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DENTRO E FUORI DI TE
Risponde la
Dr.ssa Giuliana Proietti
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UN PERIODO DIFFICILE
Gentile dottoressa,
le scrivo perché sto attraversando un periodo un po’ difficile e vorrei che lei mi desse qualche consiglio. Da più di un anno sono fidanzata con un ragazzo che amo molto. Tutto potrebbe essere perfetto, visto che ci vogliamo così bene e che andiamo d’accordo. Purtroppo, però, c’è un problema che finisce col non farci essere sereni come vorremmo: siamo entrambi laureati ma nonostante i nostri molteplici sforzi non abbiamo ancora un’occupazione stabile. Dal momento che non siamo più due ragazzini sentiamo il desiderio e l’esigenza di avere una vita nostra, indipendente dalle famiglie. Ci piacerebbe sposarci e, magari, metter su famiglia. Chiaramente, però, gli ostacoli materiali ora non ce lo consentono. I miei sono preoccupati per tutto ciò e in alcune occasioni mi hanno fatto intendere che, quasi quasi, preferirebbero che io non stessi più insieme al mio ragazzo. Ho sofferto e soffro molto per via di tali opinioni: io sono una persona semplice alla quale piace essere in pace ed armonia con tutti i suoi cari. A volte mi scoraggio e penso che non riuscirò ad avere una vita felice e realizzata! Non sono un’opportunista e non sarei mai capace di scegliere un partner solo per interesse economico, figuriamoci un marito!
La prego mi dica una parola di conforto.
A.
Carissima A.,
Purtroppo molti giovani oggi si trovano nelle vostre stesse condizioni perché non è facile trovare subito un’occupazione consona ai propri studi e alle proprie aspettative. Questo può in effetti ritardare molto il momento del distacco dalla famiglia d’origine e la creazione di un proprio nucleo familiare. E’ così che molte unioni di ragazzi e ragazze che sarebbero degli ottimi partners si perdono strada facendo, dopo lunghissimi fidanzamenti, che logorano i loro rapporti e quelli dei loro familiari, nell’impossibilità di vedere vie di sbocco, possibilità di uscirne in qualche modo.Personalmente, cara A., penso che non si possa volere la botte piena e la moglie ubriaca: se volete svincolarvi dalla dipendenza dalle vostre famiglie non avete che da trovarvi un lavoro (qualunque) e conquistare così la vostra indipendenza economica, per andare a vivere insieme, sposati o no : la scelta spetta a voi. Questo comporta dei sacrifici, delle rinunce, delle scomodità, delle insicurezze, ma significa anche libertà di amarsi, di pensare, di vivere.Tutto questo vi spaventa, non vi sentite pronti, avete paura della fatica e dei sacrifici? Bene, in questo caso è giusto rimandare e rimanere come siete, godendovi le sicurezze e gli agi che vi mettono a disposizione le vostre famiglie, avendo però la consapevolezza che anche il non fare niente, il rimanere come siete, non è una fatalità, ma una scelta: pertanto imparate a sopportarne le conseguenze!Carissimi auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
MAI PROVATO UN ORGASMO
Gentile dottoressa,
Sono una ragazza di 23 anni e sto con un ragazzo ormai da tre anni, i nostri rapporti non sono frequenti perché abitiamo lontani. Non ho mai provato un orgasmo durante l’atto sessuale e anzi se non riesco a rilassarmi provo anche dolore (questo succedeva anche con il mio ex). Non ce la faccio più anche perché perdo facilmente la pazienza e a volte penso ” purché si sbrighi ” sono fortemente attratta e innamorata di questa persona ma nel momento ”clou” perdo ogni interesse. Lui sa di questa cosa ma non sappiamo come muoverci. Vado regolarmente dalla ginecologa e non ho fisici . Devo andare da una sessuologa o comprarmi un bel libro di figure per imparare come si fa? :))
La ringrazio anticipatamente per i suoi consigli,
Sonia
Carissima Sonia,
Su Psicolinea troverai molte informazioni sul dolore nei rapporti sessuali, il vaginismo, l’orgasmo clitorideo o vaginale. Prima di rivolgerti a qualcuno, ti consiglierei inoltre di:. Imparare a rilassarti nel ‘momento clou’ attraverso il training autogeno – se possibile facendo un corso – il fai da te in questo caso non funziona molto.. Provare a cercare il piacere attraverso la stimolazione del clitoride, fino al raggiungimento dell’orgasmo (se il tuo ragazzo è poco esperto e tu non l’hai mai provato potrà richiedere molto tempo e molte ‘sedute’, ma in genere i risultati sono buoni).. Cambiare posizione nel rapporto: per provare meno dolore è meglio non utilizzare la posizione del missionario, ma avere un rapporto con la donna sopra, che regola la penetrazione ed il ritmo. . Usare una crema per una migliore lubrificazione e possibilmente cercare di avere rapporti durante il periodo dell’ovulazione (attenzione! E’ il momento in cui la donna prova un maggiore piacere, ma dove il rischio di restare incinte è più elevato!).Se tutto questo non funzionerà, si potrebbe pensare ad un caso di vaginismo: ci vorrebbe allora un intervento psicoterapeutico condotto da uno psicosessuologo.
Cari saluti e auguri.Ciao.
Dott.ssa Proietti Ancona
LIBRI SUL SESSO
Gentile dottoressa,
innanzitutto voglio complimentarmi per il sito, sicuramente un aiuto del genere è molto positivo,soprattutto perché si parla di un argomento che dovrebbe essere naturale,ma che purtroppo spesso non viene trattato con naturalezza,e sul quale penso che pochissime persone abbiano le idee veramente chiare.
Vengo al punto: sono fidanzato da 1 anno e mezzo con una ragazza che non ha mai avuto rapporti sessuali, e nonostante il nostro grado di complicità e fiducia reciproca (nonché il desiderio sessuale dichiarato di entrambi) non riusciamo ad andare oltre i preliminari, perché lei dice di non sentirsi ancora pronta. Ho provato ad offrirle tutta la dolcezza e la comprensione possibile,ma sino ad ora con scarsi risultati e parecchie liti.In questi ultimi tempi ho raggiunto una consapevolezza: la colpa è mia e solo mia,poiché ho pensato che con un solido legame fatto di affetto,sincerità e comprensione il sesso sarebbe venuto in maniera quasi spontanea.Non mi sono curato di assecondare la sua curiosità,non so nemmeno io perché l’ho fatto,non abbiamo mai parlato a fondo di sesso,e solo ora mi rendo conto di quante domande lei mi abbia fatto e di quanto io sono stato evasivo. Ora ho deciso di rimediare cercando di soddisfare la sua curiosità in modo da farle passare ansie e paure,e rendendomi disponibile a parlare di sesso in tutte le sue forme,visto che nessun altro metodo è servito per scioglierla vale la pena tentare.
Lei cosa ne pensa,dottoressa, è troppo tardi per attuare una soluzione del genere. Ma c’è un altro suggerimento di cui ho bisogno e penso che solo lei mi possa aiutare. Per dimostrarle che capisco le sue paure e che nel nostro bellissimo rapporto non devono esserci queste paure avevo pensato di regalarle un libro, il fatto è che non so quale e non so nemmeno se esiste. Dovrebbe essere un libro “A misura di giovane” (lei ha 21anni,io 26),che spieghi le cose in maniera chiara ma non troppo tecnica, soprattutto rivolto alle donne che come la mia ragazza si accingono ad affrontare la fatidica “prima volta”. Esiste un libro del genere? Spero di si. Potrebbe suggerirmi qualche titolo,dottoressa. La ringrazio infinitamente per aver dedicato a me un po’ di tempo della sua vita e confido in una risposta.
F.
Carissimo F.,
Le consiglio di leggere, insieme con la sua ragazza, i libri di Helen Kaplan. Sono chiarissimi ed anche se rivolti a chi pratica terapie sessuali, comprensibili anche dai comuni lettori. I libri sono corredati di illustrazioni molto belle ed anche molto ‘esplicative’. Quello che più di ogni altra cosa Le consiglierei tuttavia, è cercare di non arrivare subito ‘al dunque’, ma di intrattenere la sua ragazza con giochi erotici non troppo spinti, in modo che lei si sciolga gradualmente ed arrivi al rapporto sessuale con la necessaria tranquillità e naturalezza.Salve.
Dott.ssa Proietti Ancona
TOGLIERMELO DALLA TESTA
Da 14 anni frequento una persona di cui sono, credo, ancora innamorata ciò che è certo che non riesco a togliermela dalla testa portandomi ad una grande confusione sia interiormente che materialmente. La cosa, in questo ultimo periodo si è aggravata nel senso che ho la sensazione di vivere distaccata da questo mondo, di non appartenergli; sono molto stanca vorrei svegliarmi una mattina e sentire quanto è bello vivere anche senza questa persona che attualmente sta vivendo l’inizio di un’altra storia è che
mi ha detto senza mezzi termini di lasciarlo stare.
Ho cercato aiuti in diversi modi ma mi trovo sempre al punto di partenza, da otto anni a questa parte la mia vita è gestita esclusivamente da un’immagine che si deforma sempre di più ma che ancora ha la vita di un sentimento.
Sono molto stanca di essere le sembianze di una donna che non c’è.
Ti ringrazio. Ni.
Carissima Ni,
Effettivamente la trovo un po’ confusa e disorientata. Mi dice che ha cercato aiuti in tanti modi e credo che uno di questi sia l’uso di psicofarmaci. Questa lettera mi sembra scritta proprio sotto l’effetto di tali medicinali.
Credo che non vi sia per lei altro sistema che quello di cercare l’aiuto di uno psicoterapeuta che possa sostenerla in questo difficile momento e ridarle un po’ di fiducia in sé stessa. Se questa persona, che oltre tutto lei non è proprio del tutto certa di amare ancora, le ha chiesto di non essere disturbata, credo ne abbia il diritto, specialmente se tra voi, come sembra di capire, non vi sono particolari vincoli. La inviterei a concentrarsi su sé stessa e a cercare di tornare ad accettare quella donna che vede nello specchio, a cui deve volere bene, qualsiasi sembianza essa abbia, perché in quella immagine vi è la sua storia, la sua vita, i suoi sentimenti più cari. Dobbiamo imparare a distaccarci dall’idea che senza la bellezza non ci possano essere né amore né amicizie: navigando su internet ad esempio, lei potrà sicuramente raggiungere momenti di profondo coinvolgimento, anche senza conoscere le persone con le quali viene in contatto, senza sapere se sono belle o brutte, giovani o vecchie, innamorate o disperate. Se poi vorrà anche impegnarsi nella ricostruzione anche di una buona immagine estetica di sé stessa, questo non potrà che migliorare ulteriormente la sua situazione, ma mi raccomando, con equilibrio, senza esagerare! E non disperi, il mondo è pieno di uomini!
Stia su, e mi scriva ancora…
Dott.ssa Proietti Ancona
UNA PERSONA CHE VUOLE BENE…
Gent.le dott.ssa,
sono un ragazzo di 27 anni,ho conosciuto un anno fa una ragazza di 33,di cui mi sono follemente innamorato.
Abbiamo un bellissimo rapporto,anche se abitiamo molto distanti,ci vediamo molto raramente,continuando però a sentirci quotidianamente per telefono. Quando stiamo insieme tutto funziona a meraviglia,abbiamo rapporti sessuali molto belli e durante il giorno continui scambi di gesti teneri e affettuosi,(come due veri fidanzati ).Io gli ho espresso i miei sentimenti,ma lei continua dirmi di volermi solo bene, giustificando a volte questa cosa con la differenza di età o con la lontananza.Se non la cerco io, mi cerca lei,vedo in lei complicità nei sentimenti,ma poi si tira indietro.Non capisco questo comportamento,perché secondo me una persona che vuole solo bene,non si comporta così.Sono molto confuso.
La ringrazio anticipatamente per una sua risposta.
Un lettore
Caro Lettore,
Secondo me il problema non è nella differenza di età, che poi nel vostro caso è davvero insignificante: solo sei anni ed in due persone ormai mature. Probabilmente la sua ragazza vive delle incertezze, che non possiamo capire a cosa possano essere dovute. Per consentirle di chiarirsi un po’ le idee, le consiglierei di trascurarla per un po’ e vedere cosa succede. In amore, si sa, vince chi fugge… Cordiali saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
LE RAGAZZE MI LASCIANO
Egregia Dott.ssa,
sono un ragazzo di 23 anni. Ho sempre avuto un temperamento ipersensibile che mi ha portato a sentire tutto in maniera amplificata, a volte spropositata. Figlio di due genitori, forse non troppo maturi nella loro vita di coppia e un poco problematici, ho cominciato a soffrire interiormente dalla più tenera età, tanto che all’età di 6 anni, a causa di un lieve tic, sono stato mandato dalla psicologa, la quale ha diagnosticato semplicemente la percezione da parte mia del disaccordo tra i miei.
Tuttavia non ho avuto una infanzia né una adolescenza sereni. Specialmente per cause affettive: il rapporto con le ragazze, da me sempre visto come fonte di sofferenza, essendo stato (anche 2 mesi fa!) sempre lasciato. Questo mi ha provocato fin dalle prime innocenti esperienze di questo tipo un senso di vuoto e una immotivazione nel vivere che abbisognava di molto tempo per passare. A vent’anni la prima vera psicoterapia, dopo una storia finita male. Poi fui liquidato perché, secondo lo psicoterapeuta, ero perfettamente a posto. Dopo pochi mesi fui costretto a farne un’altra (da un altro psicologo) perché ero sempre tristissimo e le mie reazioni (sempre per cause affettive) erano smodate (inappetenza, insonnia, pensieri ossessivi, ansia, depressione esagerata, senso di vuoto,…). Liquidato anche da questo (con grandi apprezzamenti per la mia favolosa personalità – a sua detta), dopo la fine della storia di cui sopra (durata un mesetto), ripiombo in questo immobilizzante stadio, con la sensazione di stare anche peggio.
Mi dica dottoressa: cosa c’è che non va? Sarebbe opportuno secondo lei intraprendere la via farmacologica? Ora mi rimangono due strade: sono in lista d’attesa per una psicoterapia col dott. B. (la mia ultima possibilità, visto che, se lo conosce, sa che tratta la psiche in maniera piuttosto particolare) o, appunto la farmacologia, visto che non ne posso veramente più. Aggiungo che nella mia vita non ci sono realtà oggettive deprimenti (ossia fatti o situazioni insostenibili). La ringrazio fin da ora.
Federico
Caro Federico,
La prima cosa da considerare è che lei ha solo 23 anni e dunque, se anche vi fossero stati degli errori terapeutici, abbiamo ancora tutto il tempo per recuperare. Certo, la scelta che adesso dovrà fare per un nuovo specialista dovrà essere particolarmente accurata, perché alla sua età essere uno ‘psicoturista’, ovvero uno che viaggia da un terapeuta all’altro, da una metodologia psicologica ad un’altra, non è proprio costruttivo, né tanto meno salutare…
Certo è che appare piuttosto strano il fatto che ben tre psicologi abbiano voluto ‘liberarsi di lei’… Ma ne è proprio sicuro? Cosa significa per lei ‘essere liquidato’? In bocca al lupo.
Dott.ssa Proietti Ancona
NON HO PIU’ CERTEZZE
Buongiorno,
non avrei mai pensato di dover ricorrere ad uno psicologo ma da due giorni non ho più nessuna certezza… Vi racconto che cosa mi sta succedendo…ho 27 anni, da quasi 4 anni sono fidanzata con un ragazzo che per amore si è trasferito da circa 7 mesi nella mia città.
Tra noi tutto sembrava funzionare a meraviglia…abbiamo comprato casa a fissato la data delle nozze. Ogni tanto andiamo insieme a trovare i suoi genitori e i suoi amici ed è sempre andato tutto bene… Lo scorso week end però per motivi di lavoro io non ho potuto accompagnarlo e lui è andato da solo…
Da quando è tornato non è più come prima…dice di essere confuso, ha paura di ciò che sta facendo e cosa peggiore non sa più quello che prova per me…. Ma come è possibile che fino a venerdì fosse tutto rose e fiori? Coccole, mille attenzioni, sempre pronto a baciarmi ed abbracciarmi a fare l’amore con me e invece ora non sa più che cosa vuole? Come posso aiutarlo e aiutare la nostra storia???…anche io ho i nervi a pezzi …ho paura…la mia vita senza lui non avrebbe più senso sarebbe finita…. L’unica mia speranza è che tutto potrà passare, magari sarà lo stress dovuto ai preparativi, la paura del grande passo….ma non lo so…non so più che cosa pensare….
AIUTATEMI VI PREGO!!!!
A.
Cara A.,
E’ un po’ come per gli esami di maturità: ormai sono quasi una formalità confronto a quelli di un tempo, in cui si ‘davano’ tutte le materie davanti ad una commissione esterna, eppure quanta paura provano ancora i giovani quando si trovano ad affrontare questo passaggio della vita! E’ così anche quando ci si sposa. Sicuramente tutti sanno che non si compie più una scelta definitiva di vita, ma ci si trova comunque di fronte ad un passo impegnativo, che non va compiuto con leggerezza. Sposarsi significa contrarre degli impegni nei confronti di una persona e spesso anche della sua famiglia, significa fare dei debiti o fare spendere dei soldi ad altre persone, significa manifestare un’intenzione di fronte ad una serie di persone, più o meno autorevoli; nel vostro caso significa anche trasferirsi stabilmente in un’altra città e dunque lasciare oggetti ed affetti importanti, senza sapere ancora se sarà possibile ricostituirsi un’analoga situazione nella nuova vita che si va a cominciare, malgrado tutto l’amore che si possa provare per una persona. Il fatto che lei non lo abbia accompagnato in questo week end può averlo messo di fronte a questa difficile scelta che si trova a compiere in modo molto più intenso del solito, dato che la sua assenza lo avrà fatto calare nella sua antica realtà con maggiore impatto emotivo. Questo è probabilmente quello che è accaduto e questa è l’origine di tutti i suoi dubbi. Che fare? Il suo ragazzo va rassicurato, perché si trova in un momento difficile.
Provi a parlarne con lui, lo faccia sentire importante per lei, gli faccia capire che si rende conto di chiedergli una scelta ‘pesante’, ma che per questo gli sarà sempre vicina con il suo amore e cercherà in tutti i modi di renderlo veramente felice. Poi… Cerchi di mantenere le promesse. Auguri.
Dott.ssa Proietti – Ancona
ARACNOFOBIA
Gentile Dott.ssa Proietti,
mi chiamo Valentina, ho 25 anni e vivo a Londra. Le scrivo per sottoporLe un mio problema che mi porto dietro da quando sono piccola, in effetti non ricordo bene da quando.
Questo problema è la mia grande fobia per i ragni, di cui non capisco il motivo. Insomma arrivo a comprendere che possano disgustare una persona, ma io ne ho proprio il terrore e non posso vivere o andare in posto dove ci sono i ragni! E’ una situazione che mi preclude certi miei sogni. Vede dottoressa io amo moltissimo viaggiare e in particolar modo amo i viaggi avventurosi, non quelli “comodi”. Tra i miei sogni c’è quello di visitare posti come la foresta amazzonica o l’Australia…posti che brulicano di questi simpatici amici.
Da che mi ricordo non penso di aver mai avuto un particolare incidente da piccola con dei ragni da aver potuto creare tale situazione di angoscia e non ci arrivo proprio nel comprendere tutta questa paura. Anche i più piccoli e innocui, mi fanno scappare come se avessi il diavolo che mi rincorre. Forse questa paura ha un altro significato? Che cosa può aver fatto scattare nella mia mente una cosa del genere?
Le sarei molto grata se mi potesse aiutare a trovare un soluzione, perché Le dico che francamente mi sono stancata di questa fobia e credo sia venuto il momento di cambiare musica!
La ringrazio e nell’attesa di ricevere presto una Sua risposta Le porgo i miei cordiali saluti.
Valentina
Cara Valentina,
Quando si soffre di una fobia non necessariamente si è in grado, da soli, di ripercorrere le proprie esperienze e di rintracciarvi possibili collegamenti. Se così fosse gli psicologi e gli psicoanalisti dovrebbero tutti cambiare mestiere… Se veramente vuole capire l’origine di questo suo disagio non deve far altro che mettersi in analisi, al fine di comprendersi meglio ed essere aiutata a trovare delle soluzioni. Si tratta di un percorso molto interessante, ma sicuramente costoso ed impegnativo, visto che può richiedere molti anni. Un altro modo di affrontare il disagio è quello di non chiedersi più quali possano esserne le cause, occupandosi solo di cercare delle soluzioni efficaci. Questo richiede un altro tipo di psicoterapia, quella cognitivo-comportamentale, che agisce sia sul modo di ‘pensare’ al suo disagio, sia sul modo di affrontarlo da un punto di vista comportamentale. Anche questo è un lavoro abbastanza complesso, ma sicuramente meno profondo e pertanto meno lungo e meno costoso di quello psicoanalitico. Nel frattempo la inviterei a riflettere sul fatto che l’Amazzonia e l’Australia sono delle zone del mondo ancora piuttosto ‘selvagge’ e se lei è particolarmente affascinata da esse, a meno che non voglia fare un viaggio in una cartolina, allo stile di Mary Poppins, deve necessariamente pensare di confrontarsi con le creature che legittimamente, da sempre, occupano questi territori, che sono il loro – e non il nostro – habitat naturale. Provi infine a documentarsi di più sulla vita dei ragni, evitando in un primo momento le immagini e cercando piuttosto di interessarsi alla loro vita sociale, al modo in cui essi si riproducono. Si sforzi anche di disegnarli, ad esempio raffigurando, a forma di ragno, le persone a cui lei tiene di più, cercando di renderle simpatiche e felici, anche in questa nuova veste…
Forse, azzardo una diagnosi, la sua non è paura dei ragni, ma paura di vivere in un mondo diverso da quello che lei vorrebbe o avrebbe desiderato (ma la prenda con beneficio di inventario…)
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti – Ancona
UNA VITA TRAVAGLIATA
La mia vita e’ stata molto travagliata, all’età’ di 6 anni sono stato per “gioco” violentato da un ragazzo più grande di me, per poi essere deriso nei confronti dei miei compagni, mi sono portato dentro questa “vergogna” per molti anni e non sono riuscito dopo tanto tempo a capire bene tutto quello che e’ seguito. L’educazione avuta dai miei genitori e’ stata completamente trascurata, erano esclusivamente dediti al lavoro, io e mio fratello più grande siamo stati sempre seguiti dalla nonna paterna. di quel periodo lavoravamo durante il periodo estivo per mantenerci durante l’anno; sarò sincero non ricordo di aver ricevuto alcun regalo fino Dopo alcuni anni sono iniziati i primi problemi, differenza di orari di lavoro, poche amicizie e alcune incomprensioni sono sfociate in un fallimento Ma che succede?, improvvisamente per una “crisi” del settore l’azienda dove lavoravo, si trova in difficoltà, tutte le responsabilità Amministrative erano rivolte sulla mia persona in piena autonomia, vengo lasciato completamente solo nella gestione, il momento di Sono stato “imbottito” di farmaci con un dosaggio da “cavallo”, il risultato e’ che sono diventato un “vegetale”, farmaco dipendente, sono arrivato fino a pesare Kg 120, ero irriconoscibile, ho rischiato più volte di perdere il lavoro, ma visto i “meriti” precedentemente assunti la proprietà e’ stata molto comprensiva con me. Fortunatamente durante questo periodo ho la fortuna di incontrare una donna più matura di me, mentalità aperta, molto attiva e trasgressiva E’ stato bello anche perché vivevamo in due città diverse e ci vedevamo solo il fine settimana e durante il periodo feriale, fin qui nulla di strano Ma improvvisamente che succede, sono “abbagliato” da una “sirena”, bellissima donna, fascino, molto interessante…perdo la testa e nasce M.B.
Caro M.B.,
Mi sta forse chiedendo il nulla-osta per poter sperimentare ora rapporti ‘omo’?Direi che la cosa migliore da fare al momento sarebbe quella di dedicarsi a questo figlio, per cercare di curarlo come meglio è possibile. Questo potrebbe forse dare un senso alla sua vita ed aiutarla a capire che non è giusto vivere solo per soddisfare il proprio narcisismo e le proprie pulsioni.
La ringrazio dei complimenti (che qui ho omesso) e le faccio, sinceramente, tanti auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
SOGNO IL GABINETTO
Buongiorno dottoressa Proietti E’ ormai parecchio tempo che faccio strani sogni ma tutti con un elemento in comune: il bagno, o meglio il gabinetto! So che può far sorridere, io se ci penso continuo a farlo!
Ma dopo tanti sogni quasi tutti uguali ho deciso di chiedere qualcosa a qualcuno!
Il sogno solitamente si svolge così: ho bisogno di andare al gabinetto e entro in un bagno pubblico. Regolarmente mi trovo in difficoltà perché la porta del bagno (anche questo elemento è ricorrente) è troppo alta e quindi ho paura che mi vedano da sotto, oppure ci sono moltissime porte e devo tenerle chiuse tutte contemporaneamente….ecc. Solitamente finisce che dopo un primo momento di crisi faccio lo stesso quello che devo fare e non mi importa più di trovarmi in imbarazzo con chi è fuori. Nell’ultimo poi ho sognato di essere con un’amica (non riconoscibile nel senso che nel sogno era un’amica, ma non ho idea di chi possa essere) al supermercato e di dover seguire un percorso obbligato per poter uscire… questo percorso portava in un gabinetto che comunicava a sua volta con un altro gabinetto e così via finché la porta non diventava tanto stretta da non consentirmi più di passare!(NB: la persona che era con me era riuscita a passare e mi esortava ad uscire). Allora ho guardato un pò la situazione, ho deciso che sarei riuscita anche a passare ma così non mi piaceva, sono tornata indietro, ho attraversato tutti i gabinetti e ho scavalcato il cordone che delimitava il percorso obbligato, ho raggiunto la mia amica e ho sorriso contenta e più “leggera”. Per quanto riguarda la mia situazione attuale vivo fuori casa, ho un uomo con cui sto molto bene e sto finendo di studiare, credo di essere solo un pò stressata e oppressa in questo periodo, ma per il resto mi sembra che vada tutto bene….
Aspetto una sua risposta! Paola
Cara Paola,
La sua lettera è lunga 27 righe e di queste solo 4 sono dedicate al racconto di sé stessa… La mia risposta dunque potrebbe essere solo generica ed avere più o meno la valenza di un oroscopo. Infatti, per azzardare una conclusione, dovrei conoscere notizie importanti sul suo conto. Ad esempio, non so come è andato, nei suoi primi anni di vita, il suo ‘svezzamento’ dal pannolino, quali sono stati i comportamenti dei suoi genitori in questo periodo, che tipo di rapporti ha lei con il suo apparato uro-genitale, quali sono le sue abitudini igieniche, quali sono i suoi timori in fatto di contaminazioni, se ha paura del giudizio degli altri, se ha dei sensi di colpa per delle soste troppo lunghe in bagno nel suo periodo adolescenziale, se per caso è stata scoperta mentre studiava la geografia del suo corpo…
Ed ancora, molto più banalmente, quali sono le sua abitudini alimentari? Quando va a dormire si premura di andarci con la vescica vuota? Beve molto prima di coricarsi? Si alza di notte per fare pipì? Infatti, a volte l’urgenza fisiologica può influire nella rappresentazione onirica e farci sognare delle ‘soluzioni’ al problema. Di questo ne parla ampiamente anche Freud ed è esperienza assai comune.
Insomma, cara Paola, questo sogno potrebbe significare tutto ed il contrario di tutto!
Volendo cercare una spiegazione più superficiale, le direi che probabilmente lei teme il giudizio degli altri, ha problemi di autostima e di adattamento sociale.
Ma, come dicevo prima…
Salve.
Dott.ssa Proietti
ATTACCHI DI PANICO
Gent.ma dottoressa buongiorno, sono una signora di 40 anni, ora single e soffro da circa 10 anni di attacchi di panico, migliorati notevolmente dal training autogeno. Ultimamente però mi capita di faticare non poco ad attraversare la strada se mi trovo sola; ho bisogno di appoggiarmi a qualcuno, mi gira la testa e temo di cadere. Tutto questo è riconducibile al dap? che posso fare per migliorare la situazione? La ringrazio di cuore e le porgo cordiali saluti Simona
Cara Simona,
Si, tutto questo può essere anche riconducibile al dap, ma anche ad uno stato ansioso che potrebbe accompagnare un periodo difficile della sua vita, come quello che lei sta probabilmente vivendo dopo la separazione dal suo partner.
Una separazione richiede comunque l’elaborazione di un lutto e questo periodo di ripensamento e di nuovo adattamento può causare un forte stato di ansia e di insicurezza che può manifestarsi nei sintomi che lei ha avvertito.
Il Training Autogeno va benissimo. Se vuole fare di più… Vada a trovare uno psicologo: parlarne le farà bene.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti, Ancona
AMORI LESBICI
Gent.ssima dott.ssa,le racconto la mia storia: ho conosciuto,c.a tre mesi fa, una persona in chat bisex donna, distante da me 400 km.Dopo un approccio un pò scontroso, c’è stato da quasi subito un bel feeling virtuale. Ci siamo incontrate e a pelle non mi è piaciuta immediatamente ma qualche minuto più tardi; l’immaginazione era diversa dalla realtà. Da parte sua, a suo dire invece, nei miei confronti non è scattata
un’attrazione fatale, ma poi siamo”state in intimità”. In poco tempo il bene reciproco,è sfociato in un TI AMO ed in altri rapporti sessuali: Un ti amo ripetuto più volte da lei e che io ho creduto fosse sincero. Così dopo questa bella illusione, adesso mi ha detto che ha sempre provato x me un bene profondo a cui non sa rinunciare, dice che siamo lontane, che non è un amore che si può vivere, che fisicamente non le piaccio, che ha
mentito x paura di perdermi..ed io mi ritrovo completamente svuotata da questa cosa.Tra l’altro si sente con un’altra persona che le piace (donna). Da me lei vuole solo amicizia. Non so cosa fare;da una parte vorrei sputarle addosso tutto il male che mi ha fatto e rompere il legame e dall’altra vorrei sperare che mi voglia ancora. Mi dia un
consiglio. Nell’attesa di leggere sue notizie,fiduciosa la ringrazio….
“Sconsolata”
Cara Sconsolata,
Mi spiace dirlo, ma secondo me in tutta questa storia quei ‘ti amo’ servivano solo a condire un piatto insipido: mi sembra insomma che vi sia stata, da ambo le parti, una certa forzatura, dal momento che non vi era attrazione reciproca e non è scattata nessuna scintilla. Non vedo perché, cara Sconsolata, lei debba offrire amicizia ad una persona così poco leale nei suoi confronti: il mondo è grande.
Dott.ssa Proietti, Ancona
FREQUENTO UN VEDOVO
Mi chiamo Gianna ho 37 anni separata da 7 anni con un figlio di 12 anni. Da 5 anni frequento un uomo di 10 anni maggiore vedovo con due figlie una grande e una di 10 anni. Ha tentato per i primi 4 anni un rapporto normale ma non riusciva ad accettare mio figlio e tra noi ci sono alcune diversità di carattere che lui dice lo spaventano.
Così da 2 anni mi ha lasciato ufficialmente ma ci continuiamo a frequentare di nascosto da tutti, naturalmente ci vediamo una volta la settimana e ci sentiamo x telefono tutte le sere. Ma a me non basta voglio uscire da questa situazione ma lui non vuole dice che il rapporto così lo soddisfa e non vuole più avere problemi in famiglia soprattutto con la figlia maggiore e la situazione peggiora x me. Sono sempre scontrosa irritante nervosa non riesco a essere felice neanche quando sono finalmente con lui, ci vuole un’ora prima che mi passa la mia rabbia. Lui non cambia e io in cuor mio spero di si e soffro soffro tanto stargli lontano non essere partecipe della sua vita. Grazie per la sua eventuale risposta.Gianna
Cara Gianna,
Lei in questo uomo, più maturo di lei, forse più maturo anche del suo ex marito, ha trovato stabilità, sicurezza, affetto. Il fatto di sentirlo tutte le sere le consente di affrontare la vita con maggiore coraggio: sente di poter attraccare, quando è necessario, in un porto sicuro. Per questo non riesce a lasciarlo.
Quanto a lui, lui ha trovato una situazione molto facile : ha una donna molto più giovane, verso la quale però non ha alcun obbligo, con la quale non condivide nulla, se non delle telefonate o degli incontri settimanali mordi e fuggi. Nessun problema con le figlie, con i parenti della povera moglie, pochi scontri con lei a causa del suo carattere ‘diverso’ e, soprattutto, nessuna seccatura con un adolescente rompiscatole di 12 anni. Per questo lui non desidera lasciarla e vuole portare avanti la storia così come è.
La conclusione è questa: bisogna capire se questa storia le dà più di quanto non le tolga. Occorre fare un bilancio. E poi decidere, ovviamente.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona
DISTURBI DEL SONNO
Gentile Dott.ssa le scrivo in merito ad alcuni disturbi che vivo nel sonno. Ho 23 anni e sono innamorata come una 15enne di un ragazzo ancora molto immaturo, indeciso e che non è ancora riuscito a chiarire nulla di ufficiale ed è proprio questo elemento che mi rende instabile. la mia più grande paura è che non sia sincero e che prima o poi si rimetta con la sua ex. tutto questo scaturisce in me nervoso e non riesco ad avere sonni tranquilli. Infatti mi sveglio urlando di notte, sognando di lui o di lui e lei insieme…mi addormento con un brutto presagio e puntualmente al mattino sono da buttar via. Come posso far scomparire la paura ed essere più sicura di quello che vivo?
Phaedra
Cara Phaedra,
Come lei dice, è innamorata ‘come una quindicenne’ di un ragazzo che lei definisce ‘molto immaturo, indeciso e che non è ancora riuscito a chiarire i suoi sentimenti’ per lei.
Date le premesse, non credo lei si aspetti o possa aspettarsi da questa relazione un senso di stabile tranquillità, anche se sembrerebbe desiderarla. Verrebbe allora da chiedersi come mai la scelta è caduta proprio su questo ragazzo, così immaturo, e come mai lei stessa, nella relazione che ha con lui, si percepisca come un’adolescente.
Probabilmente la soluzione per questo suo stato ansioso sta proprio nel cercare di ‘crescere’ come persona e di guardare a questa storia con un pizzico di maturità in più… Se il suo ragazzo le preferirà la sua ex, ciò significa che evidentemente la vostra relazione non poteva funzionare, non aveva solide basi, e che prima o poi sarebbe comunque finita. Dunque, accetti con maggiore fatalismo ciò che le accade intorno, si rilassi, e cerchi di imparare a ‘cogliere l’attimo’… Comunque finirà, non è bello intanto sentirsi innamorata come una quindicenne? Si goda questo bel periodo e non pensi al futuro.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona
E’ NORMALE?
Mi chiamo luca, ho 26anni e le scrivo da Milano. Le scrivo per chiarire alcune mie domande:
1) Ho iniziato a fare palestra, e vorrei chiederle se ci può essere qualche tipo di pericolo per i testicoli, magari non so nell’alzare dei pesi. 2) Poi ci sono alcune cose un po’ più imbarazzanti per me, tipo
3) Alla mattina quando mi alzo ho sempre un ‘erezione e non c’e’ mattina dico uno che salti. E’ normale?
Poi dopo vado in bagno e urino, pero mi succede che dopo che ho urinato dopo un due minuti sento come una goccia che esce. Controllo e infatti sistematicamente fuoriesce la goccia. E’ normale?
4) Poi a proposito di erezione non so come mai durante il giorno più o meno ogni mezz’ora ho sempre un’erezione. Sa dott.ssa una, due tre alla fine sono quasi cotto e i testicoli li sento molto gonfi.
E’ normale avere sempre per tutto il giorno un’erezione, vedere una ragazza e immaginare le più erotiche fantasie sessuali?
5) Durante poi un rapporto sessuale la prima volta ho una eiaculazione veloce la seconda va gia meglio pero mi chiedo se e normale cosi veloce? Cosa posso fare? Devo andare da un’andrologo?
Mi vergogno andare da un’andrologo uomo poiché so già con il mio pensiero che appena mi denuderò mi imbarazzerò perché ho il pene Sarebbe meno imbarazzante forse davanti a una dottoressa anche se però non ne sono sicuro. Non ho trovato nessuna dott.ssa io che visiti privatamente anche perché ho vergogna di parlare con i miei genitori e come le ho gia detto di andare da un dottore uomo.
Per questo le ho scritto, sperando che mi possa aiutare. Scusi per il disturbo e grazie in anticipo per il tempo che le ho fatto perdere.
grazie distinti saluti
Luca
Salve Luca,
le domande sono tante e andiamo per ordine. Andare in palestra non causerà alcun problema ai testicoli o ad altro, purché ci sia un istruttore qualificato a dare le giuste indicazioni.
Le erezioni mattutine sono una normale caratteristica maschile, indicano una normale funzionalità dell’apparato genitale e sono più frequenti in giovane età. Se poi si ripetono anche durante la giornata, ciò è probabilmente dovuto ad una poco intensa attività sessuale: tenderanno a scomparire con lo stabilizzarsi della sua vita affettiva e una maggiore frequenza nei rapporti sessuali.
Stesso discorso per la durata dei suoi rapporti sessuali. Se poi vuole maggiore tranquillità, vada pure da uno specialista, ma senza imbarazzi: la sua professione lo porterà ad occuparsi del disturbo che lei gli prospetterà, indipendentemente dal fatto che sia un dottore o una dottoressa.
Cordiali saluti
Dott.ssa Proietti, Ancona
NON VOGLIO FARE SESSO
Cara dottoressa, ho 23 anni e sto con un ragazzo da tre anni e mezzo, il guaio è che io per una serie di motivi non voglio fare sesso, io non vivo questa situazione come un problema anzi sto bene non facendolo, il problema nasce quando in maniera diretta o indiretta lui mi spinge a cambiare idea…lo so che non è giusto quello che lui fa e che devo farlo quando mi sento pronta è solo che ho paura che non sarò mai pronta, non mi fido degli uomini, non fino in fondo, inoltre penso che una persona debba farlo in maniera spontanea, senza pressioni…questo vuol dire che non lo amo?Io sto bene con lui, lo vedo carino, lo capisco…ma per esempio non mi piace l’odore della sua pelle, quell’odore naturale che tutti abbiamo…lui dice che non lo amo…a questo punto non lo so più e penso di avere qualche problema se a 23 anni non mi va di farlo…sembra che tutti al mondo pensino solo al sesso per questo mi sento anormale perché mi fanno sentire anormale…tutti si stupiscono che a quest’età non l’ho mai fatto…ma nessuno si preoccupa di sapere se sono felice così…io sto bene!Perché devo farlo?Non troverò mai nessuno disposto a farlo solo quando io sentirò di farlo…Grazie
Francesca
Cara Francesca,
Io credo invece che lei, contrariamente a quello che dice, non stia bene per niente. Infatti, se lui la spinge a fare cose che a lei non va di fare, la cosa le dà molto fastidio, se lui si avvicina troppo, lei prova un senso di repulsione, se parla con le amiche, si sente a disagio per dover spiegare loro che non l’ha ancora fatto, ecc… Insomma, io credo invece che la sua vita sia un inferno! Soprattutto perché martellata dal dubbio: non mi va di fare sesso perché sono così o perché non amo questa persona?
Non so quale risposta lei si aspetti da me e spero di non deluderla dicendole che no, per me non è affatto normale stare insieme ad un ragazzo ‘carino’, volergli bene e non sentire la voglia di accarezzarlo e di lasciarsi accarezzare.
Quello che lei chiama ‘fare sesso’ una volta si chiamava in Italia (prima che arrivassero in massa certi film americani) ‘fare l’amore’, che a mio parere è una dizione molto più bella: significa dare corpo ad un sentimento, far si che il legame spirituale che unisce due persone si materializzi ed unisca ulteriormente i due partners. Lei a questo punto potrebbe forse dirmi che il ‘sesso’ cui lei allude è ben altra cosa dalle carezze di cui io le ho parlato; questo mi lascerebbe pensare che forse non è il sesso che non le piace, ma l’idea che lei ha del sesso. Qualche errata convinzione, qualche pregiudizio o magari qualche ricordo spiacevole interferiscono evidentemente con i suoi istinti e non la lasciano libera di vivere appieno la sua vita. Una spiegazione alternativa è che questo suo ragazzo fondamentalmente non le piaccia e, se così fosse, le consiglierei di guardare bene in faccia la realtà, piuttosto che costringersi in un comportamento ascetico. Infatti, a lungo andare, lei potrebbe pentirsi di questa scelta.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
UN BILANCIO
La mia vita non è stata di certo facile ed oggi avendo compiuto da poco 40 anni mi ritrovo a fare un bilancio…..e non vedo nulla di bello,sto passando un brutto periodo e non so dovuto a cosa o forse si,la solitudine forse è la cosa che mi fa star più male ma non tanto quella delle persone attorno perchè anche se vivo da sola ne ho abbastanza, la mia forse è voglia di essere amata,voluta bene, sentita desiderata per la mia persona e non magari per il mio aspetto come mi accade spesso:Ma forse vi devo raccontare qualcosa di più per potermi aiutare…si perchè credo di aver davvero di nuovo….bisogno di aiuto,dico di nuovo perchè già due volte in due periodi difficili della mia vita mi sono rivolta ad una psicologa che in parte mi ha aiutata a capire cosa mi stava accadendo.Vado indietro nel tempo,sono figlia di genitori separati, mio padre è andato via di casa quando avevo 12 anni lasciando mia madre sola e con tre figlie da crescere, ma lei è stata una donna eccezionale ed è riuscita benissimo nel suo compito, mentre il rapporto con mio padre è stato quasi inesistente.Ma la vita è davvero strana e quando avevo33 anni ,la mia mamma ,la persona più cara che avevo ci lascia perchè muore per un male incurabile, qui comincia la mia distruzione interna a chiedermi perchè e per come……e vado la prima volta dalla psicologa che mi aiuta ad affrontare questo momento,nel frattempo in tutti questi anni la mia vita sentimentale non è stata tanto meglio dai 18 ai 27 anni ho un fidanzamento con un uomo che poi mi lascia senza sapere realmente i motivi, per i sette anni successivi…..provo a cambiare la mia vita ribellandomi anche alle regole di mia madre……..cose che poi mi hanno fatto vivere un pò nel rimorso,ma nessuna storia seria più….gli uomini è come se fuggissero da me, non so perchè…….alla morte di mia madre conosco un ragazzo con cui inizio una storia….che dura tre anni e mezzo, una storia dove mi sentivo continuamente dire….”.non sono innamorato di te” eppure io ho lottato sperando che un giorno le cose cambiassero…….ma quando dopo tre anni lui decide di mollarmi….e per di più per un’altra conosciuta insieme a me…..io non ho più ragionato, l’ho supplicato di non lasciarmi, ho fatto cose assurde al pensiero di dover rimanere di nuovo da sola……ma niente naturalmente è fuggito lasciando in me un dolore tremendo….. adesso vivo da sola ho la mia casa, un bel lavoro ,sono una bella donna(dicono), ma……..ma c’è un ma…. che mi fa stare male……non riesco ad avere una storia seria con nessun uomo……..inizialmente sono in un modo e poi e come se si trasformassero….e fuggono come sempre….adesso vi chiedo……..perchè??? perchè??? mi accade questo perchè di me non si innamora nessuno???mi sto fissando che sarò io….che c’è qualcosa in me che non va….perchè non è possibile che tutti….dico tutti…..si comportano alla stessa maniera……..vi prego di darmi una risposta, vorrei capire per poter andare avanti almeno in modo tranquillo….cosa che per adesso non sono GRAZIE in anticipo……….VIRGO 62
Cara Virgo,
Bè, certamente, non proverò nemmeno a darle le risposte che mi chiede… Come potrei? Quello che invece vorrei dirle è che andare da una psicologa non è poi un gran danno, non significa cadere-in-basso-al-punto-di… Se già in passato ha potuto constatare di ricevere da queste sedute un aiuto per superare i problemi, per chiarirsi le idee, non resta che riprovarci ancora, senza torturarsi con i suoi pensieri autodistruttivi e generalizzanti che al momento le consentono di avere solo una visione troppo limitata del mondo e delle persone.
Lei ha lottato per un amore ‘impossibile’, ha voluto a tutti i costi trattenere qualcuno che le diceva di non essere innamorato di lei: voleva proprio lui o voleva dimostrare a sé stessa che, se si fosse impegnata, questa volta poteva farcela a trattenere il suo uomo?
Non è vero che gli uomini sono tutti uguali; non è vero che gli uomini vogliono tutti fuggire da lei; è solo che la storia ‘giusta’ non è sempre la prima ed a volte neanche la seconda, neanche la terza… Forza e coraggio! Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
UN PROBLEMA ALIMENTARE
Sono Ilaria, ho20 anni.Ho un grosso problema alimentare, non così semplice come potrebbe apparire.
Sono sempre stata ossessionata dalla linea, non ero molto magra nella prima adolescenza, tutt’altro..dovuto probabilmente anche a causa di una predisposizione fisica?? Ho perso alcuni chilogrammi, con l’aiuto di reductil, farmaco che come lei sa é stato tolto dal commercio.
Lavoro nel pub, nel bar, avere sott’occhio il cibo, lo stress, e la mia poca forza di volontà ha fatto si che ingrassassi a vista d’occhi.
Mi odio, mi odio quando ingurgito dosi spropositate di cibo, senza riuscire in nessun modo a frenarmi.
Ho provato l’impulso di vomitare, e se non fosse x me uno sforzo così grande per una quantità così piccola di cibo forse sarei bulimica..
Quest’inverno provavo piacere per i miei giramenti di testa e per la mia magrezza, adesso non ho più il controllo di me, non riesco, mi creda quando le dico che non riesco a frenarmi, come un tossico con la dose..lo stesso..
Tutto ciò mi porta in un circolo vizioso, più sto male più mi sento in colpa per ciò che mangio, più mangio..
Vengo presa da crisi distruttive, quando mi guardo allo specchio.. Non so come fare, vorrei poter rifare uso di reductil, solo per ritrovare un po’ di equilibrio e di serenità, ma purtroppo non é più in vendita, come posso fare…?
mi creda, non so come fare..tutte le volte, a stomaco pieno mi riprometto che l’indomani mangerò in maniera equilibrata e mi controllerò..ma é un fallimento dietro l’altro.. Ho lasciato il mio ragazzo perché mi sentivo a disagio con lui, lui che non ha le lonze, lui che é perfetto..mi vergogno a stare in mezzo alla gente, e se non fosse per il lavoro, non uscirei più..
mi aiuti.; Ilaria
Carissima Ilaria,
Allora, la prima cosa che lei deve fare è cambiare lavoro: per esempio trovarsene uno dove intorno a sé ha carta, solo carta… O altri elementi non commestibili.Seconda cosa: andare a trovare uno psicologo, perché quando si decide di perseguire un obiettivo difficile occorre anche avere qualcuno con il quale confrontarsi, con il quale parlare, piangere, ridere ed anche compiacersi dei risultati, anche minimi, che via via raggiungerà. Non mi dica che non se lo può permettere, perché, come dico sempre, ci sono anche psicologi che lavorano gratis ed in ogni caso uno psic costa a volte assai di meno che andare a cena fuori una volta alla settimana, come molte persone fanno, senza lamentarsi di spendere troppo. Non ci sono scuse. Terza cosa: cerchi di cambiare il suo io-ideale. Se lei costituzionalmente non è fatta per essere magra, non pretenda di diventarci, si accetti per come è, impari a farsi bella anche con ‘le lonze’… Solo come quarta cosa si metta un po’ a dieta, vada da un dietologo, oppure stabilisca delle regole da rispettare, che non devono essere troppo ‘difficili’, ma che devono essere rispettate con il massimo rigore: ad esempio mangi tutto ciò che vuole, ma solo e soltanto durante i pasti. ll segreto è quello di non pretendere troppo da sé stessi e di ragionare sempre in termini di piccoli obiettivi, da raggiungere in breve termine.Auguri!
Dott.ssa Proietti Ancona
CHE FACCIO, LO SPOSO?
Gentile Dottoressa, è da tanto tempo che cerco risposte alle mie domande, ma mio malgrado mi sono resa conto che da sola non ci riesco. Sono da sempre un persona insicura, ma questo mio problema è aumentato da quando sto con il mio attuale fidanzato, quindi da poco più di due anni. Il prossimo 5 luglio dovremmo sposarci, ma più vedo le cose materializzarsi, più mi chiedo se ho fatto la scelta giusta. All’inizio come sempre era tutto bellissimo, pensi che per lui ho lasciato un ragazzo con il quale stavo da più di cinque anni, (senza rimpianti era una storia stanca ormai) mi ha fatto perdere completamente la testa, ma oggi, tutta quella passione e quel sentimento non esistono più, anzi provo una grandissima rabbia nei suoi confronti sempre più spesso. Il suo atteggiamento nei miei confronti è sempre di critica, non gli vado mai bene, da come mi comporto, a come mi vesto. Per motivi di lavoro, siamo costretti a passare gran parte della giornata insieme, e il fatto di vedersi continuamente non giova sicuramente al nostro rapporto. Io sono gelosissima, lui è geloso.
All’inizio ha impostato determinate regole che ho subito eseguito alla lettera, sbagliando tantissimo, vale a dire: Non si esce dopo le 18.00 con le amiche (e consideri che fino alle 18.30 – 19.00 sono chiusa in ufficio…..;), non si va al bar da sole, non è certamente da brave ragazze, se ha bisogno di una mano nel suo lavoro non ci sono scuse, anche di domenica si lavora e basta, non si dicono parolacce, ci si deve vestire sempre elegantemente, truccati, struccati, mettiti la gonna, pettinati insomma mio padre non mi ha mai rotto le scatole così come questo individuo fa. Non ho mai perso troppo tempo davanti allo specchio e neanche davanti all’armadio, mi è sempre andata bene vestirmi in maniera sportiva, rigorosamente con i pantaloni visto che odio le gonne……per lui però, oggi indosso più spesso la gonna ed ancora più spesso mi trucco. Ma alla fine c’è sempre qualcosa da dire, perché se metto la gonna si vedono i Kili in più, e se invece mi trucco pretende di darmi lezioni. Tutte le volte che litighiamo parto con la convinzione di non cedere e poi alla fine lo chiamo, cosa che a lui fa molto comodo, sono sempre io che cerco di affrontare i ns. problemi parlandone, ma quando io parlo, lui non dice una parola. Quando siamo calmi con lui si può parlare solo di lavoro, neanche in quei rari momenti riesco a farmi dire perché è così duro con me, e soprattutto perché se mi ha scelto così come sono cerca in tutti i modi di cambiarmi. Con sua mamma (anche se non lo ammetterà mai) ha un rapporto di madre-padrona, lei dispone e lui esegue proprio come lui fa con me. Sua madre considera disdicevole andare a convivere e indovini un po??? Quando gli ho proposto una breve convivenza per conoscerci meglio mi ha tolto la parola per giorni. Non so come comportarmi, non capisco se sono io quella che sbaglia e quindi se sto combattendo una guerra già persa. I giorni si accorciano sempre di più ed io non voglio rischiare di fare l’errore più grande della mia vita sposandolo. Mi dica dottoressa cosa devo fare? Ringraziandola di cuore per il tempo che ha perso per me, la saluto. Anonima!
Cara Anonima,
Bè, non vorrà mica darmi la responsabilità di decidere se questo ‘individuo’, come lei lo chiama, se lo deve sposare o no…
A parte la necessaria premessa che non posso – ed anche non voglio – darle un consiglio del genere, vorrei solo aiutarla a riflettere su alcuni punti:
L’amore si è affievolito;
Lui le impone comportamenti, atteggiamenti, abitudini e questo la contraria;
Lavorate insieme e questo lei lo sente come una costrizione;
Non c’è molto dialogo fra voi perché lei vorrebbe affrontare gli argomenti che vi dividono, mentre lui tace;
I vostri argomenti di conversazione riguardano solo il lavoro;
Sua madre è un tipo autoritario e invadente…
Scusi, cosa c’è che la tiene ancora insieme a questa persona? Si potrebbe dire ‘quasi niente’. Ma allora, perché quando litigate è sempre lei a chiamarlo?
Si dia una risposta seria e da qui ragioni su quello che deve fare nel prossimo mese di luglio.
Intanto io le auguro buone vacanze, di qualsiasi genere esse siano!
Salve.
Dott.ssa Proietti Ancona
PAURA DI USCIRE DAL GUSCIO
Mi chiamo Daniela e vorrei proporre il seguente argomento: la pigrizia e la paura di uscire dal guscio. Ho bisogno di capire se sono l’unica anomala con questo problema che è sicuramente legato anche ad una forma di depressione, specie in alcuni periodi. Sono pigra, non riesco a fare niente e ahimé non lavoro. Ho 28 anni ma non riesco ad uscire dal mio guscio, non riesco a debuttare in niente e ho molta paura di lanciarmi in mondi nuovi. AIUTATEMI!!!!
Daniela
Cara Daniela,
la sua è una letterina breve breve, vista la sua pigrizia, ma ripete sempre la stessa cosa. Non sappiamo dunque da cosa dipenda questa sua pigrizia, se si tratta di una reazione a qualcosa che le è capitato o se è un tratto del suo carattere. Ha problemi di socializzazione, paura di rischiare, è particolarmente timida?
Se così, sarebbe bene che lei guardasse dentro di sé e invece di ripetersi continuamente che è pigra, come ha fatto con me, dovrebbe cercare di capire perché usa la pigrizia per nascondersi: perché il mondo le fa tanta paura? Cosa c’è che non va in lei? Cosa c’è che non va nel mondo?
Salve.
Dott.ssa Giuliana Proietti
L’HO TRADITA PROPRIO ADESSO
Ho tradito mia moglie nel periodo peggiore della sua vita, quando suo padre sta morendo con un tumore.
Aiutatemi, vi prego!
GC
Caro GC,
Capisco il suo stato di angoscia per quanto le è accaduto, ma fondamentalmente il momento in cui lei tradisce sua moglie è secondario rispetto al fatto che l’ha tradita, non trova? Se anche lei l’avesse tradita, ma comunque fosse stato capace di esserle vicino in altro modo in questo momento difficile, il suo atto sarebbe poi così grave ? Lo sarebbe di più che se lei avesse fatto questa cosa in un altro momento ?
Perché ha tradito sua moglie GC? Questo è quello che lei deve capire… Si è innamorato di un’altra, sua moglie in questo periodo non pensa al sesso, era un modo per sfuggire alla cupezza del triste momento che state vivendo?
Piuttosto che battersi il petto sul momento in cui lei ha tradito, le consiglio di chiedersi i motivi per cui ha tradito e, se possibile, di porvi rimedio.
Cari saluti e auguri, per tutto.
Dott.ssa Giuliana Proietti
CRISI DI ANSIA
Sono una ragazza di 18anni frequento regolarmente la scuola superiore e sono al 5anno,in questo giorni ho avuto una crisi di ansia che mi ha provocato stanchezza, senso di nausea, mal di testa, volevo chiederle se può essere dovuta a stress e in che modo potrei sconfiggere queste crisi?grazie
Fausta
Cara Fausta,
L’unico modo per sconfiggere queste crisi è imparare a conviverci: infatti nessuno potrà mai toglierti le ansie della vita, i momenti difficili, gli esami e le prove continue cui siamo tutti continuamente sottoposti.
La vera ricchezza di una persona consiste nel saper trovare dentro di sé la capacità di controllarsi, di sedare le proprie ansie, di sostenersi con il pensiero positivo.
Cerca dunque di conoscerti meglio e soprattutto, quando senti che arriva la crisi, cerca di farti coraggio, piuttosto che chiederti a chi chiedere cosa fare per venirne fuori…
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
DISTURBI ALIMENTARI
Gentile Dott.ssa Proietti, Verrò subito al dunque.
Da circa tre anni sto felicemente con una ragazza mia coetanea (26 anni).Da piccola ha cominciato ad ingrassare fino a diventare obesa.E’ riuscita a dimagrire dopo i 18 anni ma facendo ricorso al vomito.Era sotto peso ma da quando stiamo assieme ha ripreso 8Kg (e sta notevolmente meglio)
Quando abbiamo cominciato a stare assieme mi ha raccontato tutto (con il suo ex non ci parlava) e devo dire che la sua situazione è notevolmente migliorata. Aveva un rapporto particolare con il cibo…non la potevo imboccare e guai a fare una battuta su quanto o come avesse mangiato.Adesso con il rapporto di fiducia tutto questo non esiste più, è molto più rilassata e naturale. Ma non è sempre così.
Il rapporto “particolare” con il cibo continua dentro casa sua.Rapporto conflittuale con la madre che non è una cattiva persona…ma si sa…ognuno vede le cose in modo diverso, e un non accettazione delle condizioni di salute del padre che ancora giovane afflitto da ipertensione e soggetto a ictus si è chiuso in se stesso lasciandosi travolgere dalla malattia.
In questo stato di cose lei si sente controllata…non mangia quasi mai a tavola con i suoi (c’è un fratello con cui ha un rapporto direi”normale”)…sente soprattutto gli occhi addosso del padre che secondo lei la giudica su quanto e cosa mangia con occhiatacce di traverso…e litiga con la madre per inezie..anche se poi fanno molte cose assieme.
Insomma…spesso (non sempre) dopo pranzo ricorre ancora al vomito.Mai dopo cena (prende la pillola anticoncezionale…e sa che non puo’) e mai quando mangiamo assieme.
Ne abbiamo parlato molto. Le ho spiegato che in realtà il suo ricorrere al vomito è solo in parte e in apparenza legato a eventuali problemi di linea ma che si tratta per lo più di problemi di autoaccettazione (derivato anche dall’essere stata obesa in adolescenza e quindi con tutti i problemi che gli adolescenti si portano dietro), di accettazione della condizione del padre e del “a volte conflittuale” rapporto con la madre.
Parlare le giova ma mi rendo conto che sarebbe necessaria una vera presa di coscienza di questi problemi per poter “guarire” definitivamente.
Mi consola il fatto che in qualche modo è capace di decidere se e quando ricorrere al vomito e che sono comunque episodi e non la norma ma credo che anche se il sintomo è saltuario il male che si porta dentro c’è e deve essere estirpato.Non è molto propensa a rivolgersi a uno psicologo (che ovviamente sarebbe la soluzione migliore) per cui non so cosa consigliarle e come aiutarla ulteriormente!
Probabilmente l’andare via da casa sarebbe già un passo avanti e potrebbe risolvere quasi in tutto i suoi “sintomi”…ma temo che i problemi che ha dentro resterebbero latenti e la condizionerebbero comunque nella vita!
So che mi consiglierà di convincerla a vedere uno specialista..ma le sarò grato se vorrà darmi qualche consiglio…qualche cosa da dirle per poter per lo meno cominciare seriamente a farle intraprendere un certo percorso di guarigione.
La ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
G
Carissimo G,
L’idea che mi sono fatta di questo caso è che la sua ragazza abbia trovato in lei uno ‘psicologo’ e che per questo si senta molto sollevata e ricorra al vomito solamente nei momenti in cui non si sente da lei protetta, consolata e aiutata. Non a caso questo succede quando si trova immersa nel difficile clima familiare che mi ha descritto e mai quando siete insieme.
Contrariamente a quello che lei pensa, non le consiglierei mai di ‘convincerla a vedere uno specialista’: andare da uno psicologo senza convinzione, solo perché si vuole compiacere qualcuno è tempo perso.
Penso anche che questa influenza psicologica che lei attualmente ha sulla sua ragazza sia, nel tempo, inesorabilmente, destinata a scomparire e dunque è di questo che mi preoccuperei, perché non credo che vivendo insieme la sua immagine ‘carismatica’ si consoliderà: al contrario penso che le inevitabili conflittualità dei primi tempi di convivenza potrebbero anche far peggiorare la situazione.
In conclusione, la cosa che le consiglierei di fare è cercare di diminuire gradualmente questa dipendenza che mi pare si sia stabilita tra di voi, in favore di un potenziamento della personalità della sua ragazza, in modo che impari a trovare in sé stessa le sicurezze per decidere del suo comportamento.
Solo così si potrà mantenere l’equilibrio e lei non cadrà… dal ‘trono’ sul quale ora è seduto.
Come fare per raggiungere tutto ciò? Bè, sicuramente lo psicologo potrebbe essere d’aiuto, ma anche lei mi sembra particolarmente bravo, solo che adesso che ha ‘curato’ la sua paziente deve fare un passo in più, e renderla autonoma. Ma lei vuole veramente questo? Spero di si.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
TUTTO BENE, MA…
Gentile Dottoressa,
ho 23 anni ed ho un problema da sottoporLe. Ho un fidanzato con il quale tutto va bene,abbiamo una buona vita sessuale ma c’è un problema, mio personale; mi masturbo spesso, arrivando all’orgasmo. A volte mi domando se sono fuori di testa ma al pensiero del piacere mi lascio tentare. Inoltre ho sempre paura di restare incinta, anche nei momenti in cui potrei essere certa di non rimanerci; colpa del mancato dialogo con mia madre e delle sue assenze in materia sessuale con la figlia? Dipenderà dal fatto che mi ha dato sempre una marea di insicurezze? La prego di rispondermi per entrambi i quesiti, gliene sono grata. Buona Vita.
Solly
Cara Solly,
Buona vita anche a lei e, proprio per cominciare a vivere meglio, vorrei consigliarle di evitare di pensare che se le cose vanno in un certo modo, è sempre colpa degli altri.
Lei si masturba semplicemente perché le piace farlo. Punto. Non deve cercare delle spiegazioni o delle giustificazioni nella psicologia; le cerchi semmai nella biologia, dal momento che la natura ci ha dotato di organi genitali, che funzionano attraverso il piacere.
Se sia giusto utilizzare questi organi di piacere anche al di fuori della funzione riproduttiva è un tema che interessa più la religione che la psicologia e dunque, se il timore di sbagliare derivasse da questo, è in quella direzione che lei dovrebbe lavorare.
Quanto alla paura di rimanere incinta… Non so, se lei è sicura di non poterci rimanere, evidentemente temerlo le porta dei benefici secondari, tipo quello di assegnarsi, a livello di immaginario, questa ‘punizione’ ed espiare così i suoi sensi di colpa.
Credo che qualche confronto con uno psicologo potrebbe aiutarla.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
MA LA NOTTE NO…
Ciao, mi chiamo Silvia e sto scrivendo per un problema che mi sta facendo impazzire, lo so che forse e’ stupido ma… non so come fare. Sono terrorizzata all’idea di dormire in casa da sola. Vivo in un palazzo al terzo piano, e mi rendo conto che sono assurda, ma anche se chiudo tutto le finestre e tutte le tapparelle , quando sono sola non riesco a chiudere
occhio. Ho 28 anni e sto per andare a convivere con il mio ragazzo che, in piu’ fa il trasfertista, quindi e’ via per molti mesi l’anno!! Come posso fare? Ho anche il terrore di tornare a casa da sola di notte, ma per quello ho pensato di provare a fare un corso di autodifesa che iniziero’ a Settembre, ma per il fatto di dormire da sola… Non ce la faccio, quando inizia a diventare tardi iniziano a sudarmi le mani, il cuore mi batte forte, mi scoppia un mal di testa atroce e sto li, sdraiata a letto con gli occhi sbarrati. Ho provato a prendere una medicina alle erbe che dicevano essere miracolosa, ma niente!!! Non ho chiuso occhio, questa cosa mi sta facendo impazzire anche perche’ quest’estate sono stata sempre da sola perche’ i miei erano al mare e ho dormito pochissimo, giusto le notti che veniva a dormire da me il mio ragazzo.
Silvia
Cara Silvia,
Il suo problema lo si risolve ricorrendo alla razionalità. E’ vero che la notte fa paura, ma siccome è necessario dormire, occorre trovare delle soluzioni. Da un punto di vista pratico, visto che mi sembra di capire, il suo timore è quello di estranei che entrino in casa, faccia il Corso di autodifesa, metta tutti gli allarmi possibili e cerchi di non rientrare troppo tardi quando è sola (il silenzio della notte per lei può essere troppo ansiogeno). Cerchi di allacciare delle relazioni con i suoi vicini di casa, tenga a portata di mano il suo cellulare ecc. ecc.
E ora veniamo all’aspetto psicologico della vicenda.
Lei dovrebbe fare anche un Corso di Training Autogeno per imparare a tenere sotto controllo l’ansia. Le sue fantasie evidentemente riescono a prendere il sopravvento sul suo pensiero razionale: questo è un male, ma è anche un bene, perché, se ben allenata al training autogeno, imparerà ad utilizzare altre fantasie, questa volta positive, per indursi la calma.
Buone notti!
Dott.ssa Proietti Ancona
UNA COPPIA ‘SORPRENDENTE
Gentile Dottoressa, vorrei ringraziarla innanzi tutto per il sito davvero interessante. Non so se Lei potra’ dare risposta ad un mio quesito via e-mail, ma mi faccio coraggio e le scrivo. Ho 57 anni, sposata felicemente da 30,con un’intesa di coppia davvero direi ‘sorprendente’. Mi reputo, modestia a parte, una donna positiva, con la testa sul collo, abbastanza obbiettiva e realista. Di colpo tutto questo sembra essere svanito e mi ritrovo piena di dubbi ed incapace di obbiettivita’. Due anni fa, in ufficio da mio marito e’ arrivata una nuova segretaria. Onde evitare malintesi le dico che non penso assolutamente che ci sia stata alcuna storia tra loro, ma mio marito e’ rimasto coinvolto ,a mio modesto avviso, in maniera eccessiva. A suo dire e’ come una figlia. La ragazza ha avuto una vita molto difficile, separazione dei genitori, abbandono da parte della madre in orfanotrofio, e poi tutta una serie di ‘mali’ sui quali non mi dilunghero’ culminati con un incidente in auto con conseguente disturbo al collo. Da qui e’ cominciato tutto: svegliarla la mattina con squilli di telefono (perche’ altrimenti non si sveglia da sola),andarla a prendere e riaccompagnarla dopo ufficio, farle la spesa, accompagnarla dai dottori ecc. Questo e’ durato per ben 1 anno ed io ho non solo pazientato ma anche cercato di capire questo coinvolgimento ‘figliale’, ed in parte, partecipato. Ma lei m’insegna come il subcosciente lavora…ed alla lunga (per onesta’ devo dire che le chiacchiere della gente hanno influito), ho cercato di spiegare a mio marito ‘come mi sentissi’ e preteso che mettesse fine a tutto questo. Il problema e’ che lui non capisce la mia posizione, anzi mi accusa di ‘non aver avuto fiducia in lui’ e se si ama si ha fiducia…si sente offeso ed e’ assolutamente impossibile cercare di fargli vedere, almeno capire il mio punto di vista. Il nostro rapporto cosi’ bello e’ ora a rischio. Lui e’ sempre ‘sulla difensiva’, io, lo ammetto a volte rischio di essere paranoica e tutto questo accade proprio perche’ non riesco a aprire un varco nel modo giusto nella nostra ‘conversazione’-discussione’. Mi puo’ anche star bene che lui abbia aiutato la ragazza,e credo nella sua buona fede.Quello che non capisco pero’ e’ come mai allo stesso tempo lui non abbia capito il ‘mio disagio’ e cercato almeno di porvi riparo subito. La ragazza in questione ha ora lasciato l’ufficio,anzi e’ andata all’estero. Ma le cose tra noi non vanno…e non vedo come porvi riparo. La mia domanda, forse infantile e’: e’ possibile un coinvolgimento paterno con una persona a tal punto di rischiare la felicita’ di una vita? La ringrazio per la sua attenzione,per aver ascoltato pazientemente questo mio sfogo e, se possibile ascoltare il suo punto di vista e forse…un piccolo consiglio. (Ho cercato di convincere mio marito ad andare da uno psicologo con me..ma il rifiuto e’ totale) Grazie, distinti saluti, Anna
Cara Anna,
Lasci stare suo marito e dallo psicologo ci vada da sola. In questo momento, dopo un periodo di sofferenza, ha bisogno di rilassarsi e di ritrovare un po’ di equilibrio. Credo che non le occorrano tante sedute, visto che il suo non è un problema grave: questo è indubbiamente il consiglio che mi sento di darle.
In seguito, quando lei si sentirà più forte, e se le cose non saranno ancora tornate positive fra di voi, potrete iniziare una psicoterapia di coppia (da un altro terapeuta).
Quanto alla storia di suo marito, non saprei… Leggendola, mi sembra piuttosto un innamoramento senile nei confronti di una persona molto più giovane. Sono innamoramenti spesso platonici, assai frequenti, specie negli uomini ed hanno la caratteristica di non durare a lungo – soprattutto perché la lei in questione prima o poi si stanca di queste attenzioni -.
Ora la ragazza se ne è andata, non resta che tirare un sospiro di sollievo e cercare di ricominciare a vivere.Un abbraccio.
Dott.ssa Proietti Ancona
PASSIONI E VISIONI DIVERSE
Ho trent’anni, vivo da tre con il mio uomo (30) e da quattro stiamo assieme.
Logicamente siamo cambiati nel corso di questi anni, ma il problema è che le nostre educazioni familiari ci portano a vivere la vita in modo radicalmente diverso.
Io sono molto entusiasta e solare, lui molto solido e razionale. Io amo cultura, viaggi, nuove esperienze; lui non approva neppure il fatto che io mi sia laureata (lo ritiene inutile), devo litigare per andare via un weekend e il calcio o il divano fanno parte di lui.
Il fatto che due persone abbiano passioni e visioni diverse e naturale e giusto; il problema è che sono quasi depressa a non fare nulla che mi piace, ho perso gioia di vivere, passioni (sono sempre stata iperattiva) e non ho mai voglia di andare a letto con lui se non a causa di un bicchiere di troppo o una serata particolare.
Ho provato a far capire quello di cui ho bisogno ma non ottengo nulla se non lottando quotidianamente.
Non credo di riuscire a vedermi a 50 anni assieme e felice..
Non so se avere figli con lui perchè vedo la sua famiglia… patriarcale, leggermente maschilisti, casa-lavoro e poco altro.
Io sono sempre stata viziata dai miei; mi chiedo:è causa del mio modo di vedere la vita, ha ragione lui che sono un’immatura e ovunque sbatterò contro questi problemi o è solo l’uomo sbagliato con il quale nel mio inconscio non voglio una vita, ma sentendomi legata continuo a tirare avanti sperando in qualche miracolo??
Se mi rispondete mi fareste un grande favore…grazie.
Alessia
Cara Alessia,
Probabilmente lei è una ragazza viziata ed immatura, ma forse lui è anche l’uomo sbagliato… Le due cose insomma non sono in contraddizione. Chiaramente se nessuno dei due intende cambiare questa unione non ha futuro, perché non è basata su fondamenta solide e mettere al mondo dei figli potrebbe essere un azzardo.
Se, nonostante tutto, avete un buon rapporto, vi volete bene e volete provare a cambiare, non vi resta che una psicoterapia di coppia, che vi porterà l’uno verso l’altra (e viceversa), anche a costo di qualche necessario cambiamento.
Auguri!
Dott.ssa Proietti Ancona
SEI TU IL MIO ROMEO?
Buongiorno, chi scrive è una coppia di giovani sposi di 30 anni: Romeo e Giulietta. Abbiamo un problema da sottoporle. Abbiamo una coppia di amici sposati da 17 anni, con due figli di 16 anni, in cui il marito di nome Luigi
soffre di un leggero stato depressivo. Forse tra loro le cose non sono più come una volta. Ci siamo accorti che da pochi mesi la nostra amica Luciana, (40 anni),
moglie di Luigi (45 anni), ha preso una “cotta” per me, Romeo.
Noi abbiamo un bel rapporto di amicizia con loro e ci frequentiamo spesso.
Secondo lei come dobbiamo comportarci ora??? Dobbiamo tagliare pian piano i rapporti con loro ? Dobbiamo parlar loro (a lei, a lui, a entrambi) ???
Dobbiamo far finta di niente??? Ricordo che io amo Giulietta.
A Giulietta ultimamente da fastidio il comportamento un po’ adolescenziale di Luciana. Sembra che Luciana abbia la sindrome di Peter Pan.
Non ci sono state finora avance e nient’altro.
Grazie e attendo con ansia la vostra risposta. Romeo
Caro Romeo,
Innanzi tutto vorrei farle osservare che non sempre si è in grado di scegliere di chi innamorarsi: talvolta succede di essere colpiti dalle frecce di Cupido anche senza volerlo, senza desiderarlo e questo credo sia il caso della vostra amica Luciana. Infatti, se Luciana avesse Se le cose stanno così, credo che la cosa migliore da fare sia continuare a mostrare pubblicamente interesse per la sua Giulietta, diradando un po’ gli incontri con questa sfortunata coppia, fino a che la cosa non sia un po’ sfumata.
Direi che parlarne apertamente con loro potrebbe significare solo la fine di una bella amicizia.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
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www.giulianaproietti.it