Autismo: la teoria del mondo intenso
Un nuovo studio ha scoperto che il cervello dei bambini autistici produce, in media, il 42% di informazioni in più rispetto ai bambini non autistici, quando è in stato di riposo (Velázquez & Galán, 2013).
Questo potrebbe spiegare perché i bambini con autismo tendono a ritirarsi nel proprio mondo interiore e ad isolarsi dagli altri.
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Uno degli autori dello studio, Roberto Fernández Galán, ha spiegato :
“I nostri risultati suggeriscono che i bambini autistici non sono interessati alle interazioni sociali perché il loro cervello genera informazioni anche in stato di riposo, cosa che noi interpretiamo come una maggiore introspezione, in linea con le prime descrizioni della malattia”.
Lo studio sostiene una teoria relativamente nuova di autismo chiamato “Intense Theory World” (Markram et al., 2007).
Questa teoria suggerisce che l’autismo non sia un deficit mentale, ma un sovraccarico mentale. I bambini autistici reagiscono cercando di attenuare il mondo esterno a loro.
I sostenitori di questa teoria affermano che l’autismo possa essere descritto come iper – percezione, iper – attenzione e iper – memoria.
Tutte le principali funzioni mentali sono impegnate ad un livello più elevato e forse questo spiega perché i bambini autistici evitano le interazioni sociali.
Piuttosto che essere disinteressati alle altre persone, i bambini autistici possono avvertire l’improvviso afflusso di informazioni provenienti dagli altri come eccessivo per essere da loro affrontato.
Una caratteristica tipica è la mancanza di empatia, descritta come una delle principali caratteristiche dell’autismo. Ma la teoria del mondo intenso suggerisce il contrario: in realtà l’autismo produce una maggiore sensibilità.
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Troppe informazioni
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroinformatics ha esaminato i dati provenienti da bambini autistici e non autistici utilizzando la magnetoencefalografia (MEG), che misura le correnti elettriche nel cervello. Confrontando l’attività di entrambi i gruppi, i neuroscienziati hanno potuto concludere che …
” … Il cervello dei soggetti con autismo crea ulteriori informazioni nello stato di riposo. Proponiamo che la produzione eccessiva di informazioni in assenza di stimoli sensoriali pertinenti o di attenzione a stimoli esterni, sia alla base delle differenze cognitive tra individui con e senza autismo. ” (Velázquez e Galán , 2013) .
Gli autori ritengono che risultati simili si potranno ottenere analizzando i cervelli delle persone con schizofrenia.
Nuove terapie
Se corretta, la teoria del mondo intenso potrebbe avere profonde implicazioni per il trattamento dell’autismo.
Suggerisce infatti che alcuni attuali trattamenti per l’autismo, che tentano di aumentare il funzionamento neuronale, non siano corretti. Invece, Markram et al. ( 2007) sostengono che i bambini con autismo debbano vivere in un ambiente rilassante. Così i loro veri punti di forza possono essere messi in grado di emergere:
“La sindrome del mondo intenso suggerisce che la persona autistica sia un individuo con notevoli capacità, di gran lunga superiori alla media, a causa di un maggior livello di percezione, attenzione e memoria . [ … ] E’ possibile che trattamenti di successo potrebbero consentire agli autistici di diventare persone veramente capaci e di grande talento . ” ( Markram et al., 2007) .
Dr. Jeremy Dean
Articolo originale:
Intense World: Autistic Brains Create 42% More Information at Rest, PsyBlog
Traduzione autorizzata, a cura di psicolinea.it. Tutti i diritti riservati.
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Jeremy Dean
è un ricercatore presso lo University College London.
E’ laureato in legge e in psicologia. In precedenza ha lavorato anche nel mondo di Internet.