Dottoressa!!
Sono una ragazza di 23 anni e non riesco a capire cosa veramente voglio e ricerco in un rapporto. Con gli uomini ho sempre avuto dei buoni rapporti soprattutto di amicizia ma è così difficile per me che qualcuno mi piaccia veramente. Anzi di solito non mi piace mai nessuno..non sono mai stata con nessuno per un lungo periodo,mi sono sempre molto divertita anche ferendo gratuitamente persone che mi dimostravano il loro affetto e il loro amore …poi è arrivato lui,mi ha cercato e io all’inizio ero un pò titubante anche perchè lo vedo insicuro,almeno con me.Io non riesco a fingere quando sono con lui,non riesco ad attuare i miei giochetti e questo mi fa pensare. Dopo aver passato una notte magnifica fatta solo di carezze,baci&co ma senza sesso (bhè avevo 38 e passa di febbre!)..lui non mi cerca più ma quando all’università ci vediamo fa di tutto per attirare la mia attenzione.Anche se quando ci ritroviamo vicini nessuno dei 2 riesce a proferire parola…Per me è difficile manifestare i miei sentimenti ma gli ho scritto ugualmente che gli voglio bene..e lui che dice?..”lo so ed è per questo che scappo”Ora ogni tanto si fà sentire e parliamo spesso del fatto che nessuno dei 2,pur uscendo e frequentando tante persone,è contento di quello che ha .Mi ha detto che gli provoca fastidio il fatto che tutto il nostro entourage sappia di noi e di quello che c’è stato..io sinceramente non la vedo così tragica ma non so che fare..vorrei dimenticarmi di lui e metterlo nell’elenco dei non Valeria-compatibili ma è come se ci fosse una forza dentro di me che mi dice di continuare ..di aspettare..devo seguire questa voce oppure no?..un grosso bisous Valeria
Cara Valeria,
il tuo bisogno di ferire le persone che ti donano affetto e amore può essere una reazione dovuta ad una tua insicurezza nei rapporti affettivi. L’unico modo che hai trovato per relazionarti all’altro è quello di attuare i tuoi giochetti e, quindi, di difenderti. Mi sembra che con questo ragazzo hai provato ad essere te stessa e per questo stare con lui ti procura ansia e senti il bisogno di scappare. Non metterlo nei Valeria-non-compatibili, sarebbe una scappatoia che non ti aiuterebbe affatto. Segui la “ forza dentro di te “ che ti dice di continuare, così potrai sperimentare una nuova Valeria, che si relaziona all’altro non più con i suoi giochetti, ma provando ad aprirsi e a manifestare i suoi sentimenti. Naturalmente questo ti procura una certa paura ma è del tutto normale. Se poi questa storia non fosse quella giusta, è partendo da essa che potrai ritentare. Saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti
OSSESSIONE DEI CAPELLI
Sono ossessionata dai capelli che ritengo ripetutamente tagliati male dal parrucchiere, a seguito di questa ossessione sono io a porre rimedio ritagliandoli sino all’inverosimile. Soffro di questo disturbo da dieci anni circa, a seguito di un rapporto disastrato con la figura materna. Come puo’ definirsi questa mia patalogica fissazione? Puo’ essere una variante della tricotillomania? Quali i rimedi? Grazie.
Grazia
Cara Grazia,
non è detto che questa tua ossessione sia necessariamente dovuta ad un rapporto “difficile “ con tua madre, le cause potrebbero essere altre. Hai provato a tornare con la memoria al periodo in cui è sorta la tua fissazione, forse stavi attraversando un momento particolare o difficile ? La tricotillomania è caratterizzata da estirpazione dei capelli, fino a lasciare, a volte, delle vere e proprie chiazze sulla testa e quindi non mi sembra il tuo caso. Prova a capire se in certe situazioni il tuo silenzio si acuisce e se sì quando, con quali persone, in quali ambiti. Prova, cioè, ad osservare cosa ti succede intorno e in te stessa quando senti il bisogno di tagliarti i capelli. In questo modo puoi individuare alcuni elementi che attivano questo tuo comportamento e cercare in seguito di evitarli e superarli. Un ulteriore suggerimento, per non acuire questo sentimento di inadeguatezza, sarebbe meglio evitare di tagliare i capelli da sola perché o sei diventata un’esperta parrucchiera o è meglio lasciarlo fare a chi è più esperto di te. Saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti
SEPARAZIONE
Salve mi chiamo Massimo e da oltre un anno ho lasciato mia moglie e due bellissime bambine a cui sono legatissimo. Dopo qualche mese dall’allontanamento, sono andato a conviverre con un’altra donna. Prima di fare ciò però, su richiesta della mia ex (se così si può dire) moglie, siamo stati dal suo Avvocato per avviare la procedura di separazione consensuale. dopo il primo appuntamento, da cui siamo usciti con tutti gli accordi necessari, io non ho avuto più notizie, ne da lei ne dal suo Avvocato, ne verbali ne scritte. Ormai come già detto è trascorso oltre un anno, periodo in cui io ho passato,fino al mese scorso, quanto verbalmente pattuito per il mantenimento, e periodo servito a Lei per creare numerosi ostacoli agli incontri tra me e le mie due figlie (meravigliose). Oggi mi ritrovo con un niente di fatto riesco a vedere la Bimba piccola (7 anni) e la grande di 9 anni (ritengo a seguito di quanto detto dalla Madre e dalla Nonna), che dice di non volermi vedere perchè arrabiata con me. Cosa posso fare perchè si possa procedere alla separazione (non vorrei andare per via giudiziale inquanto aggraverei la situazione con le mie figlie) e per poter riuscire a riconquistarmi gli spazi necessari per poter riacquistare il mio rapporto di padre con entrambe le figlie? Vi ringrazio per la disponibilità e gientilezza e colgo l’occasione per mandarVi i mie più cordiali saluti ed un augurio di buon lavoro.
Caro Massimo,hai provato a parlare con tua moglie per cercare di chiarire come mai la procedura di separazione consensuale non prosegue come pattuito? Prendi spunto dalla mancanza di un accordo scritto per ricontattare tua moglie e proporle di formalizzare i vostri accordi verbali. Questo nuovo contatto servirà anche a verificare l’effettiva disponibilità della sua ex moglie e risolvere amichevolmente la vostra situazione. In caso contrario non resta che rivolgersi al più presto ad un suo legale per non aggravare il suo apparente distacco di oltre un anno dalla vita delle sue figlie. Saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti
SITUAZIONE COMPLICATA
Buongiorno e congratulazioni per il sito esauriente.Vorrei porre alla sua attenzione il mio problema che mi accompagna ormai da diversi anni.Mi è impossibile curarmi i denti poichè ogni volta che il dentista introduce dentro la mia bocca qualsiasi strumento ho dei conati di vomito,di”riflesso”, come capita quando si introducono le dita in gola per provocare volontariamente il vomito.Ho patito duramente i dolori ai denti e ho “risolto” il problema se così si puo dire ,sottoponendomi a sedute di anestesia generale per far intervenire il dentista .Non è la soluzione ideale ovviamente,inoltre anni fa mi sono sottoposto ad ipnoterapia ma senza ottenere nulla,forse da parte di un psicologo ci vule molta esperienza per questo caso?Non so neanche se tutto questo sia dovuto ad un trauma,magari di origine infantile.Può darmi qualche consiglio?Nonostante tutto pongo ancora fiducia nell’ ipnosi.La situazione per me è veramente complicata.La ringrazio molto
Claudio
Caro Claudio,
non può essere lei a stabilire la diagnosi e la terapia, vorrei osservare che sarebbe più opportuno lasciare allo specialista la diagnosi e l’eventuale terapia da attuare: potrebbero esserci infatti altre tecniche psicoterapeutiche che nel suo caso consentono più rapide ed efficaci risoluzioni al suo problema, per esempio il training autogeno o la tecnica della desensibilizzazione. Cordiali saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
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www.giulianaproietti.it