Arthur Schnitzler e l’amicizia con Freud
L’incontro tra Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, e Arthur Schnitzler, scrittore e drammaturgo viennese, rappresenta uno dei legami intellettuali più affascinanti della Vienna fin de siècle. Sebbene i due si siano incontrati di persona solo nel 1922, la loro relazione fu segnata da un fitto scambio di idee e una profonda stima reciproca, alimentata dalle comuni riflessioni sulla psiche, sulla sessualità e sulle contraddizioni della natura umana. Cerchiamo di saperne di più.
Chi era Schnitzel
Figlio di un noto medico ebreo, prese la laurea in medicina ed esercitò la professione di medico per gran parte della sua vita, pur senza molta convinzione, dedicandosi in particolare alla psichiatria. Si fece un nome come scrittore con Anatol (1893), una serie di sette atti unici che rappresentavano gli amori casuali di un ricco e giovane viennese. Questi lavori teatrali rivelarono uno spiccato senso di osservazione psicologica nel descrivere i personaggi, sapendo evocare precisi stati d’animo, attraverso un distaccato, spesso malinconico, umorismo.
A questo lavoro seguì Reigen (1897), un ciclo di 10 dialoghi, che ritrae la crudeltà di uomini e donne in preda della lussuria. I dialoghi furono portati in scena nel 1920, non senza scandalo, e nel 1950 da essi fu tratto un film di successo francese, La Ronde, da Max Ophüls. Schnitzler spesso evoca l’atmosfera di corruzione e decadenza che osservava negli ultimi anni dell’impero asburgico. Esplorò la psicologia umana, descrivendo l’egoismo in amore, la paura della morte, la complessità della vita erotica, e la morbosità dello spirito indotta da una faticosa introspezione. Il suo romanzo di maggior successo, è il sottotenente Gustl (1901), il primo capolavoro europeo scritto con l’artificio narrativo del monologo interiore (che costò a Schnitzel la radiazione da tenente medico dell’esercito, a causa dell’impietosa immagine che dava della vita militare)
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L’ammirazione di Freud per lo scrittore
Freud lesse le opere di Schnitzler con attenzione, definì lo scrittore suo “doppio psichico”. Freud si disse colpito dalla sensazione che lo scrittore conoscesse per intuizione, attraverso mezzi artistici, tutto ciò che lui aveva scoperto con il lavoro faticoso dell’analisi.
Temi condivisi
Alcune opere di Schnitzler, come Doppio sogno (Traumnovelle), Il ritorno di Casanova e Girotondo (Reigen), affrontano con audacia temi che Freud esplorò sul piano teorico: il desiderio, le pulsioni sessuali e i conflitti morali.
- La sessualità: Freud la considerava il motore primario della psiche umana, una forza in grado di plasmare sogni, nevrosi e comportamenti. Schnitzler, attraverso i suoi personaggi, rappresentò con realismo e sensibilità la complessità delle relazioni erotiche e il potere del desiderio.
- L’inconscio: se Freud analizzava i sogni come manifestazioni dell’inconscio, Schnitzler utilizzava l’arte per mettere in scena i momenti in cui la ragione cedeva il passo a pulsioni nascoste.
- La moralità borghese: entrambi criticarono le ipocrisie della società viennese, mettendo a nudo i conflitti tra apparenza e realtà, tra repressione e libertà individuale.
Differenze di approccio: scienza e arte
Nonostante le affinità, il rapporto tra Schnitzler e Freud evidenzia una netta distinzione tra il metodo scientifico e quello artistico. Freud sviluppò la psicoanalisi come disciplina scientifica, cercando di sistematizzare l’inconscio attraverso modelli teorici. Schnitzler, al contrario, usò la letteratura per esplorare l’esperienza umana in tutta la sua ambiguità, senza la necessità di fornire risposte definitive.
Questa differenza emerge chiaramente nel modo in cui i due affrontano il sogno:
- Freud lo analizzava come un testo da decifrare, una via d’accesso privilegiata all’inconscio.
- Schnitzler lo descriveva come un’esperienza poetica, un territorio fluido in cui realtà e fantasia si intrecciano.
L’incontro del 1922
Quando Freud e Schnitzler si incontrarono finalmente nel 1922, l’incontro, a casa di Freud, fu cordiale ma breve.
Dopo la visita a casa Freud, così Schnitzler parlò dell’incontro nel suo diario:
“a casa del Prof. Freud. (I suoi auguri per il mio compleanno, la mia risposta, il suo invito.) Moglie e figlia Anna (alla quale Lili ha insegnato per alcuni mesi l’anno scorso). – Ci ho parlato brevemente solo un paio di volte fino ad ora. – E’ stato molto affettuoso. Conversazione su ospedale e periodo del servizio militare, capi in comune, ecc – il tenente Gustl ecc – poi mi ha mostrato la sua biblioteca – le sue cose, le traduzioni, gli scritti dei suoi allievi; – ogni sorta di bronzi antichi, ecc, – Lui non svolge più la pratica medica, fa solo formazione agli allievi che a questo scopo si fanno analizzare da lui. Mi ha dato una nuova bella edizione delle sue lezioni. – Mi ha accompagnato a tarda sera da Berggasse a casa mia. – Il discorso è diventato più caldo e più personale – A proposito di invecchiare e morire “
Perché Freud ammirava Schnitzel
Ce lo spiega lo stesso Freud, in una famosa lettera del 14 maggio 1922, in cui lo psicoanalista scrive a Schnitzler:
” … sempre, quando mi sono abbandonato alle Sue belle creazioni, ho creduto di trovare dietro la loro parvenza poetica gli stessi presupposti, interessi e risultati che conoscevo come miei propri. Il Suo determinismo come il Suo scetticismo – che la gente chiama pessimismo -, la Sua penetrazione nelle verità dell’inconscio, nella natura istintiva dell’uomo, la Sua demolizione delle certezze convenzionali della civiltà, l’adesione dei Suoi pensieri alla polarità di amore e morte, tutto ciò mi ha commosso come qualcosa di incredibilmente familiare. (In una piccola opera del 1920, Al di là del principio del piacere, ho tentato di indicare nell’eros e nell’istinto di morte le forze primigenie il cui antagonismo domina ogni enigma della vita). Così ho avuto l’impressione che Ella sapesse per intuizione – ma in verità a causa di una raffinata autopercezione – tutto ciò che io con un lavoro faticoso ho scoperto negli altri uomini. Credo, anzi, che nel fondo del Suo essere Lei sia un ricercatore della psicologia del profondo, così onestamente imparziale e impavido come non ve ne sono stati mai”.
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
Fonti principali:
Freud Museum
Doppio Sogno
Immagine: Arthur Schnitzler, Freud Museum
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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