Charles Brenner, l’uomo che spiegò Freud
Charles Brenner è ricordato come un grande interprete e divulgatore del pensiero freudiano. Il suo impegno nel rendere la psicoanalisi accessibile e comprensibile ha avuto un impatto significativo sulla diffusione di questa disciplina. Il suo lavoro continua a essere un punto di riferimento essenziale per studenti, ricercatori e clinici nel campo della psicoanalisi. Questa è la sua biografia.
Infanzia e Formazione
Charles Brenner nacque il 18 novembre 1913 a Boston, Massachusetts, in una famiglia di immigrati ebrei provenienti dall’Europa orientale. Suo padre era un medico, il che probabilmente influenzò la sua scelta di intraprendere una carriera nel campo della medicina e della psicoanalisi. Dopo aver frequentato le scuole locali, presso la Boston Latin School, Brenner proseguì gli studi universitari, laureandosi in chimica presso l’Harvard College nel 1934. Successivamente, conseguì la laurea in medicina presso la Harvard Medical School nel 1938.
Incontro con la Psicoanalisi
Brenner sviluppò un interesse per la psicoanalisi durante il suo internato al Mount Sinai Hospital di New York. Qui, ebbe l’opportunità di entrare in contatto con psicoanalisti di fama, il che lo portò a decidere di specializzarsi in questo campo. Cominciò la sua formazione psicoanalitica presso l’Istituto Psicoanalitico di New York, dove ebbe come mentori personaggi influenti come Heinz Hartmann e Rudolph Loewenstein, figure di spicco della scuola psicoanalitica americana.
Il Dr. Brenner si specializzò presso la Boston Psychoanalytic Society e da allora fu protagonista del dibattito sulle teorie freudiane e membro della New York Psychoanalytic Society, oltre che della American Psychoanalytic Association e del New York Psychoanalytic Institute, dove fu docente e supervisore di specializzandi in psicoanalisi.
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Personalità
In pubblico ha sempre mostrato una presenza austera: è stato meticoloso nell’uso del linguaggio e nelle scelte relative alla sua immagine, impersonando il prototipo dello Yankee più formale, come può farlo solo il figlio di un immigrato. Al di là dei suoi atteggiamenti formali, Brenner è stato considerato da chi lo conosceva una persona disponibile verso gli altri e leale.
Sul piano professionale Charles Brenner non è stato considerato un uomo molto disposto al dialogo con chi la pensava in modo diverso dal suo e questo è stato un suo limite, che del resto ha investito la psicoanalisi stessa, la quale per anni ha rifiutato di confrontarsi con la psicologia cognitiva, la farmacologia, le neuroscienze e che per questo, malgrado il valore delle osservazioni freudiane sul comportamento umano, ha perso molta della sua autorevolezza sia nel mondo accademico sia fra il pubblico.
Vi sono stati però anche molti estimatori, come il Dr. George J. Makari, psichiatra presso la Columbia University ed autore del libro “Revolution in Mind: The Creation of Psychoanalysis”, il quale scrive di Brenner:
“Si potrebbe dire che Brenner sia stato un pensatore creativo ed elegante, che è riuscito a restare nella tradizione freudiana, ma mai in modo gregario, avendo proposto delle riforme radicali al metodo psicoanalitico anche nella sua età anziana”.
Ultimi anni
Negli ultimi anni della sua vita ebbe due lutti importanti: sua moglie Erma, maestra elementare, morta nel 2001 a 66 anni e sua figlia, Elsa Brenner Cohen, morta nel 2005. Brenner morì il 20 maggio 2008 nella sua residenza di Manhattan, a 94 anni di età. Viene giustamente ricordato come uno dei principali psicoanalisti americani.
Carriera e Contributi alla Psicoanalisi
Charles Brenner è noto principalmente per i suoi sforzi nel rendere la teoria freudiana più accessibile e comprensibile. La sua opera più celebre, “An Elementary Textbook of Psychoanalysis” (1955), rappresenta un tentativo di semplificare e chiarire le complesse idee di Sigmund Freud. Questo testo è stato ampiamente utilizzato come introduzione alla psicoanalisi e ha aiutato generazioni di studenti e professionisti a comprendere le basi della teoria psicoanalitica. Non a caso, questo è il libro più venduto sulla psicoanalisi scritto da un autore diverso da Sigmund Freud.
Nel libro vengono prese in esame le due ipotesi fondamentali della psicoanalisi, che sono il determinismo psichico e la presenza dell’inconscio. Vengono poi esaminate le pulsioni sessuali, l’apparato psichico, le paraprassie e i motti di spirito, i sogni, la psicopatologia.
In un altro importante suo libro, del 1964, scritto con il Dr. Jacob A. Arlow: “Psychoanalytic Concepts and Structural Theory,” Brenner ampliò il pensiero freudiano, affermando che i pazienti dovrebbero comprendere non solo le barriere mentali che sottostanno alla loro angoscia, ma anche quali sono esattamente i pensieri che sono stati rimossi o bloccati, come risposta al senso di colpa provocato dal successo personale o dai vissuti di piacere.
Soprattutto, in questo libro, i due autori hanno cercato di dimostrare che le due teorie freudiane dell’apparato psichico, la topica (conscio, preconscio, inconscio, enunciata da Freud nel 1889) e la strutturale (modello teorico fondato sui concetti di Io, Es e Super-io, che fu introdotto nel 1922 con l’opera “L’Io e l’Es“) sono reciprocamente incompatibili e che l’uso promiscuo che spesso se ne fa è scientificamente dannoso. Per gli Autori, i concetti strutturali, i primi proposti da Freud, sono più validi e più aderenti ai dati clinicamente osservabili che non quelli del modello strutturale, proposto in un secondo periodo ma che, di fatto, non spiega nulla di più.
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Approccio Teorico
Brenner è spesso associato alla psicologia dell’Io, una corrente della psicoanalisi che pone l’accento sul ruolo dell’Io e dei meccanismi di difesa nel funzionamento psicologico. Egli ha cercato di costruire ponti tra le varie scuole di pensiero psicoanalitico, sostenendo un approccio integrativo che rispettasse la complessità della mente umana.
Uno dei suoi contributi significativi è stato l’approfondimento del concetto di conflitto psichico. Brenner ha esplorato come i conflitti tra le diverse parti della mente (l’Io, l’Es e il Super-Io) influenzino il comportamento e l’esperienza umana. Ha anche enfatizzato l’importanza delle esperienze infantili e delle relazioni precoci nello sviluppo della personalità.
In una pausa dalla stretta ortodossia freudiana, Brenner sostenne che i concetti di Es, Io e SuperIo sono niente altro che ‘concetti’, mentre il motore della motivazione umana è più simile ad una sorta di computer psicologico, impegnato nel continuo confronto fra piacere e dolore: la gratificazione proveniente da una storia d’amore, ad esempio, contro la sofferenza prodotta dal senso di colpa.
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Per Brenner, durante la terapia, i pazienti dovevano raggiungere un compromesso con i loro desideri, inaccettabili alla coscienza, il che poteva essere utile per risolvere parte dei problemi che avevano generato l’angoscia.
Alla fine della sua carriera gli fu chiesto che tipo di futuro vedeva per la psicoanalisi e lui rispose che essa sarebbe rimasta una “promessa” per tutte le persone interessate al funzionamento della mente. “Ha funzionato su di me” ebbe a dire, “Penso dunque che possa funzionare anche con altre persone. Forse mi sbaglio, non si sa mai. Ma questa è stata la mia esperienza nel campo generale della scienza”.
Dr. Giuliana Proietti
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Fonte principale New York Times
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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