Adolescenza e problemi adolescenziali: come e quando intervenire
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L’Adolescenza: cosa è
Il termine adolescenza viene dal latino “adolescere” (cioè “crescere”) ed infatti è la fase della vita che segue l’infanzia, prima di raggiungere l’età adulta. E’ un periodo in cui si assiste alla conquista di diverse abilità e competenze, necessarie per assumere i ruoli tipici della persona adulta.
Potremmo dunque definire l’adolescenza come un periodo di transizione, di cambiamento, fra l’infanzia e l’età adulta. Come tutti i periodi di cambiamento, esso prevede delle trasformazioni e delle sperimentazioni di nuovi modi di comportarsi, per adattarsi alle nuove necessità.
L’adolescente non solo assiste al cambiamento del suo corpo, ma si trova a rimettere in discussione tutte le competenze e le conoscenze acquisite, il rapporto con se stesso e con gli altri, sperimenta nuovi piaceri, conosce nuovi doveri e responsabilità, deve imparare a gestire nuove emozioni. Tutti questi cambiamenti producono una crisi esistenziale, in cui gli adolescenti possono non sentirsi compresi o sentirsi rifiutati, dagli adulti e dai coetanei.
L’adolescenza e le culture
Questa transizione dall’infanzia all’età adulta è riconosciuta in tutte le culture e in tutti i periodi storici. In passato, tuttavia, questa fase di transizione è stata spesso relativamente rapida, come del resto accade ancora oggi, in alcune società non sviluppate.
Più il Paese è sviluppato infatti, più è lungo il periodo dell’adolescenza, anche perché più complesso è il ruolo adulto che si andrà ad assumere. I giovani trascorrono un maggior numero di anni nella scuola e nella formazione professionale, per cui il momento dell’ingresso nel mondo del lavoro o della costruzione di una propria famiglia sono stati postposti rispetto a quanto avveniva nel passato.
Chi sono gli adolescenti
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce “adolescenti” i ragazzi tra i 10 e i 19 anni. Nella Convenzione sui diritti dell’infanzia, ci si riferisce al trattamento di persone al di sotto dei 18 anni. In realtà, sempre più spesso ci si riferisce ai “giovani” fino ai 25 anni d’età, periodo che in genere coincide con il termine degli studi universitari.
Caratteristiche dell’adolescente
L’adolescente porta sempre con sé una spinta innovatrice e tende a contestare tutto ciò che gli appare vecchio, piatto, scontato, conservatore. Del resto, la rivoluzione che sente in sé, nel suo corpo, nei suoi cambiamenti interni, la attende, con altrettanta rapidità, anche nella famiglia e nella società.
L’adolescenza è, infatti, una delle fasi più rapide dello sviluppo umano, in cui avvengono molti cambiamenti biologici. I più evidenti sono i cambiamenti fisici: ad esempio l’aumento dell’altezza, l’acquisizione della massa muscolare, la distribuzione del grasso corporeo e lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie.
Sulla base di questi cambiamenti fisici, vi è un ampio spettro di cambiamenti endocrini, compresi gli ormoni che influenzano la maturazione gonadica e la produzione di steroidi sessuali gonadici. I cambiamenti ormonali, come la regolazione dell’ossitocina e della vasopressina, possono influire essi stessi sul modo in cui gli adolescenti interagiscono con gli altri. Un altro dato importante da tenere in considerazione è che, in genere, la maturazione adolescenziale avviene prima nelle ragazze che nei ragazzi.
Negli anni dell’adolescenza si verificano anche importanti sviluppi neuronali. Questi sviluppi sono legati ai cambiamenti ormonali, ma non sempre dipendenti da essi. Si sviluppano, ad esempio, alcune aree del cervello, come il sistema limbico, responsabile della ricerca del piacere e della ricompensa, delle risposte emotive e della regolazione del sonno. Allo stesso tempo, vi sono cambiamenti nella corteccia pre-frontale, l’area responsabile delle cosiddette funzioni esecutive: decisioni, organizzazione, controllo dell’impulso e pianificazione del futuro.
Tutti questi cambiamenti biologici possono essere influenzati da fattori interni, come ad esempio nel caso di una malattia cronica già presente, oppure da fattori esterni, ad esempio per l’elevato stress vissuto all’interno della famiglia.
Una intervista sui rapporti familiari
Alcuni cambiamenti che si verificano durante l’adolescenza possono migliorare la capacità degli adolescenti di adattarsi ai contesti sociali. La maturità biologica tuttavia continua a precedere la maturità psicosociale e, in una certa misura, crea una differenziazione tra le capacità fisiche degli adolescenti e la loro effettiva maturità e capacità di autocontrollo.
Questa situazione comporta alcuni dei comportamenti di rischio tipici dell’adolescenza. Naturalmente, la maggior parte degli adolescenti è in grado di esplorare e sperimentare in modo positivo, accrescendo le proprie capacità intellettuali e la gestione delle emozioni, senza mettere a rischio la propria vita o la propria salute. Vi sono tuttavia alcuni casi di adolescenti che richiedono una particolare attenzione, anche in base all’ambiente esterno in cui essi vivono.
Cambiamenti personali
Allo stesso tempo, gli adolescenti sviluppano e consolidano il loro senso di sé.
Si sviluppa anche l’identità sessuale, cresce la preoccupazione per le opinioni degli altri, in particolare dei loro coetanei.
Cambiamenti sociali
I cambiamenti nella sfera psico-sociale sono collegati ai cambiamenti ormonali e neurologici. Nel corso del loro secondo decennio di vita, gli adolescenti sviluppano competenze di ragionamento più forti, acquisiscono il pensiero logico e morale degli adulti, diventano più capaci di pensare in modo astratto e di esprimere giudizi razionali, comprendono i valori sociali, le norme, i ruoli, le responsabilità, le relazioni e le aspettative degli altri. Inoltre, sono maggiormente in grado di prendere in considerazione il punto di vista di altre persone e spesso si appassionano delle questioni sociali in cui si imbattono, cercando di cambiarle. Gli adolescenti di oggi vengono inoltre influenzati da una serie di cambiamenti sociali più ampi, tra cui la crescente urbanizzazione, la globalizzazione e l’accesso ai media digitali e alle reti sociali.
I desideri degli adolescenti
Gli adolescenti desiderano un maggiore senso di indipendenza e responsabilità. Essi aspirano a sentirsi autonomi nelle loro decisioni, emozioni e azioni: per questa ragione desiderano disimpegnarsi presto dal controllo dei genitori. Il contesto sociale e culturale influisce in modo importante sugli adolescenti in questo loro desiderio di autonomia e per questo cambia da cultura a cultura.
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La salute e i comportamenti degli adolescenti
I cambiamenti durante la pubertà influenzano l’incidenza e le manifestazioni cliniche di una serie di malattie. Fra esse: sindrome dell’ovaio policistico, disturbi alimentari, depressione, epilessia, diabete di tipo 1 e altre malattie autoimmuni.
Più comuni sono tuttavia i cambiamenti nei comportamenti sociali ed emotivi, che aumentano i rischi per la salute, come l’abuso di sostanze, il vandalismo e altri comportamenti personalmente e socialmente distruttivi. Altre malattie, come l’aumentata incidenza di alcune malattie infettive, possono semplicemente derivare dalle attività quotidiane degli adolescenti durante questo periodo della vita.
Problematiche adolescenziali
Alcuni comportamenti adolescenziali possono colpire, se non spaventare, genitori e insegnanti, per l’aggressività con la quale si manifestano e per la presunta estraneità rispetto al carattere conosciuto del ragazzo, come era stato fino a quel momento. Questo può provocare reazioni di preoccupazione, di ansia, di depressione nei genitori, impreparati a questi cambiamenti.
Le manifestazioni del disagio adolescenziale si esprimono attraverso diversi segnali:
- disagio rispetto al proprio corpo (non mi piaccio, sono brutto/a, ecc.);
- conflittualità con i genitori (non mi capiscono, mi trattano come se fossi un bambino, invadono i miei spazi, mi controllano, ecc.);
- disfunzioni nel comportamento alimentare (abuso o rifiuto del cibo, vomito, scelta di alimenti poco salutari per seguire le mode, ecc.);
- diminuzione del rendimento scolastico (non sono capace, non sono intelligente, la scuola non mi interessa, ecc.);
- problemi con l’altro sesso (non mi vuole, mi ha lasciato, ecc.);
- isolamento rispetto al gruppo dei pari (non desidero uscire di casa, mi sono tutti antipatici, non mi accettano, mi prendono in giro, ecc.):
- dubbi su identità e orientamento sessuale (temo di essere gay, mi piacciono sia i maschi che le femmine, ecc.);
- ansia, rabbia e aggressività (quando sono in difficoltà divento aggressivo, non so contenere le emozioni).
– Hanno bisogno di un’esplicita attenzione. Gli adolescenti non sono semplicemente bambini grandi o piccoli adulti. Occorre tenere conto che durante questo periodo si svolgono processi di sviluppo unici;
– Hanno caratteristiche specifiche che devono essere prese in considerazione nelle politiche, nei programmi e nelle strategie per quanto riguarda la promozione della salute, la prevenzione, il trattamento e la cura;
– Non sono tutti uguali. Durante l’adolescenza i componenti dello sviluppo fisico e psicosociale si svolgono a diverse velocità e durata, anche se la sequenza è universale. Occorre tener conto dell’eterogeneità degli adolescenti, ivi comprese le diverse fasi di sviluppo;
– Alcuni sono particolarmente vulnerabili. Gli ambienti in cui alcuni adolescenti vivono, apprendono e crescono possono minare il loro sviluppo fisico, psicosociale e emotivo (ad esempio, quando gli adolescenti non hanno la guida e il sostegno dei genitori, affrontano la carenza di cibo, o sono circondati da violenza, sfruttamento e abuso. Le politiche sociali e i programmi hanno bisogno di affrontare in modo specifico ed esplicito questi particolari adolescenti per proteggerli, rispettarli e affermare i loro diritti, al massimo livello di salute raggiungibile;
– Gli sforzi di prevenzione devono intervenire direttamente sui fattori che influenzano negativamente lo sviluppo e/o lo stato di salute;
– Lo sviluppo sano ha implicazioni sulla salute dell’individuo, anche per i futuri periodi della vita. L’adolescenza offre dunque l’opportunità per recuperare, sia fisicamente che mentalmente, i ragazzi che hanno subito un deficit di sviluppo nel primo decennio della vita. Nei ragazzi che non hanno avuto problemi nell’infanzia, gli interventi sanitari devono rappresentare un impulso positivo per le transizioni all’età adulta e alla salute, per tutta la vita;
– Capire che gli adolescenti sono più motivati dalla ricompensa rispetto alla punizione dovrebbe essere utile per mettere in discussione gli approcci correttivi al comportamento deviante durante l’adolescenza;
– I messaggi di educazione alla salute devono inoltre nascere dalla consapevolezza che gli adolescenti sono più concentrati sul presente che sul futuro;
– I ragazzi devono essere aiutati a capire i processi che si svolgono durante l’adolescenza. Se gli adolescenti sono supportati durante questo periodo di rapido sviluppo, essi possono sfruttare le opportunità ed evitare le minacce tipiche di questo periodo di esperienze e di prime esperienze;
– Per fornire il sostegno necessario, gli adulti della loro vita, inclusi genitori, insegnanti, educatori, ecc., hanno bisogno di comprendere i cambiamenti che avvengono durante gli anni dell’adolescenza.
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Il nostro intervento come psicologi
In base al caso specifico, possiamo progettare un lavoro individuale con l’adolescente, oppure consigliare una serie di incontri con i genitori, o anche coordinare gli interventi con i genitori e con l’adolescente, al fine di aiutare il nucleo familiare a trovare nuove modalità di relazione e di comunicazione, che siano maggiormente funzionali.
A nostro avviso l’intervento con i genitori è il primo da prendere in considerazione. E’ infatti troppo riduttivo del problema pensare che la responsabilità del comportamento deviante dell’adolescente sia una sua esclusiva responsabilità.
L’adolescente potrebbe infatti essersi adattato, o reagire, a precise dinamiche familiari di cui i genitori stessi possono non essere del tutto consapevoli, essendo parte in causa oltre che, a loro volta, affaticati da tante altre situazioni. Alleviando lo stress dei genitori, offrendo loro una possibilità di confronto, supportandoli nella loro funzione genitoriale, si può ottenere un cambiamento nei loro atteggiamenti e comportamenti, che ha effetti positivi nella vita dell’intero nucleo familiare, oltre che sull’adolescente stesso.
Autori: Giuliana Proietti – Walter La Gatta
Immagine:
Pexels
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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