Conoscersi a fondo con il mandala
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Cosa è
Mandala è un termine sanscrito indicante un’immagine simbolica fondata sulle figure geometriche del cerchio e del quadrato, oppure un’immagine vivida, formata da oggetti e / o esseri. Il mandala consiste in una rappresentazione grafica del centro (il Sé di Jung).
Dove si trova
È presente nelle rappresentazioni culturali e religiose. Secondo Jung può apparire nei sogni e nelle visioni, o può essere creato spontaneamente, come un’opera d’arte.
Esempi di mandala
Esempi di mandala possono essere trovati in tutte le culture e religioni antiche. Il mandala in Oriente ha seguito la diffusione del buddismo e, in particolare, del tantrismo, dall’India a Giava, alla Cina, al Tibet, al Giappone ecc.
I mandala venivano tracciati a terra con polveri colorate, o dipinti, o potevano perfino costituire la pianta di edifici, come il celebre Borobudur di Giava; ne esistono infinite varietà, dalle semplici figure geometriche a quelli a forma di loto o di ruota, a quelli che sullo schermo geometrico innestano elementi di paesaggio e personaggi, anche molto numerosi.
Ad esempio il mandala Vairadhatu (cerchio del diamante) contiene, nella forma assunta in Giappone, 1314 divinità. I mandala sono presenti nelle piante centrali di numerosi villaggi primitivi, nei rosoni gotici delle chiese. Lo zodiaco astrologico e le sue versioni sono esempi di mandala.
Altre immagini di mandala possono essere fontane circolari, parchi e loro vicoli radiali, mercati quadrati, obelischi, edifici a forma circolare o quadrata, laghi, fiumi (reti idriche che si estendono a raggiera). Gli UFO visti nel cielo o nei sogni possono essere dei mandala.
Mandala per la meditazione
Nell’esperienza religiosa orientale, i mandala venivano utilizzati come supporto per la meditazione, per visualizzare in modo simbolico i diversi piani della realtà e le loro reciproche relazioni, fino a cogliere sinteticamente, dopo un lungo itinerario interiore, la realtà suprema dell’intero universo.
Questa immagine organizza le energie e le forze interiori del praticante e le mette in relazione con la sua coscienza.
Mandala nella terapia Junghiana
“ … Il Mandala è un archetipo molto importante. E’ l’archetipo dell’ordine interiore ed esprime il fatto che esiste un centro ed una periferia, che cerca di abbracciare il tutto. E’ il simbolo della totalità.
Perciò, durante una terapia, quando nella psiche del paziente c’è grande disordine e caos, questo simbolo può apparire sotto forma di Mandala in sogno, o nelle fantasie o nei disegni liberi.
Il Mandala compare spontaneamente come archetipo compensatorio, portando ordine, mostrando la possibilità dell’ordine…. “ Carl Gustav Jung
La psicologia analitica junghiana considera il mandala una forma archetipica dell’inconscio, presente in tutte le culture e nella psiche individuale, dove rappresenta l’immagine simbolica e onirica del raggiunto equilibrio con il Sé, in una globalità interiore armonica ed equilibrata.
Nella terapia junghiana, che include il riconoscimento e l’integrazione consapevole dei contenuti dell’inconscio collettivo, è richiesto il disegno spontaneo dei mandala.
Il mandala è sempre un’immagine interiore, che gradualmente si costruisce attraverso l’immaginazione (attiva), in momenti in cui l’equilibrio psichico è disturbato o quando un pensiero non può essere trovato e deve essere cercato.
Mandala nei sogni
Nei sogni, il mandala indica il fenomeno dell’io al centro, in relazione con l’integrità psichica. Fa parte del processo di individuazione descritto da Jung nelle sue opere.
Mandala e processo di individuazione
Secondo Jung, quando l’individuazione è pienamente raggiunta, l’Io non è più il centro della personalità, ma è come un pianeta che ruota intorno ad un pianeta invisibile, il Sé.
L’individuo acquista infatti un maggiore equilibrio e non teme più la morte, perché trova sé stesso e il vero legame con gli altri esseri umani. Jung non esita a parlare di ‘saggezza’, dichiarando che “il termine naturale della vita non è la senilità, ma la saggezza”.
Il processo di individuazione a volte può arrestarsi: compito dello psicoterapeuta è allora quello di aiutare il paziente a liberare il cammino dagli ostacoli che impediscono un continuo sviluppo della personalità.
Nel processo di individuazione possono comparire delle immagini archetipiche del Sé. Tra queste immagini, particolarmente frequenti, oltre al mandala, vi sono la Quaternità e il Fanciullo Divino.
La Quaternità è la dimensione simbolica assunta da Jung come fondamento archetipico della psiche umana in cui si esprime “la totalità dei processi consci e inconsci”. Essa è alla base:
1) dell’interpretazione junghiana delle metafore alchemiche, dove la trasformazione dall’inferiore al superiore percorre l’ordine quaternario del nero, del bianco, del rosso e dell’oro;
2) della tipologia psicologica decisa dalla disposizione delle quattro funzioni: pensiero, sentimento, intuizione e sensazione;
3) del simbolismo religioso dove la trinità della tradizione cristiana viene riformulata nella quaternità, ottenuta dando consistenza al male, che nella tradizione cristiana ha la sua rappresentazione nel diavolo, e che nel suo sistema psicologico è riscontrabile nell’ombra, individuale e collettiva.
Il Fanciullo Divino è un essere bambino, quindi potenzialmente insignificante, ma in realtà dotato di grandi poteri.
Il lato positivo del fanciullo divino è il fatto che simboleggia delle novità, un potenziale di crescita, speranza per il futuro, prefigurando anche l’eroe che a volte gli accade di diventare.
Il lato negativo è quello dell’uomo-bambino che si rifiuta di crescere, di affrontare le sfide che la vita gli richiede e che invece di risolvere i problemi rimane in attesa.
Jung e i Mandala
Jung stesso, dopo un lungo periodo di depressione e di ricerca interiore, ebbe l’impressione di essere uscito da questa lunga notte in seguito alla comparsa, nei suoi sogni, del mandala (in una forma più o meno simile alle figure che si trovano rappresentate in India o in Tibet e usate, non a caso, per secoli dagli asceti e dai mistici per facilitare la contemplazione).
Il disegno del Mandala
Per comprendere lo stato della propria vita spirituale, si può provare a disegnare un mandala, dove i principali interessi e le attività preferite della persona vengono indicati al centro e poi, man mano, si procede verso la periferia, indicando ciò che conta progressivamente di meno nel proprio ‘mandala personale’.
Ovviamente questo disegno molto speciale può essere eseguito in coppia, per ottenere gli stessi vantaggi e gli stessi scopi. Si possono usare penne, pastelli, acquarelli, ecc. Per fare i cerchi occorre servirsi di un compasso. Il miglior ‘setting’ per creare un mandala è uno spazio privato dove non si venga interrotti da altre persone.
Ovviamente non esiste un mandala ‘giusto’ e uno ‘sbagliato’: occorre lasciarsi guidare dall’istinto, in modo che l’inconscio possa trovare una sua espressione. Dopo aver finito il mandala, occorre dargli un titolo, senza però pensarci troppo. Si può anche scrivere la data in cui si è costruito il proprio mandala.
A questo punto comincia l’osservazione: che colori sono stati utilizzati? Quali sono i colori predominanti nell’immagine? Scrivere le proprie sensazioni, i propri ricordi, relativi ad ogni colore e ogni immagine utilizzata.
Compilando questa specialissima lista di notizie e osservazioni, si scoprirà molto di quello che riguarda la propria personalità (o la propria coppia): il mandala creato è una proiezione del proprio Sé, (oppure è un simbolo di come due partner sentono e vivono la propria coppia: si è andati d’accordo nel crearlo, ci sono state discussioni ? Quali?)
Partendo dal mandala si può esplorare tutta la propria vita interiore (o il proprio rapporto di coppia) per comprendersi meglio e migliorare la qualità della propria vita.
Fonti:
AAVV Dizionario Garzanti di Filosofia e Psicologia, Garzanti
Galimberti U. Dizionario di Psicologia, De Agostini
Ellenberger, La scoperta dell’Inconscio, Boringhieri
Wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Mandala
Geocities
Dr. Giuliana Proietti
Immagine:
Photo by Eric Tayong Hicale
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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