Ciclotimia e disturbo bipolare
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La ciclotimia e il disturbo bipolare appartengono al gruppo dei disturbi dell’umore, ma presentano caratteristiche cliniche diverse. Entrambi coinvolgono fluttuazioni dell’umore, ma differiscono per intensità, durata e impatto sulla vita quotidiana. Comprendere queste differenze è fondamentale quando si vuole fare una diagnosi accurata o individuare il trattamento più adeguato. Cerchiamo di saperne di più.
Cosa è il disturbo bipolare?
Il disturbo bipolare consiste nell’oscillazione fra due polarità. Ad oscillare è il tono dell’umore, che passa da una polarità depressiva ad una euforica, con una certa ciclicità.
Cos’è la Ciclotimia?
La ciclotimia, o disturbo ciclotimico, è una forma attenuata del disturbo bipolare. È caratterizzata da episodi ripetuti di sintomi ipomaniacali (umore elevato, energia aumentata) e sintomi depressivi di lieve entità, che però non soddisfano i criteri diagnostici per un episodio depressivo maggiore o per un episodio maniacale.
Questi cambiamenti d’umore sono cronici e persistenti, spesso durano per almeno due anni (uno nei bambini e adolescenti) e interferiscono con la qualità della vita, pur essendo meno invalidanti rispetto al disturbo bipolare.
Quante forme di disturbo bipolare ci sono?
Il disturbo bipolare si divide principalmente in due tipi:
1. Disturbo Bipolare di tipo I: prevede episodi maniacali completi, spesso alternati a episodi depressivi maggiori, i sintomi durano più di una settimana e la persona è incapace di assolvere ai suoi abituali compiti lavorativi e familiari, oppure è necessaria l’ospedalizzazione.
2. Disturbo Bipolare di tipo II: caratterizzato da episodi ipomaniacali (più lievi della mania) alternati a episodi depressivi maggiori. La durata dell’episodio è minore, la compromissione è meno marcata.
Quali sono i sintomi principali del disturbo bipolare di tipo I?
Sono i seguenti:
– umore euforico o irritabile,
– iperattività,
. scarsa necessità di sonno,
– idee grandiose,
– comportamenti impulsivi o rischiosi.
Quali sono i sintomi principali del disturbo bipolare di tipo II?
Sono sintomi simili al disturbo bipolare di tipo I, ma meno gravi e con minore impatto sulla funzionalità quotidiana.
– Episodi depressivi maggiori: umore persistentemente depresso, perdita di interesse per le attività, affaticamento, difficoltà di concentrazione, pensieri di morte o suicidio.
Quali sono i sintomi della ciclotimia?
La persona che soffre di ciclotimia presenta caratteristici alti e bassi del tono dell’umore, per almeno due anni o più. Si può andare dunque da una depressione (leggera) a momenti in cui si mostra un comportamento accelerato e piuttosto bizzarro. In particolare si riscontrano:
– Periodi di iperattività, energia e ottimismo (ipomania).
– Fasi di tristezza, apatia e calo di motivazione (sintomi depressivi).
– Fluttuazioni dell’umore che sembrano imprevedibili e difficili da controllare.
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Quali sono le differenze fra ciclotimia e disturbo bipolare?
Le differenze riguardano la gravità dei sintomi, la loro durata e l’impatto che essi hanno sulla vita.
Quali sono i criteri diagnostici per la ciclotimia?
I criteri diagnostici dell’American Psychiatric Association stabiliscono che per ricevere una diagnosi di ciclotimia, è necessario soddisfare tutti i seguenti requisiti:
- Avere avuto numerosi periodi di umore elevato (ipomania) e periodi di sintomi depressivi per almeno due anni;
- I periodi di umore stabile di solito durano meno di due mesi;
- I sintomi influenzano in modo significativo la vita sociale, il lavoro, la scuola;
- Non vi sono episodi maniacali gravi, depressione maggiore o disturbo schizoaffettivo, né allucinazioni o deliri;
- I sintomi non sono causati da farmaci, abuso di sostanze o da una malattia.
Quando insorge il disturbo bipolare?
Esordio della malattia: L’età di esordio è tra i 15 e i 40 anni: spesso le prime manifestazioni del disturbo sono di tipo depressivo, a volte alternate a episodi ipomaniacali che non destano molta preoccupazione. Nel periodo adolescenziale questo disturbo può causare abbandono scolastico, perdita del lavoro e problemi di relazione. La presenza di un episodio maniacale indica la possibilità di una ricaduta futura nel 90% dei casi.
Quali sono le cause di questa malattia?
Si tratta di una malattia a forte componente genetica, tanto è vero che tutte le persone interessate hanno parenti o affini con sfumature simili di personalità. Chiaramente oltre alla predisposizione genetica, grande importanza hanno anche gli eventi della vita, le influenze dell’ambiente.
Come si riconosce un episodio maniacale?
Si riconosce da questi segni:
- ottimismo eccessivo,
- grande stima di sé,
- grande energia,
- espansività,
- eloquio e pensieri accelerati e inarrestabili,
- fuga delle idee,
- insonnia senza sensi di stanchezza,
- iperattività confusa,
- disinibizione sessuale,
- impulsività nelle spese (acquisto di cose inutili e dispendiose compromettendo la stabilità economica familiare),
- sottovalutazione della realtà,
- facile irritabilità, tendenza alla lite per futili questioni (scenate, cause in tribunale, ecc.)
- tendenza a comportamenti polemici
- deliri di onnipotenza ( la persona si attribuisce conoscenze importanti, poteri particolari, missioni per conto di Dio, ecc.)
Quali sono i fattori di rischio?
Tuttavia, la componente genetica sembra ormai accertata, tanto è vero che tutte le persone interessate hanno parenti o affini con sfumature simili di personalità. Chiaramente oltre alla predisposizione genetica, grande importanza hanno anche gli eventi della vita, le influenze dell’ambiente: ad esempio, alcuni eventi della vita, come abusi fisici o sessuali, esperienze traumatiche e periodi prolungati di stress possono aumentare il rischio di sviluppare questi disturbi. Anche l’alternarsi delle stagioni ha grande influenza su questa ciclicità del tono dell’umore, per cui in inverno, primavera ed autunno si tende più facilmente verso la depressione e durante l’estate verso l’euforia (o la mania).
Tra i rischi cui sono esposte le persone con disturbo bipolare si ricordano:
- il suicidio (durante gli episodi depressivi);
- la morte per cause accidentali (es. a causa di una guida spericolata) durante gli episodi maniacali;
- la compromissione dei rapporti interpersonali;
- la compromissione della stabilità economica (durante gli episodi maniacali, per shopping compulsivo);
- la perdita del lavoro (es. per comportamenti inadeguati, tenuti durante gli episodi maniacali);
- uso di tranquillanti e droghe per automedicazione.
Su cosa si basa la diagnosi?
La diagnosi si basa su un’accurata anamnesi e sull’osservazione clinica, secondo i criteri del DSM-5. È fondamentale escludere altre condizioni mediche o psicologiche che potrebbero spiegare i sintomi, come disturbi della tiroide o uso di sostanze.
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Come si cura il disturbo bipolare?
– Terapia farmacologica
. Stabilizzatori dell’umore (es. litio)
. Antidepressivi o stabilizzatori per la ciclotimia, con estrema cautela nell’uso degli antidepressivi per evitare di scatenare episodi ipomaniacali.
– Psicoterapia
La psicoterapia aiuta a gestire i cambiamenti d’umore e a sviluppare strategie di coping.
Il trattamento psicoterapeutico dovrebbe includere:
- informazione. Approfondimento degli aspetti del disturbo bipolare;
- monitoraggio del tono dell’umore. Per capire quando ci sono in atto i cambiamenti;
- strategie di gestione dell’umore – Per aiutarsi a controllare meglio i cambiamenti;
- acquisizione di abilità – Per saper far fronte ai momenti di ricaduta nella malattia;
- terapia cognitivo-comportamentale – Per il trattamento della depressione.
Poiché nella fase euforica è ben difficile convincere il paziente che ha bisogno di cure, un trattamento ideale di psicoterapia dovrebbe collocarsi tra due episodi, di mania o depressione, per 6/9 mesi.
– Modifiche dello stile di vita
Ottenere un sonno regolare, svolgere attività fisica e ridurre lo stress.
Come evolve questa malattia?
Se non diagnosticata e non trattata, può arrivare a un punto in cui i periodi di stabilità sono sempre più brevi, mentre i sintomi degli episodi maniacali e depressivi sempre più gravi. Con una adeguata terapia il decorso del disturbo è in genere benigno, con una remissione totale dei sintomi nei periodi intercritici nella maggior parte dei pazienti; esistono tuttavia persone affette da disturbo bipolare in cui il grado di disabilità è marcato, per il susseguirsi quasi ininterrotto di episodi di malattia, o per la cronicizzazione di una fase: in genere quella depressiva.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it