Lettere a Dr. Giuliana Proietti
DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico 2001-2011
Pagina n. 10
VOGLIO MORIRE
Gentile Dottoressa,
voglio morire. ho 15 anni e voglio morire…la mia vita fa schifo…come me del resto. mi faccio schifo. quando avevo 6 anni mi hanno stuprata. mio padre
picchia mia madre e più di una volta lo ha fatto davanti a me. non mi accetto e di conseguenza neanche gli altri mi accettano. basta io non ce l’ha faccio più!
basta veramente. mi scusi.
15anni
Cara 15anni,
La tua lettera è così breve, ma così intensa. Dici delle cose veramente terribili… Io spero tanto che chi ti è intorno possa capire quanto tu abbia bisogno di aiuto psicologico. Se nessuno lo capisse, prova a chiederlo tu. Ci sono tanti consultori e centri per gli adolescenti, dove non si paga.
Mi raccomando, prova a dire ai tuoi genitori che hai bisogno di aiuto, oppure parlane con le tue insegnanti, prova a dirlo al tuo parroco… Fatti aiutare, perché quando le cose che si mettono insieme sono troppe, è difficile farcela da soli.
In ogni caso, non tutti i giorni sono uguali, spero che tu mi abbia scritto in un momento in cui ti sentivi particolarmente giù. L’estate è in arrivo e porterà con sé tante belle giornate. Dai, 15anni, hai tutto un futuro davanti da costruire, tutto per te!
Un forte abbraccio.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
PARLIAMO DI TUTTO
sto con un ragazzo da non molti mesi, ma sento che è la persona giusta per me. Possiamo parlare di tutto. L’ho conosciuto mentre avevo appena concluso una brevissima storia con un’altra persona. Abbiamo trascorso bellissimi istanti insieme, anche se io, che esternamente ho un carattere forte, ma che sono molto fragile, sono particolarmente gelosa,anche se mi fido ciecamente di lui. Mi sono sempre tenuta in contatto con il mio ex sperando di poter instaurare un rapporto di amicizia. Lui mi ha sempre fatto capire di volere molto di più.
Sopratutto in questo periodo io ho cercato di sentirlo e lui mi ha confessato di stare male, che ha avuto altre storia ma io sono importante ecc… IO amo il mio ragazzo e questa persona ormai non mi interessa più…allora perchè mi sono sentita turbata, tanto che il mio ragazzo si è accorto del mio cambiamento di umore?
grazie per le delucidazioni
Mary
Cara Mary,
Forse con il tuo ex non ‘parlavi di tutto’, come ti accade con il tuo ragazzo attuale, ma probabilmente sei ancora legata a lui. Ecco perché vuoi restarci amica, anche quando sai benissimo che non è questo che lui vuole da te. Credo tuttavia che sia una cosa abbastanza normale quando, dopo una storia molto intensa, ci si innamora di un altro… Per qualche tempo, forse anche solo per abitudine, non si può fare a meno di pensare anche all’ ex e questo genera confusione sulla chiarezza dei propri sentimenti.
Non mi preoccuperei di questo ma, se ci tieni a questo ragazzo, credo che non abbia senso tenere il piede su due staffe.
Voglio anche darti una spiegazione in più, di tipo freudiano: volevi evidenziare, alla fine della tua lettera, la parola ‘amo’ ed invece hai evidenziato la parola ‘io’: uno psicoanalista ti direbbe subito che in realtà tu ami solo te stessa…
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
TIMIDEZZA
Sono un ragazzo di 24 anni della citta’ di C. , le scrivo per avere un suo parere sulla mia condizione di vita che reputo condizionata a causa di una timidezza che mi blocca, sono arrivato ad un punto che ormai ho perso le speranze di poterne uscire e questo mi fa star male da morire,la mia vita si riconduce a due semplici quanto odiate parole casa-lavoro infatti non ho amici con cui parlare, svagarsi,confrontarsi ne tanto meno una ragazza, anzi per dirla tutta non ne ho mai avuta una,c’e’ da dire che di gente ne vedo parecchia con il lavoro che svolgo (faccio l’edicolante) ma mai con nessuno/a ho mai instaurato un rapporto,questo mi crea un mix di rabbia,odio,invidia soprattutto nel vedere gli altri coetanei che svolgono una vita normale,sto vedendo il mondo che gira mentre io faccio da semplice spettatore buttando gli anni migliori della mia vita,la società’ che ci circonda certo non mi aiuta a mettermi a mio agio anzi mi fa sentire un emarginato,sembra ormai che chi non sa ballare e non frequenta le discoteche non conti assolutamente niente, l’obiettivo e’ essere trasgressivo e di certo chi e’ nella mia condizione viene escluso,i miei genitori, anche loro stanno male per questa cosa e piu’ volte mi hanno detto di frequentare posti dove potrei socializzare ma per me e’ come scalare una montagna e non ho mai fatto niente;vorrei riprendermi la mia vita ma non so neanche da che parte cominciare,avevo anche pensato di mettermi alle cure di uno psicologo ma alla fine quando tutto era pronto mi sono tirato indietro, il fatto e’ che vivo questa mia condizione come una vergogna,come qualcosa da nascondere e non parlarne con nessuno. Spero che lei mi dia un buon consiglio per uscire da questa mia situazione, le porgo i miei piu’ sentiti saluti.
Newspaperboy
Caro newspaperboy,
Smettiamola anzitutto di pensare che, se le cose non girano bene, è sempre colpa della società. Questo è un facile rimedio psicologico per chi, attribuendo sempre la colpa a qualcosa o a qualcuno, ama leccarsi le ferite e non fare assolutamente nulla per uscire da questa situazione. Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto, con il tuo lavoro e con la tua maturità, possa essere ambito dalle ragazze che condividono i tuoi stessi ideali! Fai qualcosa per tirarti fuori da questa apatia, datti degli obiettivi, rischia. E se fai brutta figura? Pazienza, riprovaci, alla fine vedrai, è una legge matematica, dovrà andare bene anche a te.
Ti consiglio intanto di andare sul sito www.clinicadellatimidezza.it, dove potrai trovare tanti utili consigli. Coraggio !
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti
VERGINITA’
il fatto di consumare la propria verginità all’interno del matrimonio da maggiori garanzie di fedeltà e attaccamento da parte della donna verso l’uomo??? Credo nella logica dell’amore che anche se non si è piu’ vergini certamente si puo’ essere fedelissimi al coniuge ma il fatto (per la donna) di consumare la sua prima volta con il proprio marito non da una garanzia ,un beneficio in piu’ ,una sicurezza in piu’??Oggi viviamo nel libertinismo sessuale e il sesso si consuma con agilità in maniera molto precoce ma chi sceglie coscientemente, razionalmente di donare la sua verginità in ambito matrimoniale avrà delle conseguenze positive ??Un uomo che sposa una donna che dona la sua verginità come frutto dell suo totale amore assegnando grande importanza ad esso puo’ in linea di massima garantire una maggiore affidabilità, fedeltà???? Alcune statistiche sostengono che chi ha avuto rapporti prematrimoniali ha il doppio delle probabilità di tradire..voi cosa ne pensate??? Grazie, gentilmente Matteo.
Caro Matteo,
Nella sua lettera la domanda è sempre la stessa e sembra sottintendere quest’altra : ‘posso fidarmi della fedeltà della mia ragazza, che ha avuto rapporti con un altro prima di stare con me’?
Allora io le dirò, statistiche alla mano, che oggi la crisi matrimoniale arriva ben prima del settimo anno, che un matrimonio su quattro fallisce, che sette volte su dieci sono le donne a chiedere la separazione…
Pensa che in un mondo così tanto cambiato nei suoi valori di riferimento e nei costumi possa ancora avere un senso chiedersi se la verginità fa o meno la differenza in tema di fedeltà e di stabilità della coppia? Le persone oggi stanno insieme solo se riescono a crescere insieme, mantenendo vivo il fuoco dell’amore e del desiderio : le assicuro che è un grande impegno per i due partners ed infatti sono in pochi a riuscirci. Per conto mio dunque, l’attenzione da prestare al futuro conta molto più dell’attenzione da dedicare al passato e non vi sono, per nessuno, comportamenti ‘predittivi’, perché le persone nella vita cambiano continuamente e cambiano anche in funzione dei cambiamenti (e non cambiamenti) del partner.
Detto in altre parole, una ragazza ‘vergine’ non potrebbe darle assolutamente un briciolo di sicurezza in più.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
L’HO AMATO TANTO
Mi chiamo Daniela,ho 27 anni. Ieri,per caso,ho visitato il suo sito e l’ho trovato interessante. Le volevo domandare una cosa: oggi la mia vita sessuale va bene ma spesso ripenso a una mia vecchia passione,alla relazione con un uomo che ho amato tanto. Il mio dubbio era: come è possibile, oggi i miei rapporti con mio marito vanno bene, riesco a raggiungere l’orgasmo in 5 o 10 minuti di rapporto invece con la passata relazione in 3 ore non riuscivo.
Forse perchè stavo tradendo il mio fidanzato ed ero condizionata psicologicamente?
Mi piaceva tutto di lui,il modo in cui mi guardava mi faceva impazzire,il modo in cui si muoveva dentro di me non ne parliamo,ancora di più,quando stavo da sola il solo pensiero di fare sesso con lui mi eccitava allora perchè poi quando ci incontravamo, mi eccitavo da impazzire,godevo ma non riuscivo
a raggiungere l’orgasmo? quell’orgasmo che desideravo tanto ( non ci vedevamo spesso,un paio di volte al mese ed era una storia che durava da 3 anni).
E’ un dubbio che mi sovviene spesso,alla differenza di rapporto che ho adesso con mio marito e a quella storia. Anche una mia amica è nella mia stessa situazione tutt’oggi,è sposata ma la sua vecchia storia non è mai terminata,lei prova le mie stesse emozioni nel fare sesso con l’altro ma non riesce a raggiungere l’apice? quindi non succede solo a me? possono esistere rapporti così? Desiderare talmente tanto un uomo da non riuscire a raggiungere l’orgasmo? forse perché siamo troppo attaccate alle sensazioni che ci sta dando e non riusciamo a concentrarci sull’orgasmo? mi può dare delle risposte? mi ha fatto piacere scriverle, spero che leggerà questa email e mi risponderà al più presto.
Daniela
Cara Daniela,
Credo che la risposta potrebbe semplicemente essere : ‘l’erba del vicino è sempre più verde’. Se lei si fosse sposata con l’altro, probabilmente suo marito oggi sarebbe nei suoi sogni erotici. Nel ricordo le persone appaiono migliori perché fa piacere ricordarne solo gli aspetti positivi. Suo marito invece, pur permettendole una vita sessuale soddisfacente, ha il grave difetto di essere sempre presente nella sua vita, con tutti i suoi piccoli e grandi difetti. Quanto al fatto che con l’altro era eccitata, ma non raggiungeva l’orgasmo, forse lui non era altrettanto bravo come suo marito, forse l’anorgasmia era il prezzo che lei ‘pagava’ per lenire i sensi di colpa dovuti ad un rapporto trasgressivo che lei non accettava fino in fondo.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
LUI E LA MIA FAMIGLIA
Le scrivo per chiederLe un parere sul mio rapporto di coppia. Ho 40 anni e sono sposata da sette, stiamo insieme da 12 anni in tutto. Ma stiamo attraversando, da molti mesi ormai, una crisi. Sarebbe lungo spiegarLe tutto, e non sono di Ancona, nel qual caso sarei venuta sicuramente da Lei. Ma il Suo parere professionale conterebbe molto. Mio marito ed io non riusciamo a comunicare.
All’inizio vivevamo a Milano, i nostri genitori in altre città, lavoravamo entrambi con molto tempo libero. Per cui io andavo dai miei a metà settimana e lo raggiungevo dai suoi il fine settimana. Sono sempre stata gentile e disponibile con la sua famiglia, nonostante non mi fossero molto simpatici. A volte veniva lui dai miei. A quel tempo tenevo un diario, dove rileggo certe frasi del tipo”ho fatto il pieno della tua famiglia”!!. Lui non ha mai sopportato mia sorella, questo da molti anni, senza vero motivo. La salutava a malapena, nei pranzi non diceva una parola, serio anche alle battute. Dopo alcune malattie dei miei genitori e la sua perdita del lavoro a Milano,visto che a lui piaceva la mia città, siamo venuti a stare vicino a mia madre (mio padre è venuto a mancare). E’ stato molto carino, ha pagato lui certi lavori del condominio nonostante sia casa mia e non sua ed è venuto ad abitare con me accanto a mia madre (case separate, però). Beh, prima di ciò ebbe un semi litigio con lei, e da allora non le ha quasi più parlato. E’ venuto a mangiare da lei credo due volte in un anno, ai pranzi della mia famiglia non vuole venire. A Pasqua è stato da solo, io non ho voluto rinunciare a stare con loro. Si è comportato male più volte: non è venuto all’ultimo compleanno di mio padre, temevo fosse l’ultimo, io ci tenevo, e lui non è voluto venire. Dopo la sua morte, invece di capire che io avevo bisogno di stare vicino a mia madre, voleva portarmi via di continuo. Dice che ho un attaccamento morboso con la mia famiglia, e quando gli dico che io con la sua sono sempre stata carina, lui mi risponde che non devo sempre fare confronti. Ora suo padre è rimasto solo, quando andiamo da lui sono sempre disponibile, vedo spesso la sua famiglia, anche i parenti più noiosi. Se gli dico che anche a me farebbe piacere che lui fosse cordiale con la mia famiglia, che mi piacerebbe salutasse mia sorella con un semplice “ciao, come stai?”, e che magari sarei contenta rivolgesse un saluto al mio nipotino di cinque anni, mi risponde che ha già dato una grande prova d’amore a venire nella mia città e che non vuole diventare lo zerbino della mia famiglia. E che se voglio posso non andare più dalla sua. Ma che rapporto sarebbe?
In passato avevo pensato ad un figlio, ha sempre detto che non era il momento, ed ora che sono agli sgoccioli per poterne avere uno, dice che non ne vuole e che lo sapevo. E conclude dicendo:”le cose stanno così, non sopporto la tua famiglia e se verrò da loro sarà come farmi sodomizzare, e non voglio figli. Ti va bene così???”
Se discutiamo, alla fine la nostra crisi è sempre nata per colpa mia, sono troppo attaccata(malata, per lui) alla mia famiglia, sono cambiata, non sono più carina con lui come un tempo..
Che fare? Lui con me è molto affettuoso, ma il suo comportamento mi fa soffrire, e ancora di più il fatto che persegua con tale atteggiamento sapendo di farmi soffrire. Lui vorrebbe che tutto fosse armonioso tra di noi, ma non fa nulla di quello che mi piacerebbe.
Mesi fa ho conosciuto un altro uomo, ed è cominciata una relazione. Con lui sto bene, e vorrebbe stare insieme a me, senza però essere la causa della mia separazione. Io sono confusa, i problemi con mio marito sono precedenti a questa relazione, ma non so realmente cosa voglio. Così, ho deciso di provare a ricucire con mio marito, e lui anche (non sa della mia relazione)ma continua a non risparmiare battute ciniche sulla mia famiglia. Secondo lei ci farebbe bene una terapia di coppia o non sarebbe utile?
Se è arrivata a leggere fino a questo punto, Le faccio i miei complimenti per la pazienza e La ringrazio anticipatamente
Greta
Cara Greta,
Se dovessi ragionare in termini di ‘quantità’ credo che suo marito occupi ancora il posto principale nella sua vita, visto il lungo spazio che gli ha dedicato nell’economia della lettera. Questa sua nuova fiamma infatti viene citata solo alla fine e per poche righe. Tutto lascia dunque pensare che una terapia di coppia potrebbe farvi bene, dal momento che suo marito è ancora, per lei, una persona importante. Non altrettanto posso invece dire di lui nei suoi confronti perché, dopo sette anni di matrimonio, non sente ancora l’esigenza di assumersi delle responsabilità e di costruire una famiglia, anche per appagare un suo legittimo desiderio di maternità. Il comportamento di suo marito mi appare molto infantile, maleducato come può esserlo quello di un adolescente che vuole conservare la sua libertà e sente nel mondo adulto che lo circonda una pressione ad entrare in schemi e ruoli che lui rifiuta a priori.
Che dire? Credo che la soluzione migliore sia intraprendere una terapia di coppia se lei tiene davvero a suo marito, altrimenti meglio guardare alle opportunità che la vita le offre, con generosità, in alternativa.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
IL PENSIERO DI LEI
Espongo il quesito. da circa 4 anni sono rimasto vedovo e nonostante il tempo trascorso sono legato al pensiero di mia moglie; il trauma della sua precoce dipartita mi ha reso “di marmo” nei confronti della vita; non ho più l’entusiasmo dei tempi passati nel fare le cose anzi se posso evitare di fare,non faccio; mi rifugio nel dormire; penso continuamente a malattie, sofferenze, penso che la vita non abbia un senso, che tutto il tempo che corriamo a fare questo o quello non serva a niente. e questo nonostante abbia un figlio a cui potrei rivolgere, forse, più attenzione. potrei frequentare persone che mi dimostrano affetto e che potrebbero diventare anche compagne per un futuro, ma da parte mia non c’è un minimo d’interesse, in sostanza sono diventato apatico, mi sono chiuso in me e non riesco a trovare uno stimolo che mi dia il via a riprendere a vivere diciamo in maniera “normale” ( non so se a 45 anni sia normale una cosa del genere ). ho provato anche a suo tempo a rivolgermi a “specialisti” ma come vede non è giovato a molto, il fatto stesso che le sto scrivendo lo dimostra. non mi aspetto da Lei la risoluzione della mia situazione, non perchè Lei non sia capace, ma semplicemente perchè sono consapevole che un e-mail non sia sufficiente a dare il quadro della situazione.
non so perchè ho voluto importunarla e per questo le chiedo scusa, forse un momento di “debolezza”, comunque ora tolgo il disturbo porgendole
distinti saluti
Pippo
Caro Pippo,
La mia risposta è contenuta implicitamente nella sua lettera ed è stata espressa chiaramente dalle sue stesse parole. Lei è una persona che non si fida di nessuno e non vuole chiedere aiuto a nessuno, perché vede in questo una forma di debolezza. Quando si rivolge a qualcuno, come è successo con lo ‘specialista’ di cui mi parla, probabilmente è prevenuto da dubbi e sospetti e, come fa con me, lancia il sasso e poi ritira la mano. Con questo atteggiamento lei non ha e non avrà la possibilità di superare la depressione insorta in lei dopo la perdita di sua moglie. La inviterei pertanto a superare questo atteggiamento di rigidità e di chiusura, che dura ormai da ben quattro anni, se non altro per salvare dall’infelicità esistenziale suo figlio, che ha tutto il diritto di avere almeno un genitore, visto che non è un orfano. Questo sforzo interiore lei lo deve compiere soprattutto per lui, oltre che per sé stesso.
Non deve fare nulla, se non andare da un bravo psicoterapeuta e lasciare che egli (o ella) possa lavorare per la vostra serenità.
Cari saluti e molti auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
INSICUREZZA
Ho 26 anni. Finora non ho mai avuto una ragazza e pochissime esperienze sessuali. Tutto questo mi rende insicuro e mi rende più difficile il trovare una ragazza. Ho pochi amici e quei pochi che ho sono sfigati come me e non possono certo farmi conoscere nuove ragazze. Da solo non riesco a fare conoscenze di ragazze. Sono troppo timido e impacciato e una volta data quest’impressione non faccio una bella figura. Sento tutto il disagio della mia condizione vedendo molti miei coetanei e conoscenti che hanno già avuto esperienze affettive e sentimentali e sono molto più avanti di me. Ho provato con alcune ragazze (non molte a dire il vero) e ho avuto la percezione che non fossero interessate a me. Una di sicuro, perchè si è fidanzata con un altro. Soprattutto nella ricerca di sicurezza ho corteggiato ultimamente delle ragazze meno ‘carine’ e più ‘timide’, meno belle sul piano fisico, sperando stupidamente che in questo modo le potessi conquistare più facilmente e invece ho fatto una cosa stupida, perché non solo mi hanno rifiutato, ma addirittura io a causa di tali rifiuti sono caduto in depressione più di prima e ho anche provato dei rimorsi perché ho pensato che sono stato davvero insensibile e curante solo di me stesso nel pensare di provarci con una ragazza solo perché ha dei problemi e sperando così di risolvere i miei e i suoi problemi. Il problema è che non riesco neppure a instaurare un’amicizia e una conoscenza più approfondita con una ragazza e credo che senza questo non può nascere un rapporto tenero e profondo, base credo imprescindibile per un eventuale amore. Ho paura per via della mia totale inesperienza e mi chiudo in me stesso complicando le cose. Eppure avrei così desiderio di vivere almeno un amore in vita mia! Ma come posso riuscirci se ho il terrore di avvicinami a una ragazza? (anche con le ragazze con cui mi sentivo sicuro, poi alla fine sono stato insicuro nel momento in cui ho dovuto loro chiedere per esempio se le andava di uscire con me o quando sono uscito con loro). Volevo poi chiedervi se il non avere avuto esperienze sessuali ed affettive nell’età che io ritengo giusta – tra i 15 e i 20 anni – incide poi nel tuo comportamento a un’età più matura, tipo come ho io ora 26 anni. Ho molta paura do dover rivelare alla mia ragazza, ammesso che mai riesca a conquistarne una, la mia inesperienza: avrei paura che mi lascerebbe o non mi vorrebbe più. Per questo, stupidamente, vorrei avere una ragazza inesperta come me. Per uno stupido desiderio di sicurezza.
Una sicurezza che non ho. Come vedete ho provato ad analizzarmi, per quel poco che riesca. Ma le mie paure rimangono e in questo periodo sto davvero molto male. Vorrei tanto che voi poteste darmi la soluzione ai miei problemi.
Ma so che più di tanto non potete fare e che molto spetta a me. Ma da solo non ce la faccio. Scusate la lunghezza della mail. Grazie
Andrea
Caro Andrea,
Per prima cosa vorrei invitarla a leggere le lettere pubblicate nel sito www.clinicadellatimidezza.it per accorgersi che questi sentimenti che lei prova sono condivisi da moltissimi ragazzi e ragazze. Il problema lo si può affrontare e risolvere agendo su due fronti: la psicoterapia e l’agenzia matrimoniale.
Se le condizioni economiche glielo consentono, potrebbe optare per entrambe. Infatti, la psicoterapia la aiuterà a cambiare il modo di pensare, di agire e di rapportarsi con gli altri; l’agenzia matrimoniale le sarà d’aiuto proponendole incontri ‘ravvicinati’ con ragazze interessate a cercare un partner stabile. Lei dovrebbe accostarsi a questa esperienza con umiltà, con lo spirito di chi vuole ‘imparare’ come ci si comporta con una ragazza. Dopo qualche mese di questa doppia cura ‘intensiva’ mi scriva ancora… E mi parli di lei (la sua lei).
Cordiali saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
GELOSIA
Il mio è un problema di gelosia. Sto con un ragazzo (poco più grande, ma molto più maturo di me) da più di un anno. E’ la prima persona che sento di amare sul serio e i miei sentimenti sono ricambiati in tutta la loro intensità… l’unico problema è che gli faccio scenate inutili, delle quali mi pento non appena ci penso razionalmente… poi mi scuso, ma oramai ho già rovinato la serata… in questo anno sono state di più le serate che ho rovinato con questo mio assurdo comportamento che non quelle che gli ho fatto passare in
tranquillità… ormai mi sopporta fin da troppo… sto uccidendo il nostro rapporto… non me lo perdonerei mai se dovessi perderlo a causa mia… ho provato mille volte a cambiare, ma ogni tentativo finora si è dimostrato vano perchè, puntualmente, faccio un’altra scenata davvero fuoriluogo… il mio problema è l’insicurezza… vengo considerata da tutti la ragazza perfetta : bella, intelligente, dolce e simpatica…. ma poi, con l’unico che vorrei mi reputasse tale, mi trasformo in un “mostro” che distrugge tutto ciò che si costruisce insieme… perchè mi comporto così?come posso guarire? secondo me la mia insicurezza si è trasformata in un terrore dell’abbandono, e, da quando è morto mio padre (pochi mesi), credo la cosa non sia affatto migliorata (preciso, il mio problema non è iniziato con la morte di mio padre, lo avevo già da prima)…
Ho letto di molte donne estenuate dalla gelosia del proprio compagno… non voglio che il mio ragazzo faccia quella fine! che poi io non gli impedisco di fare niente… può uscire con i suoi amici, andare in vacanza da solo, fare tutto ciò che vuole, ma quando lo vedo parlare con un’altra donna (anche se so che non lo attrae e che io sono l’unica che vuole al suo fianco..)… beh, in me cresce una sensazione fortissima che non si può spiegare con le parole… è troppo forte… praticamente non ci vedo più, non sento più, riesco solo a pensare quanto male mi fa assistere a quella scena!!!praticamente ho paura che lui si possa innamorare di un’altra…. la prego, mi aiuti, sto rovinando la cosa più bella che la vita mi abbia mai regalato per una stupidaggine…per favore, mi risponda, mi sono stancata di sentirmi stupida, inadeguata, infantile e “sbagliata”. grazie.
laura83
Cara Laura83,
Non credere che con le tue scenate di gelosia tu possa realmente mantenere il controllo sulla vita ed i pensieri del tuo ragazzo: solo basandoti sulle statistiche, puoi stare tranquilla che ti tradirà continuamente col pensiero e quasi sicuramente anche nei fatti e questo a prescindere dalla tua volontà, dai tuoi desideri e dalle tue scenate. Scenate di gelosia che, oltre tutto, danno di te l’immagine di una persona fragile e per questo di scarso valore. In questa situazione, una ragazza altrettanto bella, ma con una personalità più sicura di sé e con un modo di fare più pacato potrebbe avere la meglio. Inoltre, vorrei farti osservare che tu stessa in questo modo ti rendi una conquista troppo ‘scontata’, ormai fuori discussione. Impara piuttosto a tenere lui sul filo del rasoio, in modo che non possa mai sentirsi completamente sicuro di te. Infine, impara a dominare le emozioni: conta fino a cento prima di reagire e, quando assisti a queste scene ‘dolorose’ concentrati piuttosto su di te: pensa a quanto sei bella, a quanto sei diventata brava nel saperti gestire, a quanto sei elegante nei modi di fare, anche quando altri si aspetterebbero da te la solita scenata di gelosia, per trovarvi rassicurazione sul tuo amore.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
TRADIMENTO
Sono piena di dolore che mi sta divorando la vita. Due anni fa scoprii il tradimento di mio marito che confermò e mi chiese di perdonarlo, cosa che con tanta sofferenza ho cercato di fare,anche se la depressione era sempre in agguato.
Nonostante questa sofferenza terribile ho continuato a lavorare ed andare avanti fra alti e bassi,più bassi sicuramente imbottendomi di iperico ,fiori di bach e quantaltro.Ora dopo tutto questo tempo sono ricaduta in depressione e lui affrontando sempre il discorso mi ha confessato che mi tradiva con un uomo. Per me è stato doppiamente terribile. Ora non so più cosa fare,penso di avere toccato il fondo e non so se voglio stare ancora con un uomo così,abbiamo due figli uno di 29 e 18 anni.Non ho un reddito che mi permette di vivere,cosa potrei fare? penso che tra un po’ impazzirò
grazie un consiglio per favore.
Maria
Cara Maria,
Se non hai i mezzi per mantenerti da sola è inutile pensare di allontanarti da quest’uomo. Non vi è, d’altra parte, alcun motivo per continuare a sentirti sua moglie se non lo ami più e se pensi che lui ti abbia deluso.
A questo punto vi consiglierei di non parlare mai più di quanto accaduto e di rivolgervi piuttosto ad un terapeuta della coppia, che possa farvi capire fino in fondo se ci sono margini di recupero per la vostra unione o se è almeno possibile stabilire i termini per una civile convivenza in cui ciascuno abbia i suoi spazi, nel rispetto dell’altro.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
DIALOGA CON L’ALTRO
sono un uomo di 43 anni, sposato da 15 e con due figli di 11 e 5 anni.Fino a qualche giorno fa ero un uomo tutto sommato felice, con alti e bassi naturalmente, della mia vita familiare.Una sera mia moglie è tornata un po’ tardi dal lavoro per fare, ed io ne ero a conoscenza, una vista medica. Al suo ritorno ho chiesto come era andata ma dal suo racconto ho capito non era stata a questa visita; costretta dalle mie insistenze ha confessato che si era vista con un altro uomo (non sessualmente). Ebbene, senza dilungarmi troppo nella spiegazione, mi ha confessato di averlo voluto vedere e anche di continuare a vederlo, solo per dialogare, per capire come quest’uomo può turbare la sua vita e di conseguenza anche la nostra. Da premettere che lei di me non si lamenta, che non poteva pretendere di meglio da un uomo: presente, innamorato, intelligente e tutto il meglio che si possa dire e che diverse amiche le avevano detto di essere fortunata ad aver trovato un uomo così. Qui scatta la mia confusione. Perché tutto questo? Non so come comportarmi. Ho subito detto che sarei andato via di casa, che non accettavo questa situazione.Non posso pensare che lei torni più tardi dal lavoro perchè sta “dialogando” con l’altro, ed io a casa con i bambini e preparare anche la cena.Vorrei fargli provare la sensazione di non avermi più in modo che lei potesse capire meglio, ma i figli?
Non so cosa fare può darmi un consiglio? (Da premettere che l’uomo in questione lavora nello stesso stabile di mia moglie anche se durante il lavoro possono parlarsi raramente, a detta di lei).Potrei capire che se avessero lavorato insieme nel tempo sarebbe potuto nascere qualcosa, ma parlandosi 5-10 minuti
alla settimana, cosa è successo?
Quale potrebbe essere il mio migliore atteggiamento? Mi scuso per la lunghezza della lettera e spero di essere stato abbastanza chiaro. La saluto con speranza. Giuseppe
Gentile Giuseppe,
Complimenti anzitutto per la sua autostima, che non la fa mettere nemmeno per un istante in discussione… Lei sarà pure un uomo perfetto, ma se sua moglie vuole ‘dialogare’ con l’altro, evidentemente c’è qualcosa che non va nel vostro rapporto. Noia? Routine? Mancanza di dialogo, di stimoli, di divertimento? Di complicità? Di passione? Di piacere sessuale? A lei trovare le risposte. In ogni caso è ovvio che sua moglie non possa essere davvero innamorata di un uomo che vede 5-10 minuti a settimana: si tratta sicuramente di una infatuazione. Probabilmente, parlandoci di più, potrebbe rendersi conto di aver preso una cantonata.
Lei dunque, in questo momento così delicato, per salvare la sua famiglia, dovrebbe a mio avviso evitare di essere comprensivo, rimproverarla, minacciarla. Semplicemente dovrebbe evitare di parlarne. Siccome l’amore non si compra, né lo si può pretendere da chicchessia e poiché è suo interesse in questo momento riportare ‘a casa’ sua moglie, se non altro per evitare ai figli il trauma di una inutile e sciocca separazione, cerchi di fare del tutto per riservare alla sua donna attenzioni e coccole: guardate le foto dei bambini piccoli, di quando eravate fidanzati ecc. per rinforzare il senso della vostra unione, ma soprattutto fate progetti per il futuro, ritirate fuori i sogni che avete sepolto nel cassetto, rispolverate la vostra complicità, provate, quando fate l’amore, ad accarezzarvi lungamente, come forse non fate da tempo.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
STUPENDA STORIA D’AMORE
Ho purtroppo da qualche giorno concluso una stupenda storia d’amore. Il mio lui si è spaventato per l’impegno che stava comportando tutto. Non si sentiva pronto. Abitiamo in due città diverse, la lontananza ha contribuito molto al distacco. Mi sento distrutta, completamente vuota, come se mi avessero strappato tutti gli organi, il mio respiro è letteralmente spezzato. In tutto questo ho iniziato a fare dei sogni molto strani. Ho sognato una coppia di cavalli distesi a terra, apparentemente morti, con accanto il loro puledrino, morto anche lui. Mentre mi avvicino a loro i due cavalli si alzano, mentre il loro puledro era realmente morto. Un altro sogno molto particolare è stato quello di coltivare con molta cura una piantina di basilico dentro un piccolo vaso. Può aiutarmi a capire quale è il messaggio che il mio inconscio sta cercando di inviarmi e che io non riesco a recepire? La ringrazio infinitamente per la sua attenzione e spero di poter ricevere un suo consiglio prezioso.
Lorena
Cara Lorena,
Come ho detto tante volte in questa rubrica, non è serio analizzare un sogno se non si conosce nulla della vita del sognatore: come si fa ad associare vissuto, desideri e simboli? Un’interpretazione molto generale potrebbe essere quella di aver perduto la progettualità futura. I due cavalli ‘anziani’ infatti possono sembrare morti, ma ognuno poi può rialzarsi e cercare un’altra strada: ciò che è definitivamente morto è il sogno di unire il proprio destino in un progetto comune (rappresentato dal cavallino morto). Credo che ogni storia d’amore che finisce lascia una ferita, specialmente se questa storia era davvero ‘stupenda’. Ci vorrà del tempo per elaborare il lutto di questa perdita. Mi permetta però una provocazione: come faceva ad essere una storia ‘stupenda’ con un tizio che non si sentiva pronto di amarla, che era ‘spaventato’dalla banale difficoltà rappresentata dal vivere in due città diverse? E’ sicura di non averci guadagnato al libertà di potersi scegliere un uomo capace di spaccare le montagne per venirla a trovare?
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
MI AUTODISTRUGGO
Vorrei poter dire di essermi imbattuta nel suo indirizzo per puro caso ma in realtà non è così. Mi trovo in un momento della mia vita dove in apparenza tutti credono che io stia bene e sia felice e sinceramente io non sto facendo niente per dissuaderli da questa convinzione, ma la realtà direi che è tutta un’altra. Se devo essere sincera sono una persona molto fortunata, ho una famiglia meravigliosa amici, sono carina quindi piaccio, ho raggiunto in quest’ultimo anno la condizione fisica migliore perdendo qualche kg,mi sono laureata a 24 anni, faccio il lavoro per cui per anni ho studiato, viaggio, quando decido di ottenere qualcosa mi impegno sino a farcela. Insomma niente di cui lamentarmi. Se non fosse che.. non è facile da spiegare.. Da tempo è come se qualcosa si fosse inesorabilmente spento in me faccio fatica ad essere felice è come se tutto mi scivolasse addosso. Tre anni fa ho conosciuto lui uscivo da tre anni di storia e stavo vivendo un momento di rinnovamento personale meraviglioso. Non è stato un colpo di fulmine, ma l’amore non ci ha neanche messo tanto a sbocciare. L’amore più grande che io abbia mai provato, il vero amore, non mi serviva niente se non avere lui nella mia vita. Ma le favole purtroppo nella realtà non esistono e così comincia una storia fatta di tira e molla che ogni volta è come mi portano via un po’ di me stessa.
La prima volta mi ha lasciato dopo poco che eravamo insieme, sa vacanze separate, paure, timori, non ci si conosceva bene… ma dopo qualche mese un caffè fu galeotto e ci siamo ritrovati. Tutto bene, anzi meravigliosamente per un anno e mezzo, poi io comincio a lavorare prima di laurearmi, una situazione orrenda che mi opprimeva ogni giorno che passava sempre di più e che minava tutte le mie certezze, cercavo di portare avanti tutto, ma lui di nuovo mi lascia. La disperazione, il dolore che ho provato è ancora così vivo in me che faccio fatica anche a ricordalo. Decido di lasciare il lavoro (e questo non centra niente con lui) e decido di andare 2 mesi in America da sola per ritrovare me stessa. Mi privo di un’estate con le persone a cui tengo e me ne vado per vivere un’esperienza che è stata per me fondamentale, che mi è molto servita, ma che mi ha anche fatto conoscere la vera solitudine e non perché non avessi persone intorno a me la solitudine io ce l’avevo dentro. Lui nel frattempo si fa risentire, ma quando torno niente è
cambiato. Ricomincio a fare la tesi e forse il troppo stare da sola chiusa in casa davanti a un pc non mi ha fatto tanto bene: quando non studiavo piangevo, quando non piangevo vivevo in una sorta di apatia. Ecco che a novembre però ci rivediamo, lui mi dice di aver capito tante cose e ricominciamo. Di nuovo amore, di nuovo tutto bello…anzi no…nonostante io avessi ottenuto quello che volevo bastava un cambio del tono della sua voce per farmi morire di terrore. Per cosa? L’essere lasciata. Ad Aprile mi laureo e una mia amica mi offre di andare con lei a S.Domingo per festeggiare ed ecco che mentre sono via lui torna in crisi. Torno lo raggiungo praticamente immediatamente e lui mi lascia. Come sono stata è difficile da piegare…innanzitutto non cercavo negli altri nessun tipo di conforto perché a questo giro sentivo di essermela cercata e quindi non ce la facevo a piangere sulle spalle altrui. Ero arrabbiata col mondo,l’universo con me stessa ma non con lui. Non sono mai riuscita ad odiarlo, neanche un minuto. La rabbia l’ho fatta diventare la mia forza per alzarmi la mattina, quando non ce la facevo. Io che della comprensione delle azioni altrui, avevo fatto una mia massima di vita ero diventata cattiva, cinica, categorica e la comprensione era diventata una di quelle cose che odiavo. Ma nello stesso tempo agli occhi degli altri ero allegra, spumeggiante e in piena forma. Passano i mesi e il mio umore è altalenante, gioia, dolore, disperazione, euforia, si alternano a volte nello spazio di una sola giornata. A ottobre lui mi cerca, ma questa volta ce la voglio fare e mi nego. A novembre i giù diventano troppi, vivo un momento di solitudine e così cedo: ci vediamo. Tutto bello tutto perfetto. Credo che questo si possa definire veramente l’inizio della fine. Ci vediamo ogni tanto, stiamo bene, finiamo a letto e poi lui mi parla delle sue paure, di come gli manco, di come si riinnamorebbe di me, ma sa che poi andrebbe a finire tutto male.. bla .. bla.. bla. E io? Non rispondo, faccio finta che questa situazione sia perfetta così una volta gli ho anche detto che non lo amavo più! Questo è il quadro più semplice che potevo farLe della mia complicata storia e mi scuso per la lunghezza. I miei problemi sono di due tipologie. 1-Ho 25 anni sia quando lui era di nuovo sparito che ora, non riesco a provare interesse per nessun ragazzo che non sia lui. Ci ho provato a uscire con qualcuno, mi sono anche lasciata baciare, ma niente il vuoto, non una emozione, non un battito di cuore o almeno una pura e semplice reazione fisica. Per 6 mesi nessuno è riuscito a farmi provare qualcosa. Mi sembra di essere morta. 2-Lui. Perché non riesco a smettere di vederlo? Fino a che punto è amore a fino a che punto sta diventando un’ossessione? Stiamo andando da qualche parte o mi sto solo lanciando in una folle corse che mi porterà ad autodistruggermi? A volte il solo fatto di provare amore per lui riesce a scaldarmi il cuore, mi rende felice, mi fa sentire piena. Perché una persona come me che ha tutte le carte in regola per poter essere felice si trova in una situazione del genere? Perché senza di lui tutto perde di senso? Sono combattuta e questa guerra dentro di me mi sta…. Non so neanche come definirlo… Vorrei solo sapere cosa devo fare. La ringrazio per il solo fatto di avermi ascoltato e nell’attesa di ricevere una sua risposta la saluto cordialmente.
Selly
Cara Selly,
Per par condicio, una lunga lettera richiede una risposta breve. La risposta è che, quando il paziente è morto non serve a nulla l’accanimento terapeutico. Questa storia d’amore è finita ed è inutile tentare di rianimarla. Se continuerà con lui non si ‘autodistruggerà’come in un feuilleton di primo novecento: perderà solo del tempo. Coraggio, esca dal tunnel.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
NON RIESCO A PERDONARE
non riesco a perdonare il tradimento di mio marito. Non riesco ad aprire la porta di casa ed andarmene (per motivi economici e affettivi) e non riesco a convivere con questo dolore (sono passati ca. 15 mesi).Desidero spesso morire per non sentire dentro me la sofferenza, l’odio per la persona con cui mi ha tradito che è stata anche molto crudele con me dicendomi tra
le altre cose, che lui non mi ha mai amata (20 anni insieme) e invece con
lei era tenero e affettuoso (sono stati insieme contemporaneamente al mio
matrimonio ca.5 mesi).Che posso fare? mi aiuti per favore…
Nadia
Cara Nadia,
L’altra” le ha sicuramente detto quelle cose perché non è riuscita completamente nell’intento di manipolare suo marito a suo piacimento, per cui attribuisca a quelle parole il peso che meritano. Ora però lei deve reagire, regalandosi parte delle attenzioni che prima riservava solo a suo marito. E’ una forma di ‘narcisismo sano’, che aiuta nei momenti di difficoltà. Per il momento dunque si butti dietro le spalle questa dolorosa esperienza e non cerchi di ruminare troppo sui sentimenti che tutto ciò le ispira (dolore, sofferenza, odio). Tutte le ferite, anche quelle psicologiche, devono avere il tempo per rimarginarsi, dopo di che verrà il tempo delle decisioni e delle scelte.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
LA “LEGGEREZZA” DELL’ANIMO
Non ho un’idea ben chiara dei motivi per cui le scrivo, ma sono consapevole del fatto che non devono essere per forza definiti alcuni problemi per essere tali. I turbamenti e le ansie sono una costante nelle mia vita, non esistono momenti vissuti serenamente o con la “leggerezza” dell’animo anche quando apparentemente tutto va bene. Ho un rapporto con una donna splendida, procedo nell’ambito del lavoro, ma ho sempre le spalle alte dalla tensione che mi porta ad avere continui mal di testa e senso di sfinitezza. Sono ritenuto una splendida persona, molto intelligente e piena di risorse, ma l’insicurezza e il senso di inadeguatezza e di inferiorità costituiscono una gabbia che non mi fa uscire, se non ogni tanto con delle forzature incredibili. Sono sessualmente sano nel senso di “normale”, non ho deviazioni di nessun genere o manie o ombre da nascondere di rilievo.Ma appunto, se ce ne fossero e fossero la causa del mio mal di vivere e della inquietudine costante ?Mi sembra che la serenità (non parlo di gioia…non mi interessa) sia sempre più avanti nelle mille porte che apro e delle esperienze che faccio.
La saluto cordialmente.
Giuseppe
Caro Giuseppe,
Questo stato di leggera ansia che lei vive quotidianamente sta ad indicare che in fondo non
è vero che tutto sta procedendo come lei vorrebbe. Dalla sua analisi tuttavia non emerge alcun punto debole al quale poter attribuire la responsabilità di questo suo male di vivere, se non per il generico senso di inadeguatezza e di inferiorità che ogni tanto la assale. Direi che le farebbe molto bene poter compiere un viaggio alla scoperta di sé con uno psicoterapeuta che l’aiuti a trovare la chiave di lettura della sua vita e a dissipare le tensioni che si manifestano con i continui mal di testa. Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
CURIOSA DI SAPERE
Ho un grosso problema, sto con un ragazzo da 10 anni e che amo tantissimo, desidero un figlio con lui, però l’ ho tradito. Non so perché e non vorrei mai averlo fatto. Non ho saputo resistere. In tutti questi anni non ho mai smessodi amarlo anche se la monotonia si è un po’ fatta sentire. Nell’
ambiente sportivo che frequento ho conosciuto uomini attraenti che mi hanno chiesto di uscire ed è successo che dai oggi e dai domani ho fissato un appuntamento. Ero solamente curiosa di sapere come erano a letto e appagata di me stessa perché mi sentivo piena di attenzioni forse solo per un unico fine da parte loro. Ho avuto 4 storie, la prima con quello che mi piaceva da molto tempo ma una sola serata, la seconda limitata ad una serata dopo una cena. La terza per due volte con uno che poi aveva un carattere che non apprezzavo, e l’ ultima che è stata la più intensa sessualmente per circa 3 mesi. Il tutto è durato 4 anni,adesso ho deciso di smettere con questa vita parallela anche se ne ho nostalgia, ma voglio stare con il mio ragazzo e creare una famiglia con lui.Non riesco a capire perché ho avuto questo comportamento, sono appagata tuttora della mia vita di coppia anche sessualmente.
Non ho mai provato niente per le persone con cui sono stata ho solo avuto voglia di fare sesso con loro e basta.Non so come posso andare avanti, ho paura che mi ricapiti, anche se ho smesso di frequentare quell’ ambiente, mi dia un consiglio su come superare questo mio comportamento e perché è capitato. Grazie
Lucia
Cara Lucia,
Lei si sta chiedendo ossessivamente ‘perché’ lo ha tradito e sembra non rendersi conto che la cosa anomala non è il tradire, che è la cosa più banale che si possa fare, ma lo scegliere consapevolmente di NON tradire, nonostante nella propria coppia i momenti di noia superino i momenti di gioia. Lo stare insieme dà sicurezza, fiducia nel futuro, senso di protezione. Tutto questo però uccide la passione, che reclama il rischio, il mistero, l’insicurezza, la curiosità.
Dunque, in qualsiasi coppia, dopo un po’ insorge questo desiderio di andare a scoprire cosa c’è dietro la porta di casa. Non tutti tradiscono: molte persone decidono di concedersi solo delle fantasie, senza passare all’atto. In qualche modo anche per lei è stato così: da una sola serata infatti lei non ha certo capito che tipo di uomo ha frequentato ed ‘amato’, seppure per poche ore. Evidentemente a lei non interessa conoscere approfonditamente altri uomini, ma ha bisogno di crearsi dei ricordi, delle piccole trasgressioni, che servono ad alimentare il suo immaginario erotico quando è con il suo ragazzo, che sarà pure, in prospettiva, un buon marito ed un buon padre, ma che manca di carica erotica e di imprevedibilità.
Bene: visto che lei ha capito tutto ciò, ora non le resta che modificare questa situazione, in modo che le scosse elettriche nel vostro rapporto di coppia incomincino a svilupparsi da un generatore interno, anziché esterno. Ad esempio da lei.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
ATTRATTO DAI PIEDI
Mi chiamo Mimmo , ho 31 ,anni , confesso che vivo la mia vita sessuale in maniera anomala , sin da quando ero ragazzino ero attratto dai piedi sia delle ragazze che dei ragazzi , invece adesso mi piacciono le donne ,ma mi eccitano i bei ragazzi ,e sopratutto sono attratto moltissimo dai piedi non so perche mi puo accadere una cosa simile , mentre fino ad oggi o fatto solo sesso orale o imparte con donne e uomini , ad esempio non o fatto ancora sesso completo e mi fa paura , farlo , anche perche mi troverei impreparato , a diciasette anni o leccato per la prima volta i piedi a mio cugino , e questo rapporto e durato per due anni, lui e un anno piu grande di me, mentre le altre occasioni sono state solamente con prostitute e prostituti la mia sola richiesta sono stati sempre i piedi , mentre altri rapporti con ragazze solo baci e qualche toccata , ma questo mio malessere sta limitando le mie prestazioni sessuali, è un casino , io vivo sessualmente per i piedi , a volte appena vedo qualcuno a piedi nudi , specie in estate , quando tutti usano gli infradito io ne soffro , mi si attizza il pene , sono molto malato , non lo so, e come posso uscire fuori .
Caro Mimmo,
la lunga lettera che ha scritto esprime in maniera completa il profondo disagio che vive. Mi chiedo come mai non abbia ancora pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a liberarsi da questa ossessione feticistica, per orientare il suo interesse su una persona completa, uomo o donna che sia.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
ANDARE DALLO PSICOLOGO
Mia moglie è una donna eccezionale, ma da sempre afflitta da paure, stati ansiosi che nel tempo sono andati acuendosi. il primo figlio, il ritorno al lavoro, la morte prima di mio padre e poi di suo padre, i problemi sul lavoro e di famiglia, la portano spesso a stati di ansia, con palpitazioni (in passato) ma soprattutto con paure immaginarie che si aggravano nel tempo. Per es. il tumore del padre che lo ha portato alla morte ‘ha indotta a pensare che anche lei avesse un tumore simile e solo dopo tante visite si è tranquillizzata. ancora: la notizia al telegiornale di una mamma che è impazzita e ha ucciso il figlio l’ha fatta cadere da 5 giorni in uno stato di ansia che la porta a pensare che anche lei abbia una malattia mentale che può portarla a fare del male ai bambini. io per il lavoro che faccio non posso starle vicino. lei ogni pomeriggio va via di casa perché vuole distrarsi e non
cadere in questo stato di confusione mentale (la mattina va al lavoro). Da tener conto che anche quando eravamo fidanzati aveva paura dei tumori delle malattie in genere e alla notizia di qualche malattia del genere “si procurava” gli stessi sintomi per giorni e giorni. ora la cosa si fa più frequente e mi preoccupa. cosa possiamo fare? a chi rivolgerci? non è facile farle accettare di andare dallo psicologo, magari un supporto on line o telefonico potrebbe aiutarla a capire.
vi prego aiutatemi…
Giovanni
Caro Giovanni,
Dalla situazione che mi descrive, sua moglie sta attraversando un momento di difficoltà esistenziale, che ha riacceso il sintomo ipocondriaco che la accompagna da tempo. L’ipocondria è caratterizzata proprio dalla paura di ammalarsi e dalla percezione su sé stessi dei sintomi delle varie patologie letti sulle enciclopedie mediche, o ascoltati nei racconti di chi ne soffre realmente. Purtroppo la vita ha voluto che sua moglie sperimentasse proprio da vicino esperienze molto traumatiche dovute alle malattie di persone a lei care, che hanno acuito i suoi sintomi.
Per prima cosa consiglierei a sua moglie di usufruire dei consigli di uno psicologo, che possa seguirla quando le crisi si fanno più acute, come in questo ultimo periodo. Potrebbe dirle, per convincerla, diverse cose. Ad esempio, che lo psicologo è sempre più una figura che aiuta nella prevenzione piuttosto che nella cura di persone che hanno problemi patologici, oppure puntare sui figli, cui sua moglie tiene sicuramente molto e dirle che lo fa per loro: per farli crescere serenamente ed in perfetto equilibrio psicologico. Mi sembrano argomenti abbastanza convincenti: ci provi!
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
BLOCCO D’AMORE
Sono qui per salvare un amore tra me e la mia ragazza. Un amore che lei ha bloccato dovuto a cause ancora ignote ma credo solo spiegabili tramite psicoanalisi.Parlo di Lei (la mia ragazza 23 anni) : ha avuto una difficile infanzia,la madre è stata abbastanza presente forse troppo nella sua vita ed all’età di 8 anni è capitato un bel trauma.La madre,dopo 10 anni di matrimonio, si è separata dal marito perchè amava un altro e ovviamente la vita della mia ragazza è cambiata radicalmente. La mia ragazza è andata vivere con il padre insieme al fratello in un’altra casa rompendo le amicizie.I rapporti con la madre si sono rotti e ancora oggi sono difficili, con rimorsi, anche se la madre vorrebbe ristabilirli. Purtroppo nemmeno con il padre ha molto dialogo.Forse per questo a volte lei è forte , emotiva o lunatica. Il problema è questo:A 18 anni ha avuto la prima vera storia d’amore troncata dopo due anni senza un motivo reale, non sentiva più amore ed era confusa senza capire. La seconda storia ha avuto gli stessi effetti(sempre dopo due anni), anche se credo dovuti al diverso carattere del suo ragazzo.La terza storia è stata con me e ci siamo amati serenamente, se non per due volte che mi sono fatto troppo sentire(per cercarla quando non la sentivo) e lei si allontanava da me.Finchè tre mesi fa un blocco d’amore di lei mi ha fatto impaurire e mi ha reso sempre più angosciante rendendo sempre più difficile il nostro rapporto d’amore anche se noi due stiamo bene insieme e parliamo senza contrasti.Lei dice che è come vedere da fuori la sua vita e non la vive a pieno, non da il massimo che sente.
Se serve io sono di carattere molto sensibile ,distratto,ero povero di spirito ma ultimamente forte e determinato, ho sofferto molto un passato difficile e privo d’amore, sono Cristiano ed ho una mentalità aperta.
Ciò che ha alimentato il blocco d’amore in tutti i rapporti, credo, sia il continuo cercarla quando lei non si fa sentire.
Il blocco credo sia dovuto alla rottura del rapporto precoce e traumatico con la madre (leggendo Bowlby “una base sicura”), ma volevo una conferma e se possibile un aiuto importante per la nostra vita.
Grazie per avermi ascoltato.
Un cordiale Saluto.
Dante
Caro Dante,
Tu scrivi perché, dici, vuoi salvare il tuo rapporto. A mio parere, paradossalmente, per salvare questo amore tu non dovresti fare assolutamente nulla, perché il tuo eccessivo attaccamento alla ragazza, il tuo modo di cercarla quando lei non si fa sentire, a quanto pare ha l’unico risultato di allontanarla sempre più da te. C’è però un consiglio che sento di poterti dare ed è questo: la tua ragazza cerca sicurezza, stabilità, ma apparentemente nulla intorno a lei le sembra capace di offrire queste caratteristiche. E’ stato così con i suoi genitori, con i suoi precedenti ragazzi ed ora sembra quasi che ti stia mettendo alla prova. Tu devi mostrarti molto sicuro di te, certo del vostro amore; devi mostrarle di avere fiducia in lei anche quando non c’è, devi fare progetti per il vostro futuro ed insomma apparirle quella roccia che lei sta cercando per la sua vita. Provaci: dovrebbe funzionare.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
MANCANZA DI RECIPROCITA’
In età matura (ho appena compiuto 51 anni) sono giunta alla motivata conclusione che le mie relazioni interpersonali sono molto insoddisfacenti per due ragioni fondamentali : mancanza di reciprocità (non ho successo con la gente e infatti ho pochissimi amici che non mi cercano quasi mai) e comunicazione faticosa dovuta al fatto ricorrente che molto spesso, quando parlo, vengo interrotta prima che abbia avuto modo di esprimere il mio pensiero e quindi di comunicare il mio messaggio. Tenuto conto delle ragioni che io ritengo responsabili delle mie difficoltà di relazione e quindi della mia solitudine, vorrei sapere quanto questo particolare tipo di ragioni (in base alla Sua esperienza clinica) possa essere la conseguenza di miei errati stili di comportamento e, in caso affermativo, vorrei ricevere spiegazioni al riguardo.
RingraziandoLa per l’attenzione che vorrà dimostrarmi La saluto cordialmente
Mirella
Cara Mirella,
Il suo è sicuramente un problema di comunicazione, ma più che di questo credo che dovremmo parlare di un bisogno forse eccessivo di attenzioni da parte sua, probabilmente dovuto a carenza d’affetto. Infatti, i rapporti che abbiamo con gli altri, difficilmente sono così appaganti come idealmente vorremmo averli: tutti hanno fretta, pochi ascoltano realmente, pochi si fanno sentire se non siamo noi a cercarli per primi. Del resto, dare sempre la colpa agli altri non aiuta, perché come spesso mi trovo a dire, noi siamo ‘gli altri’ per gli altri…
Il consiglio è quello di cercare di cambiare il suo stile di pensiero e cominciare a pensare che, per piacere agli altri bisogna rendersi piacevoli ed interessanti, bisogna sorridere molto e per primi, bisogna cercare di non richiedere attenzioni continue e profonde anche a persone che sono dei semplici conoscenti. Forse i suoi discorsi sono interessanti, ma troppo lunghi: cerchi di sintetizzare gli argomenti in poche parole e poi, sorridendo, ceda la parola all’altro, lo ascolti attentamente e poi continui con il suo discorso, magari facendo riferimento a quanto l’altro le ha detto.
Per risolvere questi problemi di comunicazione non ci vuole molto: su internet o in libreria potrà trovare molti validissimi consigli. Quello che secondo me invece dovrebbe cercare di approfondire è questo bisogno di attenzioni, che forse richiede un approccio diverso.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
SEDUZIONE
Gentile Dottore,
ho una collega che quando parlo con lei tende a reclinare da un lato la testa e ad accarezzarsi ed attorcigliarsi continuamente una ciocca di capelli. Può essere un segno di attrazione verso di me?
Grazie, cordiali saluti.
Axel
Salve Axel. Sicuramente si tratta di un gesto di seduzione abbastanza esplicito, ma per una giusta decodifica del messaggio che le invia la sua collega occorre tenere conto anche del contesto in cui questa persona compie questo gesto. Infatti, la conoscenza dei principi della comunicazione interpersonale ed in particolare le regole del linguaggio non verbale forniscono importantissimi strumenti per comprendere le persone che ci sono intorno: l’importante è non pensare che le cose stiano SEMPRE così come le abbiamo apprese, con le tante semplificazioni e banalizzazioni che la divulgazione di opere scientifiche spesso comporta.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
ESCE CON LUI MA AMA ME
Volevo avere qualche consiglio da Lei per recuperare un rapporto di coppia,ormai da circa 20gg. quasi chiuso da parte di Lei. Lei appunto che è stata innamorata persa di me x 2 anni,ha lottato x avermi contro tutti e tutto(genitori,amici,ecc)..in quanto io più grande di Lei di 10 anni e fidanzato già con un altra ragazza (l’ha saputo fin dall’inizio)…Io che più volte ho cercato di chiudere il rapporto ma dopo le reazioni di Lei(pianti,minacce di farla finita,pedinamenti vari sotto casa) non ci sono mai riuscito,forse dopo 2 anni nel momento che avevo deciso di avvicinarmi più a Lei,e forse ormai già ne ero innamorato, ma dato la mia situazione,non riuscivo ad accettarlo e lo negavo anche a me stesso,quindi proprio nel momento che io mi avvicinavo a Lei,e Le comunico che sono pronto ad affrontare tutto e tutti….lei mi dice che stà con un altro!! Poi mentre è con questo”Lui” mi dice di stare tranquillo,che è un uscita così,tanto per, e che ancora mi ama che farebbe tutto x me…..che farebbe anche subito un figlio. Poi una sera passando sotto casa sua trovo Lei e questo”Lui” ….io ero in auto poi Lei mi nota e vedo che lo dice anche a “Lui”…aspetto qualche minuto e Lei scende dall’auto di Lui ed entra nel portone di casa…così deluso me ne vado…..dopo circa una mezzora ricevo un suo SMS che dice: …Sparisci x sempre dalla mia vita!..da quel momento io ho continuato invano a chiamarla,sono andato sotto casa sua lei non mi ha voluto parlare però io Le avevo scritto della lettere che Le consegnai,le ho mandato delle rose dove lavora….che altro posso fare?…non riesco a rassegnarmi perchè fino a qualche ora prima dell’sms mi aveva detto tutte quelle cose carine e mi disse anche……che quando stava con Lui pensava a me!..-.-che è successo?…..potrebbe essere stata fatale questa volta una forzatura della mamma,visto che mi aveva detto che questa persona l’ha conosciuta tramite suo Zio?….i genitori ovviamente non mi possono vedere,ma Lei ha sempre lottato ,possibile che ora che io sono pronto Lei si innamora di
un’altro?….adesso sembra che Lei ha come una maschera poichè ha cambiato totalmente atteggiamento nei miei confronti!!come è possibile,,,,La prego mi aiuti altrimenti divento pazzo….ma una ragazza di 22 anni può essere innamorata e poi un’ora dopo non esserlo più_?
Devo sottolineare anche che tutte queste dimostranze in precedenza non le avevo mai fatte.Grazie anticipatamente dell’aiuto!
Gianni
Caro Gianni,
Premesso che la sua storia, per quanto ricca di particolari, non è abbastanza chiara per poterle dare un consiglio con cognizione di causa, a me sembra che la vicenda poco abbia a che fare con l’amore, da parte di entrambi. Infatti, se lei fosse stato davvero innamorato, probabilmente sarebbe riuscito a lasciare la sua ex con maggiore convincimento ed in minore tempo. D’altra parte, anche questa ragazza potrebbe essere stata effettivamente invaghita di lei, ma due anni sono lunghi da passare e probabilmente, in questo periodo ha avuto modo di riflettere ed anche… Di uscire con altre persone. Non possiamo sapere cosa possa essere successo nella sua testa: sta di fatto che al momento attuale la ragazza non è sicuramente più interessata a lei e lei farebbe bene a non pensarla più. Del resto, la ragazza era anche molto giovane e questa differenza d’età può essere a volte un ostacolo per un rapporto che vuole durare nel tempo. Forse è stata la sua fortuna che sia andata così : si guardi intorno fra le sue coetanee e vedrà che sarà più facile comunicare e comprendersi.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
FARSI DEL MALE
Ho 17 anni e ne ho passati 5 a farmi del male.
A 12 anni ero ossessionata dal cibo,e lo sono ancora,ma va meglio di prima:ora non conto le calorie di ogni cosa che mangio,non mi ammazzo di ginnastica e soprattutto riesco a parlarne!
Dopo quel periodo ho passato due anni tra i letti dei ragazzi che conoscevo,lo facevo per ripicca verso il mio ex, perchè non mi sentivo accettata e più mi insultavano più continuavo! Ho smesso solo quando ho detto no ad un ragazzo e lui mi ha buttato per terra,togliendomi i pantaloni e la maglietta…sono riuscita ad uscire da casa sua,ma ora non mi fido più di nessun ragazzo e soprattutto per tornar a letto con un ragazzo ho aspettato quasi un anno!
Ma non poteva andar bene:la penetrazione mi fa male e alle volte non entra neppure.Sono stata da un ginecologo e dice che è tutto apposto,così mi ha consigliato di andare da uno psicologo e non lo mai fatto per pigrizia poi avrei paura di scoppiare in lacrime davanti a uno sconosciuto! Mi ero calmata con il mio autolesionismo inconscio,ma poi ho scoperto quanto mi tranquilizzasse, quanto mi facesse sentir viva tagliarmi le braccia e non ho più smesso.Ora che è estate mi massacro le gambe,la pancia con pinzette e aghi…vorrei essere solo più superficiale e leggera e avere una vita affettiva/sessuale da ragazza di 17 anni…cosa mi consiglia??
Nicole
Carissima Nicole,
Non dici una parola sulla tua famiglia e poiché hai detto che quando qualcosa ti fa particolarmente male non riesci nemmeno a parlarne, presumo che i tuoi rapporti familiari non siano stati dei migliori e che le cose non si siano ancora stabilizzate.
Per rispondere alla tua domanda, cosa ti consiglio di fare, la mia risposta è senz’altro quella di cercare un aiuto psicologico. Infatti, cara Nicole, le esperienze disastrose che hai vissuto ti hanno sicuramente insegnato molte cose della vita, ma non per questo puoi pensare di farcela da sola. L’intelligenza spesso non basta e, soprattutto, non aiuta. Infatti, un eccesso di introspezione, un’importanza eccessiva data ai propri pensieri pessimistici e depressivi può portare una persona all’autodistruzione, come succede a te. A volte imparare a dirigere il pensiero verso aspetti più marginali dell’esistenza, imparare a godere realmente delle piccole e grandi cose della vita può essere di grande aiuto nel vivere gli avvenimenti con maggiore equilibrio e forza interiore.
Sei andata a letto con tanti ragazzi, ma solo per provare dolore e umiliazioni: cosa può importarti di piangere davanti ad uno ‘sconosciuto’? Per quello ‘sconosciuto’ non sarai né la prima, né l’ultima che si comporta così, saprà cosa dirti, come consolarti, ti aiuterà ad uscire dal tunnel e poi… Per fortuna è uno ‘sconosciuto’ e quando ti sentirai meglio potrai tornartene alla tua vita, senza dover rendere conto delle tue scelte a nessuno, se non a te stessa. Non sciupare i tuoi diciassette anni !
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
TROPPO CORTEGGIATA
gentile dottoressa volevo dirle che la mia ragazza viene sempre corteggiata, ci provano sempre lei è molto solare piace fare amicizia ma nn mi ha mai tradito mi dice sempre tutto. io dopo l’ennesima volta che ho sentito che un ragazzo ci ha provato sono andato incadescenza gli ho detto che nn doveva dare confidenza perchè gli uomini iniziano per l’amicizia per poi provarci….ma nn è che si risolve cosi difatti lei si è scocciata di me sono pesante ha detto e nn mi ha perdonato ..cosa devo fare io la amo da morire nn voglio perderla
Gigi.
Caro Gigi,
Se la sua ragazza è molto solare, le piace fare amicizia ed essere corteggiata, come può pensare di poterle cambiare il carattere? Credo che una persona così potrebbe costringersi a subire delle continue auto-censure solo per motivi assolutamente inevitabili. Se lei l’ama da morire e non vuole perderla, cerchi piuttosto di cambiare carattere lei: sia meno geloso e pensi positivo: non è mica sempre vero il proverbio che dice che a pensare male ci si azzecca sempre !
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
UN PO’ DI PACE
Ho visto sul sito un’intervista all’Avv. Bernardini de Pace, della quale ho letto il libro Separiamoci Insieme, vorrei avere qualche consiglio in merito al percorso che devo intraprendere per dare un pò di pace alla mia vita: ho sposato un uomo che si è rivelato insensibile alle questioni familiari, dispotico e per nulla comunicativo all’interno della casa (non così all’esterno dove ha una vita sociale e politica molto attiva).
Siamo sposati da 16 anni abbiamo due figli ed un lavoro, purtroppo, in comune (siamo due commercialisti).
Per quanto negli ultimi anni mi sono creata, per uscire da una profonda depressione diagnosticata e curata da specialisti, un’attività parallela continuo ad essere terribilmente bulimica e sempre malinconica perchè vorrei che le cose cambiassero, che mostrasse un pò più di rispetto per me, che anche soltanto mi parlasse di tanto in tanto o mi telefonasse (così come fa coni suoi amici) che pensasse a me ed ai ragazzi come una parte della sua vita e non, come sembrerebbe, un peso, un fastidioso contrattempo (non vuole mai portarmi fuori ma è sempre disponibile ad uscire con colleghi o camerati, non partecipa alle cene con miei amici nè si lamenterebbe se io non partecipassi alle sue cui mi degna di estendere l’invito, forse perchè tutti sono in famiglia, e non vuole essere infastidito da qualunque problema di vita quotidiana io gli ponga sempre pronto a decidere lui per tutti, se la cosa lo tange ovviamente, senza ascoltare ragioni di sorta e mortificando soprattutto il figlio maggiore (15 anni) che manifesta un forte disagio andando male a scuola, mentendo senza necessità e chiudendosi sempre più spesso in se stesso.
Vi chiederete cosa ci stia a fare ancora in questa melma! Non so dare risposta, forse paura di affrontare la piccola comunità in cui vivo, le questioni economiche in comune (due studi, il mutuo, crediti non riscossi da clienti di entità elevata), il tenore di vita alto che ho sempre condotto, la paura di essere considerata una guasta famiglie senza reali motivazioni, la paura di non essere capita dai miei figli e di procurargli un dolore profondo e permanente e, quindi, di arredare danno alla loro personalità in via di formazione.
L’unica conseguenza è che continuo a girare tra diversi analisti, ahimè, senza grandi conquiste, a danneggiare il mio fisico senza tregua ed a vivere la mia vita a metà senza vedere, anche in prospettiva lontana, una qualche soluzione di continuità.
Mi chiedo di aiutarmi a capire quali passi io possa e debba fare.
Corinne
Cara Corinne,
Forse si tratterà di banali errori di battitura, ma uno psicologo non può non notare anzitutto questi due vistosissimi lapsus in cui è incorsa: il primo, ‘arredare’ anziché ‘arrecare’. Mentre parlava dei problemi dei suoi figli e dopo aver specificato il tenore di vita nel quale vive, le è probabilmente venuto in mente che anche arredare un’altra casa, ricominciare tutto da capo, non deve essere cosa semplice… Il secondo, forse ancor più significativo, è quel ‘mi chiedo di aiutarmi’: lei sta facendo turismo psicologico da uno studio all’altro, ma a mio avviso è ancora talmente difesa che nessuna psicoterapia può avere effetto su di lei. Se si rivolge ad un collega, deve sceglierlo molto bene e poi fidarsi, lasciarsi andare, lasciarsi curare. A me sembra invece che la situazione in cui vive sia abbastanza triste per lei ma, anche per eccesso di realismo e concretezza, dovuti forse ad una deformazione professionale, lei è altrettanto convinta nell’intimo che la situazione sociale ed economica in cui vive va conservata, per vari motivi, con le unghie e con i denti. Meglio dunque ingoiare rospi ed imbavagliare quella disperata ricerca di aiuto e di affetto che la sua bulimia, per il momento, copre.
Spero di averle offerto qualche spunto di riflessione.
La lascio facendole i migliori auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
STORIA TRAVAGLIATA
Da circa 7 anni sto con un ragazzo ed è sempre stata una storia molto travagliata ma altrettanto si tratta un legame molto solido e forte. Da qualche mese conviviamo, ma da un pò di tempo le cose non vanno bene. Il tutto è venuto da lui, sempre irascibile e poco propenso al dialogo; lui fondamentalmente non ha mai preso seriamente la convivenza. Poco tempo fa si è arrivati ad una rottura e da parte sua una non più convinzione del proseguimento della storia.
Dopo una breve pausa di riflessione in cui io mi sono allontanata da casa, ci siamo ricongiunti, con la promessa di arrivare presto ad una conclusione, parlando e stando insieme e sembrava che la cosa andasse bene e funzionasse sotto tutti gli aspetti. Abbiamo riscoperto amore e passione reciproco.
Fino a quando l’altro giorno lui mi ha confidato di avermi tradito sessualmente con un’altra, una scappatella, durante i giorni del mio ritorno a casa.
La cosa al momento mi ha sconvolta più che altro per il momento meno opportuno in cui accadeva.
Lui è pentito, si sente imbarazzato e sporco e non fa altro che chiedere scusa; non è mai successa una cosa del genere in passato.
Ora non so più cosa pensare o fare, sto impazzendo e la cosa mi sta iniziando a schifare più passa il tempo.
Cosa mi consiglia?
Serena ’80
Cara Serena,
La capisco: è una brutta esperienza. Però, come vede, questo tradimento negli effetti pratici ha portato del bene nel vostro ménage, permettendovi di ritrovare amore e passione. Forse il suo ragazzo, tradendola, si è accorto del suo valore e si è riavvicinato con maggiore buona volontà a lei, cercando di rimettere insieme i cocci del vostro rapporto. In un rapporto di lunga durata queste ‘crisi’, dovute ai tradimenti come ad altre forme di incomprensione, sono cicliche: non creda alla favola del Principe Azzurro e al ‘vissero felici e contenti’… Quello che forse il suo ragazzo poteva fare, era tenersi il suo segreto ed assumersi le sue responsabilità, per ciò che aveva fatto, invece di venire da lei a piangere ed a scusarsi, per farsi perdonare. In ogni caso, se lei pensa che questa persona sia una persona valida, con la quale instaurare un rapporto serio e duraturo, si goda questo bel momento d’amore, guardi al futuro e pensi positivo; se lui, già ora, le sembra un uomo di scarso valore, incapace di amare davvero, un uomo che altre prenderebbero solo ‘a saldi’… Non ci pensi su due volte: il mondo è una vetrina di buone occasioni.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
Consulenza online – Archivio storico di Psicolinea
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it