L’Analisi Transazionale: un modello teorico e un metodo terapeutico
Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
L’Analisi Transazionale (AT) è un modello teorico e un metodo terapeutico sviluppato da Eric Berne negli anni ’50, concepito per studiare e migliorare le dinamiche relazionali e la comunicazione tra le persone. Questo modello combina elementi della psicologia comportamentale e psicodinamica e si focalizza sulle modalità di interazione tra gli individui, fornendo strumenti per comprendere e cambiare i modelli di comportamento che limitano il benessere personale e relazionale. Cerchiamo di saperne di più.
Cos’è l’Analisi Transazionale?
L’analisi transazionale (o AT, come viene spesso chiamata) è un modello psicologico sviluppato negli anni ’60 da Eric Berne. Si basa su due nozioni: vi sono tre parti o “stati-ego” nella “personalità” ed esse sono in relazione tra loro attraverso le “transazioni”. L’AT è un modello molto utilizzato anche in psicoterapia, ma soprattutto si tratta di una concezione dell’essere umano che nasce da una filosofia positiva, in cui ogni persona è fondamentalmente “O.K.”
Da cosa deriva il nome?
Il nome deriva da “transazione” cioè “scambio”.
Quali sono le basi teoriche dell’analisi transazionale?
L’Analisi Transazionale parte dal presupposto che ogni persona ha una propria struttura di personalità composta da tre stati dell’Io, definiti come:
Il Genitore è un insieme di registrazioni di eventi vissuti durante l’infanzia, nei primi cinque anni di vita, cioè prima della nascita sociale dell’individuo; ciò che è contenuto nello stato Genitore è stato registrato per così dire ‘in diretta’, senza mediazioni, senza spiegazioni o commenti. Nello stato del Genitore vengono registrate anche situazioni esterne gestite da adulti, come ad esempio le prime esperienze scolastiche, in cui gli adulti importanti sono gli insegnanti e non i genitori. Rappresenta quindi il sistema di valori, norme e atteggiamenti acquisiti principalmente dai genitori e dalle figure autoritarie durante l’infanzia. Questo stato si suddivide in due sotto-stati:
– Genitore Affettivo: Attitudini di protezione, sostegno e accoglienza.
– Genitore Normativo: Attitudini di controllo, giudizio e direttive comportamentali.
L’Adulto è la parte della personalità che elabora, come un computer, le informazioni che gli si danno, producendo risposte assolutamente logiche e razionali; questo stato comincia a nascere verso i dieci mesi, quando il bambino inizia a muoversi autonomamente e a fare esperienze personali. Sin dai primi anni di vita compito dell’Adulto è quello di verificare i dati registrati nel Genitore e nel Bambino, valutandone l’importanza e la veridicità al momento attuale, per poi accettarli o rifiutarli. L’Adulto è dunque la parte razionale e logica della personalità, che si basa sull’analisi oggettiva delle situazioni e risponde in modo adeguato e realistico. È lo stato che gestisce i dati di realtà, senza farsi influenzare da emozioni o giudizi preconfezionati.
Il Bambino rappresenta la parte più emotiva e spontanea della personalità; in questo stato vengono registrate le sensazioni interne del bambino nelle sue relazioni con l’ambiente ed in particolare i sensi di inferiorità causatigli dai rapporti con gli adulti. Lo stato dell’Io Bambino rappresenta dunque le emozioni, le reazioni spontanee e i bisogni che si sono sviluppati durante l’infanzia. Anch’esso è diviso in due sotto-stati:
– Bambino Libero: La parte creativa, curiosa e gioiosa del sé, caratterizzata dalla spontaneità.
– Bambino Adattato: La parte che si conforma alle aspettative esterne, spesso per ricevere approvazione o evitare il conflitto.
Questi stati dell’Io influenzano il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, creando specifici modelli di comunicazione chiamati “transazioni”.
Una intervista sull'ipnosi
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Le caratteristiche dei diversi stati dell’Io sono positive o negative?
Ogni stato dell’Io presenta caratteristiche positive e negative: : il Bambino, ad esempio, è fonte di energia positiva a causa della sua spontaneità, gioia, capacità intuitive, amore per l’immaginazione, il gioco, la musica etc., ma a volte, come del resto accade anche ai bambini, questo stato dell’Io, sperimenta sensi di inferiorità nei confronti degli adulti, oppure paura, insicurezza.
Come avviene la comunicazione secondo l’Analisi Transazionale?
La comunicazione, secondo l’Analisi Transazionale, avviene attraverso delle transazioni che possono essere di tre tipi principali:
– Transazioni Complementari: Si verificano quando due persone si relazionano con stati dell’Io che si supportano reciprocamente. Ad esempio, una persona che si esprime dallo stato dell’Io Adulto riceve una risposta dall’Adulto dell’altro interlocutore, mantenendo una comunicazione logica e chiara.
– Transazioni Incrociate: Avvengono quando la risposta non è diretta allo stato dell’Io che ha iniziato la comunicazione. Un esempio classico è quando un Adulto cerca di discutere razionalmente con qualcuno che risponde dal Genitore Normativo o dal Bambino, generando un’interazione conflittuale.
– Transazioni Ulteriori: Sono transazioni complesse, in cui un messaggio apparentemente chiaro nasconde un significato implicito, solitamente carico di ambiguità emotiva. Questo tipo di comunicazione è spesso presente in dinamiche conflittuali e manipolatorie.
Le transazioni incrociate e ulteriori sono spesso alla base dei conflitti interpersonali, poiché rivelano una disconnessione tra le intenzioni comunicative e le risposte ricevute. L’Analisi Transazionale mira a identificare e trasformare questi schemi problematici, favorendo comunicazioni più efficaci e sane.
Come si fa a restare sempre nello stato adulto?
Un Adulto forte si realizza ad esempio imparando a individuare il proprio Bambino, i suoi punti vulnerabili, le sue paure, i modi principali in cui esprime questi stati d’animo ed anche imparando a individuare il proprio Genitore, le sue ammonizioni, le sue ingiunzioni, i suoi atteggiamenti fissi, ed i modi in cui esprime tali ammonizioni e ingiunzioni. Mostrandosi sempre disponibili al Bambino degli altri, parlando a quel Bambino, carezzandolo, proteggendolo, cercando di comprendere i suoi sensi di inferiorità ma anche il suo bisogno di espressione creativa.
Cosa sono i “giochi psicologici”?
Sono schemi di interazione ripetitivi e disfunzionali che le persone adottano per soddisfare inconsciamente bisogni emotivi, spesso in modo disfunzionale. Berne descrive i giochi psicologici come sequenze prevedibili di interazioni, in cui una persona decide di assumere un ruolo specifico (come vittima, persecutore o salvatore) per ottenere una reazione altrettanto prevedibile dall’altro. Questi giochi si concludono quasi sempre in modo negativo, poiché rispondono a bisogni insoddisfatti e confermano convinzioni limitanti.
Un esempio comune è il “triangolo drammatico” descritto da Stephen Karpman, che coinvolge i ruoli di persecutore, vittima e salvatore. Questo schema, in cui le persone si spostano tra questi ruoli, tende a ripetersi in molte relazioni, portando a dinamiche manipolatorie e disfunzionali.
Cosa sono i “copioni di vita”?
Sono narrazioni inconsce su se stessi e sul proprio futuro, formate durante l’infanzia e alimentate dalle relazioni familiari e sociali. Questi copioni orientano le scelte e i comportamenti personali, spesso in modo autodistruttivo o limitante, poiché si basano su credenze interne su ciò che si merita o sulle capacità di successo.
Cosa sono le “carezze” nell’AT?
Nel linguaggio dell’A.T. i modi premurosi con i quali dobbiamo trattare le nostre parti O.K. della personalità (tutti ne abbiamo) si chiamano carezze. Le carezze non devono considerarsi un inutile spreco di energie: le carezze che riceviamo dagli altri ( sorrisi, strette di mano, regali, carezze fisiche, attenzioni particolari) sono importanti in quanto soddisfano il nostro bisogno di ricevere rinforzi e stimolazioni, ma forse ancor di più sono indispensabili le carezze interne, cioè quelle che partono dal nostro pensiero, dalla rievocazione di scene positive, dalle nuove idee o dalle fantasie.
L’individuo, quando riceve delle carezze, sia interne che esterne, le gradisce e le utilizza nello stesso modo: ecco perché non dovremmo stare sempre ad aspettare il riconoscimento degli altri, ma cercare di farci coraggio da soli, tentando di mantenere il nostro equilibrio psichico, ‘carezzandoci internamente’. Come si può tradurre tutto ciò in fatti? Ad esempio concedendosi nella giornata dei momenti per ascoltare buona musica, vedere un bel film, visitare un luogo interessante, ecc.
Secondo l’Analisi Transazionale tutti gli individui hanno una personalità positiva, che a volte emerge con facilità, mentre altre volte necessita di aiuto : le parti buone all’interno vanno cercate e trovate, ma poi anche curate, nutrite, ‘carezzate’. Questo tipo di ricerca interiore coinvolge la persona e la illumina in un produttivo processo di auto-realizzazione personale.
Le carezze vanno date anche agli altri. Presupposto della teoria è infatti che non solo Io sono O.K., ma anche tu sei O.K. Partendo da questo punto di vista, quando si ha a che fare con un’altra persona, si dovrebbe sempre cercare di individuare le sue parti O.K.
Quali sono le applicazioni pratiche dell’Analisi Transazionale?
L’Analisi Transazionale trova applicazioni in diversi ambiti, dalla terapia individuale e di coppia alla consulenza aziendale, grazie alla sua flessibilità e alla capacità di aiutare le persone a capire e migliorare i propri modelli comunicativi. Nei percorsi psicoterapeutici l’Analisi Transazionale aiuta le persone a identificare i propri giochi psicologici e copioni di vita, favorendo un cambiamento delle dinamiche inconsce che influenzano negativamente la loro vita.
Nei contesti professionali, l’Analisi Transazionale può essere utile per migliorare la comunicazione tra colleghi e il clima lavorativo, riducendo i conflitti interpersonali.
Quali novità positive ha portato l’Analisi Transazionale?
Tra i principali benefici dell’Analisi Transazionale vi è la sua accessibilità e semplicità, poiché i concetti di Genitore, Adulto e Bambino sono intuitivi e facilmente comprensibili anche ai non ‘iniziati’ al linguaggio psicologico.
Quali sono i limiti?
Alcuni critici sostengono che la categorizzazione in stati dell’Io possa essere troppo semplicistica, riducendo la complessità della psiche umana. Inoltre, l’AT può non essere sufficiente in contesti terapeutici che richiedono interventi più approfonditi, come nel caso di disturbi psicologici gravi o traumi profondi.
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:
Psicoterapie individuali e di coppia
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